Autore Topic: Cosa resta del padre?  (Letto 4862 volte)

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Offline Fazer

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Cosa resta del padre?
« il: Marzo 19, 2011, 09:20:34 am »
http://www.corriere.it/cronache/11_marzo_19/di-stefano-festa-papa_18c321d6-51f8-11e0-a034-1db210fa1eaf.shtml

Papà d'Italia, chi sono?
Innamorati dei figli, educano sempre meno. Trasmettono passioni
 
Cosa resta del padre? Bella domanda, nel giorno della festa del papà, che arriva pochi giorni dopo la festa dell'unità d'Italia. E se la festa del papà coincidesse in qualche modo con la festa dell'unità della famiglia? Non sarebbe male, tutto sommato, dopo anni di disgregazione. Ammesso che qualcuno ci spieghi che cosa resta di quello che tutti gli esperti sono concordi nel considerare ormai da tempo l'anello «critico» del nucleo familiare. Letteralmente: critico. Ecco dunque arrivare opportunamente in libreria, edito da Cortina, il saggio di Massimo Recalcati, proprio con quel titolo: «Cosa resta del padre?» La tesi da cui si parte è che i genitori sono oggi più preoccupati di farsi amare dai loro figli che di educarli, più ansiosi di proteggerli che di sopportarne i conflitti. Il che vale a maggior ragione per i padri, anzi, si potrebbe tranquillamente essere più radicali di Recalcati affermando che la funzione educativa viene sempre più spesso demandata alla madre, la quale si sobbarca non solo quel che tradizionalmente era suo compito (la gestione della casa) ma anche quel che un tempo veniva condiviso con il marito: l'educazione dei figli. Insomma, mentre la madre ha moltiplicato le proprie funzioni, il padre si è sottratto a quasi tutto. Tanto più se si aggiunge alla figura materna il compito di contribuire, con il marito, al sostentamento economico della famiglia: altro che 27 ore di lavoro!

A proposito di 27 ore. Come le nostre lettrici (e i lettori) sanno, si è aperto qualche giorno fa nell'on-line del Corriere un blog intitolato «La ventisettesima ora», dove la domanda posta da Recalcati ha raccolto risposte piuttosto interessanti, in cui si mettevano in campo le distanze imposte spesso e volentieri dal lavoro, le difficoltà di imporre un divieto in una società che sembra concedere troppo come la nostra, la divaricazione anagrafica crescente tra genitori (tardivi) e figli, gli ostacoli «epocali» nei rapporti tra generazione e generazione.

Il punto-chiave del libro di Recalcati è proprio questo: l'eredità. Cioè la capacità di trasmettere il desiderio da una generazione all'altra. E proprio in questa prospettiva va elaborato quello che ai più appare come un fenomeno fatale e persino inevitabile: la dissoluzione dell'autorità paterna. Il padre, osserva Recalcati (che è uno dei più noti psicoanalisti lacaniani), non è più Padre con la maiuscola, cioè pater familias, e ogni tentativo di restaurare quel tipo di Ordine o Legge non può che risultare oggi fallimentare. Dunque, che cosa resta del padre? O meglio che cosa resta al padre (con la minuscola)? Resta la possibilità di testimoniare ai figli passioni, vocazioni, progetti, senza pretendere di proporre i modelli o i valori universali del passato.

«Ciò che il padre lascia al figlio - scrive Recalcati - non è una testimonianza ideale, perché la testimonianza autentica non è mai ideale». Non un modello esemplare o simbolico, ma la forza di un'esperienza viva e reale. Ciò non lo esime, ovviamente, dall'opporre dei no e quindi dall'affrontare il conflitto, indispensabile alla crescita e alla maturazione dei figli. Recalcati, dedica l'ultimo capitolo del suo saggio (a tratti volutamente provocatorio) alle figure paterne in due film di Clint Eastwood, «Million Dollar Baby» e «Gran Torino». Vi ricordate il rapporto tra il vecchio pugile-allenatore e la figlia «adottiva» Maggie Fitzgerald, destinata a diventare campionessa? Era una delle più struggenti parabole della paternità del nostro tempo: sul valore di ciò che si trasmette alle giovani generazioni, sulla ricerca di un equilibrio tra eccessiva paura e troppo coraggio.

Offline Vargan

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Re: Cosa resta del padre?
« Risposta #1 il: Marzo 19, 2011, 09:28:15 am »
bhe, che dire la vita e strana.

