Il padre? Basta il "contatto" virtuale.«Usate Skype»: padre in GB e madre in Australia, il giudice affida i figli alla donna
La lontananza non distrugge il rapporto, sostiene la corte d'Appello. E ordina il «contatto virtuale»
MILANO - Un famoso e rispettato giudice della Corte d’appello di Londra ha rigettato il ricorso presentato da un padre contro la decisione della ex compagna di portare i figli a vivere in Australia, spiegando all’uomo che può rimanere in contatto con i ragazzi tramite Skype. Una sentenza che non mancherà di far sollevare più di un sopracciglio. Quella appena emessa sovverte la precedente disposizione di un giudice della Exeter County Court che aveva, invece, accolto le motivazioni dell’uomo, abitante nel Devon e mai sposato con la ex compagna, basate sulla convinzione che il trasferimento dei figli in età preadolescenziale dall’altra parte del mondo avrebbe irrimediabilmente distrutto il loro rapporto.
RICORSO - Sebbene le obiezioni del padre arrivassero dal cuore e pur capendo le difficoltà di un rapporto a distanza, Sir Nicholas Wall, Presidente della Family Division, ha deciso di non accoglierne il ricorso perché, a suo dire, «non era fatto nell’interesse precipuo dei figli» visto che, grazie alle nuove tecnologie, oggi è possibile rimanere in contatto facilmente anche se si vive separati da distanze intercontinentali. «Sono arrivato alla conclusione che il vero interesse per i ragazzi comportasse l’accoglimento della richiesta della madre di portarli a vivere con lei in Australia – ha spiegato Sir Nicholas al Daily Mail – dove la donna è convinta che i figli possano avere una vita migliore, mentre in Inghilterra lei ha detto di sentirsi “isolata e depressa”. Di conseguenza, l’ago della bilancia era pesantemente rivolto a suo favore, visto anche che era evidente che i figli volevano vivere con lei».
UN MESE L'ANNO - La corte, di cui oltre al giudice Wall facevano parte anche Lord Justice Lloyd (Sir Timothy Lloyd) e Lord Justice Elias (Sir Patrick Elias), ha stabilito che la donna organizzi il ritorno dei figli in Inghilterra per un mese all’anno, in modo che i ragazzi possano stare con il padre, e ha disposto che venga approntato al più presto il collegamento Skype. «La decisione presa è davvero difficile per il padre – ha convenuto Lord Justice Lloyd – ma sarebbe stato lo stesso anche per la madre nel caso in cui fossimo giunti ad un’altra conclusione».
http://www.corriere.it/cronache/11_marzo_31/marchetti-sentenza-affido-skype_2d93332a-5b8b-11e0-84a3-c33181ebdcc4.shtml