Autore Topic: Breve bilancio di 10 anni  (Letto 6549 volte)

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Offline Barnart

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Breve bilancio di 10 anni
« il: Novembre 05, 2009, 21:20:08 pm »
Le seguenti considerazioni costituiscono un piccolo,  sintetico e limitato bilancio di oltre 10 anni di azione in campo QM e tengono conto di tutto quel che ho potuto sentire, vedere, conoscere e capire.
Tengono conto della storia del MoMas (per come l’ho conosciuta) e quindi di tutto quel che ho visto e letto nel web (siti, blog, liste, forum) e sentito e sperimentato negli incontri (reali) con le sue diverse componenti.

Prima di entrare in campo nella QM riflettei per mesi sulle difficoltà che avrei incontrato, sulle conseguenze (anche personali, con gli amici e in famiglia) che potevano derivarne  etc. e ovviamente, sulla mia capacità di farvi fronte. Alcune le avevo previste, e qui era la sfida, altre no.

Tutta la mia azione è stata rivolta a collocare la QM al di fuori delle posizioni ideal-politiche (ideologiche) sulla base del fatto che essa ha anche un carattere transpolitico (o trasversale, come si sarebbe detto una volta). Su questo ho messo l’accento e su questo ho cercato di focalizzare l’attenzione.

Tutta la mia azione nella QM è stata una scommessa sulla capacità di superare le divisioni politiche per pensare e agire, almeno per una stagione, in termini di confronto e conflitto di Genere, non di classe, di credo o di orientamento politico. Non è andata così (se non in minima parte). Nell’intero MoMas solo pochissimi hanno collocato la QM al di sopra del proprio orientamento politico.  Nella quasi totalità dei casi quell'orientamento ha nettamente prevalso al punto che resta persino difficile capire quanta parte dell'interesse mostrato da molti sia specifico per la QM o sia solo strumentale rispetto alla lotta politica. Segnatamente della Destra contro la Sinistra, in un gioco che è persino troppo facile vista la collocazione di quest'ultima nella guerra dei sessi.  Come sparare sul pianista.

Quel che le donne hanno fatto e fanno, gli uomini non sono capaci di farlo.
Così mentre il femminismo ha preso la parte di tutte le femmine, comprendendo tra le “vittime”  le “sfruttate” e le “oppresse” persino le regine e le imperatrici di tutti i tempi, negli uomini prevale la collocazione e perciò la divisione politica. E quindi la guerra fratricida.

Della prevalenza ideologica sull’intera QM darò questi esempi, laterali ma proprio per questo molto significativi.
Tempo fa la deputata Rosy Bindi  è stata insultata dal capo del governo. Si è potuto leggere – in ambito MoMas - che se la meritava. Come se la suddetta si fosse particolarmente distinta  nella guerra contro gli  uomini. Mentre è vero il contrario. Infatti se esiste un ambito, un segmento della società in cui è possibile trovare sensibilità alla QM questo è proprio il mondo cattolico. Se esistono donne prive di risentimenti contro gli uomini, queste sono proprio le donne cattoliche. (Chi da questo giudizio ricava che io sono cattolico, non ha capito nulla). L’avversione alla Bindi è tutta ideologica: essa appartiene all’avversario, al nemico politico e quindi può essere insultata. (Il che – di striscio - tradisce  anche quest’altro principio, davvero molto cavalleresco e molto intelligente, secondo cui la rinascita maschile esigerebbe che si insultino le femmine).

Di fronte a ciò stanno invece gli ammiccamenti alla Carfagna. Perché è giovane e bella (solo per questo?) il che, guarda un po’, a suo dire fu concausa di discriminazioni che però non le hanno impedito di diventare ministro. Già, ma di quale ministero? Proprio di quello che da 10 anni denunciamo come nato e conservato come strumento di guerra antimaschile. Quello di cui da sempre auspichiamo la soppressione. Ma essendo ora occupato da una bella donna di Destra amica del leader, ci si passa sopra.  Siamo dunque giunti al grottesco. Finché quel ministero è occupato dalle “brutte arpie” della Sinistra, giù legnate e dannazioni. Sacrosante. Quando vi arriva la “bella gnocca” di Destra allora diventa tollerabile e la sua azione ammissibile.  E la QM ?  Di fronte alla divisione ideologica la QM scompare.

