Provo a fare il test.
Con l'aggiunta di una risposta extra. Oltre alle risposte "cattive" A, B, e C e alla risposta "buona" D, inserirò un'opzione "neutrale", E, "Il detective".
(Edit: ho lasciato questa introduzione nel post originale di Femminismo a Sud, assieme alle mie risposte.)
Ciao.
Conosco il sito Femminismo a Sud, e occasionalmente leggo vostri post e articoli.
Frequento anche il sito Forum sulla Questione Maschile, ma non partite prevenute su di me. Ascoltatemi. Sono iscritto lì perché alcuni dei loro membri combattono il sessismo almeno quanto voi.
E proprio di questo argomento vengo a parlare qui.
Combattete la vostra battaglia nel modo sbagliato. Commettete l'errore di vedere solo un lato delle ingiustizie sessiste in Italia e nel mondo. Assieme a uomini sessisti e misogini, esistono donne che vengono spinte dall'odio verso il genere maschile ad affliggere ingiustizie verso uomini innocenti.
Assiame a donne stuprate e umiliate, esistono uomini che soffrono per gli abusi subiti dalle loro mogli.
Io ho scelto la strada della neutralità. Il bene e il male non hanno sesso.
Leggendo il vostro test, ho provato a completarlo, ma non mi sono riconosciuto in nessuna delle 4 risposte proposte. Così ho dato una risposta io stesso, l'opzione neutrale E.
Sarei felice di sapere cosa ne pensate delle mie opinioni.
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1) Una donna dichiara di essere stata stuprata da un vostro amico. Voi cosa dite?
A – non ci credo, avrà capito male.
B – non ci credo, si è inventata tutto.
C – vorrei sapere perché si è sentita stuprata. Forse sta soffrendo per qualche altro motivo.
D – lo stupro è un reato e ascoltare chi denuncia di averlo subito non è un atto di fede. Non devo crederci o no. Devo accettare il fatto che lo stupro esiste e cogliere tutti i dettagli che gli accusati negano e che invece ne dimostrano la veridicità.
Opinione:
D'accordo con la parte evidenziata da me in verde. Ma è proprio seguendo questo principio che devono essere trovate il prima possibile prove che possano o dimostrare lo stupro o scagionare la parte accusata. Ascoltare chi denuncia è sacrosanto, ma e giusto anche sentire la versione di chi viene denunciato. Purtroppo, come esistono gli stupri, esistono anche le false accuse di stupro.
Mia risposta:
E - Per prima cosa, aspetto l'esito degli accertamenti medici (tracce di rapporti sessuali e/o effettiva violenza). Ascolto sia la versione della donna, sia quella del mio amico. Poi cercherei prove del presunto stupro, chiedendo a parenti, amici ed eventuali testimoni. Nel caso sia vero, non esiterei a denunciare lo stupratore, anche se mio amico, perché i reati vanno puniti. Ma farei lo stesso con la donna accusatrice, se si rivelassero false le sue accuse.
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2) Una donna dice di essere stata molestata da un collega d’ufficio.
A – non ci credo, è esagerata.
B – non ci credo, bisogna sapersi comportare, a me non succede mai.
C – sicuramente ha frainteso perché il collega è uno scherzoso e lo fa con tutte.
D – la molestia è un abuso che limita la libertà di una donna e il fatto che ci siano donne che non ne colgano la gravità e uomini che approfittino di questo non significa che sia normale.
Concettualmente, sarei d'accordo con la D, se non fosse che la domanda è "Una donna dice di essere stata molestata", non "una donna è stata molestata". Questo si ricollega a quello che ho specificato nella prima domanda, ossia che servono prove. La molestia è un reato. Ma lo è anche la calunnia. Cercando prove, si può comprendere se si tratta del primo caso o del secondo.
Mia risposta:
E - Pongo domande ai colleghi dei due riguardo all'ambiente di lavoro e al rapporto che avevano le parti in causa (amicizia, eventuali attriti, etc...). In seguito, vado alla ricerca di prove.
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3) Una donna dice che da piccola è stata abusata da un parente.
A – non ci credo. È sempre stata una ragazza disturbata. Dovrebbe curarsi.
B – non ci credo, vuole rovinare la reputazione di quel sant’uomo. E dire che era tanto affettuoso con lei.
C – questo atteggiamento vittimista mi ha sempre infastidito. Le donne dovrebbero smettere di piangersi addosso e guardare avanti.
D – l’abuso sui minori è un reato che mette in pericolo la salute fisica e psichica di un minore. Non riconoscerne la gravità e incutere senso di colpa e vergogna in chi denuncia è altra violenza unita alla violenza già subita.
