Autore Topic: Una buona ragione per non ammazzarla  (Letto 26123 volte)

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Offline COSMOS1

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Re: Una buona ragione per non ammazzarla
« Risposta #60 il: Marzo 30, 2011, 08:33:36 am »
si`. Non sempre gli uomini rispettano i dettami del giudice.

dunque capiamoci: i dettami dei giudici sono proprio ciò che giustifica la difficoltà a trovare delle buone ragioni per non ammazzarla. La colpa è proprio dei giudici (al 50%) e delle leggi (il restante 50%) per cui un uomo se rispetta i dettami dei giudici o ha 4M di euro l'anno, o ha finito di vivere. Perciò, se vogliamo, una via alternativa tra dormire sotto i ponti e ammazzarla è proprio quello di fare i furbi.
Si conferma però che il terreno è del tutto a-religioso, perchè omicidio e illegalità sono entrambi contro l'etica religiosa.
Il problema è che dal punto di vista femminista sono entrambe strade riprovevoli. Un uomo ha un'unica strada, secondo loro:  la miseria nera, la vita distrutta.

Ed è questa, se guardiamo, la parte stupefacente: le femministe si aspettano che gli uomini si attengano scrupolosamente all'etica religiosa per loro scelta interiore  :w00t: Ma la cosa non stupisce? se le femmniste fossero convinte che gli uomini fossero quello che loro dicono che noi siamo (approfittatori, criminali, violentatori, assassini per gusto) farebbero di tutto per trovare una via d'uscita da una situazione nella quale proprio l'assassinio appare la scelta più razionale. Loro ci mettono con le spalle al muro perchè contano sul nostro senso morale e di autosacrificio  :w00t:

Naturalmente, mi riferisco a Giuliano Marchetti.

come l'hai conosciuto? che impressione ti ha fatto?
Dio cè
MA NON SEI TU
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Re: Una buona ragione per non ammazzarla
« Risposta #61 il: Marzo 30, 2011, 10:54:12 am »
ripeto il problema. Il problema non e` la sentenza (come dici tu al 95% in favore della moglie),
ma la sua applicazione.

Ci sono certi uomini che, supportati da famiglie e avvocati con il pelo, letteralmente
diventano nullatenenti con macchine sportive e vacanze all'estero. Conti intestati
a societa`, beni in leasing o altro.


Non sono cose "strane", sono cose visibili, di cui ho anche (purtroppo) esperienza diretta.

Certo, il rag. Fantozzi che capita in questo giro e` il piccolo pesce schiacciato dagli
ingranaggi. Non puo` nascondere nulla e va a finire sotto al ponte.

Pero` sono due cose diverse.
e fanno bene. è una delle poche soluzioni che hanno per evitare che la loro vita diventi proprietà di qualcun'altra...
non si spiega per quale motivo dovremmo tenere conto di quelle donne separate che hanno problemi, come se i maschi avessero l'obbligo e il dovere di occuparsi del loro sostentamento anche dopo la separazione.

è questo che spinge alcuni uomini a commettere gesti estremi... non hanno altre scelte... o sacrifico la mia vita per permettere a te di averne una dignitosa - tral'altro senza che io abbia più nessun obbligo nei tuoi riguardi -, oppure - e con la ragione dalla mia parte - dopo la separazione le nostre strade si dividono e penso soltanto a me stesso trovando altre soluzioni per liberarmi di te.

ora, intendiamoci: a parte alcune esternazioni che sono per lo più provocatorie, io no credo che l'omicidio sia la soluzione migliore, però, sottoponendola all'altra e unica soluzione che rimane, che sarebbe quella di farti portare via figli, casa e soldi e finendo sotto un ponte, allora quando al telegiornale riportano la notizia di un marito che ha ucciso la sua ex moglie, nella maggior parte dei casi non riesco a provare disprezzo per quell'uomo, ma anzi provo più disprezzo per quella donna e le istituzioni che hanno spinto quell'uomo a commettere un crimine

se ad un uomo, oltre che a negargli i suoi diritti, lo condanni pure senza che questo non abbia più nessuna possiblità di decidere il suo destino se non quello di vivere la sua vita in una condizione di subalternanza rispetto a quella della sua ex moglie la quale dipenderà praticamente sempre da lui, allora mi sembra normale che uno sentendosi messo con le spalle al muro possa arrivare a pensare che ormai più non ha nulla da pedere e quindi finisce col far prevalere l'istinto di sopravvivenza e rivalsa.


