La violenza su donne e bambini usata come arma di ricatto per le richieste dei padri padroni
C’è una grande confusione, ultimamente, chiara solo a chi ha seguito la nascita e l’evoluzione del bizzarro fenomeno che lega movimenti neomaschilisti, movimenti per i padri separati e associazioni per la tutela dei minori che appaiono, stranamente, impiegare molte energie nell’occuparsi di affido nelle separazioni coniugali e di difesa di terzi contro accuse di pedofilia. Tutti uniti da uno strano, misterioso e sospetto legame, poco logico sotto l’occhio del buonsenso: tutti hanno in comune un ferocissimo antifemminismo e una generica parzialità per la quale vengono prodotti quintali di articoli a commento di stragi familiari in cui, chissà perché, l’uomo che commette il fatto di sangue ha sempre delle giustificazioni e la donna uccisa o madre dei bambini uccisi ha sempre la responsabilità di avere istigato essa stessa il crimine di cui è stata vittima. La cosa è più che sospetta soprattutto perché senza senso. Perché mai padri separati, neomaschilisti e esperti che si presentano come tutelanti dell’infanzia dovrebbero avere in comune l’avversione per il femminismo o per le vittime di violenza maschile? E come mai il femminismo, per queste persone, coincide stranamente con le donne che divorziano e con le leggi sul divorzio? | ma guarda un po': sono tutti antifemmnisti! oibò
è solo questione di tempo: durante il ventennio gli antifascisti erano al confino e sembravano personaggi bizzarri, il 26 Aprile tutti gli italiani erano antifascisti. In germania o nell'ex URSS si potrebbe fare un discorso analogo
povere donzelle: se non capite perchè siamo tutti antifemministi, è perchè avete la mortadella sopra gli occhi
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Che i neomaschilisti siano da sempre impelagati in una guerra fanatica ed unilaterale con le donne impegnate nelle campagne antiviolenza e per i diritti femminili, è ovvio. È anche ridicolo e stupido, ma hanno il diritto di essere ridicoli e stupidi quanto la loro mancanza di pudore e buonsenso gli consenta. E che c’entrano i padri separati?
Diciamo pure che i padri separati potrebbero dividersi in tre categorie sommarie:
1. Coloro i quali divorziano civilmente ed impostano con la ex coniuge un rapporto cordiale di amicizia e collaborazione, oppure di solo rispetto umano, oppure di formale indifferenza, in nome della superiore necessità di serenità della prole. 2. Coloro i quali ottengono, a loro avviso, condizioni di divorzio svantaggiose ma comprendono che la responsabilità delle decisioni dei magistrati non è da attribuirsi alle proprie ex mogli ed ammettono lo stato effettivo della condizione femminile. 3. Coloro i quali ritengono sempre di avere avuto condizioni di divorzio svantaggiose, si sentono vittime in ogni caso, sono rabbiosi, colmi di rancore verso le ex mogli e le ritengono responsabili anche delle decisioni dei giudici e dell’inettitudine degli avvocati che essi stessi si sono scelti. Alcuni finiscono col provare odio per l’intero genere femminile, per uno strano fenomeno di estensione della responsabilità che noi non capiamo.
Gli appartenenti al terzo gruppo, a volte per una tendenza pregressa, a volte per una reazione rabbiosa, sono vicini ai movimenti neomaschilisti, dove trovano supporters, o fanno pienamente parte di detti movimenti. È lecito ritenere, vista la colossale disinformazione fondata sul continuo diffondere e gonfiare luoghi comuni e leggende metropolitane su fantomatiche leggi femministe che favorirebbero le donne che divorziano, che tra loro ci siano persino uomini che non hanno mai divorziato. Molto probabilmente persino uomini che non hanno mai avuto una relazione amorosa e che di matrimonio e di donne parlano solo per sentito dire.
| 1 si c'è sempre qualcuno che la prende in culo sorridendo, è difficile capire se lo facciano perchè così fa meno male o perchè sono più furbi e i soldi li hanno nascosti sotto il materasso 2 ma guarda un po', se un giudice incula un marito, lui si deve rassegnare e non incolpare la povera moglie che ha fatto di tutto per dipingere lui come un orco, spesso e volentieri con false accuse di stupro, e in ogni caso, se proprio fosse in buona fede a avesse un minimo di coscienza, perchè mai la moglie non rinuncia spontaneamente agli ingiusti vantaggi attribuitigli dal giudice? 3 ma guarda un po': ti rovinano la vita, prima avevi una fiorente attivtà economica, adesso vai a mangiare alla caritas, e non dovresti essere rabbioso?
