(con l'autorizzazione della redazione Adiantum)
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Telefono Azzurro e il 5 x 1000. Una entrata a gamba tesa contro il genere maschile ?Le Associazioni raccontano
28/04/2011 - 14.16
Incredibile. E' questo il termine più usato all'interno delle decine di messaggi (124, al momento), che hanno intasato la posta elettronica di ADIANTUM. Incredulità, pertanto, da parte di genitori di ogni genere e regione, da Nord a Sud, i quali hanno indirizzato vibranti proteste contro la pubblicità di Telefono Azzurro per la campagna "5 x 1000" 2011.
La protesta è stata puntualmente accompagnata da centinaia di commenti (alcuni irripetibili) che è possibile leggere in queste ore nei social network, dove abbondano i gruppi di genitori a sostegno della parità genitoriale, scandalizzati da uno spot che indirizza smaccatamente l'opinione contro il genere maschile (vedere immagine allegata, oppure andare all'URL
http://www.azzurro.it/ .
Cosa succede a Telefono Azzurro ?
I più maligni ed ironici ipotizzano recenti incontri col Ministro delle (im)Pari Opportunità Maria Rosaria Carfagna, che avrebbe fulminato il prof. Ernesto Caffo sulla via di Damasco, ma è probabile che la spiegazione verrà fornita proprio dalla Onlus Modenese nei prossimi giorni, anche perchè è grave il danno economico che potrebbe derivare all'associazione dal mantenere una simile oscenità di genere.
"Immemore che nell’ultima relazione di Telefono Azzurro le chiamate per cattivi comportamenti genitoriali di origine materna superavano di gran lunga quelli di origine paterna", afferma Vittorio Vezzetti - responsabile Scientifico di ADIANTUM - "guardate che combina il Professor Ernesto Caffo: cedendo ai luoghi comuni riconosce un solo sesso nella genesi della violenza e chiede persino dei soldi per aiutarlo in questa missione disinformativi. La violenza, invece, non ha genere".
E mentre la vicenda monta nella Rete, da più parti si chiede ad ADIANTUM di valutare una azione forte contro Telefono Azzurro, allo scopo di far ritirare il messaggio pubblicitario così inopportuno. "Spero di sentire presto il prof. Caffo", spiega Alessio Cardinale, Segretario Nazionale di ADIANTUM, "al quale chiederò di fare un doveroso passo indietro. Per risvegliare le coscienze sul problema dei maltrattamenti ai minori, per il quale Telefono Azzurro si impegna da anni con soddisfazione di tutti, suscitare la rabbia dei papà - e anche di molte mamme che sono assolutamente in disaccordo con quel messaggio fuorvuante - mi sembra un espediente superfluo, che non aiuta. Ci auguriamo che questa grande associazione di volontariato, in rispetto della sua tradizione di equilibrio e credibilità, torni sui suoi passi".
Fonte: ADIANTUM
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Lettera aperta al Presidente di Telefono Azzurro. Caro professor Caffo...- scaricare e inviare, pleaseCronache dai tribunali
29/04/2011 - 17.49
Si moltiplicano le iniziative di protesta contro la campagna shock di Telefono Azzurro, tutta protesa alla condanna dei padri quali unici autori di maltrattamenti ai bambini.
E' una iniziativa che offende una intera categoria, e ragionando a freddo, da un autogol del genere, è facile prevedere che gli introiti dal 5 x 1000, quest'anno, saranno più magri. Conoscendo le logiche adottate di solito dalle associazioni "politicamente esposte" come T. Azzurro, la cosa è stata messa in buon conto, ma ciò non toglie che la campagna è davvero inopportuna.
Pare che l'ufficio stampa di Telefono Azzurro, contattato telefonicamente, abbia riferito che a loro dispiace ma non avevano intenzione di urtare la suscettibilità di nessuno, e che valuteranno di fare un comunicato di spiegazione, ma non intendono modificare il messaggio perchè secondo loro non è offensivo e lo hanno fatto in buonafede...