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Re: Una buona ragione per non ammazzarla
« Risposta #62 il: Marzo 30, 2011, 12:02:33 pm »
si`. Non sempre gli uomini rispettano i dettami del giudice.
fanno i "furbi", perche' comunque, come dicevo, la legge non e` automatica.

Cercare di sottrarsi con mezzi leciti a sentenze ingiuste è..."fare i furbi"?
Perchè chi spenna gli ex-mariti (mogli e compagne) viene idolatrato da media e Società come.... Furbo ed invece quando riesce a farlo il poveraccio che per Legge deve sempre e comunque subire diventa uno stronzo???

Spiegami questa visione distorta per favore...  


Ripeto... secondo me bisogna guardare entrambi gli aspetti.

Sia il lato criminale femminile (ti tolgo i figli e ti mando sotto a un ponte)
ed il lato criminale maschile (tieniti i figli, la casa e tutto il resto ma non rompere
piu` che mi rifaccio una vita).

Quindi il lato "criminale" dell'uomo è quello di cercare di rifarsi una vita dopo aver dato tutto il suo patrimonio alla ex?????


Offline Brutale

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Re: Una buona ragione per non ammazzarla
« Risposta #63 il: Marzo 30, 2011, 12:19:25 pm »
infatti... non basta che gli lasci casa e figli ma addirittura viene considerato un criminale se poi tenta pure di rifarsi una vita...

mah???

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Re: Una buona ragione per non ammazzarla
« Risposta #64 il: Marzo 30, 2011, 12:20:08 pm »
e fanno bene. è una delle poche soluzioni che hanno per evitare che la loro vita diventi proprietà di qualcun'altra...
non si spiega per quale motivo dovremmo tenere conto di quelle donne separate che hanno problemi, come se i maschi avessero l'obbligo e il dovere di occuparsi del loro sostentamento anche dopo la separazione.

è questo che spinge alcuni uomini a commettere gesti estremi... non hanno altre scelte... o sacrifico la mia vita per permettere a te di averne una dignitosa - tral'altro senza che io abbia più nessun obbligo nei tuoi riguardi -, oppure - e con la ragione dalla mia parte - dopo la separazione le nostre strade si dividono e penso soltanto a me stesso trovando altre soluzioni per liberarmi di te.

ora, intendiamoci: a parte alcune esternazioni che sono per lo più provocatorie, io no credo che l'omicidio sia la soluzione migliore, però, sottoponendola all'altra e unica soluzione che rimane, che sarebbe quella di farti portare via figli, casa e soldi e finendo sotto un ponte, allora quando al telegiornale riportano la notizia di un marito che ha ucciso la sua ex moglie, nella maggior parte dei casi non riesco a provare disprezzo per quell'uomo, ma anzi provo più disprezzo per quella donna e le istituzioni che hanno spinto quell'uomo a commettere un crimine

se ad un uomo, oltre che a negargli i suoi diritti, lo condanni pure senza che questo non abbia più nessuna possiblità di decidere il suo destino se non quello di vivere la sua vita in una condizione di subalternanza rispetto a quella della sua ex moglie la quale dipenderà praticamente sempre da lui, allora mi sembra normale che uno sentendosi messo con le spalle al muro possa arrivare a pensare che ormai più non ha nulla da pedere e quindi finisce col far prevalere l'istinto di sopravvivenza e rivalsa.


Ottima analisi ! Quoto in tutto, non fa una piega !!

Offline ilmarmocchio

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Re: Una buona ragione per non ammazzarla
« Risposta #65 il: Marzo 30, 2011, 12:20:45 pm »
ripeto il problema. Il problema non e` la sentenza (come dici tu al 95% in favore della moglie),
ma la sua applicazione.

Ci sono certi uomini che, supportati da famiglie e avvocati con il pelo, letteralmente
diventano nullatenenti con macchine sportive e vacanze all'estero. Conti intestati
a societa`, beni in leasing o altro.

Non sono cose "strane", sono cose visibili, di cui ho anche (purtroppo) esperienza diretta.

Certo, il rag. Fantozzi che capita in questo giro e` il piccolo pesce schiacciato dagli
ingranaggi. Non puo` nascondere nulla e va a finire sotto al ponte.