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Altrimenti non si spiegherebbero topic come questo http://www.metromaschile.it/forum/dialoghi-sulla-qm/una-buona-ragione-per-non-ammazzarla/ che non hanno ragione di esistere se non perché generati da soggetti totalmente disinformati, prevenuti, sconsideratamente ed esageratamente vittimisti, fuori dalla realtà e persino piuttosto inclini a visioni paranoiche.
La segnalazione per questo sconsiderato topic (la troviamo qui) viene da Femminismo a Sud, che ringraziamo per aver diffuso l’allarme per l’assurda e sfrontata irresponsabilità di certe affermazioni molto vicine, se non coincidenti, con l’apologia di reato.
E quindi, che c’è di male, si dicono i neomaschilisti, nel considerare l’uccisione della propria moglie piuttosto che procedere verso il normale divorzio? Che motivo ci sarebbe per un povero marito per non uccidere la propria moglie?
unabuonaragionepernonammazzarla
Visto che hanno grossi problemi di ragionamento, rispondiamo noi.
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siamo tutt'orecchi
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E saremmo davvero curiose di sapere quando e come questo signore ha stabilito che il marito omicida di Terni avesse ragione e che non avesse altre alternative che dormire sotto i ponti. E dormire sotto un ponte è sempre preferibile all’omicidio. Un ponte può essere una condizione transitoria. La morte è la cosa più definitiva che esista. L’unica certezza dell’esistenza umana. Eppure c’è ancora chi valuta la vita di una moglie meno importante di un periodo di probabile (neppure certo) disagio economico.
| 3 righe 5 errori di logica 1 vi tolgo la curiosità: lui stesso lo ha stabilito con il suo fare concludente: ha ucciso la moglie e si è costituito. Mi rendo conto che nella vostra mentalità fascista e totalitaria le opinioni altrui non contano e se uno si comporta diversamente da come voi vorreste, è pazzo, ma la realtà è altra 2 dormire sotto unponte è preferibile all'omicidio. Bene, allora, mal comune mezzo gaudio. Andiamoci insieme. per quale ragione sotto il ponte deve andarci il marito e non la moglie? 3 un ponte può essere una soluzione transitoria. Appunto: prendete armi e bagagli e trasferitevi, dateci il buon esempio 4 la morte è la cosa più definitiva che esista. ma quale rivelazione metafisica: grazie donzelle! 5 c'è chi valuta la vita di una moglie meno importante di un periodo di disagio economico. Già. Il mondo dalla sua nascita è fatto così, l'altro ieri gli USA hanno invaso l'Irak, ieri la Libia, per scongiurare un qualche eventuale disagio economico. Orbene: credo che la probabilità di disagio economico sia maggiore nel divorzio che negli altri due casi. Ma ai vertici degli USA in ambedue le circostanze c'erano delle donne che non hanno avuto nulla da ridire. Ovvio che se la vita è mia, ho qualcosa da ridire, ma il ragionamento mi pare un po' viziato ( un po' soltanto nè? )
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A parte quella che dovrebbe essere l’ovvia e scontata considerazione che l’omicidio è un atto illegale ed immorale, eticamente inaccettabile e rappresenta l’abuso più grave che un essere umano possa commettere sull’altro, privandolo REALMENTE di ogni possibilità e di qualsiasi futuro:
| qui però si sono superate, due righe 5 errori: 1 l'omicidio è un atto illegale, immorale, eticamente inaccettabile o rappresenta un abuso? scusate ma le 4 alternative mica sono equivalenti e mica si possono prendere così alla leggera. 1A ci sono atti illegali ma non immorali, anzi. Un giudice disse a Gandhi che gli dispiaceva condannarlo (riconosceva che aveva compiuto un atto illegale) riconoscendo l'alto valore morale della sua azione. 1B ci sono atti legali ma immorali (la deportazione degli ebrei nella germania nazista, l'aborto in italia oggi) 1C è immorale o eticamente inaccettabile? morale ed etica sono realtà diverse, se proprio volete fare di ogni erba un fascio è perchè sperate che nessuno si accorga che volete vendere ortiche per lattuga! 1D è un abuso? in che senso? nel senso che è illegale? l'avete già detto. Nel senso che vìola i diritti fondamentale dell'essere umano? e i diritti del marito? 