Opinione:
Come nella domanda 2, il concetto espresso nella D è giusto è sacrosanto. L'abuso di minori è un reato estremamente grave, con conseguenze devastanti sulla mente di un bambino.
Le risposte "D" cominciano a mostrarsi più come confutazioni delle 3 risposte A, B e C (palesemente sessiste e maschiliste), che non vere e proprie opinioni o risposte alle domande che vengono poste.
Mia risposta:
E - Cerco quante più informazioni possibili sul passato della donna e del suo parente. Raccolgo testimonianze dalle persone che più di tutte sono in stretto rapporto con i due soggetti (parenti e familiari). Ascolto le versioni di accusatrice e accusato e osservo il loro comportamento (la presunta vittima potrebbe mostrare sfaccettature comportamentali che possano far trasparire traumi causati dall'eventuale abuso)
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4) Una donna ha denunciato un parente per aver abusato della sua bambina di 8 anni.
A – non ci credo. Quella donna è sempre stata un po’ eccentrica.
B – non ci credo. Quella donna sicuramente vuole vendicarsi di quell’uomo per qualche motivo.
C – quella donna dovrebbe avere a cuore la salute della figlia invece di turbarla con tutte queste storie.
D – la pedofilia è un gravissimo reato dal quale i bambini non sono in grado di difendersi. Gli unici che possono difenderli sono gli adulti che stanno loro accanto. I bambini che non si sentono ascoltati quando hanno la forza e il coraggio di denunciare di aver subito un abuso coltiveranno per tutta la vita un senso di colpa e di vergogna che comprometterà duramente ogni loro scelta. E’ essenziale che i genitori dimostrino di credere al loro figlio perché la sfiducia da parte di adulti è l’ulteriore violenza che provocherebbe un trauma perfino maggiore.
Opinione:
L'interesse del minore viene prima di ogni altra cosa. In ogni caso. Le prime 3 risposte sono da escludere a priori perché, come sostenuto nella risposta D della domanda 1, ascoltare chi denuncia non è un atto di fede. Non devo crederci o no.
Mia risposta:
E - Porrei domande alla bambina, ma senza metterla sotto troppa pressione, per evitarle traumi emotivi (o peggiorare quelli già esistenti nel caso l'abuso si dimostri vero). Ascolterei le versioni di madre e parente, poi andrei alla ricerca di testimonianze e prove.
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5) una ragazza ha denunciato di essere stata stuprata da un compagno del centro sociale.
A- non ci credo. Quello è un compagno che lotta per la libertà e lei è solo una mezza scema.
B- Non ci credo. Gli vuole rovinare la vita. Lei va buttata fuori dal gruppo.
C- Forse lo voleva conquistare e si è sentita rifiutata. Si sa che le donne innamorate compiono tante sciocchezze.
D- Lo stupro agito in un contesto da branco è tipicamente seguito dall’emarginazione sociale. Perché difendere l’accusato di stupro equivale a difendere il branco e negare lo stupro significa evitare di scegliere e di compiere una lotta vera in contesti difficili dove, se necessario, bisogna andare oltre gli affetti. Ricordate che nessuna figlia crederebbe che il padre possa diventare uno stupratore e nessuna compagna crederebbe che il partner possa diventare un violento assassino.
Opinione:
Il principio di "innocenza fino a prova contraria" deve essere preservato in ogni caso. Difendere l'accusato di stupro non significa difendere un colpevole certo e, cosa ancora peggiore, giustificare un reato di tale gravità, proprio perché le accuse vanno dimostrate. Solo dopo aver dimostrato l'eventuale stupro, si può dichiararlo colpevole. E' vero che nessuna figlia crederebbe che il padre possa diventare uno stupratore e nessuna compagna crederebbe che il partner possa diventare un violento assassino, e sì, se è il caso, bisogna andare oltre ai propri affetti. Ma esclusivamente se gli orribili fatti di cui un partner o un padre sono accusati sono veri.
Mia risposta:
E - Come per il caso 1, aspetto i risultati degli accertamenti medici. Ascolto cosa hanno da dire le due parti in causa, poi cerco testimonianze all'interno del centro sociale e raccolgo informazioni sul rapporto che avevano i due con il resto del gruppo (inimicizie, amicizie, altro)
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6) una donna è stata uccisa dal marito.
A- chissà lei cosa gli aveva fatto, sicuramente lo aveva provocato.
B- Era una donna cattiva. Lui ha agito per legittima difesa.
C- Era un uomo debole e fragile che soffriva di crisi di abbandono. Lei avrebbe dovuto capirlo e non lasciarlo.
D- Il femminicidio è un grave atto di violenza perpetrato dal genere maschile sul genere femminile. .
