Autore Topic: Telefono Azzurro: campagna discriminatoria contro i papà  (Letto 1680 volte)

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Offline Brutale

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Telefono Azzurro: campagna discriminatoria contro i papà
« il: Maggio 04, 2011, 15:58:01 pm »


http://www.azzurro.it/

- - - - - -

Quello che vedete sopra è lo spot dell'ultima campagna "5 X 1000" 2011 del Telefono Azzurro che in questi giorni sta scatenando centinaia di proteste sui social network da parte dei genitori - sia uomini che donne - per l'evidente messaggio discriminatorio contro il genere maschile

a tal proposito leggete l'articolo di Adiantum che io non posso pubblicare perchè sono necessari i permessi sul copyright... pare che su tale spot ci sia lo zampino della cagna Carfagna

interessanti poi le dichiarazioni di Vittorio Vezzetti secondo la quale le chiamate che arrivano al Telefono Azzurro riguardano soprattutto maltrattamenti delle madri nei confronti dei bambini che superano nettamente i maltrattamenti di origine paterna

Online Massimo

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Re: Telefono Azzurro: campagna discriminatoria contro i papà
« Risposta #1 il: Maggio 04, 2011, 16:15:58 pm »
e, manco a dirlo, le femministe sono pienamente d'accordo su questa iniziativa
che serve a "far riflettere" i padri "buoni" ammesso (e non concesso) che esistano
mentre avrebbero strillato come aquile se si fossero menzionati anche i moltissimi
maltrattamenti che tante madri e maestre infliggono ai bambini. A questo punto
faccio una proposta: perchè non inondare di E mail il Ministero di Car...fregna e
dire a CHIARE LETTERE che, o la piantano una buona volta CON LA CAMPAGNA DI
CRIMINALIZZAZIONE della figura paterna o si studierà una bella campagna di
obiezione fiscale la cui percentuale sarà pari a quella delle risorse finanziarie
messe a disposizione di questo ministero del c....acchio? 

Offline Guit

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Re: Telefono Azzurro: campagna discriminatoria contro i papà
« Risposta #2 il: Maggio 04, 2011, 16:25:34 pm »
(con l'autorizzazione della redazione Adiantum)
http://www.adiantum.it

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Telefono Azzurro e il 5 x 1000. Una entrata a gamba tesa contro il genere maschile ?
Le Associazioni raccontano

28/04/2011 - 14.16
Incredibile. E' questo il termine più usato all'interno delle decine di messaggi (124, al momento), che hanno intasato la posta elettronica di ADIANTUM. Incredulità, pertanto, da parte di genitori di ogni genere e regione, da Nord a Sud, i quali hanno indirizzato vibranti proteste contro la pubblicità di Telefono  Azzurro per la campagna "5 x 1000" 2011.

La protesta è stata puntualmente accompagnata da centinaia di commenti (alcuni irripetibili) che è possibile leggere in queste ore nei social network, dove abbondano i gruppi di genitori a sostegno della parità genitoriale, scandalizzati da uno spot che indirizza smaccatamente l'opinione contro il genere maschile (vedere immagine allegata, oppure andare all'URL http://www.azzurro.it/ .

Cosa succede a Telefono Azzurro ?

I più maligni ed ironici ipotizzano recenti incontri col Ministro delle (im)Pari Opportunità Maria Rosaria Carfagna, che avrebbe fulminato il prof. Ernesto Caffo sulla via di Damasco, ma è probabile che la spiegazione verrà fornita proprio dalla Onlus Modenese nei prossimi giorni, anche perchè è grave il danno economico che potrebbe derivare all'associazione dal mantenere una simile oscenità di genere.

"Immemore che nell’ultima relazione di Telefono Azzurro le chiamate per cattivi comportamenti genitoriali di origine materna superavano di gran lunga quelli di origine paterna", afferma Vittorio Vezzetti - responsabile Scientifico di ADIANTUM - "guardate che combina il Professor Ernesto Caffo: cedendo ai luoghi comuni riconosce un solo sesso nella genesi della violenza e chiede persino dei soldi per aiutarlo in questa missione disinformativi. La violenza, invece, non ha genere".