2 è l'abuso più grave? e chi l'ha detto? voi? vabbè, non mi pare siate molto attendibili. In nessuna cultura del mondo si considera l'omicidio l'abuso più grave. Tanto per non andare troppo per le lunghe, nel cristianesimo l'abuso più grave è la menzogna (il peccato contro lo Spirito non verrà perdonato) non l'omicidio 3 l'omicidio priva l'ammazzato di qualunque futuro? anche qui, l'avete detto voi e siete in assoluta minoranza. Tutte le più grandi culture e civiltà del mondo (eccetto forse quella contemporanea, ma è da discutere se sia grande) ammettono la vita dopo la morte. Ergo -> 4 si tratta in ogni caso di considerazioni diverse, e ciascuna va discussa separatamente. la logica consiste appunto nel distinguere: non abbiamo a che fare con una sola considerazione, ma almeno con quattro o cinque, e ciascuna di queste richiede una riflessione a parte. Diverso sarà il caso di un atto illegale ma morale, da quella di un atto non etico, e via elencando 5 su questi temi si è dibattuta l'umanità per millenni (basti dire il delitto d'onore vigente nella nostra legislazione fino a qualche decennio fa). Dire che si tratta di considerazioni ovvie e scontate vuol dire non avere alcun senso storico
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* Uccidere la propria moglie per evitare di corrisponderle gli eventuali alimenti equivale più o meno al datore di lavoro che ammazzi un dipendente che abbia lavorato per lui in nero senza percepire stipendio. è comodo liquidare nell’acido (sic) qualcuna che ti ha fatto da amante, cameriera, badante, balia, educatrice, factotum, amministratrice, cuoca, eccetera per una vita e dietro la seduzione dell’illusione dell’amore!
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vabbè, queste sono proprio sceme! se fosse così comodo lo farebbe chiunque, in realtà proprio così comodo non è: è una reazione estrema ad un male estremo
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Intanto, ricordiamo che gli alimenti si versano al coniuge indigente o il cui guadagno sia di circa 4 volte inferiore al guadagno del coniuge abbiente INDIFFERENTEMENTE dal sesso dei due (questo appare essere l’orientamento prevalente dei magistrati nel prendere le loro decisioni). Non è vero assolutamente che le donne ricevano gli alimenti di diritto ma ciò avviene solo perché, nella maggioranza dei casi, esse hanno rinunciato alla realizzazione lavorativa e personale per dedicarsi alla cura di figli, marito e casa o perché, pur lavorando, esse guadagnano nettamente meno del marito.
| quindi: se un uomo va a dormire sotto i ponti o va a mangiare alla caritas, la donna che ha un reddito 4 volte inferiore, che fa? va a dormire sotto 1/4 di ponte? va a mangiare dalla caritas una volta ogni due giorni? dai, non prendiamoci in giro: se io sono 4 volte più ricco di mia moglie, sarà mia moglie ad andare sotto i ponti e non viceversa!
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* Non è un atto d’amore per i propri figli privarli per sempre della madre.
| privare i figli del padre invece è il supremo atto d'amore della madre
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* Allo scadere della pena carceraria, è pia illusione tornare a casa, riprendersi i figli (che intanto sono stati affidati ad altri, generalmente a nonni o zii materni) che non vorranno più saperne del padre assassino e ricominciare allegramente la vita. Vorremmo sapere chi assumerà volentieri un assassino.
| certo, non è una decisione da prendere a cuor leggero
il pensiero debole non ha futuro: continuate a mescolare l'etica con l'utilitarismo. Se volete discutere, prima dovete definire a che livello volete farlo
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* Si distruggono per sempre le vite di tre famiglie: quella di lei, quella di lui, quella di entrambi.
| già, ma sono centinaia di migliaia le donne che a questo proprio non ci pensano
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* Perché mai un divorzio dovrebbe rovinare la vita di un uomo per sempre e un uxoricidio no? Statisticamente, dopo il divorzio sono molti più gli uomini che si risposano che le donne. Non è assolutamente vero, ripeto, che si debbano corrispondere gli alimenti a vita, il giudice stesso impone al coniuge indigente di trovare un lavoro al più presto e non tutti i mariti ricevono l’obbligo di mantenere il coniuge. Il divorzio è complicato? Firmate quello consensuale e passa la paura.
| et voilà: cari mariti in fase di divorzio, siete in cerca di un avvocato? eccola! ma stai zitta perlomeno: se fosse così allegra la faccenda, le stesse statistiche che voi elaborate sulla violenza famigliare sarebbero molto diverse!
