Autore Topic: Le femministe temono la fratellanza maschile  (Letto 6149 volte)

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Online Jason

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Le femministe temono la fratellanza maschile
« il: Aprile 13, 2011, 16:55:06 pm »
Care femministe, quanto vi rosica la presa di coscienza degli uomini!!!!!
Se è stata boicottata da molta gente, è perchè hanno capito che era una pagliacciata misandrica!

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http://noviolenzasulledonne.blogspot.com/2011/04/cosi-i-maschilisti-tentarono-di.html

Allibita, mi imbatto in questo testo. Evidentemente, un tentativo disperato di trattenere il maggior numero possibile di uomini  dal partecipare a quella che il fanatico terrore di un gruppo di squinternati deve avere immaginato essere non una manifestazione per chiedere la dignità delle donne, calpestata dalle azioni e dalle parole di un Presidente del Consiglio che non meritiamo, ma un convegno di pazzoidi da disertare. Sto parlando, ovviamente, della riuscitissima manifestazione del 13 Febbraio 2011 che ha avuto luogo nelle principali piazze italiane trascinando in strada, tra canti e balli ben poco sessisti, oltre un milione di uomini e donne.

Per l’esattezza mi sono imbattuta in questo testo su Facebook e precisamente qui: http://www.facebook.com/notes/no-alla-violenza-sulle-donne/lettera-aperta-ai-maschi-italiani-da-httpmaschiselvaticiblogsomecom20110209lette/10150387055530005

 

E, così, abbiamo anche un’altra prova che la famosa pagina NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE è l’ammiraglia di una lunga serie di quasi 350 pagine aperte su Facebook da soggetti di fede maschilista in lotta contro il femminismo, allo scopo di diffamarlo ed allontanare donne ed uomini da esso, spaventando le persone più deboli mentalmente ed ignoranti. La violenza sulle donne a loro non interessa se non per smentirne l’esistenza stessa. Non è salvare vite femminili che preme a questa gente ma sporcare la reputazione di chi lotta per impedire altri femminicidi. La menzogna costante che queste pagine trasmettono attraverso i loro links, tutti provenienti dagli stessi siti, dagli stessi server, dalle stesse persone, serve a togliere alle donne strumenti di autodifesa come i consultori ed i centri antiviolenza ed a generare odio e disprezzo nei confronti di chiunque non si allinei col pensiero maschilista. Il loro paritarismo è capovolto con ragionamenti da contorsionista. Essi partono dal presupposto che le donne siano il sesso privilegiato da fantomatiche ed inesistenti leggi femministe. Il loro scopo è quello di cambiare le leggi sul divorzio e sull’affido in maniera da renderle ancora più vantaggiose per i soli uomini. Il loro mezzo è alterare la percezione della realtà di chi legge e far bere alla gente un cumulo di luoghi comuni fasulli che portino gli uomini a ribellarsi alle donne ed a riportarle ai ruoli di un tempo.

Ma leggiamo questa lettera e commentiamola insieme:

“Caro fratello maschio,

Molti uomini si offenderebbero per un incipit del genere e chiederebbero la ragione di tanta confidenza. Non tutti si sentono parte di una corporazione in quanto maschi, anzi, molti rivendicano la loro diversità e/o unicità, anche se questo per i maschilisti è inconcepibile.

ci sono buone probabilità che il giorno 13 febbraio 2011 tua moglie, la tua convivente, fidanzata o compagna partecipi ad una annunciata manifestazione nazionale.

Cosa che evidentemente ha tutta la libertà e il diritto di fare. Ça va sans dire!

Meno male! La partenza è buona e i maschi selvatici riconoscono alle loro donne il diritto di partecipare ad una manifestazione!

Bene! Perché non approfittare di questa opportunità inattesa per organizzare qualcosa con i tuoi amici e colleghi?

Qualcosa di esclusivamente maschile. Una escursione in montagna, con tanto di pranzo al sacco e pernottamento in rifugio o meglio ancora in un bivacco; un’uscita in barca con corollario di pesce, vin bianco, sigaro e chiacchiere; una emozionante discesa in grotta, giù nel ventre della terra, coi silenzi tipici che la caratterizzano… Ma anche una semplice partita di calcio, con doccia interminabile e col terzo tempo che così spontaneamente e goderecciamente slitta nel quarto e nel quinto… I più spirituali potrebbero pensare ad un incontro di riflessione e confronto in un convento, ad esempio.

Insomma quello che normalmente i maschi fanno quando sono fra loro.

Non mi risulta che solitamente i “maschi “ (termine da pronunciare battendosi il petto gonfio d’orgoglio coi pugni e mostrando il pelo incolto attraverso l’ampia sbottonatura della camicia) quando sono insieme vadano ad improvvisarsi speleologi e né tantomeno li si vedono facilmente organizzarsi per uscite di gruppo… in un convento! Più facile la battuta di pesca e la partita di calcio. Ma i maschi selvatici tentano di rivendicare una sorta di spessore intellettuale per non essere, come al solito, assimilati ai trogloditi. Ma non è colpa nostra se hanno scelto proprio di chiamarsi “maschi selvatici”!
Lungi da me il cedere a facili battute, servite su piatti d’argento e che sarebbero il menu di qualsiasi altro uomo che non si sentisse in vena di farsi etichettare nel branco dei “maschi selvatici” e che a fare lo speleologo, magari, ci va da sempre con colleghi e colleghe, senza aver mai interpretato questa attività come un rituale tipicamente virile.