E mentre la vicenda monta nella Rete, da più parti si chiede ad ADIANTUM di valutare una azione forte contro Telefono Azzurro, allo scopo di far ritirare il messaggio pubblicitario così inopportuno. "Spero di sentire presto il prof. Caffo", spiega Alessio Cardinale, Segretario Nazionale di ADIANTUM, "al quale chiederò di fare un doveroso passo indietro. Per risvegliare le coscienze sul problema dei maltrattamenti ai minori, per il quale Telefono Azzurro si impegna da anni con soddisfazione di tutti, suscitare la rabbia dei papà - e anche di molte mamme che sono assolutamente in disaccordo con quel messaggio fuorvuante - mi sembra un espediente superfluo, che non aiuta. Ci auguriamo che questa grande associazione di volontariato, in rispetto della sua tradizione di equilibrio e credibilità, torni sui suoi passi".

Fonte: ADIANTUM

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Lettera aperta al Presidente di Telefono Azzurro. Caro professor Caffo...- scaricare e inviare, please
Cronache dai tribunali



29/04/2011 - 17.49
Si moltiplicano le iniziative di protesta contro la campagna shock di Telefono Azzurro, tutta protesa alla condanna dei padri quali unici autori di maltrattamenti ai bambini.

E' una iniziativa che offende una intera categoria, e ragionando a freddo, da un autogol del genere, è facile prevedere che gli introiti dal 5 x 1000, quest'anno, saranno più magri. Conoscendo le logiche adottate di solito dalle associazioni "politicamente esposte" come T. Azzurro, la cosa è stata messa in buon conto, ma ciò non toglie che la campagna è davvero inopportuna.

Pare che l'ufficio stampa di Telefono Azzurro, contattato telefonicamente, abbia riferito che a loro dispiace ma non avevano intenzione di urtare la suscettibilità di nessuno, e che valuteranno di fare un comunicato di spiegazione, ma non intendono modificare il messaggio perchè secondo loro non è offensivo e lo hanno fatto in buonafede...

E allora, in attesa di queste benedette spiegazioni, quanti volessero manifestare il proprio disappunto potrebbero inviare, all'indirizzo ufficio.presidenza@azzurro.it e per conoscenza al Ministero Pari Opportunità, nella persona del Responsabile del Settore Ufficio per le Relazioni con il Pubblico Dott. Rosario Alberto De Stefano (Tel. 06-67792612 - orario ufficio: 10:30 - 13:30 dal lunedì al venerdì - e-mail: serep@pariopportunita.gov.it), una lettera di questo tenore:

"Gentile Presidente Caffo,

visionando la campagna impostata da Telefono Azzurro per il 5 x 1000, sorgono alcuni interrogativi che intendo condividere con Lei.

Per quale motivo Telefono Azzurro ha scelto la criminalizzazione della figura paterna?

Per quale motivo Telefono Azzurro lascia intendere che il padre sia il maggiore - se non l’unico - autore di maltrattamenti verso i minori?

Anche non condividendo, posso tuttavia comprendere la necessità di lanciare un messaggio “forte”, che colpisca allo stomaco, susciti sdegno, abbia un forte impatto emotivo e resti comunque impresso a chi lo osserva.

Tale necessità è stata indubbiamente soddisfatta; ciò che mi lascia perplesso è la mistificazione in merito alla figura descritta come cronicamente criminale.

Secondo Telefono azzurro il padre, ogni giorno, bersaglierebbe i propri figli con denigrazioni e percosse.

Un figlio non riceve una carezza, ma lo strattonamento di un braccio

Non riceve una occasionale sculacciata, ma viene preso a calci

Non una frase affettuosa, ma l’offesa denigratoria.

Ogni giorno.

La quotidianità, ad indicare un comportamento crudele e sistematico.

Può spiegare i motivi di tale accanimento contro la figura paterna?

La struttura da Lei diretta cura il servizio Emergenza Infanzia 114, il call-center ove possono confluire le segnalazioni di maltrattamenti con vittime minorenni.