Quando una persona non vuole fare il padre, fanno di tutto per farglielo fare per forza (o almeno a pagare)
Quando una persona vuole fare il padre, fanno di tutto per non fagli vedere il figlio (ma paga lo stesso)
Quando una persona puo` fare il padre e puo` vedere i figli, educa male o non si interessa (ma sempre paga)

Ci troviamo quindi di fronte a tre tipologia di uomini, tutte destinate a non educare figli, ma tutte accumunate dal fatto di dover sempre tirare fuori i soldi :lol:

Questo non smentisce l`assioma del padre dell`ordine nuovo occidentale. Un perfetto estraneo portatore di bancomat. :dry:

Poveri figli.........e poveri padri
"Alla Superema Corte della Purezza di Genere: io sottoscritto nato uomo contro la mia volontà, chiedo che siano perdonate tutte le azioni da me commesse come uomo, perchè ho agito sotto l'influenza delle condizioni create dalla cultura patriarchica".

Offline Italiano

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Re: Cosa resta del padre?
« Risposta #2 il: Marzo 19, 2011, 09:55:56 am »
Mi aspettavo un articolo positivo verso gli uomini e i padri,almeno alla festa del papà!
Invece no,gli uomini e i padri vengono bastonati anche quando è la loro festa...Bene,siamo proprio alla frutta visto che ci odiano sia le donne,ma ci odiamo anche noi stessi,visto che questo articolo lo ha scritto un uomo!

Offline betta.70

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Re: Cosa resta del padre?
« Risposta #3 il: Marzo 19, 2011, 15:50:26 pm »
Certo che le cose viste dal punto di vista del marito hanno una forma..ma mi chiedo, qundo un marito e' un emerito stronzo, e' disposto ad ammeterlo?
No perche' a leggere qui sembra che siate tutti delle vittime..
Ma mi chiedo, in quanti di voi sono stati mariti disattenti, prepotenti, bastardi..e poi dopo che un giudice vi riporta con i piedi per terra e vi rendete conto che non siete nessuno senza la violenza, vi lamentate accreditando tutte le colpe alle donne..

..a occhio e croce, quanti sono i divorzi leggittimi per colpa delll'uomo secondo voi?

Offline ilmarmocchio

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Re: Cosa resta del padre?
« Risposta #4 il: Marzo 19, 2011, 16:23:31 pm »
Certo che le cose viste dal punto di vista del marito hanno una forma..ma mi chiedo, qundo un marito e' un emerito stronzo, e' disposto ad ammeterlo?
No perche' a leggere qui sembra che siate tutti delle vittime..
Ma mi chiedo, in quanti di voi sono stati mariti disattenti, prepotenti, bastardi..e poi dopo che un giudice vi riporta con i piedi per terra e vi rendete conto che non siete nessuno senza la violenza, vi lamentate accreditando tutte le colpe alle donne..

..a occhio e croce, quanti sono i divorzi leggittimi per colpa delll'uomo secondo voi?

Gli stronzi non ammettono quasi mai di esserlo.
la maggior parte dei divorzi sono causati e chiesti dalle donne, non è un mistero.
Il motivo è ovvio: le leggi sono pesantemente sbilanciate in loro favore.
Se c'è una categoria di persone che ha bisogno di essere riportata sulla terra, quella sono proprio i giudici, e forse questa è la volta buona.
Piuttosto, perchè non ti presenti ?

Offline betta.70

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Re: Cosa resta del padre?
« Risposta #5 il: Marzo 19, 2011, 16:34:55 pm »
Come mi presento? che significa?

Comunque, tu sostieni che i giudici sbaglino le sentenze? ..tutte? alcune? in che percentuale?

E come fai a dirlo? sei un magistrato? hai studiato diritto e hai esperienza in materia? o e solo la tua personalissima opinione di marito lasciato?

Offline COSMOS1

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Re: Cosa resta del padre?
« Risposta #6 il: Marzo 19, 2011, 17:12:44 pm »
Come mi presento? che significa?


http://www.metromaschile.it/forum/presentazioni/


regola asl= age location sex

e poi cerca di darti una calmata, stai tranciando un po' troppo giudizi su gente che ha storie lunghe e dolorose alle spalle e che tu conosci per nick

calma e gesso pupa!
Dio cè
MA NON SEI TU
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Offline Vargan

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Re: Cosa resta del padre?
« Risposta #7 il: Marzo 19, 2011, 17:51:17 pm »
Certo che le cose viste dal punto di vista del marito hanno una forma..ma mi chiedo, qundo un marito e' un emerito stronzo, e' disposto ad ammeterlo?
No perche' a leggere qui sembra che siate tutti delle vittime..
Ma mi chiedo, in quanti di voi sono stati mariti disattenti, prepotenti, bastardi..e poi dopo che un giudice vi riporta con i piedi per terra e vi rendete conto che non siete nessuno senza la violenza, vi lamentate accreditando tutte le colpe alle donne..

..a occhio e croce, quanti sono i divorzi leggittimi per colpa delll'uomo secondo voi?