Pero` sono due cose diverse.

rimane il fatto che nei risultati è quasi sempre l'uomo che ci rimette.
Inoltre i magistrati , con i loro ottomi stipendi e privilegi, potrebbero essere più efficenti nel punire chi inganna, sia uomo, sia donna.
Invece sono efficentissim inell'infierire sui pooveretti.
Comunque le storie di alimenti, ecc , devono finire.
I genitori sono adulti, se si separano si sostengano da se.
per i figli è giusto provvedere, certo non fino a 30 anni

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Re: Una buona ragione per non ammazzarla
« Risposta #66 il: Marzo 30, 2011, 12:31:02 pm »
rimane il fatto che nei risultati è quasi sempre l'uomo che ci rimette.
Inoltre i magistrati , con i loro ottomi stipendi e privilegi, potrebbero essere più efficenti nel punire chi inganna, sia uomo, sia donna.Invece sono efficentissim inell'infierire sui pooveretti..

Questo è l'aspetto più meschino che non tollero. Vigliacchi !!!

Comunque le storie di alimenti, ecc , devono finire.
I genitori sono adulti, se si separano si sostengano da se.
per i figli è giusto provvedere, certo non fino a 30 anni

Infatti, peccato che anche recentemente i .."Castratori" abbiano confermato l'esatto contrario.

Finche il figlio/a non è autosufficiente, cioè finchè non muore, soprattutto in questo contesto storico.

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Re: Una buona ragione per non ammazzarla
« Risposta #67 il: Marzo 30, 2011, 12:35:56 pm »
infatti... non basta che gli lasci casa e figli ma addirittura viene considerato un criminale se poi tenta pure di rifarsi una vita...
mah???

E' questo il dramma odierno; il modus pensandi della Società.
La donna che "spenna" l'uomo è incitata a farlo da Leggi, loro applicazione e pensare comune; viene idolatrata come "furba" "ha fatto bene" etc. ; le poche volte che l'uomo evita il massacro economico e dignitoso è un bastardo vigliacco.

Finchè non cambia alla base questo modo di pensare, la conseguenza sarà quella che viviamo nelle sentenze della Cassazione ogni mese; sempre antimaschili con "incitamento implicito" alle donne di tirare fuori il peggio di loro stesse.
Il male di queste sentenze infatti è la "benedizione" per le femmine a comportarsi da stronze senza limite alcuno.

Offline joani

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Re: Una buona ragione per non ammazzarla
« Risposta #68 il: Marzo 30, 2011, 15:18:34 pm »
Faccio notare come alcune risposte di questo thread confermino quando da me detto:

Vedere come sia difficile trovare un uomo che non muoia dalla voglia di conservare, coscientemente o incoscientemente, i privilegi femminili e tutti quei favori impliciti dovuti al sesso femminile mi fa sempre più pensare che la mia tesi non sia solo esatta in parte, ma lo sia completamente.

Se in una società il 100% delle donne sono favorevoli ai privilegi femminili (come per esempio i privilegi divorziali), e -diciamo per esempio- un 20% di uomini favorevoli agli stessi privilegi femminili (come abbiamo addirittura avuto modo di leggere in questo forum), è facile capire come (democraticamente e praticamente parlando) la QM altro non è che l'espressione di una minoranza fallimentare di uomini che fanno gli interessi maschili (come dovrebbe essere giusto).
Finché non tutti gli uomini saranno accanitamente contro gli interessi femminili e a favore di quelli maschili, come invece accade per le donne, nessun ragionamento pro-QM avrà senso.

Finché ci saranno sempre quei 20-30-40% di uomini che si alzeranno orgogliosamente in coro con le donne a dire: "ma poverine, hanno diritto ad essere tutelate in fase di divorzio" allora nessuna legge pro-QM passerà mai... siamo in democrazia signori!

La mia teoria viene confermata anche in questo thread.