Secondo esempio.
Sono stati ricordati i soldati morti nel recente attentato in Afghanistan. Sono stati ricordati perché erano italiani e perché erano maschi. Giusto e utile. Nessuno ha fatto notare che erano anche popolani.  Uomini delle basse classi sociali del meridione. Come se fosse un tabù, come se si temesse di passare per bolscevichi. Non è una dimenticanza, è l’esito di un orientamento politico prevalente.

Il superamento della visione ideologica era ciò che si doveva fare nell’ottica di quello che si chiama “Patto di unità di azione”. Cosa sia lo si vede da questo eclatante caso storico. Nella lotta contro il nazifascismo i paesi capitalisti si allearono all’Urss. In Italia il CLN (Comitato di liberazione nazionale) includeva tutti gli oppositori, dai liberali ai comunisti. I quali non polemizzavano tra loro sulla superiorità delle diverse ideologie o dei diversi sistemi politici di riferimento. Non si accusavano l’un l’altro, non pretendevano pentimenti o autodafè. Accantonarono, per una stagione,  le divisioni ideali  e combatterono insieme.  Quel che doveva e dovrebbe valere anche per gli uomini nella loro battaglia per la rinascita. Non si è visto niente di simile, se non in forma episodica.
Nessun patto di unità di azione. L’intera QM viene inquadrata nella lotta contro i nemici politici e percepita come ghiotta occasione per raccogliere consensi (questa è un’operazione che certamente la Sinistra non può neppur pensare di fare).

Non serve a nulla ricordare che un simile tacito patto è stato realizzato anche dal femminismo, che ha messo insieme nella stessa vittimologia le mondine e le regine. Questo fatto eclatante – che dovrebbe essere tenuto davanti agli occhi come una torcia in galleria, come un faro nella notte - non insegna assolutamente a nulla. E ricordarlo ad ogni piè sospinto non serve a nulla. Orecchi da mercante. Prima viene l’adesione ideologica. Poi, se resta tempo, la QM.  Responsabili di questo trend sono ovviamente anche gli uomini di Sinistra: la loro colpa consiste nel non esserci (se non in proporzione ridottissima). Ma è anche vero che stante il trend prevalente, alle difficoltà comuni a tutti nell’avvicinarsi alla QM, per essi se ne aggiunge un’altra: la pretesa (mai enunciata esplicitamente ma latente) che in un modo o nell’altro confessino di essere responsabili della rovina maschile.

In sostanza che abiurino e che passino dall’altra parte. Quell’autodafé che tutti rifiutiamo in quanto  maschi davanti alle femmine, essi dovrebbero pronunciarlo davanti ad altri uomini.  Non c’è da stupirsi se dopo aver fatto capolino di qua o di là, mollano la presa e si disperdono. Della necessaria distinzione tra la Sinistra politico-culturale e i singoli uomini di quell’orientamento, non vi è stata traccia. Distinzione banale che doveva stare alla base del Patto di unità di azione. Simmetricamente non si è visto quasi alcun cenno agli storici scheletri negli armadi della Destra (sulla questione F/M). Del tutto dimenticati, a conferma di quel che diceva quello storico francese: “Le destre, alla fin fine, sono sempre vecchie sinistre” (Di questa sorprendente congettura abbiamo in Italia l’incarnazione stessa: Alessandra  Mussolini).

