Autore Topic: L´impatto dell´uomo sulla Terra dipende più dai comportamenti che dai numeri  (Letto 1776 volte)

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Offline jorek

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L´impatto dell´uomo sulla Terra dipende più dai comportamenti che dai numeri
di Zygmunt Bauman - 15/03/2011

Fonte: La Repubblica [scheda fonte]

http://2.bp.blogspot.com/_ollJJ9IEopA/TIe0rhvWfaI/AAAAAAAAAKg/l9WHG5pRPCc/s1600/Consumismo.png


«Loro sono sempre troppi. "Loro" sono quelli che dovrebbero essere di meno o, meglio ancora, non esserci proprio. Invece noi non siamo mai abbastanza. Di "noi" dovrebbero essercene di più». Lo scrissi nel 2005 in "Vite di Scarto". A mio avviso, ora come allora la "sovrappopolazione" è una finzione statistica, un nome in codice che indica la presenza di un gran numero di persone che invece di favorire il funzionamento fluido dell´economia rendono più difficile raggiungere e superare i parametri utilizzati per misurarne e valutarne il corretto funzionamento.
Quel numero sembra aumentare in modo incontrollabile, accrescendo continuamente le spese ma non i guadagni.
In una società di produttori si tratta di persone il cui lavoro non può essere utilmente ("proficuamente") impiegato, poiché è possibile produrre senza di loro, in modo più rapido, redditizio ed "economico", tutti i beni che la domanda attuale e potenziale è in grado di assorbire. In una società di consumatori queste persone sono "consumatori difettosi": coloro che non hanno risorse per accrescere la capienza del mercato dei beni di consumo e creano invece un altro tipo di domanda, che l´industria orientata ai consumi non è in grado di intercettare e "colonizzare" in modo redditizio.
Il principale attivo di una società dei consumi sono i consumatori, mentre il suo passivo più fastidioso e costoso è costituito dai consumatori difettosi. Non ho motivo per cambiare idea rispetto a quanto ho scritto anni fa, né per ritirare la mia adesione a quanto sostenuto da Paul e Ann Ehrlich.
Osserviamo che la "bomba demografica" di cui parlano gli Ehrlich si prevede esploderà perlopiù in territori a più bassa densità di popolazione. In Africa vivono 21 abitanti per chilometro quadrato, contro 101 in Europa (compresi le steppe e il permafrost della Russia), 330 in Giappone, 424 in Olanda, 619 a Taiwan e 5489 a Hong Kong. Come ha osservato poco tempo fa il vicedirettore della rivista Forbes, se tutta la popolazione della Cina e dell´India si trasferisse negli Stati Uniti continentali ne risulterebbe una densità demografica non superiore a quella dell´Inghilterra, dell´Olanda o del Belgio. Eppure, pochi considerano l´Olanda un paese "sovrappopolato", mentre i campanelli d´allarme suonano continuamente per la sovrappopolazione dell´Africa o dell´Asia, ad eccezione delle poche "Tigri del Pacifico".
Per spiegare il paradosso delle "Tigri" si afferma che tra densità demografica e sovrappopolazione non vi è stretta correlazione: la seconda andrebbe misurata facendo riferimento al numero di persone che devono essere sostentate con le risorse possedute da un dato paese e alla capacità dell´ambiente locale di sostenere la vita umana. E tuttavia, come notano Paul e Ann Ehrlich, l´Olanda può sostenere la sua altissima densità demografica solo perché tanti altri paesi non ci riescono: negli anni 1984-1986, ad esempio, ha importato 4 milioni di tonnellate di cereali, 130.000 tonnellate di oli vari e 480.000 tonnellate di piselli, fagioli e lenticchie – tutti prodotti che sui mercati globali hanno una valutazione, e quindi un prezzo, relativamente bassi, consentendo alla stessa Olanda di produrre a sua volta altre merci, come latte o carne commestibile, che notoriamente hanno prezzi elevati.
I paesi ricchi possono permettersi un´alta densità demografica perché sono centri ad "alta entropia", che attraggono risorse (e soprattutto fonti energetiche) dal resto del mondo, restituendo in cambio le scorie inquinanti, e spesso tossiche, prodotte attraverso la trasformazione (l´esaurimento, l´annientamento, la distruzione) delle riserve mondiali di energia. La popolazione dei paesi ricchi, pur essendo abbastanza esigua (rispetto agli standard mondiali), utilizza circa due terzi dell´energia totale. In una relazione dal titolo eloquente (Too many rich people, "Troppi ricchi"), tenuta alla Conferenza internazionale su popolazione e sviluppo del Cairo (5-13 settembre 1994), Paul Ehrlich ha sintetizzato le conclusioni del libro da lui scritto insieme ad Ann Ehrlich, The Population Explosion, affermando senza mezzi termini che l´impatto dell´umanità sul sistema che sostiene la vita sulla Terra non dipende semplicemente dal numero di persone che vivono sul pianeta, ma anche dal modo in cui si comportano. Se si considera questo aspetto il quadro cambia totalmente: il problema demografico esiste soprattutto nei paesi opulenti. In realtà ci sono troppi ricchi.

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Offline Animus

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Considerazioni totalmente ... esatte.

Quel "siamo troppi", significa, come scrissi anni fa sul vecchio forum, "non servono". :sleep:
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

Ha crocifissi falci in pugno e bla bla bla fratelli (Roberto Vecchioni)

Offline ilvaccaro

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l´impatto dell´umanità sul sistema che sostiene la vita sulla Terra non dipende semplicemente dal numero di persone che vivono sul pianeta, ma anche dal modo in cui si comportano. Se si considera questo aspetto il quadro cambia totalmente: il problema demografico esiste soprattutto nei paesi opulenti. In realtà ci sono troppi ricchi.