Chi vuol capire capisca.  :sleep:
Si comunque la si metta questo 20% di  “eneonuchi “ venduti x indolenza alla causa femminile rimangono sempre, tuttavia queste persone mi appaiono sostanzialmente inconsistenti molto labili ed effimeri nelle proprie scelte, vanno e vengono a seconda del vento prevalente,  sono l’ennesimo tassello delle tante/troppe vie di mezzo che ci sono tra il mondo maschile e quello femminile, e quindi  rappresentano certo un problema ma forse non proprio letale x la Q.M. 
“Ammettiamo una volta per tutte che siamo tutti noi corrotti implicitamente dalla nostra maledetta natura maschile, che ci spinge costantemente alla ricerca del consenso di quella femminile”
E vero, anch’io ho notato da tempo che c’e un fattore di fondo che induce il maschio come un vettore a puntarsi o dirigere (direttamente o indirettamente) sempre verso la femmina,  non c’e situazione in assoluto nella quale la compresenza di maschi e femmine non veda il manifestarsi di riflessi condizionati di servilismo maschile verso la femmina anche x il solo fatto che esista, provate solo a “studiare” prima che vedere un qualsiasi film noterete sotto alla trama quanto di prestabilito e scontato ci sia in questo senso, io voglio pensare (spero non di illudermi) che questo non sia affatto insito nella natura maschile ma sia l’eredita ingombrante di tanti/troppi anni passati a pensare e comportarsi sempre in un certo modo
fintanto che rimarrà operativa e vigente questa subdola forma di dipendenza di genere (se cosi posso dire) saremmo sempre entita prevedibili e governabili anche se (loro) nel frattempo ci stanno demolendo pezzo x pezzo.   
Per primo e bene isolare e capire in quale modo subdolo e sottile esse stanno portando avanti  i loro propositi:
La mistificazione e tale che oggi come oggi culturalmente confondiamo disinvoltamente    diritti con donne  progresso con femminismo   emancipazione con privilegi    quote con potere e cosi via ,   non si e padroni di criticare nulla di loro se non si incorre “nell’eresia” di quello che spara sulla “croce rossa” vedetevi ad esempio il concetto sotteso alla questione della omofobia,  sotto la parvenza buonista e meritoria  si ottiene indirettamente un bavaglio di fatto che censura a suon di  sanzioni legali tutta la cultura che sottende alla sua (legittima) critica,  ottenuta  l’auto-censura della controparte si immagini cosa si spalanca dall’altra parte in termini di “spazio” x abusi ed eccessi di ogni genere, lo stesso vale x gli stupri , siamo al punto che nello spazio di impunita  che alle donne abbiamo di fatto regalato,  adesso lo stupro e diventato un comodissimo pretesto x liberarsi del marito del compagno o per infamare e distruggere il malcapitato di turno, tanto e a “senso unico” l’applicazione delle leggi che lo riguardano. E poi via cosi con le “quote” ecc. ecc.
Queste dinamiche di pensiero coatto che sottostanno tutta la retorica del “politicamente corretto”  o  della equità e giustizia sociale  bla.. bla…bla… sono micidiali nei loro effetti collaterali  (e sono proprio questi che interessano alle donne)  Ogni spazio perso nei loro confronti e perso x sempre,  la femmina x natura non e inclusiva come il maschio che pure lo farà alla “cazzo di cane” ma lo fa, loro invece tendono x natura a estromettere “l’estraneo maschio” da ogni situazione  si e buoni solo se utili al loro servizio e in ogni caso “addomesticati” a dovere.
Credo che x spezzare questa spirale perversa serva un rinnovato sforzo culturale dobbiamo produrre nuove “mode”  Primo finirla con tutto quel ciarpame culturale che incredibilmente ancora adesso resiste ai tempi:  galateo,  romanticismo , cavalleria , bon ton,  sono tutte convenzioni da resettare senza pietà  in tutti gli ambiti nei quali producono i loro caustici effetti  (letteratura,  media , abitudini) e poi via cosi,  benvenga  il matrimonio trasformato in contratto (proponiamolo noi) o la chimica che invece di stringere il cappio del maschio nel legame/dipendenza   con la femmina (viagra),  lo liberi e gli dia sollievo dalle ossessioni sessuali, troppi uomini strisciano come dei vermi ai piedi delle donne x questi  motivi
Il rapporto con l’altro sesso deve ridursi a puro dato di formalità (ovviamente civile), nel mio piccolo ho avuto modo di sperimentare qualche volta questo approccio e vi posso assicurare che produce nella controparte uno scombussolamento che sfocia (a conferma del metodo) in forme di rancoroso livore, pensiamoci, le donne in fondo rivendicano a se ogni velleità di cambiamento ma noi (maschi) gli serviamo tassativamente quelli “di sempre” solo cosi possiamo continuare a essere prevedibili e quindi governabili .     

