Autore Topic: Giudice propone tutela diritti per coppie conviventi (a vantaggio delle femmine)  (Letto 2604 volte)

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http://nomatrimonio.altervista.org/2011/02/il-giudice-capo-sir-nicholas-wall-chiede-che-vengano-dati-diritti-alle-coppie-conviventi/

Citazione
Il giudice capo Sir Nicholas Wall chiede che vengano dati diritti alle coppie conviventi



Le coppie non sposate in caso di separazione dovrebbero avere diritti su una parte della proprietà e dei soldi, ha detto uno dei principali giudici di famiglia dell’Inghilterra e del Galles.

Sir Nicholas Wall, il presidente della Divisione sulla Famiglia dell’Alta Corte, ha detto al Times che le donne sono svantaggiate nell’attuale sistema.

Questo per via dell’assenza di una qualche legge che stabilisca la divisione delle proprietà delle coppie che hanno vissuto insieme, ha detto Wall.
Sir Nicholas ha detto che i giudici dovrebbero poter decidere sui reclami in situazioni simili.
Wall ha detto che i tribunali dovrebbero essere più ben disposti ad una richiesta di diritti quando una coppia ha vissuto assieme per molto tempo.

‘Gravemente svantaggiate’

Sir Nicholas ha detto: “Sono favorevole ai diritti dei conviventi per via dell’ingiustizia dell’attuale situazione.

In particolare, le donne conviventi sono gravemente svantaggiate dall’inabilità di reclamare un mantenimento e perchè i loro diritti di proprietà sono determinati dalle convenzionali leggi di fiducia.”

Il giudice ha aggiunto: “Se la convivenza è stata breve e il contributo minimo, i giudici non sarebbero ben disposti ad accogliere un reclamo.”

Sir Nicholas stava dando la sua prima intervista nazionale nei giornali da quando è diventato presidente della Divisione di Famiglia lo scorso anno.
Nel 2007 la Commissione di Legge chiese che venissero dati nuovi diritti legali alle persone che convivono in relazioni di lunga data.
Sir Nicholas ha detto di essere “deluso” perchè il governo non ha ancora portato alcun cambiamento.
Il giudice, che ha 65 anni, è sposato ed è padre di quattro figli, ha negato che le mosse che stava proponendo potrebbero minaccia l’istituzione del matrimonio.

“Il matrimonio rimane senza dubbio la relazione più stabile per crescere i figli e per il sostegno,” ha detto.





Offline ilmarmocchio

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e poi c'e' chi contesta Berlusconi quando dice che ai giudici vanno fatte periodiche visite psichiatriche.
E' verissimo: chi fa quel lavoro tende a sviluppare un delirio di onnipotenza.
Cghe applicassero le leggi in modo degno, invece di volersi sostituire al legislatore.
p.s. in GB sono proprio allo sbaraglio

Offline ilmarmocchio

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Sir Nicholas ha detto che i giudici dovrebbero poter decidere sui reclami in situazioni simili.



Ecco dov'è il punto. lla faccia di m. nella foto non interessa chi è avvantaggiato o svantaggiato.
Interessa che se non ci sono matrimoni, i giudici non possono metterci il becco.
Ancora una volta , il vecchio "cui prodest " funziona.
le donne sono più brave a scuola.
le donne studiano di più e meglio.
Ne consegue che le donne saranno in grado di regolare i loro affari in modo vantaggioso a spese di quei tontaccioni dei maschi.
O no ?

Offline ilmarmocchio

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E' parzialmente O.T. ma da l'idea di come questi personaggi intendano la giustizia