Nel diffondere i dati più recenti, Telefono Azzurro ha reso noto il flusso di chiamate ricevute nel 2010, catalogando minuziosamente fascia d’età delle vittime, giorni della settimana e fasce orarie con flussi prevalenti, etc.

In merito ai responsabili dei maltrattamenti, dal report di Telefono Azzurro emerge la madre come autrice prevalente, non solo come percentuale di maggioranza relativa, ma anche assoluta.

Al secondo posto compare il padre, distanziato di 14 punti percentuali.

Una differenza rilevante, visto che nessuna delle successive voci di classificazione supera il 3,3%.

Da qualsiasi altra ricerca e/o pubblicazione scientifica, nazionale ed internazionale, emergono costantemente dati riferibili ad una prevalenza materna per quanto riguarda varie forme di maltrattamenti e/o abusi sull’infanzia, fino al picco di violenza rappresentato dall’infanticidio[1].  

Ma ciò che più sorprende è il fatto che la strategia pubblicitaria scelta da Telefono Azzurro venga smentita dagli stessi dati raccolti da Telefono Azzurro.

Può spiegare una simile scelta?

Al di la delle intenzioni ab origine, che potrebbero anche non essere quelle di criminalizzare il ruolo paterno, è indubbio che il messaggio non possa essere interpretato diversamente in quanto emerge esattamente un criminalizzazione del padre.

È impossibile che la Sua struttura non abbia notato la vistosa contraddizione con quanto pubblicato nella griglia di cui sopra, pertanto mi chiedo e Le chiedo:

- Pur sapendo della violenza femminile prevalente, vi sono delle ragioni di opportunità che sconsigliano di rappresentare la realtà?

- È politicamente scorretto ipotizzare una madre maltrattante, anche se prevalente?

- È lecito, quasi doveroso, accanirsi contro il padre maltrattante anche se non è prevalente?

- Rappresentare la realtà, vale a dire quel 51,7% di maltrattamenti materni, potrebbe generare attriti con il Ministero Pari Opportunità?

- Lo stereotipo del padre-orco, anche se smentito da tutta la letteratura internazionale, è politically correct?

- La verità sulla figura materna non può essere condensata in un banner pubblicitario?

- Meglio lanciare un messaggio mistificatorio antimaschile e mantenere un profilo basso sui maltrattamenti femminili, altrimenti alcuni equilibri istituzionali potrebbero risultare compromessi ?

Siamo in attesa di cortesi risposte

Cordiali saluti".

Fonte:  ADIANTUM

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Offline Guit

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Re: Telefono Azzurro: campagna discriminatoria contro i papà
« Risposta #3 il: Maggio 04, 2011, 16:28:06 pm »
Telefono Azzurro, ADIANTUM: nessuna concessione a chi usa mezzi discutibili pur di fare cassa
Cronache dai tribunali


03/05/2011 - 22.44

"nonostante un pacatissimo richiamo all'equilibrio, nessuna risposta dal presidente di Telefono Azzurro". Esordisce così Alessio Cardinale, Segretario Nazionale di ADIANTUM. "Nei giorni scorsi", continua Cardinale, "ho cercato di contattare il prof. Caffo, ma senza alcun successo. Nessun riscontro, poi, alla mia mail in cui segnalavo tutta l'inopportunità di un simile messaggio pubblicitario. A questo punto, visto l'atteggiamento di scrsa sensibilità, meglio andare allo scontro, valutando anche una azione forte in qualunque sede giudiziaria che costringa Telefono Azzurro a ritirare questa campagna ignobile".

La campagna shock contro i padri, intanto, fa ancora bella mostra nel sito dell'associazione che, è bene ricordarlo, trae dal 5 x 1000 sostanziose prebende. L'ultimo dato disponibile, quello del 2008, parla di circa 600.000,00 euro, che lo staff del prof. Caffo, a quanto pare, spende in maniera discutibile, quanto meno in tema di pubblicità.