Offline Cassiodoro

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Re: Una buona ragione per non ammazzarla
« Risposta #69 il: Marzo 30, 2011, 18:35:24 pm »
Citazione da: pecope
si`. Non sempre gli uomini rispettano i dettami del giudice.
..............
ed il lato criminale maschile (tieniti i figli, la casa e tutto il resto ma non rompere piu` che mi rifaccio una vita).
Quelli sono i dettami del giudice, che affida o colloca i figli presso la madre, assegna la casa famigliare alla madre, assegna un assegno di mantenimento alla moglie, assegna un contributo al mantenimento per i figli da versare alla moglie, e scrive sulla sentenza " il padre ha diritto di tenere i figli con se a w.e. alternati"; per cui se ritieni criminale che un uomo non si occupi dei figli, ricordati che sono i giudici che lo impongono dietro la richiesta delle madri.
"Sì, sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante" - "Ah sì? E cosa ha capito?" - "Che vola solo chi osa farlo"

Offline Fazer

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Re: Una buona ragione per non ammazzarla
« Risposta #70 il: Aprile 04, 2011, 13:29:00 pm »
Un grazie a Rita per aver "pescato" questo articolo  :clapping:

http://www.bollettinodiguerra.it/war_archives/secidenti-gruppi-femministi-sostenitori-di-politiche-filonaziste-allassalto-di-gruppi-maschili-mistificano-una-discussione-di-un-forum-ma-dimenticano-che-sullo-stesso-argomento-si-erano-gia-esp/

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4 aprile 2011
Secidenti gruppi femministi all’assalto di gruppi maschili mistificano una discussione di un forum. Ma dimenticano che sullo stesso argomento si erano gia’ espressi più magistrati…


La notizia rimbalza di blog in blog. Così come gli insulti e gli inviti di rito a denunciare l’accaduto. I fatti sono quelli di una discussione catturata su un forum in cui si dibatte di “questioni maschili”, ossia dei diritti degli uomini troppo spesso e notoriamente negati nell’era in cui la guerra dei sessi è ormai, oltre ad una tragica realta’, anche un fatto di gossip. Ma in questa guerra per i diritti si sono creati squilibri di tale evidenza che ormai in molti parlano di discriminazione basata su “razzismo di genere” per quella metà degli abitanti di questa terra colpevoli di essere maschi.
 
L’argomento della discussione, a prescindere da ogni altra considerazione di carattere morale, verte su un punto: paga piu’ duramente un uomo che accetti di divorziare dal coniuge che non un uomo il quale, di fronte alla richiesta di separazione della moglie, reagisca con violenza uccidendo la consorte.
 
L’argomento della discussione è, in modo lapalissiano, provocatorio. Con tutta probabilità, chi lo ha avviato voleva solamente evidenziare l’insostenibilità del diritto attuale in base al quale un uomo che debba affrontare un divorzio “difficile” è fondamentalemente destinato a soccombere per entrare a far parte dei milioni di uomini e padri separati privati spesso anche dei diritti umani fondamentali.
 
Dimenticano le feministe che lo stesso argomento, ivi inclusi i supposti vantaggi di una ipotesi anziché dell’altra, fu sollevato anni fa dal Pubblico Ministero Piercamillo Davigo il quale, scagliandosi contro la pratica consolidata dei DIVORZI INFINITI, affermo’ che:
 
“È più facile uccidere la moglie che venire a capo di un divorzio difficile”
 
Il tutto è fedelmente riportato su un articolo del Corriere della Sera dell’ottobre del 2007 dove anche il sostituto procuratore di Milano Francesco Greco, punta il dito contro la lentezza della giustizia civile.
 
Vediamo:
 