Poi, dopo questa giornata di rinvigorente condivisione maschile, potrai tornare con maggior energia e forza alla tua vita familiare e di coppia, che senz’altro ne trarrà beneficio.

Sì, magari se, di ritorno dalle scampagnate nelle grotte, questi maschi non pretendono che siano le loro donne a lavargli i calzini sporchi di terra, non è da escludere un eventuale beneficio.

Ah… Può darsi che la tua moglie/fidanzata/compagna torni non troppo serena dal raduno, dove, probabilmente, avrà urlato per ore terribili slogan contro i maschi…

Eh sì, se ci fossero andati anche loro, avrebbero verificato che le piazze erano piene di donne ed uomini insieme, di famiglie con i bambini nei passeggini e i cani al guinzaglio, che gli slogans erano tutti contro un certo Papi Silvio. Nessuna aveva portato le cesoie da casa per tagliare via il primo pene di passaggio.

Tu vedi di essere paziente ed aiutarla per quel che puoi.

Stupendo appello paternalistico davanti alle debolezze della povera e labile mente femminile. Sentitamente, ringraziamo chinando il capo.

Falle intendere con ferma dolcezza che hai capito quella sua richiesta di autonomia – sì,è vero, senza prenderla poi così sul serio - ma che non per questo l’hai abbandonata a sé stessa, così come, allo stesso modo, tu non ti sei sentito abbandonato. Confermale che il tuo sguardo responsabile, libero e desiderante è ancora su di lei, e che ancora e ancora le garantirai la tua attenzione, il tuo amore, la tua autorevole e amorevole presenza.

Ecco, l’importante è non prendere le richieste di autonomia troppo sul serio. Eh già, sono solo chiacchiere ma questi “maschi selvatici” sanno che, dopo essersi sfogate urlando slogans tremendi contro i MASCHI, le loro donne torneranno a lavare i piatti sporchi ed a raccogliere calzini, come del resto è successo dopo la tremenda rivoluzione femminista (che, ricordiamolo, non ha ucciso proprio nessuno, anzi). L’unica differenza è che oggi, nella maggioranza delle coppie italiane, lei ha un titolo di studio superiore a quello di lui ma per i maschilisti è sempre lui a dover trattare lei come se fosse scema.

Che delizioso appello! Sembra un manuale educativo per bambini, o peggio, per cani.
Maschi, fate le carezzine alle vostre femmine di ritorno dal sabba infernale, così che asciughino la bava dalle loro bocche furiose e tornino a cuccia!

Dille che ti dissoci da tutti e tutte coloro che la tradiscono, considerandola come un Panda capriccioso e incapace, e che la apprezzi per quel che è, per quel che fa e per quello che riuscite a costruire insieme.

Veramente è proprio il contrario. Il femminismo è ancora tra i piedi ed in piedi proprio perché la società maschilista ha distorto il suo messaggio cercando di far passare la donna per un panda capriccioso ed incapace. Invece noi vogliamo –toh, guarda che strano!- essere libere di esprimere le nostre capacità al di fuori dei recinti protetti in cui voi “maschi selvatici” ci rinchiudete pur di tenervi il potere ben stretto.

Poi prenota con lei un week end che combini cultura e relax… un agriturismo nei pressi di una città d’arte, un centro benessere… fai decidere a lei, e ne sarete contenti entrambi.

Ecco, poi  un altro utile suggerimento per i confratelli piselluti: “fai il maschio” e prenota tu (già, perché noi donne sappiamo guardare solo le fotografie delle brossure delle agenzie di viaggi ma siamo incapaci di organizzare alcunché, figurarsi poi fare una telefonata ad un albergo!) il viaggio che tu le avrai magnanimamente concesso di scegliere.

Infine, pienamente… godetevela!”

Sì, che si sa che le donne sono acide quando fanno poco sesso e che questo è il modo più piacevole per tenerle a bada ed addolcirle!
Suggerisco di completare il tutto con un biscottino per cani ed un “brava…(inserire il nome della fidanzata/convivente/moglie/compagna al posto dei puntini)!”, una strattonatina al guinzaglio, in caso si distragga e non cammini al passo e vedrete che passerà loro la voglia di odiare i “maschi”.

Dispiace tanto per questi poveri ragazzi, convinti di essere il centro del mondo, terrorizzati a morte dalle donne che riescono ad unirsi e ad organizzare iniziative e manifestazioni meravigliose, come quella del 13 Febbraio, ma devo informarli anche che gli slogans più sessisti erano rivolti proprio contro altre donne.

