Autore Topic: Addio maestri: servono quote azzurre?  (Letto 2149 volte)

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Offline Fazer

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Addio maestri: servono quote azzurre?
« il: Marzo 27, 2011, 17:37:47 pm »
http://27esimaora.corriere.it/articolo/addio-maestri-servono-quote-azzurre/

Prima l’educatrice del nido,  poi quella della materna, se c’è  qualche difficoltà la logopedista e la psicomotricista,  la tata, la vicina di casa,  la baby sitter …. A un certo punto, evviva,  si va a scuola.  E lì, dove finalmente i bambini e le bambine potrebbero incontrare una figura maschile di riferimento esterna alla famiglia, si trovano tante, tante maestre. Che fine hanno fatto i maestri? Alle elementari, a Milano, sono il 3,8 per cento.  Stipendio scarno,  carriera inesistente o quasi, considerazione sociale scarsa:  non è un mestiere da uomini. O non lo è più. Lode a tutte le brave maestre che educano con passione e competenza i nostri figli. Ma che cosa significa per i bambini rispecchiarsi in un modello prevalentemente femminile fino all’adolescenza?


Anche alle medie le cose sono sbilanciate, occorre aspettare le scuole superiori per conoscere, e rinosceresi, in un mondo adulto misto, fatto di maschi e di femmine.  Secondo l’articolo Sono maestro, e resisto di Elisabetta Andreis,  uscito sul Corriere, la femminilizzazione della scuola primaria procede inesorabile: nel 2000, sempre  a Milano, era il 94,8 %, nel 2009 il 96, 2%. Dobbiamo pensare alle quote azzurre nella primaria? Ma le quote rosa hanno lo scopo di  promuovere la presenza femminile là dove le donne non riescono ad arrivare, pur avendo preparazione e volontà. Qui è diverso: sono gli uomini ad aver abbandonato la scuola. Quei pochi che in nome della passione resistono, commentano: “se avessi figli, non potrei mantenere la famiglia”, oppure “il disprezzo delle istituzioni è un’arma efficace contro la passione per la scuola”. Eppure secondo Silvia Vegetti Finzi

“motivati, gli uomini possono essere  educatori eccellenti. E nei maestri gli scolari possono trovare una figura maschile che conferma, o compensa, quella del padre”.
Basti pensare alla gloriosa stirpe degli insegnanti che hanno educato gli italiani, dal maestro Manzi a Gianni Rodari passando per Mario Lodi e don Milani. Cercasi eredi, disperatamente. Ma come?


 :cry:

Occhio alla frase in rosso...

Offline Warlordmaniac

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Re: Addio maestri: servono quote azzurre?
« Risposta #1 il: Marzo 27, 2011, 17:44:37 pm »
PRima di tutto, non voglio usufruire di quote azzurre.

Credo che sia vero che sono gli uomini a fuggire dalla scuola. L'ENFJ è il ritratto junghiano chiamato "l'insegnante". La "F" di ENFJ sta per feeler, cioè sentimentale, e corrisponde quasi sempre col sesso femminile (e la J, importante saperlo, dà importanza alla terza lettera).
La scuola di oggi è talmente poco razionale, che giustamente I e T scappano.

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Re: Addio maestri: servono quote azzurre?
« Risposta #2 il: Marzo 27, 2011, 17:49:53 pm »
niente quote perchè ciò  abbassa la qualità dell'insegnante.
un uomo scarso invece di una donna brava? non sono d'accordo.

invece, visto che la nostra società prevede comunque dei correttivi al femminile,
penso si debba e si possa intervenire con detassazioni di stipendio perchè gli uomini "non fuggano più".   
Io ho riposto le mie brame nel nulla.
(Stirner , L'Unico e la sua proprietà)
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Offline jorek

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Re: Addio maestri: servono quote azzurre?
« Risposta #3 il: Marzo 27, 2011, 18:13:59 pm »
io penso che ognuno faccia quel che puo. le quote sono un pò quel provvedimento stalinista che "correggerebbe" situazioni che non tornano all' ideologia dominante, in questo caso quella dell'ultraparitarismo 50% ovunque sia possibile. Il che è una cazzata. Ogni cosa si regola da sola. La frase scritta segnata in rosso ci fa capire di quanta buona fede siano dotati questi giornalisti

Offline Ethans

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Re: Addio maestri: servono quote azzurre?
« Risposta #4 il: Marzo 27, 2011, 18:46:21 pm »
Prima di tutto, non voglio usufruire di quote azzurre.

Credo che sia vero che sono gli uomini a fuggire dalla scuola. L'ENFJ è il ritratto junghiano chiamato "l'insegnante". La "F" di ENFJ sta per feeler, cioè sentimentale, e corrisponde quasi sempre col sesso femminile (e la J, importante saperlo, dà importanza alla terza lettera).
La scuola di oggi è talmente poco razionale, che giustamente I e T scappano.

Scusa ma non credo di aver capito, colpa delle mie sinapsi che non associano in maniera corretta. Potresti ampliare questo tuo post? Che significa ENFJ? Cosa c'entra Jung? Cosa sono I e T?

Ho dei limiti, lo so...

 ;)


Offline Warlordmaniac

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Re: Addio maestri: servono quote azzurre?
« Risposta #5 il: Marzo 27, 2011, 19:18:53 pm »
Scusa ma non credo di aver capito, colpa delle mie sinapsi che non associano in maniera corretta. Potresti ampliare questo tuo post? Che significa ENFJ? Cosa c'entra Jung? Cosa sono I e T?

