I maschi inquinano più delle femmine
Filed under: Uncategorized - Administrator @ 4:44 pm
La corsa maschile è più inquinante di quella femminile. Impediamola.
E’ l’ultima stupefacente scoperta scientifica italiana, del prof. Alberto Minetti del Dipartimento di Fisiologia Umana dell’Università Statale di Milano, di cui parla il numero di maggio di Scientific American. E c’è chi dice che nel nostro paese la ricerca scientifica langue! Ce ne informa “l’autorevole”, ormai le virgolette sono d’obbligo, Corriere della sera. (
http://www.corriere.it/salute/11_maggio_06/maratona-femminile-meno-inquinante-peccarisi_9cad945e-75a2-11e0-88f0-a00eb5833fe6.shtml).
I maschi correndo, emetterebbero maggiori quantità di CO2 a causa della maggiore massa corporea rispetto alle femmine. L’articolo che, bontà sua, parla di “provocazione”, termina in questo modo: Da qui a tener lontani i maschi dalle corse stracittadine il passo è breve.
Sarà, ma siamo sicuri che basti? Si fa una bella legge che impedisce ai maschi di gareggiare e poi magari li si ritrova a inquinare l’atmosfera per proprio conto correndo nei parchi cittadini o ansimando in montagna. Che sia più opportuno rieducarli alla camminata calma con appositi corsi fin dall’asilo? O forse, ci permettiamo di suggerire con modestia, sarebbe meglio renderli storpi fin dalla nascita, come pare facessero le mitiche Amazzoni che ora potranno anche fregiarsi del titolo di antesignane dell’ecologismo ambientalista. Ma i maschi, fra i tanti difetti d’origine del loro inutile sesso, hanno anche quello di mangiare più delle femmine, e con quello che costa produrre i cibi in termini di concimi chimici, o.g.n. etc. etc, anche questo è un fattore d’inquinamento. E’ poiché è assai probabile che inquinino di più anche respirando, il problema non sarebbe risolto lo stesso, anche se a parziale compensazione potrebbero far valere il fatto che consumano meno detersivi non biodegradabili perché si lavano di meno: si sa, il maschio “ha da puzzà”. Né potrebbe essere adatta all’uopo la “tassa sul maschio” proposta (veramente) dalle femministe scandinave, perché nessuna somma di denaro può essere barattata con la purezza dell’aria. Insomma, tirando le somme c’è una sola misura davvero risolutiva. Eliminiamoli fin dalla nascita o meglio nella pancia materna, e sostituiamoli con eccellenti droni. Sarebbe la soluzione finale, peraltro già sperimentata in passato col solo trascurabile difetto di aver sbagliato il soggetto da eliminare. La scienza non è perfetta, almeno non da subito, e le si deve dare il tempo di sperimentare anche sbagliando, che diamine!
Fossimo un paese serio, qualcuno dovrebbe chiedere conto all’esimio professore dipendente pubblico, quindi pagato da tutti noi, di come spende i soldi pubblici. Perché è evidente che quella ricerca è completamente inutile e stupida dal punto di vista scientifico. Ma nessuno gli obbietterà nulla , perché in realtà in quella “ricerca” una utilità esiste, eccome. In tempi di caccia al maschio e ad ogni sua espressione, fisica e psichica, serve a farlo sentire in colpa in quanto maschio, a percepirsi come il sesso sbagliato. Già appurato che è guerrafondaio, violento, oppressore, ora è dimostrato che è anche l’inquinatore per eccellenza col suo semplice essere al mondo, facendo la più naturale delle attività umane, correre. Infine, e chiudo, una parola sullo stato del giornalismo in Italia, peraltro in buona compagnia della paludata rivista scientifica americana. Se il più importante quotidiano sceglie di dare spazio a una tale idiozia, solo l’ultima di una lunga serie, c’è davvero poco da sperare. Ma anche qui non conta la serietà di quello che viene pubblicato, conta solo l’audience della notizia e lo scopo che si vuole perseguire, ne siano o meno consapevoli nella redazione de “Il Corriere della sera”. Questà la qualità, questo il livello. Ma perché compriamo ancora questi giornali?