Se devo fare qualche appunto, nonostante si sia tentato di raddrizzare l’indirizzo della cosa, che prendeva strade pericolosamente moralistiche e borghesi e rischiava di curvare nettamente verso una manifestazione contro la prostituzione femminile d’alto bordo, è per qualche cartello che di tanto in tanto prendeva di mira il nostro premier usando le solite associazioni con le professioniste del sesso, definite con i soliti termini colloquiali ed altamente sessisti.
Per il resto è stata una manifestazione colorata, allegra, spiritosa. C’erano sia le sciarpe bianche che gli ombrelli rossi. C’erano tante donne che stanno reinventando la nuova ondata del femminismo, quella che adesso chiede i risultati della precedente, quella che sente che le donne abbiano dimostrato egregiamente le loro capacità tanto da pretendere di non dovere più lavorare il doppio per vedersele riconosciute. E, come ho detto, c’erano donne di tutte le età, dalle neonate in passeggino alle signore anziane coi cartelli e c’erano tantissimi uomini. Forse, addirittura, la metà della piazza era composta da uomini tendenzialmente non maschilisti e indifferenti ai richiami dei “maschi selvatici”.

Nella piazza in cui io mi trovavo con il mio compagno, maschio autonomo ed intellettualmente valido abbastanza da non farsi dire da nessuno come dovrebbe comportarsi e cosa dovrebbe pensare, è stato un riempirsi il cuore di gioia nel vedere la gente ballare tenendosi per mano, cantare, suonare per ore, liberarsi dall’oppressione di un falso conservatorismo ipocrita che vuole ripiegare per sempre donne ed uomini nei loro scatoli perché, ricordatevelo, mettervi addosso una divisa è il primo passo per costringervi a marciare sotto gli ordini di qualcuno.



Uomini e donne in piazza insieme contro una visione svilita ed oggettivizzata della donna

 



Se non ci libereremo dei maschilisti ora, allora quando?
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Offline poisonmind

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Re: Le femministe temono la fratellanza maschile
« Risposta #1 il: Aprile 13, 2011, 18:57:20 pm »
Ma leggiamo questa lettera e commentiamola insieme:

“Caro fratello maschio,


Bene! Perché non approfittare di questa opportunità inattesa per organizzare qualcosa con i tuoi amici e colleghi?

Qualcosa di esclusivamente maschile. Una escursione in montagna, con tanto di pranzo al sacco e pernottamento in rifugio o meglio ancora in un bivacco; un’uscita in barca con corollario di pesce, vin bianco, sigaro e chiacchiere; una emozionante discesa in grotta, giù nel ventre della terra, coi silenzi tipici che la caratterizzano… Ma anche una semplice partita di calcio, con doccia interminabile e col terzo tempo che così spontaneamente e goderecciamente slitta nel quarto e nel quinto… I più spirituali potrebbero pensare ad un incontro di riflessione e confronto in un convento, ad esempio.

Insomma quello che normalmente i maschi fanno quando sono fra loro.

Infine, pienamente… godetevela!”


Se non ci libereremo dei maschilisti ora, allora quando?


IN FEBBRAIO???  mavaffanculo!!! neanche i supersportivi superpagati senza adeguata preparazione, unguenti protettivi contro il freddo e "trucchetti vari" ascolterebbero una demente come questa.
Memento Audere Semper (Gabriele D'Annunzio)

Offline ilmarmocchio

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Re: Le femministe temono la fratellanza maschile
« Risposta #2 il: Aprile 13, 2011, 21:24:47 pm »
la sciocca che ha scritto quell'articolo, ci conferma che le femministe sono come i cavoli a merenda.
Ributtanti

Offline krool

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Re: Le femministe temono la fratellanza maschile
« Risposta #3 il: Aprile 13, 2011, 21:32:40 pm »
la sciocca che ha scritto quell'articolo, ci conferma che le femministe sono come i cavoli a merenda.
Ributtanti
Quando rispondono in maniera così delirante, travisando completamente il senso di quello che scrivono i "maschilisti", viene da pensare che non siano nemmeno in malafede, solo stupide.

Offline ilmarmocchio

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Re: Le femministe temono la fratellanza maschile
« Risposta #4 il: Aprile 13, 2011, 22:50:27 pm »
Quando rispondono in maniera così delirante, travisando completamente il senso di quello che scrivono i "maschilisti", viene da pensare che non siano nemmeno in malafede, solo stupide.

vero. come è vero che noi uomini dobbiamo recuperare degli spazi per noi , " interdetti" alle donne.
per es. non guardo piùle trasmissioni di calcio, anche perchè non sopporto le giornaliste che infestano tali programmi

Offline Guit

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Re: Le femministe temono la fratellanza maschile
« Risposta #5 il: Aprile 14, 2011, 01:30:17 am »

Lasciatele sparlare contro di noi. Non ci chiamano mai "uomini" bensì maschi.

Stiamo bene anche da soli e tra di noi, la fratellazna maschile grazie a Dio non ce l'hanno insegnata queste donne moderne, che confondono la libertà col sopruso.

Hanno insinuato omosessualità nei rapporti tra uomini, cosa che non condanno ma che non mi appartiene.

Mi appartiene invece l'amicizia.

Quando le troveremo sul nostro cammino, disposte a dialogare, lo faremo.

Altrimenti meglio la morte.

Take the red pill

Offline Guit

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Re: Le femministe temono la fratellanza maschile
« Risposta #6 il: Aprile 14, 2011, 01:41:25 am »

Le donne di oggi stanno esagerando, alzano sempre di più i toni. Provocano.

