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negozi aperti: paraculismi ed incoerenze
Red-:
Forse c'è anche che i sindacati non sanno tenersi al passo coi tempi, in un mondo del lavoro che cambia molto in fretta.
Se un dipendente ospedaliero può fare i turni con i colleghi, c'è da dire che il singolo dipendente del piccolo negozio (e di questo credo si parlasse) non può fare i turni con nessuno, e allora o mangia quella minestra o salta dalla finestra, e alla fine si ritrova a lavorare 7 giorni su 7. L'italia è fatta di piccole imprese con uno o due dipendenti, e quelli non sono tutelati a sufficienza.
Inoltre a me sembra palese che il più grosso sindacato italiano si è politicizzato oltremisura, ed ogni cosa faccia piacere ai vertici del PD la appoggia, mentre ogni cosa che le crea dispiacere (al PD) la osteggia con forza. E poichè la gente non è proprio del tutto stupida, col tempo si accorge che c'è qualcosa che non va. Si avverte fortemente una mancanza di serietà.
Il discorso generale poi è probabilmente imperniato sulla globalizzazione e sulla competitività, ma va da sè che non si può competere con chi utilizza gli schiavi (Cina, etc.) per produrre a basso costo, a meno di far diventare schiavi anche i lavoratori del ns paese; secondo me la soluzione andrebbe cercata per altre vie.
Guit:
Riporto qui una riflessione di Rino che compare adesso anche nella homepage di metromaschile.
La profanazione delle Feste: sacre e profane
Cresce il numero dei super-ipermercati aperti la domenica, su licenza delle Giunte di Destra, di Centro e di Sinistra.
Affinché le masse si riversino ogni santo giorno nella bolgia del consumo, affinché crescano in obesità i corpi e le discariche ed ogni giorno sia …speso bene. Finché non vi saranno più giorni sacri, solo profani. Quelle masse che andavano a Messa, ora disertano le chiese e si radunano nei Templi dell’ultima religione, a celebrarne i riti. Immondi, giacché immondizia è quella che producono. E percolato, non altro.
Ma la Materia non è sazia e oggi aggredisce le feste laiche, sotto il mantello del “rispetto per il turista” e della “libertà di impresa”. Osate obiettare? Botteghe e negozi, super e iper e transmercati e outlet e store e mall a porte oscenamente spalancate.
Certo, la Domenica, il XXV Aprile, il I° Maggio erano feste di credenti: in Dio o nell’Umanità. Riunioni attorno al Sacro e al Simbolico, manifestazioni diverse di Fede e di Speranza, vissute nella preghiera e nella memoria, nella meditazione e nella riflessione, nel silenzio e nel canto, rivolte a ciò che è immateriale, che non si può comprare, non inquina, non imbratta. Rivolte al futuro, Celeste o terrestre. Si onorava Dio, ora l’iPad, si celebrava il Lavoro, ora il Consumo.
Liquidazioni permanenti di fine stagione per la liquidazione dell’Immateriale, la rottamazione dello Spirito nei lupanari del Consumo.
La liquidazione del Sacro e del Simbolico procede senza sosta e senza sosta avanza nei cuori, nei ritmi, nei tempi, nei luoghi il dio Immondo che tutto lorda.
Si tratti di Feste sacre o profane, la medesima profanazione le aggredisce e le consuma. Dove aleggiava lo Spirito ora olezza la Materia e i suoi bordelli non chiudono mai.
Consummatum est!
Rino Della Vecchia
ilmarmocchio:
è la modernità
Animus:
--- Citazione da: Guit - Maggio 03, 2011, 01:17:23 am ---Riporto qui una riflessione di Rino che compare adesso anche nella homepage di metromaschile.
--- Termina citazione ---
Riflessione molto bella e profonda, perchè analizza con il microscopio della "logica di genere" (Spirito e Materia -> maschile e femminile), ciò che solitamente viene declinato ad altre categorie, politiche, economiche, sociali.
Guit:
--- Citazione da: Animus - Maggio 03, 2011, 13:42:04 pm ---Riflessione molto bella e profonda, perchè analizza con il microscopio della "logica di genere" (Spirito e Materia -> maschile e femminile), ciò che solitamente viene declinato ad altre categorie, politiche, economiche, sociali.
--- Termina citazione ---
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