E allora, in attesa di queste benedette spiegazioni, quanti volessero manifestare il proprio disappunto potrebbero inviare, all'indirizzo ufficio.presidenza@azzurro.it e per conoscenza al Ministero Pari Opportunità, nella persona del Responsabile del Settore Ufficio per le Relazioni con il Pubblico Dott. Rosario Alberto De Stefano (Tel. 06-67792612 - orario ufficio: 10:30 - 13:30 dal lunedì al venerdì - e-mail: serep@pariopportunita.gov.it), una lettera di questo tenore:
"Gentile Presidente Caffo,
visionando la campagna impostata da Telefono Azzurro per il 5 x 1000, sorgono alcuni interrogativi che intendo condividere con Lei.
Per quale motivo Telefono Azzurro ha scelto la criminalizzazione della figura paterna?
Per quale motivo Telefono Azzurro lascia intendere che il padre sia il maggiore - se non l’unico - autore di maltrattamenti verso i minori?
Anche non condividendo, posso tuttavia comprendere la necessità di lanciare un messaggio “forte”, che colpisca allo stomaco, susciti sdegno, abbia un forte impatto emotivo e resti comunque impresso a chi lo osserva.
Tale necessità è stata indubbiamente soddisfatta; ciò che mi lascia perplesso è la mistificazione in merito alla figura descritta come cronicamente criminale.
Secondo Telefono azzurro il padre, ogni giorno, bersaglierebbe i propri figli con denigrazioni e percosse.
Un figlio non riceve una carezza, ma lo strattonamento di un braccio
Non riceve una occasionale sculacciata, ma viene preso a calci
Non una frase affettuosa, ma l’offesa denigratoria.
Ogni giorno.
La quotidianità, ad indicare un comportamento crudele e sistematico.
Può spiegare i motivi di tale accanimento contro la figura paterna?
La struttura da Lei diretta cura il servizio Emergenza Infanzia 114, il call-center ove possono confluire le segnalazioni di maltrattamenti con vittime minorenni.
Nel diffondere i dati più recenti, Telefono Azzurro ha reso noto il flusso di chiamate ricevute nel 2010, catalogando minuziosamente fascia d’età delle vittime, giorni della settimana e fasce orarie con flussi prevalenti, etc.
In merito ai responsabili dei maltrattamenti, dal report di Telefono Azzurro emerge la madre come autrice prevalente, non solo come percentuale di maggioranza relativa, ma anche assoluta.
Al secondo posto compare il padre, distanziato di 14 punti percentuali.
Una differenza rilevante, visto che nessuna delle successive voci di classificazione supera il 3,3%.
Da qualsiasi altra ricerca e/o pubblicazione scientifica, nazionale ed internazionale, emergono costantemente dati riferibili ad una prevalenza materna per quanto riguarda varie forme di maltrattamenti e/o abusi sull’infanzia, fino al picco di violenza rappresentato dall’infanticidio[1].
Ma ciò che più sorprende è il fatto che la strategia pubblicitaria scelta da Telefono Azzurro venga smentita dagli stessi dati raccolti da Telefono Azzurro.
Può spiegare una simile scelta?
Al di la delle intenzioni ab origine, che potrebbero anche non essere quelle di criminalizzare il ruolo paterno, è indubbio che il messaggio non possa essere interpretato diversamente in quanto emerge esattamente un criminalizzazione del padre.
È impossibile che la Sua struttura non abbia notato la vistosa contraddizione con quanto pubblicato nella griglia di cui sopra, pertanto mi chiedo e Le chiedo:
- Pur sapendo della violenza femminile prevalente, vi sono delle ragioni di opportunità che sconsigliano di rappresentare la realtà?
- È politicamente scorretto ipotizzare una madre maltrattante, anche se prevalente?
- È lecito, quasi doveroso, accanirsi contro il padre maltrattante anche se non è prevalente?
- Rappresentare la realtà, vale a dire quel 51,7% di maltrattamenti materni, potrebbe generare attriti con il Ministero Pari Opportunità?
- Lo stereotipo del padre-orco, anche se smentito da tutta la letteratura internazionale, è politically correct?
- La verità sulla figura materna non può essere condensata in un banner pubblicitario?
- Meglio lanciare un messaggio mistificatorio antimaschile e mantenere un profilo basso sui maltrattamenti femminili, altrimenti alcuni equilibri istituzionali potrebbero risultare compromessi ?
Siamo in attesa di cortesi risposte
Cordiali saluti".
Fonte: ADIANTUM