E' un gioco socialmente pericoloso.

Perché gli uomini si dividono tra chi le difende in quanto donne, sulla base di un impulso ancestrale, e chi si rende conto del sopruso ed è stanco.

Loro provocano perché sono confidenti nell'impunità: nessuno farò loro niente.

E lo scontro aumenta tra gli uomini. La violenza tra uomini è già aumentata e aumenterà anche e soprattutto per colpa di queste provocazioni.

Gettare nella società un allarme violenza sulle donne, incessante, paranoico e unilaterale, porta gli uomini, che siano delle forze dell'ordine o comuni cittadini, alla diffidenza verso i propri simili.

Lo sganciamento emotivo significa anche non pensare più che la donna è sempre debole.

Lo è ancora nella strada di notte, ma non a livello politico e giudiziario.

Lo Stato e la Legge ci attacca, è dalla parte loro.

La violenza femminile è indiretta.

Gli uomini quando devono fare del male a una donna lo fanno. Le donne lo fanno fare.

Non esistono uomini che accusano falsamente donne per farle incarcerare.

Non esistono uomini che utilizzando denaro pubblico, producono dati sociali falsificati per accusare il genere femminile.

Questo tipo di violenza privata è appannaggio loro. Soltanto loro.

Commissione di delitto. Di Stato e privato.


Take the red pill

Offline Ethans

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Re: Le femministe temono la fratellanza maschile
« Risposta #7 il: Aprile 14, 2011, 02:10:02 am »
Le donne di oggi stanno esagerando, alzano sempre di più i toni. Provocano.

E' un gioco socialmente pericoloso.

Perché gli uomini si dividono tra chi le difende in quanto donne, sulla base di un impulso ancestrale, e chi si rende conto del sopruso ed è stanco.

Loro provocano perché sono confidenti nell'impunità: nessuno farò loro niente.

E lo scontro aumenta tra gli uomini. La violenza tra uomini è già aumentata e aumenterà anche e soprattutto per colpa di queste provocazioni.

Ottima analisi, sono d'accordo. Queste provocazioni femminili porteranno scompiglio fra gli uomini e, alzando il tiro, procureranno un danno (irreversibile?) all'intera civiltà occidentale. Non si rendono minimamente conto di come queste "alzate di scudi" stanno andando, in primis, contro ai loro stessi interessi.

Arroganti e stupide con la benedizione della Magistratura e dello Stato.

Il peggio del peggio, benchè al peggio non c'è mai fine.


Offline Motociclista

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Re: Le femministe temono la fratellanza maschile
« Risposta #8 il: Aprile 14, 2011, 11:32:46 am »
Per l'autrice dell'articolo sarò sicuramente un maschilista, perchè non posso fare a meno di chiedermi come mai un milione di donne si è sentita in dovere di scendere in piazza per dire che non sono tutte come Ruby. ^_^
Dalle mie parti si dice "gallina che canta ha fatto l'uovo", non so se mi spiego :P

Detto questo, vorrei commentare alcune parti dell'articolo:
Citazione
..contro il femminismo, allo scopo di diffamarlo ed allontanare donne ed uomini da esso, spaventando le persone più deboli mentalmente ed ignoranti
già si comincia bene: se la vedi diversamente sei debole ed ignorante.. non c'è che dire, argomentazione di alta classe.
Citazione
Molti uomini si offenderebbero per un incipit del genere e chiederebbero la ragione di tanta confidenza
Detta da chi ci chiama maschi, maschietti sempre e solo per sottendere il concetto "povero idiota", fa parecchio ridere.

Citazione
(termine da pronunciare battendosi il petto gonfio d’orgoglio coi pugni e mostrando il pelo incolto attraverso l’ampia sbottonatura della camicia)
Eh beh, lo diceva anche Gesù che è facile vedere la pagliuzza nell'occhio altrui ed ignorare la trave nel proprio: ha mai fatto caso a come gongolano le sue sorelle quando si riempiono la bocca del termine "Donna"?

Citazione
Eh sì, se ci fossero andati anche loro, avrebbero verificato che le piazze erano piene di donne ed uomini insieme, di famiglie con i bambini nei passeggini e i cani al guinzaglio
Mah.. a giudicare dalle foto direi che c'erano più  cani al guinzaglio che uomini, e sì che in molti casi erano la stessa cosa.. poi i bambini nel passeggino non è che ci sono andati di loro sponte.

Citazione
Ecco, l’importante è non prendere le richieste di autonomia troppo sul serio. Eh già, sono solo chiacchiere ma questi “maschi selvatici” sanno che, dopo essersi sfogate urlando slogans tremendi contro i MASCHI, le loro donne torneranno a lavare i piatti sporchi ed a raccogliere calzini, come del resto è successo dopo la tremenda rivoluzione femminista (che, ricordiamolo, non ha ucciso proprio nessuno, anzi). L’unica differenza è che oggi, nella maggioranza delle coppie italiane, lei ha un titolo di studio superiore a quello di lui ma per i maschilisti è sempre lui a dover trattare lei come se fosse scema.

