Autore Topic: La soluzione per tutti  (Letto 4585 volte)

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Offline COSMOS1

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Re: La soluzione per tutti
« Risposta #15 il: Marzo 27, 2011, 16:24:16 pm »
Per esempio il diritto al voto: http://it.wikipedia.org/wiki/Suffragio_universale
Ditemi se mi sono sbagliato...

 :w00t: questo sarebbe il gran torto che abbiamo fatto alle donne negli ultimi millenni?
per questo stiamo pagando con la gogna e la discriminazione costante noi, e pagheranno i nostri figli e i figli dei nostri figli?

ci deve essere qualcosa di sbagliato  :hmm:
Dio cè
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Offline Rita

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Re: La soluzione per tutti
« Risposta #16 il: Marzo 27, 2011, 16:37:37 pm »
non ti sei sbagliato. Ma anche gli uomini poveri un tempo non votavano.

Nel senso... se contiamo una scala di tempi non di decenni ma di secoli (che sono
ancora "nulla" da un punto di vista storico), il suffragio universale (con un ritardo
di qualche decennio -- un nulla --) e` stato sia per gli uomini che per donne contemporaneo.


infatti
 .. è scritto nello stesso link che hai riportato. Ai tempi dell'Unità d'Italia votava il 2% della popolazione e non credo proprio che la percentale di uomini maggiorenni al tempo fosse soltanto del 2%.. inoltre c'è la questione del "dovere" al servizio di leva, (semprechè non lo si voglia considerare un diritto quello di prestare obbligatoriamente servizio militare).

Tra  l'altro, 21 donne fecero parte dell'Assemblea Costituente. A una di queste donne, Nadia Spano  chiesero se la debolezza storica delle donne fosse quella di non aver partecipato a disegnare la nostra Costituzione, essa spiegò come le donne chiamate dai vari partiti a partecipare alla Costituente, non si sentivano di competere su questo terreno con costituzionalisti statisti e giuristi, così autorevoli come i loro colleghi uomini,per la scarsa conoscenza dell’ingegneria istituzionale e costituzionale, ma in compenso la prima parte della costituzione fu costruita attraverso il dibattito di noi donne, ciascuna con i suoi punti di vista diversi ed i nostri colleghi ci stettero ad ascoltare con grande rispetto.


Citazione
Il percorso del suffragio in Italia parte temporalmente da quando la nazione non era ancora uno stato unitario.

1848 Legge 680\1848 (elettorale piemontese su criteri censitari). Fu riconosciuto potere di voto agli uomini maggiori di 25 anni che sapessero leggere e scrivere e pagassero almeno 40 lire di imposte. Numericamente questo portava il 2% della popolazione italiana alle urne. 1860 Legge 31 ottobre 1850, n.4385. Realizzata sulla base della legge elettorale dello Stato Piemontese, stabilisce il diritto di voto per i cittadini maggiorenni alfabeti, in possesso dei diritti civili e politici, che pagassero un censo di imposte dirette non inferiori a 40 lire. La norma delimitò il corpo elettorale, alle prime elezioni politiche italiane del 1861, in 418.696 cittadini, pari all'1,89% dei 22.182.377 abitanti.[1]

1872 La sinistra parlamentare abbassa la soglia della maturità elettorale da 25 a 21 anni. Ammette inoltre al voto tutti i cittadini in grado di leggere e scrivere, ma in una situazione di analfabetismo come quella italiana, la percentuale di elettori sulla popolazione si alza in maniera poco significativa.

1882 Suffragio allargato con la legge Zanardelli del 24 settembre. Viene riconosciuto il diritto di voto ai maschi maggiorenni (all'epoca la maggiore età veniva raggiunta a 21 anni) alfabeti, e inoltre a coloro che versano imposte dirette per una cifra annua di 19,8 lire. Il corpo elettorale viene più che triplicato.

1912 La legge promulgata da Giovanni Giolitti stabilisce un suffragio quasi universale per gli uomini: si prevede infatti che tutti gli uomini capaci di leggere e scrivere con almeno 21 anni possano votare, mentre gli analfabeti possono votare a partire dai 30 anni. Inoltre il voto viene esteso a tutti i cittadini che abbiano già prestato servizio militare.

1919 Viene modificata la legge precedente: possono votare tutti i cittadini maschi di almeno 21 anni di età, viene quindi abolita la distinzione per gli analfabeti. Possono inoltre votare anche tutti i minorenni che abbiano prestato servizio militare nei corpi mobilitati. Il sistema proporzionale sostituisce quello maggioritario a due turni. Il corpo elettorale viene portato a 11 milioni di persone.

1945 Il 31 gennaio il Consiglio dei Ministri a presidenza Ivanoe Bonomi emanò un decreto (decreto legislativo luogotenenziale 2 febbraio 1945, n.23, Estensione alle donne del diritto di voto[2]).