MILANO – Separarsi, che fatica. E quanti anni (e denari) spesi in tribunale a trovare accordi, soluzioni, compromessi. Perfino il sostituto procuratore di Milano, Francesco Greco, punta il dito contro la lentezza della giustizia civile. Lo fa davanti ai giovani industriali riuniti a Capri, citando il collega Piercamillo Davigo: «È più facile uccidere la moglie che venire a capo di un divorzio difficile». Chiamato in causa, il giudice Davigo precisa: «Io parlavo di procedure: i tempi per una separazione spesso superano quelli di una pena infliggibile per omicidio». E il conto si fa in un attimo: trent’ anni per assassinio volontario con le attenuanti generiche e il rito abbreviato rischiano di diventare anche cinque. Molti meno di una causa di separazione. Divorzio all’ italiana, questione di nervi. Di chi, nella (ex) coppia è più forte o più tenace. Di chi è più ricco e ha un avvocato migliore. O, semplicemente, è più paziente. Perché i tempi sono lunghi, anzi lunghissimi. In media 582 giorni per mettersi d’ accordo su alimenti, ma si arriva fino a 10-15 anni per risolvere una lite. Abbastanza per cambiare vita, lavoro, moglie (un’ altra), per vedere diventare maggiorenni i figli per cui tanto si è litigato. Ma con la legge che ti riporta sempre indietro. Al momento della crisi. Secondo le statistiche delle associazioni «separati e divorziati», nell’ ultimo anno si sono contati circa 70 mila separazioni e 50 mila divorzi. Ne sa qualcosa Anna Maria Bernardini De Pace, avvocato matrimonialista (tra i suoi assistiti Eros Ramazzotti ai tempi della crisi con Michelle Hunziker): «Finalmente viene alla luce il problema della conflittualità tra le coppie di oggi». Che litigano allo stesso modo «per 200 euro o per 2 milioni», che scambiano le aule dei palazzi di giustizia per un ring. «Come nella politica, come nella tv», sottolinea la Bernardini De Pace. In tribunale come in un reality. L’ avvocato Laura Hoesch (che invece difese Michelle) aggiunge: «La giustizia non riesce più a gestire il problema». Pochi giudici di famiglia, è questo il dramma. E una marea di consulenti tecnici («alcuni incompetenti») che, inevitabilmente, gonfiano i tempi processuali. Sentenze a rilento. Anna Galizia Danovi, presidente del Centro per la riforma del diritto di famiglia, sbotta: «Noi avvocati dobbiamo evitare di fomentare coniugi uno contro l’ altro. Troppe volte mi sono sentita dire: “Voglio la testa di mia moglie”, ma mi rifiuto di ragionare in questo modo. Greco ha ragione: la giustizia non riesce a dare risposte adeguate». Altro paradosso: spesso le cause si prolungano oltre le sentenze di divorzio (con il marito/moglie che paga gli alimenti all’ ex coniuge per decenni). E allora il conflitto si ricrea all’ infinito. «Colpa della magistratura – dice Marino Maglietta, presidente dell’ associazione Crescere Insieme – che insiste sul modello monogenitoriale. Ma la nuova legge sull’ affidamento condiviso parla chiaro». I figli alla madre, le spese al padre. Una volta, forse. Ora non sempre è così. «Negli ultimi 6 anni – continua l’ avvocato Bernardini De Pace – i più deboli sono gli uomini. Le donne sono meglio preparate ad affrontare i cambiamenti». Dimentichiamo allora, il conflitto Giorgio Falck-Rosanna Schiaffino, il duello Mario Chiesa-Laura Sala che diede via a Tangentopoli, la vicenda Silvana Mangano-Dino De Laurentiis. Oggi le donne sanno difendersi. E vincere le battaglie legali. «Anche se la materia – conclude l’ avvocato Hoesch – è complessa e in continua evoluzione». 582 *** I GIORNI medi di attesa per concludere una causa di divorzio. «Ma – dicono i legali – c’ è chi aspetta anche 10/15 anni» * * * NEI FILM KRAMER CONTRO KRAMER Lei se ne va, poi torna, vuole l’ affidamento del figlio e la famiglia finisce in tribunale. Film del 1979 regia di Robert Benton è uno spaccato impietoso della famiglia americana alle prese con la crisi del privato. La pellicola ebbe grandissimo successo: le crisi fra i due separati, le scenate davanti al figlio sono diventate nell’ immaginario collettivo una sorta di documento realistico della separazione conflittuale *** LA GUERRA DEI ROSES In questo film dell’ 89, Danny DeVito descrive il divorzio di una coppia di yuppie (Kathleen Turner e Michael Douglas, sopra). La battaglia per la spartizione della casa è all’ ultimo sangue
 
Niente di nuovo, quindi, sotto il sole. Nessun neomaschilismo, ma solo uomini che chiedono giustizia e parita’ di diritti. Paritò di diritti e opportunità anche nel corso della malagurata ipotesi di un eventuale divorzio.

Inutile che i sedicenti gruppi femministi gridino allo scandalo e, come se non lo avessero gia’ fatto nelle piu’ svariate e spesso inopportune occasioni, alla loro fantasmagoriga tesi del femminicidio.

La realta’ è un’altra e sta nell’attesa riforma del diritto di famiglia e nell’incompresa mancata applicazione della legge 54/2006 sull’affidamento condiviso dei figli e sul loro mantenimento diretto.
 
Tutte questioni che, complice anche l’attuale crisi economica, rappresentano un invito forte ad affrontare prassi giudiziarie fortemente discriminatorie per il mondo maschile.