Quando leggo queste cose mi chiedo di preciso dove vivano queste donne.. questa (e non è la sola) si vede ancora al trogolo assieme alle comari come nel 1800 a lavare calzini con la cenere. Io basandomi su quello che sento e vedo, le donne sono così paralizzate dalla paura del "ritorno al passato" che preferiscono essere disordinate (qualche volta pure poco pulite) piuttosto che rassettare la casa o lavare i terribili e maschilistici calzini.
Tanto per dirne una, mi stiro meglio io da solo le camicie di quanto sappiano fare molte donne: di camicie e magliette spiegazzate dalla stiratura ne vedo parecchie.. oddio.. non è che sono forse una donna del 1800?  :wacko: :P
Veramente, a trattare qualcuno come fosse scemo sono le donne stesse e spesso e volentieri se ne compiacciono pure.
Oh, com'è possibile che tutti gli uomini che conosco non li ho mai sentiti trattare da scema una donna o apostrofarla come tale (pure quando ce ne sarebbe bisogno)?
Tralasciamo il "titolo di studio superiore" và.. mi suona come il "lei non sa chi sono io" di chi non ha più argomenti.

Citazione
Dispiace tanto per questi poveri ragazzi, convinti di essere il centro del mondo, terrorizzati a morte dalle donne che riescono ad unirsi e ad organizzare iniziative e manifestazioni meravigliose, come quella del 13 Febbraio, ma devo informarli anche che gli slogans più sessisti erano rivolti proprio contro altre donne.

A me dispiace che credano tronfiamente di spaventare, senza porsi il dubbio se magari dopo aver urlato per cento anni "al lupo! al lupo!" non interessino più a nessuno le loro trite rimostranze e che siano diventate fastidiose come le zanzare nell'orecchio prima di addormentarsi.
"Se non ora quando" come se nell'ultimo secolo non avessero mai fatto nulla.  :doh:

Ed infatti

Citazione
C’erano tante donne che stanno reinventando la nuova ondata del femminismo, quella che adesso chiede i risultati della precedente, quella che sente che le donne abbiano dimostrato egregiamente le loro capacità tanto da pretendere di non dovere più lavorare il doppio per vedersele riconosciute.
E, come ho detto, c’erano donne di tutte le età, dalle neonate in passeggino alle signore anziane coi cartelli e c’erano tantissimi uomini. Forse, addirittura, la metà della piazza era composta da uomini tendenzialmente non maschilisti e indifferenti ai richiami dei “maschi selvatici”.
Chiedono i risultati, perchè giustamente loro devono ancora lavare i calzini al trogolo, ricordiamolo sempre.
La loro condizione è immutata nei secoli, tra il 2011 ed il 1011 non è cambiato nulla eh! E tempo che arrivino questi benedetti risultati: la parità nella legge e nel lavoro, i divorzi, gli aborti, la libertà di costumi, l'occupazione di spazi maschili perchè non sono da meno.. e diamoglieli no?

Citazione
Nella piazza in cui io mi trovavo con il mio compagno, maschio autonomo ed intellettualmente valido abbastanza da non farsi dire da nessuno come dovrebbe comportarsi e cosa dovrebbe pensare
Sarei curioso se sarebbe altrettanto fiera se il suo maschio autonomo (uomo autonomo è forse troppo pericolosamente maschilista?) non la pensasse come lei.. chissà..

Ma soprattutto, il significato nascosto della manifestazione:
Citazione
..e rischiava di curvare nettamente verso una manifestazione contro la prostituzione femminile d’alto bordo
Eh, attenzione! Si protesta contro l'uomo che compra! Non contro chi la vende a caro prezzo, quelle povere scricciole ingenue costrette dal mondo maschilista a prostituirsi..

La lettera è imbevuta dei soliti triti e ritriti luoghi comuni e parole d'attacco con gli argomenti che si ritrovano ogni 3x2 su giornali, tv e la bocca della gente di strada: la donna che deve lavare i piatti, schiava dell'uomo che si batte i pugni sul petto villoso al quale basta grugnire per salire al comando di una nazione ed avere il suo harem privato di femmine costrette con la forza a soddisfarlo.

Queste vogliono il dialogo? Benissimo, sono con loro ad alcune condizioni

1) Che non presumano di parlare con un deficiente ma con un essere umano di sesso maschile
2) Che la piantino di usare i soliti argomenti che potevano andare bene 100 anni fa (come se allora l'uomo si grattasse le palle tutto il giorno, tra l'altro) ed inizino a guardare oltre e ad apprezzare ciò che hanno ottenuto smettendola di arrogarsi libertà al punto di sottrarle ad un altro (vedi legge sul divorzio) e chiedere sempre di più senza essere mai contente.
Anche iniziare a rapportarsi all'uomo senza dileggiarlo per indebolire i suoi argomenti sarebbe ottimo.
3) Rispettino la mia visione delle cose per cercare entrambi dei punti di incontro: sentirmi dire che sono debole mentalmente perchè la penso diversamente non mi invoglia ad ascoltarle.
4) Inizino a capire che per chi La compra c'è anche chi La vende, ovvero che queste cose, come molte altre, si fanno in due cioè le donne accettino la loro parte di responsabilità.
Anche perchè se le manlevi da ciò.. il termine che ottieni è irresponsabile. E' così che vogliono essere viste?
Nei casi di conclamata violenza sono dalla loro parte ma altrettanto mi aspetto se i ruoli si invertono.

