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A cosa mira il femminismo OGGI?

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yamamax:
Il femminismo oggi vuole mirare solo ad ottenere più diritti sotto forma di privilegi, mira ad accaparrarsi potere a tutti i livelli per formare l' ennesima inutile casta di intoccabili. Tutto questo continuando a fare le vittime di non si sa più neanche cosa. L' unica cosa che ha ottenuto il femminismo è uno stato di caos sociale senza più identità e ruoli. Non finite in tribunale contro una donna ne uscirete a pezzi. L' uomo ha ormai questo dovere di fermare tutto ciò.

Massimo:
Benvenuto ad un altro risvegliato...con i fiocchi.

Nemo90:
Dirò qualcosa che m'inimicherà tutto il forum.

Il femminismo oggi mira a sopravvivere nel XXI secolo.
Sta cercando di compiere la trasformazione da corrente di pensiero sessantottina, accademica, colta, "radical chic", fortemente ideologica, marxista, sinistroide, selettiva e settaria a largo e informe movimento demagogico, qualunquista, statalista, mediatico, basato sugli slogan, perennemente "indignato" per questa o quella causa, mai in grado di offrire un'ideologia propria. In poche parole, il femminismo - come pure tutta la sinistra - sta cercando di diventare il prossimo Berlusconi. A parte tutte le peculiarità del personaggio Silvio Berlusconi, il modello comunicativo che le sinistre (uso volutamente il plurale) vogliono proporci è esattamente lo stesso, anche se in salsa decisamente diversa.
Da molti indizi, prevedo che questa transizione non riuscirà.

Il primo fattore che mi porta a dubitare che i nostri figli parleranno di femminismo è puramente anagrafico: l'età media delle femministe è di 50, 55 anni e c'è chi già è in età pensionabile. E non ci sono nuove leve.

Il secondo fattore è la tangibile secchezza di idee: le femministe sono costrette a ripescare le opere delle loro antenate, a citare Carla Lonzi e a riproporne le idee come se fossero ancora attuali. O che lo siano mai state. Altrimenti, le femministe odierne ricorrono a slogan vuoti e privi di senso come "Metà di tutto", "Giù le mani dal corpo delle donne" o a strumenti demagogici e anti-meritocratici come le quote rosa. Naturalmente tutto ciò va bene se vuoi inebriare l'arrogante ragazzina dedita alle canne, ma un movimento privo di un'ideologia solida e attuale è morto prima di partire. E no, le cazzate stratosferiche di Umberto Veronesi non contano.

Il terzo fattore è che gli manca un leader. Avanti, chi è il leader de iure o de facto del femminismo? La pensatrice in capo? Non hanno una testa per pensare, né braccia e gambe per agire. Sono solo uno stomaco che rigurgita roba vecchia e marcescente.

Il quarto fattore è la presa di coscienza degli uomini. O meglio, lo sfaldarsi della cortina di pizzo. Sotto il peso degli scandali e dei casi di cronaca nera, e anche sotto l'effetto del risveglio maschile, l'ideale della donna quale creatura perfetta, quale Custode dell'Eden si sta incrinando.
Aiuta anche che, come dicevamo, il femminismo ha decisamente perso in qualità e gli sconfortanti articoli della Soffici e della Ravera offrono facili appigli per svergognare loro e l'intero movimento. Se addirittura Vittorio Sgarbi - non proprio un premio Pulitzer - riesce a scrivere un (ottimo) pezzo contro la misandria, è segno che c'è qualcosa che non va.
Una volta il femminismo era roba da università e da salotti bene, ora è roba da bar, da Donna Moderna e da salotto delle comari pettegolanti che poco vogliono capire e poco in effetti capiscono, che non hanno tempo per complicati discorsi filosofici, perché ciò toglie tempo a Uomini e donne.

In sostanza, il femminismo è destinato alla fine di tutti gli "-ismi", cioè di tutte le grandi ideologie autocoscienti: svanire come è svanito il XX secolo. Il femminismo è un reperto di un'altra epoca ora passata. È inesorabilmente ancorato al cadavere della sinistra, che debolmente esiste solo come ricettacolo dell'anti-berlusconismo, e tale esso stesso è. È una fievole lucina, una candela nel buio generazionale.

Merita inoltre attenzione il fatto che, man mano che la crisi interna peggiora, il femminismo si fa sempre più largo e con manie universalistiche. Una volta poteva ben permettersi di deridere tutti coloro che non fossero, contemporaneamente, donne nere, lesbiche e comuniste (Anne-Marie Fauret) e poteva apertamente chiamare per lo sterminio maschile (androcidio?). Robin Morgan ebbe a dichiarare: "Non ho la più pallida idea di che ruolo rivoluzionario possano ricoprire gli uomini bianchi eterosessuali. Ma di nuovo, in realtà ho problemi a concepire quale ruolo possano avere gli uomini in tutto ciò".
Adesso, ad ogni "Se non ora quando" è un appello agli uomini, che scendano in piazza con le donne per una società migliore per tutti, viva le donne, se le donne stanno bene stanno bene pure gli uomini ("Quel che è bene per la FIAT è bene per l'Italia"), forza uomini, scendete in piazza per le vostre donne, cooperiamo per un futuro migliore e tutti insieme appassionatamente. E quando gli uomini non rispondono, a parte i maschipentiti (ma loro non fanno testo), Lidia Ravera e Lorella Zanardo si sgolano dandoci dei cretini e inventandosi loro definizioni di "questione maschile": qualcuno potrebbe risponder loro che magari è un po' troppo chiedere, anzi pretendere che gli uomini s'intruppino nello stesso movimento che fino a qualche anno prima li chiamava "il sesso esausto" (Anna Finocchiaro) e pubblicava orribili campagne tipo quella di Donna Moderna con i due bambini e che non fa altro che attentare alla loro dignità.

Questo naturalmente nell'ottimistica ipotesi che le femministe non stiano già mostrando i segni dell'età con perdita di memoria storica, e nell'ancor più ottimistica ipotesi che abbiano una coerenza.

Massimo:
E perchè dovrebbe inimicarti tutto il forum, Caro Nemo 90? Gran bel pezzo e gran bell'articolo il
tuo: se abbiamo sostenitori e scrittori come te, abbiamo la vittoria in tasca. E se il femminismo ha
validi critici come te, è già bell'e spacciato!

beta:
va bene nemo, le femministe militanti sono alla frutta.
tu prevedi che in breve tempo le leggi torneranno ad essere eque? prevedi che in breve tempo gli uomini riacquisteranno il loro valore?.
a mio parere no.
anche su tutta l'attivita femminista cessasse di colpo oggi, compresa quella mediatica..hai idea di quanto tempo ci vorrebbe per ripristinare il valore degli uomini?

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