IL CASO IMPUNITI I FUNZIONARI ACCUSATI DI ABUSI SESSUALI, LICENZIATE LE DONNE CHE LI DENUNCIAVANO
Molestie all’Onu, scandali insabbiati
L’inchiesta del Wall Street Journal: Ban Ki-moon responsabile
NEW YORK — «Le Nazioni Unite, che aspirano a proteggere i diritti umani in tutto il pianeta, sono inondate
da una sfilza di imbarazzanti cause di molestie sessuali nei loro ranghi». La denuncia, peraltro non nuova,
viene da un’inchiesta del Wall Street Journal dalla quale emerge la tesi, questa sì inedita, sulle presunte
responsabilità del Segretario generale Ban Ki-moon nel proseguire ciò che egli stesso ha definito «la piaga
Onu delle molestie sessuali». Sbarcato al Palazzo di vetro nel 2007 con la promessa di «far piazza pulita»,
l’anno scorso il numero uno dell’Onu aveva pubblicato un documento dove dichiarava che «ogni forma di
discriminazione, molestia sessuale e abuso di potere è proibito». «Contro questo tipo di crimine l’Onu
implementerà la tolleranza zero», spiegò più tardi il suo portavoce, impegnandosi a «perseguire con serietà
ogni singolo caso».
Ma dopo aver visionato centinaia di documenti giudiziari riservati e intervistato dozzine tra avvocati, assistite
e personale Onu, il giornalista del Journal Steve Stecklow giunge a una verità ben diversa. «Le donne che
hanno querelato i funzionari hanno tutte perso il lavoro, mentre questi ultimi sono rimasti impuniti». Alcuni
continuano a lavorare per l’Onu, altri sono usciti dall’organizzazione internazionale, l’unica ad avere
giurisdizione su di loro. Tra i cinque casi analizzati c’è quello di Yusuf Mansur, ex capo del programma Onu
per lo sviluppo (Undp) in Kuwait. Nel 2002 fu accusato di molestie dalla segretaria, la cittadina siriana
Joumana Al-Mahayni. L’indagine interna raccolse prove che il diplomatico aveva assoggettato la sua
subordinata ad «assalto fisico, abusi verbali, palpeggiamenti e continue richieste di atti sessuali». Ma
nell’aprile 2004, dieci giorni dopo la richiesta ufficiale di prendere «azioni appropriate » contro di lui,
Mansur si è dimesso.
Un caso simile è quello di Lionel Brisson, ex direttore per le operazioni dell’agenzia per i rifugiati Onu a
Gaza (Unrwa), accusato di spiare con un binocolo una dipendente, francese come lui, allungando le mani e
umiliandola con giudizi di natura erotica. «Ecco come ti ringraziano quando cerchi di far avanzare la carriera
di una donna», è sbottato l’uomo interpellato dal Journal. Anche lui ha raggiunto l’età obbligatoria per la
pensione prima che l’indagine fosse completata, evitando così ogni punizione. Quando la sua accusatrice,
che nel frattempo ha perso il posto, si è appellata a Ban—cui spetta l’ultima parola in sede d’appello—questi
si è rifiutato di intervenire a suo favore. E ha fatto lo stesso con Fatima Moussa, un’interprete libanese che
aveva accusato una guardia di sicurezza Onu di stupro.
Mentre lei oggi è disoccupata, l’uomo continua a lavorare indisturbato per l’Onu in Darfur. Per farsi giustizia
alcune donne hanno cercato di bypassare il circuito legale kafkiano dell’Onu, appellandosi ai tribunali
1 di 2
23/05/2009 08:30
Corriere della Sera
http://www.corriere.it/esteri/09_maggio_22/alessa...
tradizionali. È il caso di Archana Pandey, ex addetta stampa Unicef a Nuova Delhi, che nel 2006 accusò il
capo di origine filippina Cecilio Adorna di tentato stupro. Quando l’Onu ha respinto la sua causa, lei si è
rivolta alla polizia della natia India. Peraltro senza successo: Adorna gode di immunità diplomatica e i fori
indiani non possono processarlo. Il prossimo 1 ̊ luglio le Nazioni unite inizieranno una riforma del sistema di
giustizia interna, che risale al 1946 ed è gestito, in maniera spesso discorde, dalle dieci agenzie Onu. Ma
Yasmeen Hassan, ex impiegata Onu oggi avvocato dell’Ong internazionale per l’avanzamento femminile
«Equality Now» è pessimista. «Il sistema non migliorerà », mette in guardia dopo aver incontrato Ban per
discutere la riforma, «perché l’Onu continuerà a negare l’accesso ai dossier investigativi alle donne che
hanno sporto denuncia».
Alessandra Farkas
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2 di 2
23/05/2009 08

CHiaro ?


: Adorna gode di immunità diplomatica e i fori
indiani non possono processarlo. Il prossimo 1 ̊ luglio le Nazioni unite inizieranno una riforma del sistema di
giustizia interna, che risale al 1946 ed è gestito, in maniera spesso discorde, dalle dieci agenzie Onu. Ma
Yasmeen Hassan, ex impiegata Onu oggi avvocato dell’Ong internazionale per l’avanzamento femminile
«Equality Now» è pessimista. «Il sistema non migliorerà », mette in guardia dopo aver incontrato Ban per
discutere la riforma, «perché l’Onu continuerà a negare l’accesso ai dossier investigativi alle donne che
hanno sporto denuncia».

Così è ancora meglio. Se un uomo come noi  fa una battuta su una donna, è stupro.
ma lorsignori, che propagandano e diffondono tutta questa m. , SONO IMMUNI

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Siccome sempre meno uomini vogliono sposarsi (e ne hanno ben donde!) ecco che
il sistema giudiziario matrimoniale femminista corre ai ripari. E come ci corre? Ovvio
tutelando le conviventi. Così voi maschi non siete al sicuro nemmeno se convivete
Ah, ah,ah,ah. Inoltre non vi permettiamo di ricorrere alle prostitute perchè questo
è un reato. Non avete scampo, cari maschietti non AVRETE scampo. E' chiaro che
la potente industria del divorzificio (giudici, avvocati, consulenti, periti, assistenti
sociali e parassitume vario ed assortito che campa ed ingrassa sui divorzi e sulle
separazioni) si sente minacciata dalla crescente (giustificata) riluttanza maschile
al matrimonio e per combatterla invade tutti gli spazi di autonomia privata umana
arrivando persino a tutelare le convivenze. E' chiaro che aiutare le donne a loro
non gliene importa una beata mazza: ma questo fornisce la legittimità morale agli
interventi giudiziari che hanno ben altro fine: continuare ad oliare la macchina del
divorzificio con la quale e nella quale molti magnano a sbafo. A spese degli uomini