Per finire, quoto Guit ed Ethans: se continuano con questo gioco e non si danno una regolata la vedo molto male per la nostra civiltà.
I rapporti sono già pericolosamente incrinati, basta poco per far levare lo scudo ad una donna moderna: una poesia interpretata male, una battuta innocua stravolta nel significato quand'anche non un semplice complimento (nemmeno a sfondo sessuale).
E queste sono solo le premesse in un rapporto formale.. figurati in amicizia o legame "amoroso": lui è il suo maschio. Tutto si riassume in questo concetto.
Virilità? Ridicolo
Spirito di iniziativa? Cazzate, le donne sono più concrete
Capacità? Se vengono riconosciute lui potrebbe montarsi la testa e magari far germogliare un briciolo di autostima o amor proprio. Da stroncare sul nascere sminuendo ciò che fa.
Fascino maschile? Ma per l'amor del cielo! Che poi magari si crede di poter piacere a qualcuna senza dover faticare!
Capacità decisionale? Ma che scherziamo? Lui non può imporsi su di me come i suoi avi maschilisti e violenti (ma io donna su di lui si, beninteso). Tradotto: io faccio il cazzo che mi pare e lui non può metterci becco in nessun modo. Se non gli sta bene mollo questa palla al piede che non mi lascia essere me stessa.

La maggior parte delle insinuazioni e comportamenti femminili di uso comune seguono questa logica.




Offline Rita

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Re: Le femministe temono la fratellanza maschile
« Risposta #9 il: Aprile 14, 2011, 11:56:27 am »
 :clapping: :fiocco:

quoto tutto questo post dalla P maiuscola all'inizio fino all'ultimo punto dopo la parola "logica".

E in più su questo pezzo

Per l'autrice dell'articolo sarò sicuramente un maschilista, perchè non posso fare a meno di chiedermi come mai un milione di donne si è sentita in dovere di scendere in piazza per dire che non sono tutte come Ruby. ^_^
Dalle mie parti si dice "gallina che canta ha fatto l'uovo", non so se mi spiego :P

ci aggiungerei che, di converso, un milione di ipotetici uomini che scendessero in piazza per dire che non sono tutti come Angelo Izzo e che sono infastiditi dal fatto che l'immagine maschile sia continuamente accostata a quel modello, susciterebbe alle "promotrici della dignità delle donne" la stessa reazione...

L'esperienza è un pettine che la vita ti dà dopo che hai perso i capelli

Online Jason

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Re: Le femministe temono la fratellanza maschile
« Risposta #10 il: Aprile 14, 2011, 15:37:00 pm »
Eh si, temono proprio la fratellanza maschile.
Cominciamo ad aprire ancora di più gli occhi, in spagna c'è una dittatura nazista-femminista e se non vigiliamo arriva pure qua.

Ehi femministe, non incantate più nessuno con le vostre chiacchiere da bar

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

In Spagna è “Tolleranza zero nei confronti dei negazionisti della violenza di genere”!
Questa è la traduzione di un articolo pubblicato su El Pais a proposito di un articolo pubblicato sul giornale “El Mundo” in cui si giustificava il terribile delitto commesso da un uomo nei confronti di una donna. L’assassino ha tolto la vita alla moglie incinta e poi ne ha mostrato il corpo via webcam al padre.

Non solo gli stessi colleghi della redazione hanno subito chiesto che al giornalista fosse impedito di scrivere nel quotidiano ma sono voci autorevoli, di governo, personalità prestigiose, giudici, procuratori e varie entità sociali a parlare e a esercitare una contrapposizione forte, in termini culturali ma anche di segnalazione del limite che non va superato.

Questo giusto per segnare, semmai ce ne fosse bisogno, una differenza, tra la tolleranza estrema che esiste in italia nei confronti di tutte le “opinioni” espresse da maschilisti, sessisti e misogini di vario genere e la tolleranza zero su questioni così importanti che viene chiarita in Spagna. Buona lettura!

>>>^^^<<<

Quale violenza?

Il progresso dell’uguaglianza ha generato una reazione del machismo. Un gruppo di opinione nega la gravità delle aggressioni sessiste e colloca gli uomini al posto delle vittime. Un articolo favorevole al mostro della webcam è un segno d’allarme!

Probabilmente non era mai successo di andare così in là sui mezzi di comunicazione nel tentativo di giustificare un omicidio machista. E questo, in un paese come la Spagna così sensibilizzato nella lotta contro la violenza sulle donne: che falcia intorno alle 70 vite e genera più di 134.000 denuncie all’anno. La pubblicazione, ieri sul periodico El Mundo, dell’articolo “Un ragazzo normale”, comprensivo con il gesto del giovane di 21 anni, che la stampa ha soprannominato “il mostro della webcam”, il quale mercoledì scorso ha ucciso la sua fidanzata incinta di 19 anni, dopo che lei gli aveva comunicato la rottura del rapporto, ha sollevato un polverone che agita quello che tentano di nascondere: il maschilismo continua ad esserci, a volte rivestito di argomenti più presentabili, a volte in tutta la sua crudezza. Si erge con una certa frequenza nei media facendosi scudo della libertà di espressione.

