Faccio notare come alcune risposte di questo thread confermino quando da me detto:
Vedere come sia difficile trovare un uomo che non muoia dalla voglia di conservare, coscientemente o incoscientemente, i privilegi femminili e tutti quei favori impliciti dovuti al sesso femminile mi fa sempre più pensare che la mia tesi non sia solo esatta in parte, ma lo sia completamente.
Se in una società il 100% delle donne sono favorevoli ai privilegi femminili (come per esempio i privilegi divorziali), e -diciamo per esempio- un 20% di uomini favorevoli agli stessi privilegi femminili (come abbiamo addirittura avuto modo di leggere in questo forum), è facile capire come (democraticamente e praticamente parlando) la QM altro non è che l'espressione di una minoranza fallimentare di uomini che fanno gli interessi maschili (come dovrebbe essere giusto).
Finché non tutti gli uomini saranno accanitamente contro gli interessi femminili e a favore di quelli maschili, come invece accade per le donne, nessun ragionamento pro-QM avrà senso.
Finché ci saranno sempre quei 20-30-40% di uomini che si alzeranno orgogliosamente in coro con le donne a dire: "ma poverine, hanno diritto ad essere tutelate in fase di divorzio" allora nessuna legge pro-QM passerà mai... siamo in democrazia signori!
La mia teoria viene confermata anche in questo thread.
Chi vuol capire capisca.
Si comunque la si metta questo 20% di “eneonuchi “ venduti x indolenza alla causa femminile rimangono sempre, tuttavia queste persone mi appaiono sostanzialmente inconsistenti molto labili ed effimeri nelle proprie scelte, vanno e vengono a seconda del vento prevalente, sono l’ennesimo tassello delle tante/troppe vie di mezzo che ci sono tra il mondo maschile e quello femminile, e quindi rappresentano certo un problema ma forse non proprio letale x la Q.M.
“Ammettiamo una volta per tutte che siamo tutti noi corrotti implicitamente dalla nostra maledetta natura maschile, che ci spinge costantemente alla ricerca del consenso di quella femminile”
E vero, anch’io ho notato da tempo che c’e un fattore di fondo che induce il maschio come un vettore a puntarsi o dirigere (direttamente o indirettamente) sempre verso la femmina, non c’e situazione in assoluto nella quale la compresenza di maschi e femmine non veda il manifestarsi di riflessi condizionati di servilismo maschile verso la femmina anche x il solo fatto che esista, provate solo a “studiare” prima che vedere un qualsiasi film noterete sotto alla trama quanto di prestabilito e scontato ci sia in questo senso, io voglio pensare (spero non di illudermi) che questo non sia affatto insito nella natura maschile ma sia l’eredita ingombrante di tanti/troppi anni passati a pensare e comportarsi sempre in un certo modo
fintanto che rimarrà operativa e vigente questa subdola forma di dipendenza di genere (se cosi posso dire) saremmo sempre entita prevedibili e governabili anche se (loro) nel frattempo ci stanno demolendo pezzo x pezzo.
Per primo e bene isolare e capire in quale modo subdolo e sottile esse stanno portando avanti i loro propositi:
La mistificazione e tale che oggi come oggi culturalmente confondiamo disinvoltamente diritti con donne progresso con femminismo emancipazione con privilegi quote con potere e cosi via , non si e padroni di criticare nulla di loro se non si incorre “nell’eresia” di quello che spara sulla “croce rossa” vedetevi ad esempio il concetto sotteso alla questione della omofobia, sotto la parvenza buonista e meritoria si ottiene indirettamente un bavaglio di fatto che censura a suon di sanzioni legali tutta la cultura che sottende alla sua (legittima) critica, ottenuta l’auto-censura della controparte si immagini cosa si spalanca dall’altra parte in termini di “spazio” x abusi ed eccessi di ogni genere, lo stesso vale x gli stupri , siamo al punto che nello spazio di impunita che alle donne abbiamo di fatto regalato, adesso lo stupro e diventato un comodissimo pretesto x liberarsi del marito del compagno o per infamare e distruggere il malcapitato di turno, tanto e a “senso unico” l’applicazione delle leggi che lo riguardano. E poi via cosi con le “quote” ecc. ecc.
Queste dinamiche di pensiero coatto che sottostanno tutta la retorica del “politicamente corretto” o della equità e giustizia sociale bla.. bla…bla… sono micidiali nei loro effetti collaterali (e sono proprio questi che interessano alle donne) Ogni spazio perso nei loro confronti e perso x sempre, la femmina x natura non e inclusiva come il maschio che pure lo farà alla “cazzo di cane” ma lo fa, loro invece tendono x natura a estromettere “l’estraneo maschio” da ogni situazione si e buoni solo se utili al loro servizio e in ogni caso “addomesticati” a dovere.
Credo che x spezzare questa spirale perversa serva un rinnovato sforzo culturale dobbiamo produrre nuove “mode” Primo finirla con tutto quel ciarpame culturale che incredibilmente ancora adesso resiste ai tempi: galateo, romanticismo , cavalleria , bon ton, sono tutte convenzioni da resettare senza pietà in tutti gli ambiti nei quali producono i loro caustici effetti (letteratura, media , abitudini) e poi via cosi, benvenga il matrimonio trasformato in contratto (proponiamolo noi) o la chimica che invece di stringere il cappio del maschio nel legame/dipendenza con la femmina (viagra), lo liberi e gli dia sollievo dalle ossessioni sessuali, troppi uomini strisciano come dei vermi ai piedi delle donne x questi motivi
Il rapporto con l’altro sesso deve ridursi a puro dato di formalità (ovviamente civile), nel mio piccolo ho avuto modo di sperimentare qualche volta questo approccio e vi posso assicurare che produce nella controparte uno scombussolamento che sfocia (a conferma del metodo) in forme di rancoroso livore, pensiamoci, le donne in fondo rivendicano a se ogni velleità di cambiamento ma noi (maschi) gli serviamo tassativamente quelli “di sempre” solo cosi possiamo continuare a essere prevedibili e quindi governabili .