1946 Voto universale per uomini e donne che abbiano compiuto la maggiore età (21 anni inizialmente, e 18 anni a partire dal 1975). La prima occasione di voto - la prima in assoluto per le donne in Italia - sono le elezioni amministrative che si tengono in tutta la penisola fra il marzo e l'aprile del 1946; subito dopo, il 2 giugno 1946, gli italiani sono nuovamente chiamati alle urne per il referendum istituzionale tra Monarchia o Repubblica e per l'elezione dell'Assemblea costituente
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Offline JanQuarius

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Re: La soluzione per tutti
« Risposta #17 il: Marzo 27, 2011, 17:13:42 pm »
:w00t: questo sarebbe il gran torto che abbiamo fatto alle donne negli ultimi millenni?
per questo stiamo pagando con la gogna e la discriminazione costante noi, e pagheranno i nostri figli e i figli dei nostri figli?

ci deve essere qualcosa di sbagliato  :hmm:

Certamente si', c'è qualcosa di sbagliato in quello che ho scritto!
Quello che volevo dire non è che noi, siamo colpevoli di tutto questo e lo dobbiamo pagare in un modo che piace alle femministe.
Il dubbio che ho è "Come fanno le donne a ottenere pari diritti in alcuni ambiti?".
Penso che sia sbagliato ottenerli con le quote Rosa...
Bisognerebbe trovare qualche'altra alternativa...
Secondo voi, quale?

Offline Warlordmaniac

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Re: La soluzione per tutti
« Risposta #18 il: Marzo 27, 2011, 17:29:36 pm »
Certamente si', c'è qualcosa di sbagliato in quello che ho scritto!
Quello che volevo dire non è che noi, siamo colpevoli di tutto questo e lo dobbiamo pagare in un modo che piace alle femministe.
Il dubbio che ho è "Come fanno le donne a ottenere pari diritti in alcuni ambiti?".
Penso che sia sbagliato ottenerli con le quote Rosa...
Bisognerebbe trovare qualche'altra alternativa...
Secondo voi, quale?

Dobbiamo ancora discuterne per bene.
Io non credo nella assoluta parità di diritti, perché la donna per prima è maschilista e chiede al suo fianco un uomo più forte economicamente di lei o, perlomeno come lei.
Se le pretese rimarrano tali, come aspirare ad un cambiamento coordinato delle reazioni?

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Re: La soluzione per tutti
« Risposta #19 il: Marzo 27, 2011, 17:33:51 pm »
Certamente si', c'è qualcosa di sbagliato in quello che ho scritto!
Quello che volevo dire non è che noi, siamo colpevoli di tutto questo e lo dobbiamo pagare in un modo che piace alle femministe.
Il dubbio che ho è "Come fanno le donne a ottenere pari diritti in alcuni ambiti?".
Penso che sia sbagliato ottenerli con le quote Rosa...
Bisognerebbe trovare qualche'altra alternativa...
Secondo voi, quale?

premesso che a noi interessa primariamente portare gli uomini ad avere gli stessi diritti delle donne perchè spesso sono gli uomini ad averne meno,

ragioniamo caso per caso sui problemi femminili.
fai alcuni esempi attuali in cui le donne italiane non hanno gli stessi diritti degli uomini. e si prova a risponderti caso per caso. ok?    :)
però questa discussione diventa off topics, qui ci si dovrebbe occupare di uomini.   
al limite di donne in rapporto agli uomini e specificatamente ai militanti della QM, non dei problemi femminili.
Io ho riposto le mie brame nel nulla.
(Stirner , L'Unico e la sua proprietà)
http://maschileindividuale.wordpress.com/

Offline JanQuarius

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Re: La soluzione per tutti
« Risposta #20 il: Marzo 27, 2011, 18:14:24 pm »
premesso che a noi interessa primariamente portare gli uomini ad avere gli stessi diritti delle donne perchè spesso sono gli uomini ad averne meno,

Su questo sono d'accordo!
Vi devo confessare una cosa, poco tempo fa mi sono quasi convinto che il femminismo è buono...
Ora non ne ho l'idea di cosa scrivere per completare la nostra discussione. Comunque, se mi viene qualcosa in mente ve lo scrivo...!
Grazie per la risposta!

Offline JanQuarius

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Re: La soluzione per tutti
« Risposta #21 il: Marzo 27, 2011, 18:18:39 pm »
il femminismo oggi non serve alle donne comune, serve soltanto ad un gruppo elitario di donne (politiche, manager) per richiedere agevolazioni nella carriera.
il femminismo non si occupa di donne,
si occupa di regalare soldi ad ALCUNE donne e si occupa di criminalizzare gli uomini.
Forse quest'idea non era nella mia testa quando scrivevo... :D

Offline COSMOS1

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Re: La soluzione per tutti
« Risposta #22 il: Marzo 27, 2011, 20:28:38 pm »
Il dubbio che ho è "Come fanno le donne a ottenere pari diritti in alcuni ambiti?".

le donne hanno già pari diritti in ogni ambito, e li hanno sempre avuti, perlomeno nella tradizione indoeuropea
Maschio e Femmina Dio li creò
vai a leggere "Il secondo sesso" della De Beuvoir, ti renderai conto che in realtà si tratta di una pretesa di autorealizzazione astratta, che ciò che le femministe contestano non è la civiltà maschlista o patriarcale, ma la natura, l'essere nate donne. Loro protestano contro la realtà, perchè la realtà è quello che è, perchè loro sono femmine e non maschi  :w00t: è questo il grande torto che hanno subito, questa l'origine del loro rancore. A questo non c'è rimedio.
Il borghese, il fascista, l'ebreo, il maschio vanno eliminati, definitivamente e per sempre.
« Ultima modifica: Marzo 27, 2011, 20:50:49 pm da Animus »
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