In sostanza la scommessa sulla quale ho giocato le mie carte può dirsi perduta. Questo però era previsto. Negli uomini la divisione politica cede davanti al pericolo comune (guerre, disastri naturali etc.). Viene accantonata sia davanti a cose di poca importanza (eventi sportivi) che di fronte a questioni basilari (credo religioso). Ma nell’ipotesi del conflitto di Genere prevale nettamente.
La sua forza è invincibile e la conseguente lacerazione inevitabile. Tanto più in Italia, paese in cui il radicamento ideologico è fortissimo. Siamo al punto che se (Dio non voglia) questa divisione dovesse essere la causa di un declino maschile senza fine, non importerebbe nulla: muoia Sansone con tutti i Filistei.

Questa prevalenza della posizione politica era la barriera che mi prefiggevo di abbattere. Registro dunque il fatto che non la si può abbattere e che la scommessa non può essere vinta.

Altre cose invece non le avevo previste.

Lascio stare i padri separati, nella maggior parte dei casi preda di sofferenze che li fanno delirare fino a compiere atti autolesionistici e con i quali è difficile interagire. Del resto le lacerazioni sono la regola dentro il movimento dei padri separati. L’apertura e il legame di amicizia, la collaborazione, sono eccezioni.

Non avevo previsto ad esempio il grado di gelosie, la permalosità, le invidie, i sospetti di cui gli uomini sono capaci anche in situazioni come queste e in simile battaglia.
Il livello impressionante di narcisismo di cui molti hanno dato e danno prova e che è una delle cause delle frantumazioni e della sterilità della nostra azione.
A parte MS ed U3 non c'è nessuno che abbia tentato di unire, di mediare, i mettere insieme risorse e tempo per iniziative comuni. Uomini di pur grandi capacità si sono defilati e hanno rinunciato a contribuire ad azioni comuni. Alcuni hanno dato vita a iniziative individuali. Bene. Ma 100 individui separati non fanno e non possono rappresentare ciò che può un movimento, un gruppo, una squadra. Anch’io avrei potuto fare da solo. Se ho agito diversamente è per il motivo suddetto.

Questi atteggiamenti (che, tra l’altro, hanno poco di maschile) sono emersi progressivamente come espressione  di caos interiore e di altre gravi lacune, tutte correlate al disastro attuale della condizione maschile e alla disarticolazione della storica, specifica capacità degli uomini di fare squadra, di scavalcare posizioni consolidate, si tralasciare, almeno per il momento, pregiudizi, gelosie, antipatie, pur di giocare una partita collettiva. Di segnare qualche goal e di portare a casa un risultato.  Come si fa quando la nave ha una falla e ciascuno, secondo capacità e conoscenze, si dà da fare per turarla e salvare barca e passeggeri.

Non avevo previsto neppure la vastità dell’astio antifemminile che sembra poi in molti il solo motivo dell’avvicinamento alla QM. Un fatto strumentale, ancora una volta. Come se la battaglia per la rinascita maschile avesse qualcosa a che vedere con i propri casi personali. Cosicché risolti quelli, risolta anche la QM. Ciò quasi a confermare l’eterno sospetto e l’eterna insinuazione femminista: chi si occupa di QM è uno sfigato.

Molte altre cose non avevo previsto, ma questo fa parte della vita.

Ci sono anche grandi note positive. Tra le quali sottolineo la grande disponibilità, generosità e pazienza di un piccolissimo nucleo di  uomini che hanno conservato e accresciuto le risorse del MoMas, con impegno e anche con sofferenza e che non intendono demordere.

Neppure io demordo. Alla luce delle considerazioni esposte apporterò ovviamente progressive modifiche alla mia azione, al taglio delle analisi e delle  riflessioni. L’obiettivo strategico non cambia.

Avanti, finché ci sarà energia. E quella ancora non manca.