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e poi c'e' chi contesta Berlusconi quando dice che ai giudici vanno fatte periodiche visite psichiatriche.
E' verissimo: chi fa quel lavoro tende a sviluppare un delirio di onnipotenza.
Cghe applicassero le leggi in modo degno, invece di volersi sostituire al legislatore.
p.s. in GB sono proprio allo sbaraglio

Una conferma che i Paesi anglosassoni siano allo sbaraglio ci è data dalla recessione economica irrefrenabile che li sta azzerando; sia loro che i beoti (tra cui l'Italia) che li seguono. In tema di Giustizia poi, potessi scegliere mi farei giudicare da un tribunale centroafricano piuttosto che da uno inglese o, peggio, statunitense. Quello che mi avvilisce è continuare a leggere e sentire sinfonie del genere proferite da UOMINI !!! Ma vi rendete conto? Uomini che si preoccupano di massacrare altri uomini nel nome della tutela dell'istinto da sanguisuga femminile !!! Questo maschio-pentitismo ad ogni latitudine è davvero inaccettabile.

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Caro uomoinnocente, il vero problema per la causa maschile oggi NON SONO le
femministe: sono gli uomini. Più sono rincoglioniti, più sono femministi.

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Una conferma che i Paesi anglosassoni siano allo sbaraglio ci è data dalla recessione economica irrefrenabile che li sta azzerando; sia loro che i beoti (tra cui l'Italia) che li seguono. In tema di Giustizia poi, potessi scegliere mi farei giudicare da un tribunale centroafricano piuttosto che da uno inglese o, peggio, statunitense. Quello che mi avvilisce è continuare a leggere e sentire sinfonie del genere proferite da UOMINI !!! Ma vi rendete conto? Uomini che si preoccupano di massacrare altri uomini nel nome della tutela dell'istinto da sanguisuga femminile !!! Questo maschio-pentitismo ad ogni latitudine è davvero inaccettabile.

Fosse solo maschiopentitismo. Ti racconto un fatto citato nel libro di Stefano Livadotti " l'ultracasta ".
Un magistrato viene beccato in un cinema con un ragazzo di 14 anni.
Succedesse a me o a te : PEDOFILIA
All'esimio giurista in questione invece succede che viene giudicato innocente, perchè 3 anni prima aveva sbattuto la testa contro una rampa di scala in casa, per cui al momento del fatto, non era capace di intendere ( di volere si, vista la prestazione sessuale in atto).
Specifico che tale iuncapacità era vigente solo al momento dell'atto: nè prima, nè dopo.
Uguale ai boss dell'ONU : loro vogliono l'etica femminista, ma appicata agli altri, perchè loro sono immuni

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Caro uomoinnocente, il vero problema per la causa maschile oggi NON SONO le
femministe: sono gli uomini. Più sono rincoglioniti, più sono femministi.

Certo. Quelli che vanno alle manifestaziooni, con i cartelli al collo ( v. foto di Ethans ) sono la carne da cannone.
le loro stolide facce parlano per loro.
Poi ci sono gli stronzi, quelli che tirano le fila, come quelli dell'ONU, e loro porcherie le fanno, e non solo di prostitute.

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All'esimio giurista in questione invece succede che viene giudicato innocente, perchè 3 anni prima aveva sbattuto la testa contro una rampa di scala in casa, per cui al momento del fatto, non era capace di intendere ( di volere si, vista la prestazione sessuale in atto).
Specifico che tale iuncapacità era vigente solo al momento dell'atto: nè prima, nè dopo.
Uguale ai boss dell'ONU : loro vogliono l'etica femminista, ma appicata agli altri, perchè loro sono immuni

Pari pari al caso di Lorena Bobbit ed a quello più scandaloso sottaciuto dai media italiani e solo riportato da qualche trafiletto di cronaca.
Ecco qui sotto il link; non ho nemmeno la forza di riportarlo per esteso da tanto sdegno mi provoca:

http://www.poliziotti.it/public/polsmf/index.php?action=printpage%3Btopic=8099.0

Offline ilmarmocchio

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la giustizia piegata alle interpretazioni di comodo.
Niente di nuovo sotto il sole ( purtroppo ?


Il grande Alexis de Toqueville disse :
la peggior dittatura è quela dei giudici
« Ultima modifica: Marzo 21, 2011, 11:44:36 am da ilmarmocchio »