Mondo maschile che adesso non è piu’ disposto ad aspettare oltre.

Ed è davvero difficile dare agli uomini torto.
« Ultima modifica: Aprile 04, 2011, 13:48:27 pm da Fazer »

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Re: Una buona ragione per non ammazzarla
« Risposta #71 il: Aprile 05, 2011, 09:37:02 am »
un grazie a Ciro e Cassiodoro per quest'altro:

http://www.giustiziaquotidiana.it/dblog/articolo.asp?articolo=4557

Citazione
LA VIOLENZA DI GENERE

Una attenta ricerca su web consente di scoprire molti fatti, l'intero carteggio giudiziario di un cyber pedofilo agli arresti domiciliari, per esempio. Ma anche il più famoso dei casi interamente costruiti con l'uso dei media e la paura del diverso, consolidato con la persecuzione giudiziaria di donne stalkizzate e di associazioni colpevoli solo di averle accolte e protette.

Una campagna mediatica non vive di soli comunicati stampa, abbisogna invero di un apparato di supporto. Qui entra in scena il web, con le sue mille e una possibilità gratuite, specialmente per quanto concerne i socialnetwork. Appartiene quindi al regno dell'ovvio il fatto che una rete di associazioni deleghi alle proprie pubbliche relazioni una società specialista in servizi web.

Così, oltre alle dozzine di siti web associativi "nominali", si aggiungeranno nell'arco di 2 anni circa oltre 40 siti web (più di 10 nel solo periodo marzo aprile 2011), 348 pagine facebook, decine di blog sulle piattaforme gratuite e una miriade di profili e account falsi su Facebook, Twitter, Youtube, ecc.. Per sincerarvi di quanto affermo TUTTI gli elenchi aggiornati sono QUI.

A questa organizzazione, fatta di facciate pubbliche ed altrettanto pubbliche manipolazioni, si aggiungono altri siti e forum, che radunano la medesima popolazione ed assolvono come le pagine Facebook una funzione di "lacrimatoio comune", fino a giungere a veri e propri eccessi anche frutto del bombardamento mediatico su mandato associativo. Al primigenio mandato si è aggiunta la peggior spazzatura spettacolo della storia della televisione, ove appaiono solo avvocati ed ex indagati famosi. Non è ancora Cogne e non rassomiglia ad Avetrana, ma il numero delle donne morte ammazzate è in vertiginoso aumento.

http://www.giustiziaquotidiana.it/public/2011-04-04_125955_METRO.MASCHILE.jpg
clicca per allargare l'immagine

IERI SERA

"Ammazzare la propria futura ex moglie costa meno", questa per riassunto è l'opinione espressa dal maschio di genere tipo, che coabita la community "Metromaschile" a noi tutti pervenuta ieri sera, mentre assistevamo alla chiusura su Facebook del gruppo "No alla violenza sulle donne", l'originale della associazione Nuovi Orizzonti di Torino, e a quella del suo brutto e popoloso clone, strumento e opera delle associazioni appena descritte. Niente paura, auspichiamo che i buoni rientrino in possesso del proprio lavoro di anni, mentre ai cattivi sta provvedendo in persona il Ministero dell'Interno, anche grazie al mio intervento, e a seguito delle numerose malefatte pseudo associative ai danni di Associazioni del volontariato e importanti Società nazionali.

In questo frangente ci giungeva nota in merito alle affermazioni di Cosmos1 (Marzo 28, 2011, 21:28:35), che forniva ai suoi iscritti un elenco di possibilità per eliminare la ex moglie: dallo "scioglierla nell'acido" al farsi passare "per pazzo", tanto prima o poi si "esce di galera". Parole di inaudita violenza, se date in ambiti in cui è fatto certo e assodato la presenza di personaggi dalla personalità psicotica capace di porre in essere una violenza suggerita. Fatto questo che travalica il pour parler o il mero facezio. Gli utenti risponderanno a lui a tono, fin rincarando la dose, tanto che l'utente numero 505 del forum dichiara testuale:

"Preferisci un'agonia lenta ed umiliante con una vita oramai rovinata avendo solo una pseudovita da vivere oppure una morte rapida e dignitosa con la possibilità di non morire affatto e di rifarti una vita degna dopo un certo periodo di tempo? Ciascuno si dia una risposta da solo!"