Opinione:
Sono in forte disaccordo con la risposta D. Gli atti di violenza devono essere calcolati sulla base dei singoli individui, non sui generi di appartenenza. Gli uomini, come le donne, non agiscono come un'Unica Mente uniforme o come in un'assurda "guerra tra i sessi" dove, all'uccisione del membro di un particolare genere, la parte opposta esulta "Evviva! 1 punto per noi!". Il concetto di "femminicidio" è inadatto ad esprimere un problema come la violenza sulle donne. il male non ha sesso.
Uccidere qualcuno è un reato e negare che chi abbia ucciso non sia responsabile di un gravissimo delitto è il più grave atto di negazionismo e di istigazione alla violenza sulle donne che possa essere compiuto.
Ciò detto, un omicidio rimane un omicidio. Se la colpevolezza viene provata, la giustizia deve fare il suo corso.
Mia risposta:
E - Essendo in questo caso dichiarata certa la colpevolezza dell'accusato (come specificato dalla domanda), E' giusto che l'uomo paghi il prezzo delle sue azioni e vada in carcere.
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7) Una donna ha denunciato di aver subito stalking dall’ex marito.
A- non ci credo. Queste donne oramai denunciano gli uomini per una telefonata.
B- Non ci credo, lei lo accusa perché vuole tenerlo lontano dalla figlia.
C- Anche se lui è un uomo violento i figli non c’entrano in questo e lei dovrebbe essere molto comprensiva, adulta e responsabile.
D- Lo stalking è un grave atto di violazione della libertà individuale di chi lo subisce. E’ spessissimo il reato che precede un delitto vero e proprio perché l’intento di chi perseguita una ex moglie è quello di minacciarla, intimidirla, convincerla a tornare insieme e nel caso in cui lei non ne abbia voglia finisce per ucciderla.
Opinione:
La risposta D è condivisibile nel concetto, ma va ricordato che lo stalking esiste da entrambe le parti, e non solo da uomo verso donna. Inoltre, non è limitato solo alle questioni amorose; una persona può decidere di perseguitare qualcuno per odio razziale, vendetta, o perfino strozzinaggio e usura, per esempio.
La risposta C implica che "stalking" significhi violenza e percosse sulla moglie, ma non è la definizione corretta. Anche tempestare il telefonino della moglie di SMS in continuazione è definito "stalking".
Sfortunatamente sì, lo stalking potrebbe, con qualche probabilità, procedere un'omicidio o uno stupro.
Tutto questo supponendo che la donna stia dicendo la verità. E questo va provato.
Mia risposta:
E - Mi accerterei della portata dei presunti atti di stalking dell'ex-marito. Se questi possono definirsi vero e proprio "stalking", imporrei allo stalker di fermarsi, pena azioni legali. Se non vi sono atti persecutori, indagherei sul perché la donna abbia falsamente accusato il marito.
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8 ) una donna ha denunciato per stupro il suo ex ragazzo.
A – non ci credo. Lui voleva solo tentare di riconquistarla.
B – non ci credo. si sa che quando una donna dice no vuol dire si.
C- sicuramente lei avrà frainteso, si sa che alla fine di un rapporto una ragazza è psicologicamente fragile.
D – L’ex fidanzato che non accetta di essere stato lasciato non capisce neppure che no vuol dire no. Lo stupro in questo caso è agito come una vendetta: sei mia finchè lo voglio io. Le donne sono spesso considerate delle proprietà. Gli uomini abbandonati decidono semplicemente di tornare a riprendersi l’oggetto dei loro desideri e di punirle.
Opinione:
La risposta D implica che le accuse vengano credute a priori. Questo è scorretto tanto quanto accusare immediatamente di calunnia chi denuncia uno stupro o un qualsiasi reato. Come ripetuto varie volte, servono prove.
Nel concetto, è riscontrato che alcuni uomini stuprano per il motivo citato, ma possono esistere molti altri motivi.
Mia risposta:
E - Prassi investigativa: ricerca di prove, raccolta di testimonianze, accertamenti medici, e tutto ciò che possa aiutare nella ricerca della verità, qualunque essa sia.
Conclusione
Il test si mostra incompleto nella forma, poiché le risposte D non sono che confutazioni delle opinioni sessiste/maschiliste A, B e C.
Inoltre, la maggior parte di esse è condivisibile nel concetto (es. nessuno nega che la pedofilia sia un reato terribile), ma non in relazione alla domanda posta, perché implicano tutte che le denunce delle donne in questione siano tutte vere a priori, e che non esistano casi di accuse inventate.
Negare l'esistenza di false accuse di stupro e molestie è un atto di negazionismo uguale e speculare a negare l'esistenza degli stupri stessi.