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* Addirittura per alcuni un minimo di 8 anni di carcere (che per un omicidio volontario con premeditazione, futili motivi ed occultamento del cadavere supera tranquillamente i 20 anni di pena) appare come un’allegra passeggiata, preferibile al divorzio. Cosa contano di fare gli aspiranti assassini in carcere? Socializzare allegramente con i propri simili? Non ci pare che lo stato delle galere italiane sia in alcun modo paragonabile ad alberghi a cinque stelle. Meglio un ponte sotto cui dormire e la libertà.
| ecco che ancora pretende di fare i conti in tasca a noi.
senti patatina: ogni uomo ha pari dignità, se noi facciamo una scelta diversa, please confrontati con questa scelta e risparmiaci simili leziosaggini
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Infine, è incredibile la quantità di sciocchezze scritte tra le risposte alla “innocente domanda” (domanda, in realtà retorica, capziosa, volta ad orientare l’opinione di chi legge e quindi a sobillare al delitto perché chiede per quale motivo NON si dovrebbe commettere un tale crimine, ovvero, si chiede un motivo per distogliere dall’idea che l’assassinio della moglie sia la soluzione ideale. L’intento apologetico è chiarissimo ed è ancora più chiaro dallo svolgersi del dibattito).
Qualcuno propone di interpretare il divorzio come un contratto di lavoro. Il divorzio è già assimilabile ad un contratto tra soci, ecco perché gli alimenti li paga il coniuge RESPONSABILE di aver causato lo scioglimento del contratto e nel caso che questa risoluzione del patto abbia lasciato l’altro socio in mutande. Siccome questa è la condizione che usualmente spetta alla donna (che nella maggior parte dei casi divorzia per un tradimento del marito ed è senza lavoro), ecco perché a qualcuno tocca pagare.
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questa è bella...
se gli uomini che affollano le aule dei tribunali lo avessero saputo quando si sono sposati, col cxxo che l'avrebbero fatto. La caratteristica principale di un contratto è la trasparenza della transizione: io do questo, tu dai quello. Quello che vogliamo noi è che sia equiparato in modo totale e reale ad un contratto, che le condizioni siano scritte in chiaro prima. Guarda un po' a voi questo non va. Volete di volta in volta approfittare della parte della legislazione che più vi fa comodo!
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Se la disoccupazione femminile non fosse circa al 60% e il divario tra stipendio femminile e maschile non fosse di circa il 25%, questo problema non esisterebbe.
Cari maschilisti e padri rancorosi, battetevi per l’occupazione femminile, per gli asili nido e per la parità salariale e non dovrete più lamentarvi degli alimenti!
| si, vabbè. allora, datemi una donna realmente disoccupata da Roma in su, datemi tre giorni di tempo e vi faccio l'elenco di tutte le occasioni di lavoro che ha rifiutato o dei lavori che fa in nero. Certo, è più facile farsi mantenere che rompersi la schiena a far scale, vero?
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A meno che non vi riferiate al mantenimento dei figli. Allora non si spiegherebbe come mai la maggioranza dei papà divorziati si dichiari improvvisamente e magicamente nullatenente per non versare un euro per la propria prole, eppure pretenda di ricevere lo stesso l’amore e, soprattutto, l’assistenza della propria progenie, magari proprio quando serve, cioè con l’approssimarsi della vecchiaia. Non vorrete mica negare la sussistenza ai vostri figli e mandare LORO sotto un ponte pur di salvare le vostre comode poltrone davanti alla tv, vero?
| guarda un po': noi chiediamo da decenni l'affido condiviso-> quando mio figlio vive con me lo mantengo io al 100%, quando vive con lei lo mantiene lei al 100%. Perchè non vi piace? perchè sugli alimenti per i figli volete fare la cresta? perchè volete decidere voi se prendergli il game boy o la cannottiera? o perchè volete farvi belle voi con i soldi di vostro marito?
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In quanto alla casa, questa viene assegnata alla moglie solo perché viene, in realtà, assegnata ai figli per evitare loro traumi e vita nomade e perché, PER QUESTIONI DETTATE DA MADRE NATURA, è ovvio e naturale assegnare i figli alla madre, soprattutto se questi sono in tenera età.