È il frutto di un paradosso: le misure a favore della uguaglianza reale tra uomini e donne hanno generato una “riorganizzazione”(rearme) del maschilismo. Questo discorso, negazionista o che minimizza la violenza machista, colloca gli uomini come vittime di discriminazioni a causa degli avanzamenti delle misure a favore della uguaglianza reale tra i sessi. Lo dicono gli esperti.

Era “un ragazzo normale”, vittima di “atroce violenza” psicologica “alla notizia che lo stava lasciando e che il bambino che aspettavano non era suo”, scrive l’autore del polemico articolo, Salvador Sostres. Quindi, uccide la sua fidanzata incinta. “Di fronte ad un omicidio non ci sono cause morali. Però questo ragazzo non è un mostro”, puntualizza prima di concludere in forma di morale: “A volte l’amore si trasforma in qualcosa di dannoso e disperato e finisce nella tragedia”.

La pubblicazione di questo articolo che trasforma in vittima il presunto omicida, ignorando chi ha perso la vita, ha scatenato l’indignazione nella redazione de El Mundo. In molti ieri hanno firmato un articolo, elaborato dal comitato di redazione, e che sarà consegnato oggi al direttore del giornale, Pedro J. Ramírez, nel quale si spiega come Sostres abbia superato la soglia dell’accettabile e chiedendo che smetta di collaborare. Cosa succederebbe se si pubblicasse un articolo nel quale si dice che è comprensibile un omicidio della ETA? Si domanda nel testo indirizzato a Ramírez.

La redazione del giornale, che ha ritirato in mattinata l’articolo dalla pagina web, non è voluto intervenire sul tema. Un responsabile ha agito in seguito alle parole di Ramírez su Twitter, dove si scusava per l’articolo affermando che non sono state inserite le sue modifiche alla sua pubblicazione.

“La cosa inaccettabile del testo di Sostres è che utilizza la stessa espressione “violenza” per un omicidio e per una bugia e l’abbandono da parte della compagna”, ha aggiunto.
“E poi dicono che è insufficiente la Legge contro la Violenza di Genere. Ce ne manca di strada per raggiungere l’uguaglianza finché ci sono affermazioni come questa!”. Queste affermazioni di Soledad Cazorla, procuratrice, responsabile per la lotta contro le aggressioni machiste per il ministero pubblico. Varie associazioni femministe (Fundación Mujeres, juristas de Themis y Federación de Mujeres Progresistas, tra le tante), hanno annunciato ieri che chiederanno alla procura che intervenga sulla pubblicazione di un articolo che, a loro giudizio, fa “apologia di violenza contro la donna”.

Cazorla, che sta ·”riflettendo” in qualità di procuratrice sul contenuto, qualifica il testo come “immorale” e “sibillino”. Nonostante affermi che condotta dell’aggressore sia ingiustificabile, fornisce spiegazioni per giustificarla. Inoltre trasforma il maltrattante in vittima di violenza psicologica e mostra la vittima, che è morta e non può parlare, come un aggressore.

Tuttavia, il presidente dell ‘Osservatorio contro la Violenza di Genere al Consiglio giudiziario supremo, Inmaculada Montalbán, non crede che il contenuto del testo sia perseguibile penalmente. Nonostante questo, il Ministero della Salute, di genere e delle Politiche Sociali cerca una scappatoia per adeguare il testo ai tribunali. La commissione Obreras lo farà.

Montalbán pone il ​​problema di questo tipo di articoli a partire dal terreno dei media: “E ‘vostra responsabilità definire i contenuti che saranno offerti al pubblico e che sono considerati sufficienti per formare un opinione pubblica coerente con una società democratica”, dice.”L’articolo di Sostres alimenta il mito della supremazia maschile e a proposito di quello che è successo, che è un crimine, dice che è normale,” scrive criticamente Pilar López Díaz, un’esperta di comunicazione e di questioni di genere. “Quello che i media dovrebbero fare è indebolire questo mito, invece di alimentarlo ed incrementare la violenza domestica nel contesto dei diritti umani”, aggiunge. Il delegato del governo contro la Violenza di Genere, Miguel Lorente, considera l’articolo “una indecenza sociale e giornalistica”, e avverte circa la proliferazione di questo genere di contenuti.

Ma i media non sempre stanno all’erta. Nell’articolo “Vendetta di Genere”, di Henrique Lynch, che egli pubblicò su El Pais alla fine del 2009 sollevò una grande quantità di polemiche. Criticava una campagna contro la violenza machista e ricordava che i maltrattanti sono partoriti ed educati dalle donne. Secondo l’associazione a difesa dei lettori, questo articolo ha generato un forte malcontento tra i lettori e ha ferito la sensibilità di chi fa parte della redazione del giornale”.

“Tolleranza zero nei confronti dei negazionisti della violenza di genere”. E’ quello che chiede ai mezzi di comunicazione Ana Maria Perez del Campo, presidente della Federazione delle associazioni di madri separate e divorziate. Ed è «inspiegabile, che il fatto che un uomo uccida una donna, diventi comprensibile e giustificabile. Come si può dopo chiedere alle donne di denunciare se le colpevolizziamo?” – lei chiede.