Ho dei limiti, lo so...

 ;)

http://en.wikipedia.org/wiki/Myers-Briggs_Type_Indicator

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Offline poisonmind

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Re: Addio maestri: servono quote azzurre?
« Risposta #6 il: Marzo 27, 2011, 19:33:25 pm »
http://27esimaora.corriere.it/articolo/addio-maestri-servono-quote-azzurre/

“motivati, gli uomini possono essere  educatori eccellenti. E nei maestri gli scolari possono trovare una figura maschile che conferma, o compensa, quella del padre”.

 :cry:

Se nel loro rapporto con gli alunni, gli uomini sono discriminati ed oggetto di accuse e vessazioni al pari di come accade con i figli (in molti casi di separati e simili, LA FUGA E' L'UNICA SOLUZIONE.
Vedi gli esempi dell'articolo seguente (da verificare comunque).
http://www.cinquew.it/articolo.asp?id=2932
http://attualita-e-opinioni.noiblogger.com/insegnanti-violenti-e-studenti-indisciplinati-scuola-e-famiglia-inadeguate/
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Offline jorek

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Re: Addio maestri: servono quote azzurre?
« Risposta #7 il: Marzo 27, 2011, 19:43:34 pm »
Se nel loro rapporto con gli alunni, gli uomini sono discriminati ed oggetto di accuse e vessazioni al pari di come accade con i figli (in molti casi di separati e simili, LA FUGA E' L'UNICA SOLUZIONE.
Vedi gli esempi dell'articolo seguente (da verificare comunque).
http://www.cinquew.it/articolo.asp?id=2932
http://attualita-e-opinioni.noiblogger.com/insegnanti-violenti-e-studenti-indisciplinati-scuola-e-famiglia-inadeguate/

poisonmind: non è FUGA. il fatto è che questo gioco non mi piace e io lascio il tavolo ;). Voi avete mai avuto a che fare con qualche istituzione che ha a che fare con i bambini?

Offline Motociclista

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Re: Addio maestri: servono quote azzurre?
« Risposta #8 il: Marzo 28, 2011, 10:36:16 am »
Secondo me è già qualcosa che qualcuno inizi a porsi le nostre stesse domande.
Che figura di riferimento ha un bambino-ragazzino oggi?
Cosa succede quando nella preparazione ad affrontare mondo invece che un uomo che gli insegna ad essere indipendente non fa altro che saltare di mamma in mamma?

La cosa buffa è che sono proprio le donne, dopo essersi arrogate la capacità di crescere un figlio maschio come potrebbe fare un uomo, a lamentarsi che non ci sono più gli uomini di una volta.
Non fosse che sono gli uomini stessi a soffrirne, mi verrebbe da dire a queste signore un bel cazzi vostri.  :)

Ritornando all'articolo, sembra un "vorrei ma non posso": nel senso che lascia l'impressione che l'autore non voglia osare per evitare bastonate femminili e quindi dice il minimo indispensabile dando un colpo al cerchio ed uno alla botte.
Dire semplicemente che gli uomini insegnerebbero meglio ai giovani uomini? Oddio, oddio! No! E le donne? Loro non sarebbero altrettanto brave? Giornalista maschilista e misogino che non sei altro! Vergognati!  :P
Ecco allora che "si, ci vorrebbero gli uomini.. ma le donne sono bravissime eh!"

Citazione
Basti pensare alla gloriosa stirpe degli insegnanti che hanno educato gli italiani, dal maestro Manzi a Gianni Rodari passando per Mario Lodi e don Milani. Cercasi eredi, disperatamente.

Ecco, visto che stiamo parlando di un mestiere ormai prettamente a presenza femminile.. dove sono le Rodari del 21° secolo?
Ma la donna liberata non doveva superare l'uomo? Qui hanno scacciato l'uomo cattivo ed oppressore.. adesso aspettiamo qualche figura di spicco. ^_^

Offline ilmarmocchio

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Re: Addio maestri: servono quote azzurre?
« Risposta #9 il: Marzo 28, 2011, 11:06:21 am »
" dove non riescono ad arrivare ?

chiedersi il vero perchè, non sarà mai ?

Offline ilmarmocchio

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Re: Addio maestri: servono quote azzurre?
« Risposta #10 il: Marzo 28, 2011, 11:19:40 am »
A parte che solo leggere vegetti-Finzi, mi da la nausea, ma è possibile scoprire quello che sanno tutti da 20 anni ?
Noi vediamo che le professioni intensamente femminilizzate perdono prestigio .
L'insegnamento è il prototipo, ma c'è anche la sanità, la magistratura, ecc.
perchè ? perchè sono ormasi professioni che, specialmente ai livelli medi, non richiedono grandi qualità.
Sono diventati pubblica amministrazione, o pubblico impiego.
In parte anche la politica vede questo scadimento.
Infatti, il potere effettivo , si sta trasferendo negli organismi sovranazionali ( U.E., Onu, FMI. ecc ).
fare il maestro è da sfigati : stipendio scarso e sbeffeggiamento mediatico.
la donna può andarci, tanto poi un fessacchiotto lo aggancia e va bene così.
ma un uomo ?