Secondo Fabio Nestola (FENBI), "nel diffondere i dati più recenti, Telefono Azzurro ha reso nota la mole di chiamate ricevute nel 2010, catalogando minuziosamente fascia d’età delle vittime, giorni della settimana e fasce orarie con flussi prevalenti, e tanto altro. In merito ai responsabili dei maltrattamenti, dal report di Telefono Azzurro emerge la madre come autrice prevalente; non solo come percentuale di maggioranza relativa, ma anche assoluta. Al secondo posto compare il padre, distanziato di 14 punti percentuali. Una differenza corposa, visto che nessuna delle successive voci di classificazione supera il 3,3%. Ciò che più sorprende è il fatto che la strategia pubblicitaria scelta da Telefono Azzurro venga smentita dagli stessi dati raccolti da Telefono Azzurro. Da qualsiasi altra ricerca e/o pubblicazione scientifica, nazionale ed internazionale, emergono costantemente dati riferibili ad una larga prevalenza materna per quanto riguarda varie forme di maltrattamenti e/o abusi sull’infanzia, fino al picco di violenza rappresentato dall’infanticidio. Temiamo che la strategia di Telefono Azzurro si accanisca contro l’unico soggetto verso il quale la denigrazione è libera: una pubblicità con la madre maltrattante avrebbe corso il rischio di provocare le reazioni del Ministro Carfagna, una maestra le reazioni del ministro Gelmini, un omosessuale le reazioni dell’Arcigay, un sacerdote le reazioni del mondo ecclesiastico, e via dicendo; meglio quindi il capro espiatorio ideale, un padre per il quale non si entra in conflitto con lobby e poteri forti. Il risultato è un tiro al bersaglio contro il padre, una denigrazione percepita come un insulto da donne ed uomini liberi da concetti precostituiti.  La nostra ipotesi è poi così lontana dalla realtà ? E soprattutto, distruggere il padre è l’interesse dell’infanzia ?".

ADIANTUM, tramite l'Ufficio Legale, fa sapere che in queste ore si sta valutando insieme ad altre associazioni sia l'azione legale che il ricorso all'Autorità Garante per la Pubblicità. "Se l'associazione del prof. Caffo dovesse fare un passo indietro", continua Cardinale, "non accetteremo che il ritiro dello spot. Nessuna concessione a chi si presta a questi mezzi discutibili pur di fare cassa. Nelle prossime settimane utilizzeremo tutti gli strumenti a nostra disposizione per dissuadere i contribuenti dal concedere il proprio 5 per 1000 a Telefono Azzurro".

Fonte: ADIANTUM
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Offline ilmarmocchio

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Re: Telefono Azzurro: campagna discriminatoria contro i papà
« Risposta #4 il: Maggio 05, 2011, 20:10:31 pm »
io ho mandato una mail, ma non credo avrò risposta. Comunque telefono azzurro si è sputtanato bene bene. E Caffo, con quella faccia, pure prof universitario. Siamo messi bene

Offline Guit

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IMPORTANTE: Telefono Azzurro: campagna discriminatoria contro i papà
« Risposta #5 il: Maggio 05, 2011, 23:25:03 pm »

Piano a sparare a zero su Telefono Azzurro, almeno loro hanno recepito le istanze e le pressioni della rete associativa.

Un plauso.

Forza e coraggio ragazzi: non siamo inutili!


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Telefono Azzurro riequilibra tra i generi lo spot shock. Un esempio a chi dovrebbe dare esempio

05/05/2011 - 20.37

Al bando le insinuazioni e le "dietrologie" sulle motivazioni che hanno spinto Telefono Azzurro a riequilibrare la campagna shock per il 5 x 1000, ciò che conta è il risultato.

La pressione esercitata dalle associazioni e dalla gente comune sull'organizzazione del prof. Caffo, rea di aver diffuso uno spot smaccatamente di genere e contro i padri, ha funzionato e, contestualmente, ha dimostrato che in Italia esiste ancora un pò di ragionevolezza. Il gesto di Telefono Azzurro, peraltro, dimostra che è possibile tornare sui propri passi, ed arrivare prontamente là dove chi dovrebbe garantire le pari opportunità non è mai arrivata.