La sociologa Soledad Murillo, madre della Legge contro la Violenza di Genere (2004) e della legge d’uguaglianza (2007) quando era segretaria generale per l’uguaglianza, descrive così la situazione: “La legge contro la Violenza di Genere nella storia della spagna democratica è quella che ha subito più forme di opposizione di fronte alla Corte Costituzionale, soprattutto da parte di giudici contrari al fatto che si penalizzasse di più il comportamento di un uomo rispetto a una donna in caso di violenza nella coppia”. L’idea che la legge sia discriminatoria è stata superata. La stessa cosa è successa con l’idea che si presentino numerose denunce false per violenza. “Cosa che non risponde alla realtà secondo i dati del ministero della giustizia”. Il terzo elemento in discussione è la legge sull’uguaglianza. “I suoi oppositori la presentano come una cascata di privilegi per le donne, quando invece ha il solo scopo di equiparare i diritti”. Ciò ha contribuito a creare un movimento di opinione che considera gli uomini in vittime indifese di un presunto predominio delle donne “E ‘un tentativo consapevole di riportare indietro le conquiste che hanno raggiunto le donne”, conclude.

Non senza motivo. Sostres ha ricevuto molte critiche, ma i commenti di elogio nel web si complimentano con lui per il suo “coraggio” nel mettere nero su bianco una rappresentazione della realtà che “molti uomini subiscono”. Sono le parole dei cosiddetti postmachisti o neomachisti, uomini che negano, minimizzano l’esistenza della violenza di genere o che assicurano che ci sono tanti omicidi di uomini quanto di donne. Gli stessi che chiamano “nazifemministe” le femministe. Gli stessi che parlano di denunce false per affossare una legge che ha ottenuto 150.000 condanne in cinque anni.

“Esiste un movimento di uomini , non necessariamente associati, però organizzati, che si dedicano a fare opposizione violenta ai passi avanti in materia di uguaglianza.” afferma Josè Angel Lozoya di “Uomini per l’uguaglianza”. “Non è un caso che questi maschilisti guadagnino forza adesso, mentre a causa della crisi si sono verificati importanti regressi in materia di uguaglianza, come la cancellazione del ministero, una cosa che hanno rivendicato come una vittoria”.

Nonostante sia un movimento difficile da quantificare, il delegato del governo contro la violenza di genere segnala che, secondo i sondaggi, l’1,2% della popolazione ritiene che la violenza machista è accettabile “in alcune circostanze”. “Si parla di 600.000 persone” – afferma scioccato Lorente. Cifra che sale al 6% (più di tre milioni di spagnoli) se queste aggressioni sono conseguenza di una separazione.

“Quello che succede in Spagna è identico a quello che successe negli Stati Uniti alla fine degli anni ’70, quando i principali media cominciarono contro le femministe che guadagnavano terreno” – aggiunge Pilar Lopez.
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Offline Guit

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Re: Le femministe temono la fratellanza maschile
« Risposta #11 il: Aprile 14, 2011, 16:14:05 pm »
In Spagna è “Tolleranza zero nei confronti dei negazionisti della violenza di genere”!

Il reato d'opinione maschile.

Prezioso apporto femminile alla società democratica.

E' proprio vero: con le donne al comando c'è più giustizia sociale ...

A chiacchierare sono tutti capaci.
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Offline Rita

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Re: Le femministe temono la fratellanza maschile
« Risposta #12 il: Aprile 14, 2011, 16:14:51 pm »
Probabilmente non era mai successo di andare così in là sui mezzi di comunicazione nel tentativo di giustificare un omicidio machista. E questo, in un paese come la Spagna così sensibilizzato nella lotta contro la violenza sulle donne: che falcia intorno alle 70 vite e genera più di 134.000 denuncie all’anno.

Ricordo il giudice Serrano qui:

http://www.minervariviste.com/esteri/280-se-un-giudice-parla-di-femminazismo


Citazione
In Spagna, Francisco Serrano Castro, un autorevole giudice che da anni opera nel diritto di famiglia della capitale andalusa, rompe a sorpresa il tabù sulla “Legge Organica di Protezione Integrale contro la Violenza di Genere

Nel solo 2009 sono deceduti in Spagna, in seguito ad aggressione da parte del proprio coniuge, 51 donne e 30 uomini; però quest’ultimo dato non è registrato ufficialmente, mentre il primo sì.
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Online Jason

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Re: Le femministe temono la fratellanza maschile
« Risposta #13 il: Aprile 14, 2011, 16:22:23 pm »
Il reato d'opinione maschile.

Prezioso apporto femminile alla società democratica.

E' proprio vero: con le donne al comando c'è più giustizia sociale ...

A chiacchierare sono tutti capaci.


Infatti.


Ecco la "democrazia" femminista, ecco la parità tanto voluta dalle benevolte femministe.

Beh, le vostre parole sono buone...come carta igienica  :D
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Offline Guit

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Re: Le femministe temono la fratellanza maschile
« Risposta #14 il: Aprile 14, 2011, 16:23:37 pm »

Quando ci sarà in Italia sarò prigioniero politico.

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