Spiacenti ma non è stato il femminismo a stabilire che le donne abbiano un utero e due mammelle. O vorrete incolparci anche di questo? E dov’è finita la solfa dell’uomo cacciatore, destinato ad inseminare più femmine possibili ed a proteggere “il branco” senza prendersi cura direttamente dei cuccioli? Non è la solita scusa che usate per giustificare la costante infedeltà?
Insomma, pur da femministe, noi riconosciamo il ruolo di responsabilità che l’essere madri ci assegna per questioni genetiche. è qualcosa a cui non si sfugge. Neppure i maschilisti sono stati allattati ed allevati dai loro padri, almeno in tenerissima età.
| qui siamo davvero al paradosso: il femminismo che nasce negando il condizionamento della natura e riducendo tutto a condizionamento culturale, quando fa comodo lo riscopre. Care donzelle: se una donna ha le stesse capacità di un uomo in ogni settore della vta, un uomo ha le stesse capacità di una donna in ogni settore della vita. Quindi: giù le mani dai figli
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Ben diverso è il discorso in caso di maggiore autonomia dei piccoli dalla figura materna. Inoltre, non fate i bari, visto che ormai è più frequente che la casa sia acquistata dai genitori della sposa che non viceversa.
| la casa la acquistano più spesso i genitori della sposa? ma va? bene, allora ve la lasciamo, no problem. Però mi viene un dubbio: e perchè mai i genitori di lei ci mettono più spesso la casa? Sarà mica perkè gli uomini hanno iniziato a capire che è meglio non sposarsi? care donzelle, fosche nubi popolano il vostro orizzonte
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Uccidere la moglie non conviene proprio a nessuno e non è mai un atto di autodifesa. è, piuttosto, una negazione assoluta dei diritti e del punto di vista dell’altro, una squallida vendetta generata da un egoistico piagnisteo per non essere i vincitori assoluti di una ridicola gara che è solo nelle vostre teste.
E perché, poi, i contribuenti dovrebbero mantenere in galera un esercito di vili assassini solo perché sono così attaccati al loro denaro da aver preferito l’omicidio e la permanenza nelle patrie galere? Io non pago per degli assassini che, per giunta, premeditano secondo squallida convenienza.
| questa poi non l'ho proprio capita. In che senso tu non paghi? nel senso che evaderai le tasse? è una azione illegale e immorale nel senso che impedirai a quegli uomini di uccidere? bene, al lavoro boh
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La strumentalizzazione delle tragedie familiari è solo un altro subdolo metodo usato da maschilisti, separati e non, per realizzare un vero e proprio ricatto. Il messaggio che si vuole far passare suona esattamente così :
“O ci autorizzate a divorziare alle condizioni economiche che stanno bene solo a noi e non alle nostre ex mogli o ai nostri figli, lasciandoci l’abitazione familiare ed obbligando anche i figli stessi a continuare a frequentarci ed amarci anche contro la loro stessa volontà e magari anche le mogli a tenerci nei loro letti, cucinare per noi e lavarci le mutande a vita, esattamente come avveniva nella società patriarcale, oppure il sangue di donne e bambini sarà versato e le trasmissioni televisive saranno invase di beatificatori degli assassini”.
| bah, è chiaro che con chi è in malafede non vale la pena discutere, ma è altrettanto ovvio che quando qualcuno è messo con le spalle al muro e compie atti estremi, un minimo di riflessioni sulle condizioni che gli hanno fatto compere quel gesto disperato una persona di buon senso lo dovrebbe fare
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Ecco come mai li ritroviamo a sguazzare allegramente nell’emoglobina versata da padri folli, come nel caso delle gemelline svizzere e del modo assolutamente imperdonabile con cui questa tragedia è stata usata come carta a favore dei diritti dei padri separati, come se l’incapacità di un uomo di collaborare con la famiglia gli consenta il diritto di distruggerla definitivamente portandola alla morte.
Per i maschilisti separati il femminismo è colpevole di aver dato pari diritti di divorzio ad uomini e donne ed avere abolito l’usanza di ripudiare o di assassinare le proprie mogli. Essi vogliono ancora essere gli unici a decidere se una famiglia debba continuare ad esistere o se, piuttosto, vada sterminata nel sangue per pura convenienza unilaterale.
| si, hai capito tutto, vai avanti così patatina
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