ma sai Animus non sono molto convinto della superiorità giapponese nel campo urbanistico prima del moderno sviluppo.
l'urbanistica italica era , nei secoli/millenni, passati di assoluta eccellenza .
tanto è vero che oggi si visitano vestigia della magna grecia e di roma imperiale, federiciane, comunali, rinascimentali.
alcune opere ingegneristiche, come le vie o gli acquedotti, sono ancora funzionanti o comunque i moderni hanno rimodernato i vecchi percorsi.
nulla di simile ed in misura tanto elevato si trova in giappone.
quando si costruisce , l'abilità è nella soluzione tecnica applicata al contesto ambientale.
nel senso che l'eccellenza è costruire un edificio fatto per resistere ai disastri naturali della propria zona durando il più a lungo possibile.
per questo occorrono soluzioni tecniche , studi del territorio e bando alle speculazione( a Napoli spesso gli edifici che cadono sono costruiti su vecchie cave quindi pure speculazioni moderne, triste simile sorte per quella scuola molisana dove persero la vita tanti bimbi).
gli edifici storici pubblici e nobiliari dell'Italia sono rimasti in piedi millenni assolvendo alla loro funzione.
poi se capita l'evento imprevedibile...
con un esempio, se in sicilia costruisci tetti piatti atti a depositi per acqua ma poi ti viene una nevicata da svezia e crolla.
non è che gli svedesi sono stati migliori a costruire i loro tetti. è semplicemente impevedibile un inverne svedese in sicilia.
il dramma ingegneristico italiano è l'assenza di una seria politica urbanistica dopo il 1945 (il fascismo, per quanto fanatica ed irrispettosa delle persone, ne aveva una) e questa mania di sorvolare sulle regole tipicamente italiano.
i giapponesi moderni hanno fatto certamente meglio e l'hanno dimostrato.
poi chiaramento ogni periodo va paragonato con il suo corrispondente periodo nell'altro Paese, nel senso che non è possibile pretendere da un acquedotto dell'antica roma imperiale la stessa resistenza di un acquedotto moderno giapponese.
il fatto quotidiano oggi ha pubblicato questo:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/03/11/i-terremoti-piu-potenti-e-quelli-piu-distruttivi/96616/
I PIU’ POTENTI
1) 1960, 22 maggio: Cile, magnitudo 9.5
2) 1964, 28 marzo: Prince William Sound (Alaska), magnitudo 9.2
3) 2004, 26 dicembre: Sumatra-Isole andamane, magnitudo 9.1
4) 1952, 4 novembre: Kamchatka (Russia), magnitudo 9.0
5) 1868, 13 agosto: Arica, Peru (ora in Cile), magnitudo 9.0
6) 1700, 26 gennaio: Zona di subduzione della Cascadia (Costa Ovest Usa), magnitudo 9.0
7) 2011, 11 marzo: Costa Orientale dell’isola di Honshu (Giappone), magnitudo 8.9
8) 2010, 27 febbraio: bio-bio (Cile), magnitudo 8.8
9) 1906, 31 gennaio: Esmeralda Coast (Ecuador), magnitudo 8.8
10) 1965, 4 febbraio: Rat islands (Alaska), magnitudo 8.7
I PIU’ DISTRUTTIVI
1) 1556, 23 gennaio: Shaanxi (Shensi, Cina), magnitudo 8 – 870.000 morti.
2) 1976, 27 guglio: Tangshan (Cina), magnitudo 7.5 – 255.000 morti.
3) 1138, 9 agosto: Aleppo (Siria), magnitudo sconosciuta – 230.000 morti.
4) 2004, 26 gennaio: Sumatra, magnitudo 9.1 – 228.000 morti.
5) 2010, 1 dicembre: Haiti, magnitudo 7.0 – 222.570 morti.
6) 856, 22 dicembre: Iran, magnitudo sconosciuta – 200.000 morti.
7) 1920, 16 dicembre: Haiyuan, Ningxia (Ning-Hsia, cina), magnitudo 7.8 – 200.000 morti.
8) 893, 23 Marzo: Iran, magnitudo sconosciuta – 150.000 morti.
9) 1923, 1 Settembre: Kanto (Giappone), magnitudo 7.9 – 142.800 morti.
10) 1948, 5 Ottobre: turkmenistan, magnitudo 7.3 – 110.000 morti.