Rino

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Re: Breve bilancio di 10 anni
« Risposta #1 il: Novembre 05, 2009, 22:17:57 pm »

Neppure io demordo. Alla luce delle considerazioni esposte apporterò ovviamente progressive modifiche alla mia azione, al taglio delle analisi e delle  riflessioni.



cioè ?
Io ho riposto le mie brame nel nulla.
(Stirner , L'Unico e la sua proprietà)
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Offline ilmarmocchio

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Re: Breve bilancio di 10 anni
« Risposta #2 il: Novembre 06, 2009, 14:46:54 pm »
L'analisi delle debolezze maschili rispecchia la realta', confermata ( e' una tautologia la mia) dal fatto che il maschio e' in crisi.
Mi sembra pero' eccessivo il pessimismo circa i risultati di 10 anni di attivita' per la q.m.
Intanto , di q.m. si comincia a parlare non solo in ambiti ristretti, e questo e' un bene. Sulla trasversalita', senza dubbio importante, non vedo questo fallimento o meglio, il risultato di un impegno deriva anche dal bersaglio di detto impegno. proprio in questi giorni c'e' un thread su una presunta collocazione a destra dl forum, o dela maggioranza di esso. Parrebbe quindi confermato il pessimismo. La q.m. esiste adestra come a sinistra e non sarebbe saggio legarsi a una delle 2 parti. E' pero' evidente che da sinistra non arriva nessun segnale, se no di irrisione. Da destra arrivano briciole, forse anche per la maggior impronta cattolica di tale schieramento. Il fatto della Bindi non deve trarre in inganno. La Bindi e' cattolica, ma di quella parte , dossettiana e pauperista, che nella Chiesa accetta in toto le istanze del femminismo. Anche la Chiesa e divisa e certe posizioni postconciliare a me paiono francamente incomprensibili. Si e' parlato anche di Dio madre.  Lo scontro vaticano - Cei e' una realta'. la Bindi non e' per nulla affine o sensibile alle tematiche maschili, pur essendo cattolica.
Con i suoi frequenti richiami alla sua verginita' e con la scarsissima avvenenza, non e' fatta per entrare nelle grazie, maschili, a prescindere dal suo scontro con berlusconi. Certamente non va dato nessun plauso alla Carfagna , prima firmataria di una legge obbrobriosamente antimaschile. Per parte mia la reputoi forse il ministri piu' scarso dell'attuale governo. Il ministero delle pari opportunita' non dovrebbe esistere. I soldati morti in Afghanistan hanno pagato l'ipocrisia e l'impreparazione tipica dei notri politici : laggiu' c'e' una guerra e nella guerra capita di morire. Lo stipendio era buono, ma di fronte alla morte tutto passa. A me dispiace, anche perche' non e' che sia molto convinto delle ragioni dell'intervento laggiu'.
le donne sono unite enoi no. E' vero, come e ' vero l'esempio del CNL. Li pero' c'era un potente alleato (gli USA) che costrinsero anche ad andare d'accordo. In Grecia non fu cosi' e gli inglesi sterminarono gli insorti. Oggi il potere, quello vero delle agenzie ONU, del FMI e' contro di noi e spinge con forza e costanza questo femminismo del 2000.
Sui padri separati, beh loro vivono veramente il dramma e io non saprei cosa dire. Combattono contro una giustizia che e' da 3 mondo  e che e' predgiudizionalmente ostile alle loro richieste. E' dura, io stesso non saprei come fare. C'e' troppo personalismo. Si, e la frammentazione non porta risultati, su questo non discute. L'astio antifemminile non e' forse nobilissimo come movente pero' ha fatto scoprire a molti l'esistenza  di una q.m. generale. puo' essere un avlido punto di partenza per allagare eapprofondire la conoscenza. Io stesso , che pur avevo percepito da anni una atmosfera "strana", sono stato piu' motivato da una causa di separazione di 10 anni ( senza figli) per la quale ho potuto toccare con mano le storture gravi di un intero sistema. Adesso che l'ho ormai risolta benissimo, ho la voglia e l'interesse di approfondire e sopratutto di far conoscere le  tematiche della q.m. a quanti, uomini e donne, ne hanno un sentore magari confuso, il tutto nell'ambito delle mie modeste possibilita'. Finiamola cosi': io sarei piu' ottimista e guarderei ai risultati finora ottenuti con piu' soddisfazione. Adesso di q.m. si incomincia a parlare. Non e' poco

