Autore Topic: Bambini usati sempre di più come oggetto di sistema da chi li tutelerebbe.  (Letto 1538 volte)

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Offline Teiwaz

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Forse vi è sfuggiata questa vicenda. O, forse, no e sarà sfuggito a me il fatto che magari ne abbiate già parlato anche se non vedo dove. Provo a farvi un riassunto e, se ne avete già discusso, mi scuso e cancellate pure questo topic.

Questa volta Telefono Azzurro ha superato sé stessa perché, nonostante avesse commesso un errore che rivela una parte molto interessante della sua subdola ipocrisia, è riuscita a rimediare al suo errore in maniera ancora più ipocrita.

Da aprile fino al 5 Maggio 2011, lo spot della campagna di Telefono Azzurro per il 5x1000 2011 ha scatenando numerose polemiche a causa del messaggio denigratorio nei confronti del padre.
L'immagine nella home page di Telefono Azzurro era il seguente:



Un messaggio fasullo e offensivo di stampo così chiaramente femminista che, sebbene pochi sappiano che le organizzazioni per la tutela del fanciullo sono femministe, perfino Adiantum si è preoccupato della gravità della faccenda, tanto da inviare una Lettera aperta al Presidente di Telefono Azzurro, il 29/04/2011, invitandolo a ritirare tale messaggio, proteso a indicare i padri quali unici autori dei maltrattamenti sui bambini.

Non posso incollare la lettera per ragioni di copyright, né i contenuti del sito, però posso farvi un sunto. Siccome l'ufficio stampa di Telefono Azzurro avrebbe risposto che il messaggio è in buona fede e non può essere ritenuto offensivo, l'ufficio legale di Adiatum, dichiarando: "Nessuna concessione a chi si presta a questi mezzi discutibili pur di fare cassa", ha comunicato di essere pronto a prendere "una azione forte in qualunque sede giudiziaria che costringa Telefono Azzurro a ritirare questa campagna ignobile", che si avvalerà di ogni mezzo legale al fine di dissuadere i cittadini dal concedergli il 5 x 1000, sottolineando che Telefono Azzurro nel 2008 ha tratto dai contribuenti ben 600.000 Euro che i dirigenti spenderebbero in maniera discutibile, almeno in tema di pubblicità. E mette in evidenza il fatto che, per la verità, anche secondo i dati elaborati da Telefono Azzurro stesso, in testa alle classifiche dei maltrattamenti e degli abusi contro i bambini, ci sono le madri, distanziando di ben 14 punti percentuali i padri (solo il 3.3%) e così emergerebbe il sospetto che quella di Telefono Azzurro sia tutta una strategia di stampo femminista, tant'è che un messaggio contro una madre provocherebbe le reazioni della Carfagna, contro una maestra quelle della Gelmini, contro un omosessuale quelle dell'Arcigay, mentre contro il padre non si mette in discussione il potere femminista, e la domanda sorgerebbe spontanea: che forse distruggere il padre è nell'interesse dell'infanzia?

A questo punto Telefono Azzurro ha modificato lo spot e l'immagine nella home page è diventata la seguente:



Stupendo, vero? L'accusa che i padri maltrattano i bambini è rimasta tale e quale e ci hanno aggiunto le madri. Perchè? Semplice: si tratta di un messaggio, volutamente peggiorativo, perfettamente sintonizzato con la campagna di Save The Children volta a inculcare nella testa della gente l'idea che i bambini siano maltrattati dai genitori. Non crederete mica che a livello subliminale passi un concetto paritario? Temo invece che a passare non possa essere altro che quel sempiterno preconcetto secondo cui, ammesso e non concesso che una madre sia davvero "cattiva" lo sarebbe esclusivamente a causa del marito e perciò si scricherebbe su figli. E purtroppo sia Adiantum che i lettori che lì sono intervenuti e mi pare abbiano qualche idea abbastanza chiara sulla cosiddetta "questione maschile", si sono complimentati con Telefono Azzurro, soddisfatti per un tale esempio di parità: "Telefono Azzurro riequilibra tra i generi lo spot shock. Un esempio a chi dovrebbe dare esempio", ha detto ADIANTUM, sottolineando la "prontezza e capacità di adattamento, come solo chi lavora nel mondo associativo sa fare" e che "in Italia esiste ancora un po' di ragionevolezza là dove chi dovrebbe garantire le pari opportunità non è mai arrivata".

Che tristezza. Ma, bando alla tristezza, in qualità di genitore vado avanti e dico solo che Telefono Azzurro è, secondo me, un'organizzazione spiccatamente femminista. Solo che non so come farlo notare alle persone con cui mi relaziono (sono un operatore della Protezione Civile e parlo di alcune migliaglia di lavoratori nei cantieri).

Una delle campagne di quest'anno, Alziamo le mani per fermare la violenza sui bambini invitava i cittadini ad aiutare la campagna della "non violenza", spiegando 3 BUONI MOTIVI PER INVIARE UN SMS del valore di 2 euro, i cui fondi raccolti saranno interamente utilizzati per:

1. rafforzare la linea 1.96.96 con un numero maggiore di operatori formati e competenti, per rispondere a sempre più bambini e adolescenti in difficoltà.

2. Attivare nuovi canali, come il web e la chat, per essere vicini ai ragazzi usando i loro stessi mezzi di comunicazione.