Altri utenti tenteranno invano di raddrizzare la conversazione del thread, ma il male è fatto. L'istigazione e l'apologia sono "usciti" e quelle pagine non sono più degne neppure di essere lette, perché rappresentano solo il luogo virtuale dove è permesso "abbrutirsi".

Il mio consiglio è attualissimo ed è quello che uso di solito per gli avvocati:

"Siate prima uomini, solo poi Avvocati / Maschi di genere".

Chi per primo vi metterà le mani in tasca non è la vostra ex partner, bensì qualcuno molto molto vicino a voi.  Molto più vicino a voi di quanto pensiate e che sfrutta ogni vostro morale cedimento per i propri affari.

Loredana Morandi
« Ultima modifica: Aprile 05, 2011, 12:22:36 pm da COSMOS1 »
Dio cè
MA NON SEI TU
Rilassati

Online Jason

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Re: Una buona ragione per non ammazzarla
« Risposta #72 il: Aprile 05, 2011, 09:45:24 am »
Citazione
"Siate prima uomini, solo poi Avvocati / Maschi di genere".

Chi per primo vi metterà le mani in tasca non è la vostra ex partner, bensì qualcuno molto molto vicino a voi.  Molto più vicino a voi di quanto pensiate e che sfrutta ogni vostro morale cedimento per i propri affari.

Loredana Morandi

Quindi Loredana che stai dicendo, che dobbiamo calarci le braghe e rinunciare ai nostri diritti ?  :D :D :D :D :D

Tesoro , l'autogol ve lo state dando voi femminaziste . Non sai neanche quello che dici .
La verità è che sono nati gruppi e associazioni che difendono i diritti degli uomini e a voi femminaziste rode assai.

Leggi qua, se non ti fosse chiaro :

Citazione
Niente di nuovo, quindi, sotto il sole. Nessun neomaschilismo, ma solo uomini che chiedono giustizia e parita’ di diritti. Paritò di diritti e opportunità anche nel corso della malagurata ipotesi di un eventuale divorzio.

Inutile che i sedicenti gruppi femministi gridino allo scandalo e, come se non lo avessero gia’ fatto nelle piu’ svariate e spesso inopportune occasioni, alla loro fantasmagoriga tesi del femminicidio.

La realta’ è un’altra e sta nell’attesa riforma del diritto di famiglia e nell’incompresa mancata applicazione della legge 54/2006 sull’affidamento condiviso dei figli e sul loro mantenimento diretto.
 
Tutte questioni che, complice anche l’attuale crisi economica, rappresentano un invito forte ad affrontare prassi giudiziarie fortemente discriminatorie per il mondo maschile.

Mondo maschile che adesso non è piu’ disposto ad aspettare oltre.

Ed è davvero difficile dare agli uomini torto
.
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Offline Animus

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Re: Una buona ragione per non ammazzarla
« Risposta #73 il: Aprile 05, 2011, 10:10:41 am »
Dunque, una buona ragione per non ammazzarle?  :hmm:

Allo stato attuale della legislazione, l'unica è prevenire: Non sposarsi.
La cura, come recita una vecchia barzelletta, fa riuscire l'operazione ma uccide il paziente (omicidio, suicidio, strage familiare, depressione, miseria, etc, etc ).

Così invece, non si cade nell'istigazione omicida (pianificata a tavolino da menti molto accorte....accorte fino alla santità) e non si alimentano le statistiche sulla violenza di genere.

Ma la ragione più importante è quella di non contribuire alla sovvenzione di gruppi femministoidi che su queste tragedie, grazie alle leggi fatte ad hoc per loro (e da loro ci aggiungo io, perchè avvengono dietro la loro pressione di lobby) traggono l'humus per la loro sopravvivenza:-> milioni e milioni di euro di sovvenzioni.

Ecco chi sono i veri ,e le vere, criminali dei criminali , i meta-criminali.
Chi puo' intendere, intenda.


Animus
« Ultima modifica: Aprile 05, 2011, 10:30:26 am da Animus »
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

Ha crocifissi falci in pugno e bla bla bla fratelli (Roberto Vecchioni)

Offline Guit

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Re: Una buona ragione per non ammazzarla
« Risposta #74 il: Aprile 05, 2011, 10:34:29 am »
"... Niente paura, auspichiamo che i buoni rientrino in possesso del proprio lavoro di anni, mentre ai cattivi sta provvedendo in persona il Ministero dell'Interno, ..."

Ma che roba sono i buoni e i cattivi?


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