Cosa resta del padre? Bella domanda, nel giorno della festa del papà, che arriva pochi giorni dopo la festa dell'unità d'Italia. E se la festa del papà coincidesse in qualche modo con la festa dell'unità della famiglia? Non sarebbe male, tutto sommato, dopo anni di disgregazione. Ammesso che qualcuno ci spieghi che cosa resta di quello che tutti gli esperti sono concordi nel considerare ormai da tempo l'anello «critico» del nucleo familiare. Letteralmente: critico. Ecco dunque arrivare opportunamente in libreria, edito da Cortina, il saggio di Massimo Recalcati, proprio con quel titolo: «Cosa resta del padre?» La tesi da cui si parte è che i genitori sono oggi più preoccupati di farsi amare dai loro figli che di educarli, più ansiosi di proteggerli che di sopportarne i conflitti. Il che vale a maggior ragione per i padri, anzi, si potrebbe tranquillamente essere più radicali di Recalcati affermando che la funzione educativa viene sempre più spesso demandata alla madre, la quale si sobbarca non solo quel che tradizionalmente era suo compito (la gestione della casa) ma anche quel che un tempo veniva condiviso con il marito: l'educazione dei figli. Insomma, mentre la madre ha moltiplicato le proprie funzioni, il padre si è sottratto a quasi tutto. Tanto più se si aggiunge alla figura materna il compito di contribuire, con il marito, al sostentamento economico della famiglia: altro che 27 ore di lavoro!
L'idiota redattore dell'articolo non ha capito che la disgregazione della famiglia è in atto da tempo e non certo per colpa dei padri.
Non ha neanche capito che oltre che proteggere , educare , ecc , c'è un'altra possibilità che i possibili padri stanno sempre più considerando.
farsi i ca..i propri e vivere senza grane, senza giudici, senza brontolii e disprezzo continuo.
Così, per il padre avverrà come per la salute :
quando la hai non le dai importanza,
ma quando manca ti rendi conto... ahh... e chi lo immaginava....