Offline Guit

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Re: Breve bilancio di 10 anni
« Risposta #3 il: Novembre 06, 2009, 16:03:26 pm »
Se ricordo bene la Bindi è quella che, parlando di bigenitorialità, disse che "per il bene del figlio il padre deve sparire". O qualcosa di molto simile.
Take the red pill

Offline ilmarmocchio

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Re: Breve bilancio di 10 anni
« Risposta #4 il: Novembre 06, 2009, 20:12:51 pm »
La Bindi non e' mai stata fautrice dell'affido condiviso. E per dirla tutta, non capisco neanche dove sarebbe stata offesa ddalla famosa battuta: brutta la e', e intelligente non mi sembra

Grifone.nero

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Re: Breve bilancio di 10 anni
« Risposta #5 il: Novembre 06, 2009, 20:18:03 pm »
Se ricordo bene la Bindi è quella che, parlando di bigenitorialità, disse che "per il bene del figlio il padre deve sparire". O qualcosa di molto simile.


Poi si offende se berlusconi la chiama per quello che è. lesbica repressa anticristiana...

Offline Betaman

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Re: Breve bilancio di 10 anni
« Risposta #6 il: Novembre 15, 2009, 08:03:39 am »
Mi ero detto di non iscrivermi a questo nuovo forum, ma ho cambiato idea visto che Rino ha scritto questo messaggio che e' come al solito molto bello e significativo, e costituisce una pietra miliare nel suo percorso.
Messaggi come questo non possono essere ignorati, mi sono detto.
Tuttavia ho smesso da tempo di scrivere su internet lunghi messaggi che vengono letti male, non vengono capiti e a cui nessuno risponde. Per cui saro' breve, anche se ogni frase andrebbe commentata, discussa, evidenziata.
Stiamo parlando di un messaggio scritto da una persona che io non conosco, ma a cui la natura ha dato veramente il dono di pensare e ragionare lucidamente, nonche' di farsi capire e di scrivere in modo elegante.

E allora estraiamo la frase chiave:
In sostanza la scommessa sulla quale ho giocato le mie carte può dirsi perduta.

Solo gli stolti vanno avanti ad oltranza senza mai guardarsi indietro. Se si combatte una battaglia ma il nemico e' numericamente in vantaggio, si perde. Si perde con onore, ma si perde.





« Ultima modifica: Novembre 23, 2009, 07:33:15 am da Betaman »

Harmonica

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Re: Breve bilancio di 10 anni
« Risposta #7 il: Novembre 15, 2009, 15:50:48 pm »
E allora estraiamo la frase chiave:
In sostanza la scommessa sulla quale ho giocato le mie carte può dirsi perduta.

Solo gli stolti vanno avanti ad oltranza senza mai guardarsi indietro. Se si combatte una battaglia ma il nemico e' numericamente in vantaggio, si perde. Si perde con onore, ma si perde.
Personalmente la reputo una battaglia persa a prescindere; l'unica ragione per cui scrivo e' la rabbia che ho in corpo.

Altrimenti non credo affatto che le attuali generazioni maschili siano recuperabili; basta osservarsi intorno ed ascoltare attentamente, per rendersene conto.

Tolte alcune eccezioni, i ragazzi e gli uomini di oggi, sono totalmente succubi delle donne e assolutamente incapaci di dire qualcosa di maschile.

