Un cavallo di battaglia del femminismo èla teoria dell'uso del corpo della donna nei tv , giornali come oggetto.Chi usa e oltraggia il corpo della donna sono ovviamente loro, i maschi.
Secondo il femminismo il corpo della donna viene offeso e oltraggiato perchè viene messo nudo o seminudo su giornali e tv.
Questa teoria è vera al 10% o poco piu.L'atro restante 90% o poco meno è un inganno, come al solito con l'unico scopo: accusare gli uomini,passare vittime (anche quando non lo sono) togliersi da ogni responsabilità.
Innanzitutto gli unici che dovrebbero essere danneggiati dovrebbero essere quei maschi soprattutto adolescenti che si trovano davanti quotidianamente donne semisvestite e movimenti esplicitamente erotici.Certo agli uomini queste cose piace vederle , lo dicono loro stessi eio lo riconosco, ma è indubbio che provoca una certa sofferenza e spaesamento interiore soprattutto ai piu giovanissimi.Ma alle femministe di questo non gliene frega proprio nulla, come hanno appena dimostrato con le manifestazioni di recente a Toronto ein altre città loro sono libere di vestirsi o svestirsi quanto gli pare.Per cui non gliene frega nulla del rispetto degli ormoni maschili agli uomini ( quello che veniva chimato un tempo pudore) e contraddicendosi come sempre, manifestano perchè vogliono vestirsi come gli pare.
Tornando alla televisione, loro dicono che il corpo della donna viene usato come oggetto e oltraggiato.Sicuramente l'idea di belle donne svestite c'è nei produttori e costumisti o registi, non sempre uomini, ma non è un balletto o 2 o 3 balletti che alzano gli ascolti di una trasmissione.In realtà se le ballerine o soubrette si sentissero oltraggiate dal fatto di andare inscena seminude non acetterebbero il lavoro o protesterebbero.Nessuno le obbliga ad accettare una proposta lavorativa o comunque potrebbero unirsi in una sorta di sindacato e non accettare di svestirsi se sentono il loro corpo oltraggiato e usato.In realtà questo non accade almeno per la maggioranza .Sicuramente qualcuna si sente in imbarazzo a dover indossare abiti che ritiene troppo succinti ed è in minoranza per cambiare le cose.La maggioranza delle ballerine o soubrette quindi non si sente ne oltraggiata ne usata per quello che indossa e lo accetta liberamente.Altrimenti se non lo accettano liberamente o sono costrette (lo escludo) o sono delle mentecatte non in grado di intendere e volere(lo escludo).Quindi la maggior parte delle soubrette e ballerine lo accettano in modo indifferente o non poche volte entusiaste di poter mostrare il proprio corpo e ostentare movimenti erotici.
La TV è in modo più esasperato lo specchio della società.C'è qualcuno che obbliga le donne a mettersi pantaloni a vita bassa con mutandine in vista, minigonne, o soprattutto pantaloni atillati o super attillati(proprio di adesso la moda di vestirsi con dei specie di fuson e camice o magliete piu lunghe)? Nei negozi di abbigliamento c'è di tutto non c'è nessun maschio che obbliga le povere Innocenti a mettersi abiti provocanti.
La voglia di svestirsi e attrarre gli sguardi maschi è una scelta femminile e fa parte di certa psicologia femminile.La dimostrazione l'abbiamo tutti i giorni nelle strade e nei luoghi di lavoro.
Ma dietro alla protesta femminista c'è sempre un modo per colpire gli uomini direttamente o o indirettamente; quando la donna è svestita in TV è un oggetto usata per gli ascolti e le voglie maschili, quando si dice alle donne di non indossare abiti provocanti nei luoghi di lavoro protestano dicendo che loro si vestono come gli pare e sono libere di provocare quanto gli pare( si a toronto hanno manifestato perchè un poliziotto le aveva detto di non vestirsi provocanti perchè sarebbero state responsabili di eventuali tentativi di stupro, ma anche se avesse detto solamente di non indossare abiti succinti per me avrebbero protestato) .
La propaganda femminista o in un modo o nell'altro sfrutta sempre gli aventi per mettere la donna sempre dalla parte dell'innocenza e della vittima anche quando sono le uniche responsabili delle proprie azioni.Deresponsabilizzazione, innocentismo, e vittimismo.