Visto il colpevolismo diffuso negli USA, il modo di trattare il caso nei media, il valore rieducativo che tanti e tante, non solo lì ma anche tra molti europei, hanno dato al fatto, rendendolo esemplare e rappresentativo di tutto ciò che nell'essere maschile "non va", di tutto ciò che in genere, nella cultura di massa, dev'essere punito e corretto, io credo che non potrà subire un giusto processo, soprattutto se a giudicarlo fosse una giuria popolare.
Il clima gli è ostile, dovrà difendersi dai capi d'imputazione e dal pregiudizio.
Il pregiudizio.
Si è dimesso dal FMI, è bruciato nella corsa all'Eliseo, dicono che sia intelligente e simpatico. Il pregiudizio quindi non sarà nei suoi confronti, nei confronti dell'individuo Strauss-Kahn e del ruolo istituzionale che incarna, bensì nei confronti del suo essere di sesso maschile.
Sarà, come lo sono molti anche autorevoli editoriali che stanno trattando il suo caso, l'ennesimo giudizio indefinito e sospeso tra quello all'imputato e quello a un intero genere.
Basti pensare che la moglie sta avendo difficoltà nel trovare chi gli affitta casa a NY, e questo sta mettendo a rischio la sua scarcerazione.
Il sindaco di NY, rispondendo alle critiche sul modo di mostrare DSK in manette ha detto (riporto il senso): <<Evitare di essere ripresi in quel modo è facile: basta non commettere reati>>.
Alla faccia della presunzione d'innocenza e del processo che ancora si deve fare ...