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E sopratutto che consumano troppo.

Tutti qui badano a produrre produrre e ancora produrre.
Si è persa completamente la filosofia del risparmio e dell'accumulo...

Da quello energetico a quello economico.

Cosa ci dicono le pubblicità di continuo?

Consumate, consumate, consumate......

Inoltre visto che importiamo buona parte degli alimenti che consumiamo  prodotti dalle varie multinazionali per lo più in paesi poveri  sfruttando il territorio e la popolazione, ecco che ogni bambino nato "qui"  per il solo fatto di esistere, condanna alla morte per fame e allo sfruttamento perpetuo un numero molto elevato di bambini "la"...

Detto questo, è indubbio che siamo TROPPI veramente TROPPI sia qua che là...

Ricordo una volta che feci una polemica in questo senso con una ecologista sfegatata che mi accusava di distruggere l'ambiente per il fatto di avere una macchina che consumava troppo...

Gli feci notare che non avendo figli e neppure volendo averli non avrei mai potuto inquinare\consumare\sfruttare e devastare il territorio quando lo devastava lei con i suoi 3 figli e con tutta la loro discendenza che avranno, moltiplicata per secoli e secoli...

Non avrei mai potuto neppure impiantando una fabbrica di diossina in Amazzonia.

Insomma alla fine della giostra, fu costretta ad ammettere che io ero molto più ecologista di lei. :D :cool:





Non sono come certi sfigati che si pagano le donnacce.
Io mi sposo e poi pago " SOLO " alimenti e mantenimento ad una donna " ONESTA.."

Offline poisonmind

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L´impatto dell´uomo sulla Terra dipende più dai comportamenti che dai numeri
di Zygmunt Bauman - 15/03/2011

Paul Ehrlich ha sintetizzato le conclusioni del libro da lui scritto insieme ad Ann Ehrlich, The Population Explosion, affermando senza mezzi termini che l´impatto dell´umanità sul sistema che sostiene la vita sulla Terra non dipende semplicemente dal numero di persone che vivono sul pianeta, ma anche dal modo in cui si comportano. Se si considera questo aspetto il quadro cambia totalmente: il problema demografico esiste soprattutto nei paesi opulenti. In realtà ci sono troppi ricchi.






E come si fa in pratica? Certo risparmiamo, consumiamo di meno, ricicliamo, tutte balle!

CHI SI AUTORIDUCE GLI SPRECHI IN QUESTA SOCIETA' RESTA INDIETRO.

L'automobile deve rispecchiare standard di sicurezza comfort e "status sociale".

I figli hanno "bisogno" di strumenti tecnologici e non solo!

Scuola? Sport? Hobbies? rigorosamente griffati ed all'ultima moda o sei OUT, OUT!

No, non ci prendiamo in giro é un cane che si morde la coda e lo fa pure male.

Chi comincia a fare l'eremita? Chi é il fesso di turno?

A che pro agli occhi di mogli, figli, parenti ed amanti varie?

COSA CI GUADAGNO IO?

Il mio ego può fare un passo indietro ma per i furbetti di turno? NO GRAZIE.

Credete forse che gli immigrati abbiano il benché minimo scrupolo ad essere peggio di noi?

IO NO.

Prova ne sia questo tentativo di arginare le spese dei matrimoni http://www.ilcentroannunci.it/news/Contro-gli-sprechi-alimentari,-nozze-low-profile/501

Memento Audere Semper (Gabriele D'Annunzio)

Offline Stealth

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Il fatto è che il comportamento dipende dai numeri...

Offline jorek

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Il fatto è che il comportamento dipende dai numeri...

Non credo....penso che i numeri stiano sull'asse x, la richhezza sull'asse y

Offline Stealth

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Io credo che sia tutta una cosa interdipendente. Più gente c'è, più si creano i presupposti per un sistema di cose che porta a  certi tipi di comportamento. Intendo in senso generico. Nessuno ci vieta di pensare che con un ulteriore aumentare della popolazione si vengano a creare i presupposti per un rinnovamento sociale. Come per quasi ogni cosa a questo mondo, si tende a raggiungere un punto di rottura e poi ci si organizza diversamente.

Offline 2414

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Come per quasi ogni cosa a questo mondo, si tende a raggiungere un punto di rottura e poi ci si organizza diversamente.

Condivido... Diciamo che la storia umana è stata proprio questo.

Offline ilvaccaro

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Io credo che sia tutta una cosa interdipendente. Più gente c'è, più si creano i presupposti per un sistema di cose che porta a  certi tipi di comportamento. Intendo in senso generico. Nessuno ci vieta di pensare che con un ulteriore aumentare della popolazione si vengano a creare i presupposti per un rinnovamento sociale. Come per quasi ogni cosa a questo mondo, si tende a raggiungere un punto di rottura e poi ci si organizza diversamente.



Basta che il "punto di rottura" non sia oltre il limite di recupero del pianeta.
La terra è un sistema chiuso e non è detto che si possa riprendere  sempre e comunque
dai danni che 7 o più miliardi di esseri umani gli stanno facendo devastando le foreste, inquinando l'aria, l'acqua,  la terra,  e facendo scomparire migliaia di specie animali e vegetali.

Io considero l'ecosistema terrestre come un mulo, caricandolo troppo arriverà al punto da schiattare.

E potrebbe anche farlo di colpo, senza darci il tempo di riorganizzare proprio niente.
Non sono come certi sfigati che si pagano le donnacce.
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