Noi difendiamo gli uomini maltrattati.
Se vuoi un posto dove difendono le donne maltrattate vai su femminismo a sud
Se poi sei un`altra che vuole venire qui a "moralizzarci" e cercare di "deligittimare" il nostro operato ti invito a cliccare sul pulsante ESCI in alto a destra.
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Offline betta.70

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Re: Cosa resta del padre?
« Risposta #8 il: Marzo 19, 2011, 17:57:48 pm »
Ommamamma mia..due inviti..uno alla calma: che rispedisco al mittente..io non ho mai sostenuto che la violenza sia una forma di comunicazione leggittima..

e uno ad andarmene..perbacco! che gentiluomini...
E comunque se difendete gli uomini che hanno subito delle ingiustizie questo vi fa onore..ma se invece sostenete un atteggiamento pregiudizievole nei miei confronti, forse dovreste meglio argomentare i miei torti e non invitarmi a tacere o andarmene..se avete delle ragioni sostenetele con la ragione, non con i pugni sul tavolo.

I pugni sul tavolo forse e' il vostro problema, di alcuni almeno..e forse per questo siete stati lasciati.

Di solito non si lascia per amore, ma per l'esatto opposto..se vi foste fatti amare, nesuno vi avrebbe lasciato!

Offline Vargan

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Re: Cosa resta del padre?
« Risposta #9 il: Marzo 19, 2011, 18:02:52 pm »
bene perbacco.

Ma il titolo di questo topic e`:
Cosa resta del padre.

E fa riferiferimento al fatto che il giorno della festa del papa, viene utilizzato non per ribadirne il valore, ma per screditarlo.

Cosa hai da dire in merito?
Che facciamo le vittime?

Scusa ma non mi sembra un buon modo di inziare a scrivere.
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Offline betta.70

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Re: Cosa resta del padre?
« Risposta #10 il: Marzo 19, 2011, 18:08:25 pm »
Sinceramente non mi pare che la stampa o la societa' abbiano screditato i padri, e poi nella loro festa..mi sara' sfuggito?

Poi magari qualche idiota avra' pure scritto una cazzata sui padri, non so..ma non per questo, se un pinco pallino isolato e stralunato a detto qualcosa di male sui padri significa che alla festa del papa' la societa' civile vi ha attaccato..

daltronde anche voi mi avete fatto notare che siccome mio marito e' un violento, non tutti i mariti sono dei violenti. E avete ragione..per fortuna!!!

Offline ilmarmocchio

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Re: Cosa resta del padre?
« Risposta #11 il: Marzo 19, 2011, 18:25:39 pm »
Come mi presento? che significa?

Comunque, tu sostieni che i giudici sbaglino le sentenze? ..tutte? alcune? in che percentuale?

E come fai a dirlo? sei un magistrato? hai studiato diritto e hai esperienza in materia? o e solo la tua personalissima opinione di marito lasciato?

Innanzitutto un avvertimento : dialogo con tutti, eccetto gli psicologi a distanza. é quella, una tipologia umana che trova stupida e irritante.
Se io mi occupo di questione maschile è perchè c'è un problema che riguarda tutti gli uomini, e non solo me.
Altrimenti andrei da un avvocato.
Non sono magistrato , e non ho studiato diritto. Con ciò posso affermare che un bel numero di sentenze sono assurde, così come una persona cui muore un parente per un intervento medico errato può dire che qualcosa o qualcuno non ha funzionato.
le sentenze , le possiamo leggere equindi possiamo capire che talvolta è la legislazione che non va, altre volte sono le libere interpretazioni dei giudici. Oppure , tutte e 2.
Tu perchè sei qui ? sei forse stata violentata/stuprata/molestata oppure il raggiungimento di posizioni lavorative apicali ti è stato precluso dalla cospirazione maschilista ? Nonostante le leggi a favore delle donne ?
Vedi, se cominciamo con le ipotesi su chi è dall'altra pate della tastiera, non finiamo più.
Già la comunicazione elettronica è parziale. Se poi fantastichiamo, addio

Offline ilmarmocchio

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Re: Cosa resta del padre?
« Risposta #12 il: Marzo 19, 2011, 18:30:02 pm »
Ommamamma mia..due inviti..uno alla calma: che rispedisco al mittente..io non ho mai sostenuto che la violenza sia una forma di comunicazione leggittima..

e uno ad andarmene..perbacco! che gentiluomini...
E comunque se difendete gli uomini che hanno subito delle ingiustizie questo vi fa onore..ma se invece sostenete un atteggiamento pregiudizievole nei miei confronti, forse dovreste meglio argomentare i miei torti e non invitarmi a tacere o andarmene..se avete delle ragioni sostenetele con la ragione, non con i pugni sul tavolo.

I pugni sul tavolo forse e' il vostro problema, di alcuni almeno..e forse per questo siete stati lasciati.

