la stessa scorrettezza informativa che, non a torto, voi denunciate
Altrimenti la QM sarebbe falsa. Su questo Silvia non ha per niente torto, anzi.
Sbaglia sulla questione propria, situazione mondiale e europea, perché il Consiglio d'Europa per quella raccomandazione si è basata su dei dati della Organizzazione Mondiale della Sanità. Non è ben chiaro niente di quei numeri, "urban myth", come ottimamente ha dimostrato il sito che ho likato in precedenza.
http://tito.brasolin.free.fr/index.php?/archives/134-La-prima-causa-di-morte.htmlQuesto è quello che scrivono i Giuristi democratici sul loro sito:
Al Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano; alla Signora Clio Bittoni; al Presidente del Consiglio Romano Prodi; alla Ministra per le Pari Opportunità Barbara Pollastrini; alla Ministra per la Famiglia (...)
Gentilissime e Gentilissimi Rappresentanti delle Istituzioni Italiane,
ricorre il 25 novembre un triste anniversario, internazionalmente celebrato, per ricordare le donne che hanno subito violenza: come è noto, l'omicidio rappresenta la prima causa di morte per le donne, in Europa e nel mondo. (...)http://www.giuristidemocratici.it/post/20061122082612/post_htmlQuella affermazione è falsa. Quei dati sono usati strumentalmente a supporto di una campagna anti-maschile, razzista e sessista. Nel mondo, e meno ancora in Europa, l'omicidio
non è la prima causa di morte per nessuno.
Ma non moriva una donna ogni due giorni IN ITALIA? (avessero detto nel mondo...sarebbero molto più credibili, data la gente che muore velocemente in Africa).
Ecco, questo è il modo sbagliato di dibattere. Prima di tutto: informati, altrimenti sarai carne da macello. Ogni anno, come ha ricordato Harmonica che ringrazio, muoiono 159 donne, cioè una ogni 2.3 giorni. Non tutte vittima di mano maschile. Gli uomini muoiono per morte violenta 3-4 volte di più. Ma comunque, se l'omicidio fosse una malattia, sarebbe una malattia rarissima, non rara, per entrambi i sessi.
http://it.wikipedia.org/wiki/Malattie_rareOra, poiché neanche a dirlo anche un solo morto è di troppo, maschio o femmina che sia, la domanda che rimane è un'altra: perché, con quale scopo, vengono divulgati quei dati? perché nessuno protesta?
Di fronte ad un tale stravolgimento, ad un rovesciamento di tali proporzioni che individua nei maschi (e nei maschi di casa) il pericolo numero uno per la vita delle donne, come è possibile che nessuno si chieda da dove venga, a cosa miri e quali effetti possa avere una bugia di tali dimensioni e della quale è difficile trovare precedenti?http://metromaschile.blogspot.com/2009/07/la-violenza-delle-statistiche-sulla.html