Uomoinnocente, capisco perché stai reagendo così e il discorso è interessante quindi cercherò di spiegarti meglio il mio punto di vista:
Quando ho detto che le donne non dovrebbero esserci nell'esercito lo dicevo perché un pilatro fondamentale del femminismo è quello di inculcare la falsa idea che uomo equivale in tutto e per tutto a donna e che entrambi spettano stessi diritti e stessi doveri. Io non la penso così. Teoricamente parlando tutto ciò non ha alcun lato negativo. Se davvero tale concetto venisse rispettato, uomini e donne avrebbero davvero stessi diritti e stessi doveri. Eppure la dimostrazione del fatto che questo pensiero teorico procuri solo squilibri nella pratica è sotto gli occhi di tutti. E' infatti con l'idea utopica che le donne devono essere equiparate in tutto e per tutto agli uomini, pur non considerando i rapporti fra i sessi, che si creano le ingiustizie del nostro tempo. Non a caso nella pratica le differenze INALIENABILI fra uomo e donna prendono il sopravvento, tanto che si crea poi ingiustizia e iniquità nella pratica sebbene la teoria sia densa di belle parole. E sapete perché? Perché sebbene teoricamente questo concetto non fa una piega, NELLA REALTA' delle situazioni umane e della stessa natura umana, la donna NON è uguale all'uomo e viceversa. Sto semplicemente dicendo che un uomo non tratterà mai una donna come un altro uomo e viceversa, perché è la stessa differenza fra i sessi, i diversi ruoli naturali, la loro diversa natura, a IMPORRE automaticamente che vi siano riguardi diversi per uomini e donne. Quindi, mentre da un lato si argomenta di come le donne debbano avere gli stessi diritti, le femministe sanno bene che in fondo la natura umana è SBILANCIATA verso il sesso femminile, e che quindi poi nella pratica reclamando una parità si ottiene una quantità di diritti pari a quelli dell'altro sesso ma meno doveri, perché INEVITABILMENTE l'uomo è portato a seguire alcune logiche nel rapporto fra i sessi. E badate... non è la cultura a imporlo. Sono le innegabili differenze di ruolo di uomini e donna. E' la natura.
Se imponessimo stessi diritti e doveri nell'esercito per donne e uomini, state pur certi che quando ce ne sarebbe l'occasione, alle donne verrebbe dato un occhio di riguardo. Alla prima occasione, riaffiorerebbe negli uomini o in parte di essi quel principio ancestrale del "la donna va protetta", SE NON ALTRO perché non sarebbe raro vedere relazioni sentimentali ma anche semplici infatuazioni fra i soldati di sesso opposto (e sappiamo quale dei due sessi si è sempre immolato con gioia per l'altro).
Io non penso che sia disonorevole o stupido AMMETTERE che vi siano due sessi DIVERSI, con ruoli DIVERSI nella vita e CON COMPORTAMENTI E ATTITUDINI tendenzialmente diverse. Ammettendo questo, viene poi naturale riconoscere come uomini e donne non si trattino alla stessa maniera, e come sia più facile che un uomo voglia proteggere una donna di quanto possa accadere il contrario.
E' questo "squilibrio naturale nel trattamento" che consente al femminismo di essere così potente: nella teoria si parla di uguaglianza, nella pratica sappiamo tutti che gli uomini sono sempre quelli che si sentono di proteggere e favorire il sesso femminile.
Spiegato il concetto voglio dire che pur riconoscendo questa differenza nel trattamento, sono favorevole alla maggiore uguaglianza possibile. Se RICONOSCO, perché è questo il verso adatto: riconoscere, il naturale sbilanciamento verso il sesso femminile, non significa che io sia d'accordo nell'avallarlo. Tuttavia, riconoscendolo, posso tenerne conto per cercare di evitare di cadere nel tranello di illudermi di una vera parità quando in realtà questa non ci sarà mai. Infatti, cosciente di questa differenza di trattamento dico: le donne non possono stare nell'esercito perché non possono che essere motivo di squilibri e problemi morali e pratici.
Io sono sempre stato portatore del concetto che pretendere l'uguaglianza di due cose diverse sebbene complementari sia una strada sicura per lo squilibrio. La parità ci può essere, ma non assoluta: NON stessi doveri e stessi diritti, perché così si ignorano le differenze naturali. Semmai quasi stessi diritti e quasi stessi doveri, IN MISURA EQUIVALENTE, ma modellati sulle differenze naturali fra i sessi.
Qualcuno qui dice che la donna deve essere identica nei diritti e nei doveri agli uomini, ma voi non avete ancora capito che quella è l'utopia che vi hanno inculcato per illudervi che un giorno ci sarà una vera parità. La vera parità non ci sarà mai, al massimo vi possono essere diritti e doveri diversi MA in quantità e qualità complementari.
Ci sono solo due opzioni:
- Continuare a forzare la natura e FARE FINTA che uomini e donne possano essere identici in tutto e per tutto, e quindi non cercare di compensare i diversi trattamenti e comportamenti fra uomo e donna.
- Oppure riconoscere le differenze, imporre diritti e doveri adattati alle diverse attitudini maschili e femminili e portare il rapporto fra i sessi su un piano COMPLEMENTARE ed equilibrato.