Offline ilmarmocchio

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Re: Breve bilancio di 10 anni
« Risposta #8 il: Novembre 15, 2009, 16:48:56 pm »
Che il " nemico " e' numericamente preponderante, e' indubbio. Che abbia potentissimi aiuti  e sia spinto anche dal nostro stesso sesso ( chiamiamoli maschi alfa, o agenzie ONU et similia, e' lo stesso), anche. pero' io noto che certe tematiche cominciano a farsi strada. Si. le giovanissime generazioni sono spesso ebeti (anchge per colpa nostra). mettiamola cosi' : nel 1940 pochi avrebbero scommesso contro Hitler . poi pero' venne Stalingrado, lo sbarco in Normandia, e tutti sappiamo come fini'. Forse noi ora siamo nella fase " sangue, sudore, lacrime". Ma non sara' sempre cosi'

Harmonica

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Re: Breve bilancio di 10 anni
« Risposta #9 il: Novembre 15, 2009, 17:11:33 pm »
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« Ultima modifica: Novembre 15, 2009, 17:23:20 pm da Harmonica »

Harmonica

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Re: Breve bilancio di 10 anni
« Risposta #10 il: Novembre 15, 2009, 17:19:37 pm »
Per quanto riguarda gli uomini, ritengo che le responsabilità siano da attribuire, in larghissima parte, alla generazione dei cosiddetti sessantottini "acculturati". Alla mia, ovvero quella dei trentenni, ne attribuisco molte di meno, visto che tantissimi miei coetanei sono stati "addestrati" e "castrati" nei licei, nelle universita', ecc, proprio da questi "signori", nonche' dalle loro "signore". *
(A questo aggiungiamo gli organi mediatici).

Citazione
Forse noi ora siamo nella fase " sangue, sudore, lacrime". Ma non sara' sempre cosi'
Ovviamente nessuno di noi puo' sapere cosa accadra' fra 50 o 100 anni; pero' ritengo che la "guerra dei sessi", sia qualcosa di molto diverso da una guerra contro altri uomini. Non credo che, almeno per ora, gli uomini (specie quelli occidentali) siano preparati a questo. Personalmente li vedo perdenti a prescindere.



* Nella mia citta', anche la biblioteca comunale, e' a dir poco un covo femminista.
« Ultima modifica: Novembre 15, 2009, 17:33:11 pm da Harmonica »

Offline ilmarmocchio

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Re: Breve bilancio di 10 anni
« Risposta #11 il: Novembre 16, 2009, 14:36:26 pm »
@ Harmonica : sulle responsabilita' del 68 sono completamente d'accordo. Ci sarebbe poi da analizzare l'oscuro ruolo dell' ONU, UE, ecc .
A breve termine non vedo nulla di buono, ma la sensazione e' che comunque qualcosa si stia muovendo. E' vero cvhe i giovani sono stati castrati " mentalmente", ma la Storia non e' mai prevedibile: una grave crisi economico-politica rimescolerebbe tutto, e l'occidente sta subendo i primi scacchi. Gli antichi romani perdevano le battaglie ma vincevano le guerre. Con  Adrianopoli pero'  cominciarono a perdere anche le guerre

Offline ninonino

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Re: Breve bilancio di 10 anni
« Risposta #12 il: Novembre 16, 2009, 19:56:26 pm »
io per il bene di tutto spero una cosa sola: che il marmocchio abbia ragione - non mi resta altro.

Offline ilmarmocchio

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Re: Breve bilancio di 10 anni
« Risposta #13 il: Novembre 16, 2009, 20:28:22 pm »
@ Ninonino : intanto bentornato. Per il resto, beh... la mia e' una speranza che credo fondata. Ai posteri...

Grifone.nero

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Re: Breve bilancio di 10 anni
« Risposta #14 il: Novembre 16, 2009, 20:34:54 pm »
@ Ninonino : intanto bentornato. Per il resto, beh... la mia e' una speranza che credo fondata. Ai posteri...

Ultimamente i filofemministi stanno tentando un ultimo, grosso attacco...come quella storia dei fondi contro la violenza domestica sulle donne ( sapientò, se sei contro la violenza domestica...la violenza non ha sesso!)...comunque penso che tra poco non sarà più un tabù il mal-bashing (non so se devo ringraziare berlusconi o meno...però con prodi questo non sarebbe successo).

A proposito...ma silverback che fine ha fatto?