3. Far conoscere la linea 1.96.96 a tutti i bambini e gli adolescenti con nuove campagne di prevenzione nelle scuole, per renderli consapevoli che Telefono Azzurro c'è sempre per ascoltarli e aiutarli.

Riguardo al punto 3, ma servono davvero tanti soldi per far conoscere la linea 1.96.96 nelle scuole? Non basta mica che i docenti scrivano quel numero su un foglio e appenderlo nelle aule? Oppure c'è in progetto di usare quei soldi per pagare quelche psicologa che girerà per le classi a fare lezione di "diritti dell'infanzia e dell'adolescenza"?

Riguardo al punto 2, ma non bastano mica tutti i canali gratuiti che già sono disponibili in Rete?

Riguardo al punto 1, direi che si spiega bene dove vanno a finire i soldi: a dare posti di scrivania a donne che vogliono "lavorare" senza faticare, senza sudare, senza sporcarsi le mani, e, nel contempo, sentirsi brave, buone e importanti, contando sull'approvazione sociale del loro impegno.

Telefono Azzurro dice che ogni anno, accoglie 300.000 chiamate alla sua linea di ascolto gratuita per bambini e adolescenti (la 1.96.96 appunto) che hanno bisogno di essere sostenuti e aiutati, sottolineando che l'obiettivo è quello di far sì che nessuno di loro resti inascoltato. Specifica che tra il primo gennaio 2008 e il 28 febbraio 2011, l'1.96.96 ha gestito 9.416 casi, di cui 3591 che riguardano abuso fisico, psicologico, sessuale, violenza domestica e trascuratezza, ovvero che 1 bambino su 3 ha chiesto aiuto a Telefono Azzurro perché vittima di violenza.

Quindi, fatemi capire, per occuparsi di solo 3591 (che corrispondono a circa 0,2% del totale dei minori) servono davvero tanti soldi? O forse servirebbero piuttosto per quella "esigenza di un'azione di sensibilizzazione per dire basta attraverso una campagna nazionale volta a portare l'attenzione sul dramma degli abusi che tanti bambini nel silenzio ancora subiscono"?

Di quel campagna di tratta? Ma di quella di Save the Children, ovviamente, che è finalizzata a far imporre ai Governi di tutto il mondo una legge pronta a portare davanti ai giudici (oggi sempre più femministi in tutti i rami della giustizia) qualsiasi genitore che osasse dare uno sculaccione ai suoi figli, e non penso sia un caso che in Svezia, tanto per citare lo Stato femminista per eccellenza, vengano quasi sempre denunciati soltanto i padri.

Vi ricordo che Save the Children fu fondata a Londra nel 1919 dalla crocerossina Eglantyne Jebb e sua sorella Doroty, come organizzazione di volontariato per aiutare i bambini in difficoltà a causa della Prima Guerra Mondiale e del 1923 è la prima Carta dei Diritti del Bambino scritta da E. Jebb su cui si basa la Convenzione ONU sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza del 1989.

Oggi, a livello internazionale, l'Organizzazione si occupa di emergenze quali la lotta all'Aids, i bambini soldato, lo sfruttamento del lavoro minorile, l'istruzione nei Paesi in povertà, la pedofilia. In particolare nell'ultimo decennio ha esteso i propri ambiti di attività all'educazione promuovendo campagne politiche a favore dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza nell'ambito della famiglia.

Il segretario generale in carica da gennaio 2008 è una donna svedese: Charlotte Petri Gornitzka, già presidente di Save the Children in Svezia. Nel Regno Unito, Stato madre, il direttore generale e il presidente ad honorem sono due donne: Jasmine Withbread e la principessa Anna. Anche in Svizzera il presidente è una donna: Asa Sjöberg, anch'essa svedese (guarda caso, eh!).

Nel nostro Paese, Save the Children Italia Onlus, presieduta da Claudio Tesauro (toh, un uomo!), si occupa principalmente della tutela dei diritti dei minori migranti, lotta alla pedo-pornografia in Intenet, uso prudente di Internet e telefonini, sensibilizzazione ai diritti dell'infanzia e dell'adolescenza in ambito famigliare... e quasi tutti gli operatori sono donne. Naturalmente.

Buona giornata a tutti, avevo semplicemente desiderio di dire la mia.
Antifemminista


Online Massimo

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Re: Bambini usati sempre di più come oggetto di sistema da chi li tutelerebbe.
« Risposta #1 il: Maggio 11, 2011, 14:11:27 pm »
La tutela dei bambini, di per sè sacrosanta, oggi come oggi, non è altro che un'altra faccia (mal
nascosta) della campagna denigratoria antimaschile, a giudicare da come viene praticata. Bene
fanno i maschi a darsi una svegliata (e una mossa) e a decidere di farla finita con il male-bashing.
Finora hanno sperato che si capisse da sè che una tale campagna, prima di essere un delitto,
come diceva Talleyrand, è qualcosa di peggio: una scemenza. Speranza vana, come si è visto!
La reazione forte e decisa è l'unica reazione che viene rispettata. La reazione pacata è soltanto
ammirata. E basta. Dopodichè, tutto resta come prima. Adesso Telefono Azzurro, qualche passo
indietro, dopo le ferme proteste, lo ha fatto. Sarà un caso?