Beh, per la precisione, si trasformerà prima in gigante rossa, se il suo "rigonfiamento" supera un certo valore inghiotte pure la terra.
Per la nana bianca ci vorranno 7 miliardi.
Non che la cosa abbia una grande importanza, eh!, ma non ci vorranno affatto sette miliardi di anni per la nana bianca...
Per il resto, ho volutamente sintetizzato, dato che so benissimo che il Sole si trasformerà prima in una gigante rossa, spostandosi verso destra e in alto in un tipico diagramma HR, e quindi in una nana bianca, dopo aver espulso parte della sua massa sotto forma di una nebulosa planetaria. Ma già che ci sono, aggiungo dell'altro.
Il raggio del Sole tenderà ad aumentare sempre di più e nel cielo, eventuali alieni di passaggio,
vedranno espandersi sempre di più il disco solare e diventare progressivamente da giallo a rosso. In questa fase gli alieni osserveranno in cielo un globo rosso all'incirca settanta volte più ampio di come lo vediamo oggi.
L'espansione degli strati superficiali visibili della stella sarà tale che il raggio del Sole crescerà a tal punto da raggiungere l'orbita di Mercurio. La nostra stella verrà quindi ad occupare circa un terzo della distanza che la separa dalla Terra. Questa espansione avverrà in tempi molto più rapidi rispetto al tempo che il Sole ha passato sulla sequenza principale. Fin qui si tratta comunque sempre di una evoluzione piuttosto tranquilla di continua espansione.
Ma il processo di morte del Sole non si arresta qui; la fase di gigante rossa è solo un'agonia, se così vogliamo chiamarla, facendo un paragone con la vita umana.
La terza età del Sole, la fase di gigante rossa, termina con la definitiva morte del Sole come stella vera e propria.
Nella fase terminale, infatti, il Sole incomincerà a subire una notevole contrazione delle sue regioni centrali sotto l'azione inesorabile della forza di gravità.
Questa infatti non sarà più bilanciata da una uguale e contraria pressione data dall'energia prodotta dalle ormai esaurite reazioni termonucleari. Il prodotto finale di questo lento e inesorabile processo di collasso sarà una nana bianca, una stella estremamente densa e compatta. Secondo le più fondate previsioni, la nana bianca che nascerà dalla morte del Sole avrà un diametro di circa 15.000 chilometri. Alla fine della sua vita, quindi, il Sole si trasformerà in un oggetto che sarà circa 100 volte più piccolo delle dimensioni originali della nostra stella.
La sua superficie sarà tuttavia molto più calda (la temperatura superficiale sarà circa dieci volte maggiore) di quella che aveva il Sole durante la sua vita di sequenza principale.
Siccome la luminosità di una stella è proporzionale alla seconda potenza del suo raggio e alla quarta potenza della sua temperatura, si può dire che la luminosità della nana bianca resterà comunque paragonabile a quella che il Sole aveva originariamente.
Le nane bianche non brillano nel cielo per effetto di un qualche meccanismo interno di produzione di energia, ma solamente per effetto del calore che emana dalla loro superficie caldissima. Una nana bianca è perciò destinata a raffreddarsi progressivamente nel tempo, ed è quindi portata a spegnersi e a diventare una cosiddetta nana bruna, una stella definitivamente morta e inosservabile a grande distanza, perché assolutamente non brillante.
La produzione di una nana bianca non sarà l'unico effetto osservabile della morte del Sole, in quanto solo le regioni interne della stella si contrarranno a formare la stella compatta.
Le regioni superficiali del Sole, al contrario, subiranno una continua espansione.
Questa è dovuta al fatto che la contrazione interna che porterà alla formazione della nana bianca sviluppa calore, il quale spingerà verso l'esterno gli strati superficiali del Sole.
Si avrà, quindi, la produzione di un vento stellare e una perdita di massa, che si manifesterà sotto forma di una cosiddetta "nebulosa planetaria", data dall'insieme del materiale superficiale del Sole che si espanderà progressivamente, spazzando lo spazio tra i pianeti del Sistema Solare.
Questa struttura nebulare formata dai gas e dalla materia espulsa dal Sole si espanderà a una velocità di qualche decina di chilometri al secondo e sarà visibile, a grande distanza dal nostro Sistema Planetario, come un anello di materia attorno alla stellina principale, la nana bianca figlia del Sole. Forse questa nebulosa sarà come la nebulosa planetaria della Lira, la M57, la famosa Nebulosa ad Anello, oppure come la Nebulosa M27, nella costellazione Vulpecula, tutte nebulose planetarie che affascinano gli astronomi e gli astrofili per le loro forme, le loro strutture e i loro straordinari colori.
Ma anche la nebulosa planetaria che circonderà la nana bianca e che progressivamente si allargherà avvolgendo il nostro Sistema Solare e si espanderà sempre di più nel corso del tempo, rallentando di velocità, sarà visibile solo per un certo determinato periodo di tempo.
Allargandosi progressivamente, i gas e la materia espulsa tenderanno a diradarsi e a disperdersi completamente nello spazio. La vita di questa nebulosa planetaria sarà di circa 50.000 anni.
Le nebulose planetarie testimoniano tutte della morte di stelle di piccola massa, piccola circa come quella del Sole. La formazione di una nebulosa planetaria è una tranquilla catastrofe, nel senso che non è un avvenimento drammatico e veramente sconvolgente come la morte di una stella molto più massiccia del Sole, che è rappresentata dall'esplosione di una Supernova.