Di solito non si lascia per amore, ma per l'esatto opposto..se vi foste fatti amare, nesuno vi avrebbe lasciato!

Guarda che non tutti quelli che sono stati lasciati ( ammesso che ciò sia avvenuto), sono tristi per quello.
Io più di una volta avrei preferito essere lasciato per non ferire una ragazza/donna che non mi interessava più.
Gentiluomini ? NO, non ce ne sono. proprio perchè siamo sostanzialmente per la parità con le donne, non facciamo sconti.
Da pari a pari :)

Offline ilmarmocchio

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Re: Cosa resta del padre?
« Risposta #13 il: Marzo 19, 2011, 18:38:01 pm »
Cosa resta del padre? Bella domanda, nel giorno della festa del papà, che arriva pochi giorni dopo la festa dell'unità d'Italia. E se la festa del papà coincidesse in qualche modo con la festa dell'unità della famiglia? Non sarebbe male, tutto sommato, dopo anni di disgregazione. Ammesso che qualcuno ci spieghi che cosa resta di quello che tutti gli esperti sono concordi nel considerare ormai da tempo l'anello «critico» del nucleo familiare. Letteralmente: critico. Ecco dunque arrivare opportunamente in libreria, edito da Cortina, il saggio di Massimo Recalcati, proprio con quel titolo: «Cosa resta del padre?» La tesi da cui si parte è che i genitori sono oggi più preoccupati di farsi amare dai loro figli che di educarli, più ansiosi di proteggerli che di sopportarne i conflitti. Il che vale a maggior ragione per i padri, anzi, si potrebbe tranquillamente essere più radicali di Recalcati affermando che la funzione educativa viene sempre più spesso demandata alla madre, la quale si sobbarca non solo quel che tradizionalmente era suo compito (la gestione della casa) ma anche quel che un tempo veniva condiviso con il marito: l'educazione dei figli. Insomma, mentre la madre ha moltiplicato le proprie funzioni, il padre si è sottratto a quasi tutto. Tanto più se si aggiunge alla figura materna il compito di contribuire, con il marito, al sostentamento economico della famiglia: altro che 27 ore di lavoro!


L'idiota redattore dell'articolo non ha capito che la disgregazione della famiglia è in atto da tempo e non certo per colpa dei padri.
Non ha neanche capito che oltre che proteggere , educare , ecc , c'è un'altra possibilità che i possibili padri stanno sempre più considerando.
farsi i ca..i propri e vivere senza grane, senza giudici, senza brontolii e disprezzo continuo.
Così, per il padre avverrà come per la salute :
quando la hai non le dai importanza,
ma quando manca ti rendi conto... ahh... e chi lo immaginava....

Offline betta.70

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Re: Cosa resta del padre?
« Risposta #14 il: Marzo 19, 2011, 18:41:09 pm »
Innanzitutto un avvertimento : dialogo con tutti, eccetto gli psicologi a distanza. é quella, una tipologia umana che trova stupida e irritante.
Se io mi occupo di questione maschile è perchè c'è un problema che riguarda tutti gli uomini, e non solo me.
Altrimenti andrei da un avvocato.
Non sono magistrato , e non ho studiato diritto. Con ciò posso affermare che un bel numero di sentenze sono assurde, così come una persona cui muore un parente per un intervento medico errato può dire che qualcosa o qualcuno non ha funzionato.
le sentenze , le possiamo leggere equindi possiamo capire che talvolta è la legislazione che non va, altre volte sono le libere interpretazioni dei giudici. Oppure , tutte e 2.
Tu perchè sei qui ? sei forse stata violentata/stuprata/molestata oppure il raggiungimento di posizioni lavorative apicali ti è stato precluso dalla cospirazione maschilista ? Nonostante le leggi a favore delle donne ?
Vedi, se cominciamo con le ipotesi su chi è dall'altra pate della tastiera, non finiamo più.
Già la comunicazione elettronica è parziale. Se poi fantastichiamo, addio


eee.. la giustizia non e' di questo mondo, tuttavia le societa' moderne e di diritto si sono dotate di un sistema giudiziario, il nostro con ben tre o piu' possibilita' di giudizio (tra corsi e ricorsi)

Possono sbagliare,e' vero, ma l'errore se lo si rileva va corertto sempre in sede giudiziaria, non a cazzotti!
E se vuoi avere delle idee e proporle agli altri devi avere dei dati oggettivi..non solo le tue semplici pulsioni o incazzature p[ersonali.

..io sono qui perche' lunedi, se tutto fila liscio, comunico a mio ,\marito la separazione..e parlando di lui, mi e' stato segnalato questo sito, un posto dove avrei potuto capire lui attraverso voi..quelli come lui..cioe' in divorzio o separati. capire come ragionate...
Tutto qui!