Nella giornata di oggi, poi, quanti avevano scritto al Presidente dell'associazione modenese manifestando il proprio disappunto avevano ricevuto un riscontro. Merce rara, di questi tempi, durante i quali le Istituzioni, abitualmente, non rispondono a nessuno. E se è vero che Telefono Azzurro non è una istituzione in senso stretto, è altrattanto vero che non è facile tornare sui propri passi. La lettera del prof. Caffo diceva "......Telefono Azzurro si batte da 24 anni ogni giorno, tutti i giorni dell'anno per difendere i diritti, troppo spesso drammaticamente disattesi, dei bambini e adolescenti, soggetti principali del nostro operato e della nostra mission. Si batte per destare nell'opinione pubblica una maggiore e più cosciente cosapevolezza che anche nel nostro Paese, seppur "civilizzato", esistono e si perpetuano ogni giorno più o meno gravi forme di abuso e maltrattamento sui più indifesi. L'associazione, che ho l'onore di presiedere, è altrettanto impegnata a dare ascolto, aiuto, sostegno e intervento, offrendo ai bambini e adolescenti strumenti di conoscenza e consapevolezza nell'ottica della prevenzione di abusi e pericoli. Non è nostra prassi colpevolizzare, non è nostro interesse dividere, siamo per la famiglia unita, siamo per un forte valore del rapporto genitori/figli, rapporto imprescindibile ed importante per ogni bambino. Ci spiace che la nostra campagna non sia stata intesa nel suo significato intrinseco e mi preme sottolinearlo, perchè è questo il vero tabù ancora da abbattere nella nostra società:  volevamo metter a fuoco la sofferenza che i bambini, nella loro triste quotidianità, spesso subiscono, indipendentemetne da chi risulta esserne il fautore. L'attenzione si deve spostare sui bambini, sui loro bisogni, sulle loro sofferenze, centro del nostro pensiero e obiettivo di ogni nostra singola azione. E' il bambino il centro ed unico nostro interesse: Telefono Azzurro è sempre dalla parte dei bambini. Visto che il problema è amplio e complesso, la nostra campagna prevede una declinazione ben più articolata, perchè non è semplice far intendere le diverse sfacettature della sofferenza in un unico messaggio".

Puntualmente, oggi è apparso il nuovo banner, che testimonia prontezza e capacità di adattamento, come solo chi lavora nel mondo associativo sa fare. Qualunque possa essere la reale motivazione (paura di perdere donazioni dal 5 x 1000 ?), ciò che conta è il risultato e che, magari, in futuro certe leggerezze non si ripetano.

Fonte: ADIANTUM
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Offline jorek

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Re: Telefono Azzurro: campagna discriminatoria contro i papà
« Risposta #6 il: Maggio 05, 2011, 23:33:04 pm »
beh...menomale

Offline COSMOS1

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Re: Telefono Azzurro: campagna discriminatoria contro i papà
« Risposta #7 il: Maggio 06, 2011, 23:25:27 pm »
ottimo

congratulazioni
Dio cè
MA NON SEI TU
Rilassati

Online Cassiodoro

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Re: Telefono Azzurro: campagna discriminatoria contro i papà
« Risposta #8 il: Maggio 09, 2011, 14:48:00 pm »
Dato l'ottimo risultato raggiunto, il lavoro dell'associazione ADIANTUM è stato eccellente.
Complimenti e congratulazioni!!!!
"Sì, sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante" - "Ah sì? E cosa ha capito?" - "Che vola solo chi osa farlo"

Online KasparHauser

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Re: IMPORTANTE: Telefono Azzurro: campagna discriminatoria contro i papà
« Risposta #9 il: Maggio 09, 2011, 21:55:31 pm »

Il gesto di Telefono Azzurro, peraltro, dimostra che è possibile tornare sui propri passi, ed arrivare prontamente là dove chi dovrebbe garantire le pari opportunità non è mai arrivata.


Già, pari opportunità non pervenute.
Io propongo seriamente che si facciano pressioni per cambiare il nome a questa ridicola istituzione e chiamarla Ministero del femminismo.