Attenzione Massimo, perché questo può sembrare un argomento "leggero" o un caso episodico, ma pare vi fosse proprio un giro di traffico militare di droga dall'Afghanistan all'Italia, per queste soldatesse giovani e disinibite, e pare anche che Salvatore Parolisi fosse uso a frequentare festini con reclute ed istruttori in cui girava anche droga. E non solo le soldatesse del 235°, per carità: a quanto pare diversi reparti avevano dimenticato l'onor militare e si erano dati alla pazza gioia, la gloriosa Folgore inclusa.
Se si viene a scoprire che i nostri soldati in Afghanistan fanno i trafficanti di droga, perché la puzza è quella, e la cosa viene ripetuta a tamburo battente, non so cosa potrebbe succedere. A parte tutte le ovvie e banali considerazioni morali e legali, significa che stiamo finanziando uno dei traffici più vasti del mondo, sovvenzionando i potenti signori della droga talebani (gli stessi che dovremmo star combattendo). Il meccanismo è questo: i talebani vendono droga alla mafia russa in cambio di armi, attraverso il fiume Oxus. Se si scoprisse che noi finanziamo i talebani (più o meno direttamente), sarebbe un bel macello, perché staremmo pagando per le stesse armi che poi ci uccidono i militari.
Che le cose in Afghanistan non fossero chiarissime era già chiaro: prima quell'ufficiale che si è sparato, poi quel tenente colonnello della DCSA, dell'antidroga, Congiu, morto "per difendere le donne" che se ne andava a spasso per una delle zone più pericolose del paese con una "diplomatica" USA. E per cosa, per turismo? Per i bei paesaggi? Evidentemente no.
Naturalmente si è fatto baccano sull'eroismo nel "difendere la donna" (c.v.d.) e i nostri media (di regime) ovviamente non hanno nemmeno pensato di poter farsi delle domande - e darsi delle risposte - a proposito del dubbio fatto che un alto ufficiale dell'antidroga gironzolasse libero per l'entroterra di uno dei paesi più pericolosi del mondo per nessuna ragione specifica. Realtà: i soldati stanno asserragliati nelle basi, e no, non si può uscire per i fatti propri, quindi Congiu non stava pascolando in cerca di un negozio di souvenir o di un menù turistico per lui e per la sua compagna. Più probabilmente, era sulle tracce di questo giro di droga fra gli afghani e questi santarellini dell'ISAF, perché non è la prima volta che si sospettano importazioni strane. Basta cercare con Google.
http://www.salon.com/news/feature/2007/08/07/afghan_heroinhttp://www.bbc.co.uk/news/uk-11277466http://www.1leaks.org/index.php?page=view/article/80/US-soldiers-in-Afghanistan-are-engaged-in-smuggling-heroin-and-other-drugs-out-of-the-countryInsomma la paura è che le cose siano completamente sfuggite di mano.
Che stessimo perdendo, e di brutto, la "guerra" era palese. Propongo questo eccellente pezzo di Massimo Fini a proposito.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/07/17/ma-quale-pace-con-roberto-marchini-i-caduti/145772/Hanno giusto fatto saltare in aria Rabbani, davanti casa sua, con una bomba nascosta in un turbante. Questo dovrebbe dirla lunga su come è disperata la situazione bellica. L'Afghanistan si è trasformato nel nuovo Vietnam, in tutto e per tutto. Anche ai tempi del Nam si parlava di "exit strategy", ma il fatto è che si sono alternati una caterva di generali (McKiernan, McChrystal, Petraeus, Allen) senza ottenere nessun risultato. Perché la guerra in Afghanistan
non si può vincere. Non si può. È semplicissimo.
Quello che i media di regime non fanno trapelare è che, piuttosto che una leggiadra "forza di peacekeeping" che viene a portare corone di fiori siamo una banda di briganti indisciplinati, incapaci perfino di contenere gli istinti carnali, addirittura drogati, finanche in collusione con i talebani stessi. Addirittura si mormora di affari con la camorra, vedi quell'altra soldatessa arrestata qualche tempo fa.
A questo punto, date le precedenti premesse, risulta chiaro che le donne c'entrano poco e niente con il traffico grosso: servono unicamente come sollazzo della truppa e dello stato maggiore, o come corrieri della droga da far venire in Italia per poi consumarla nelle caserme. Solo i deficienti hanno creduto alla balla dell'"esercito in rosa" e delle "pari opportunità sotto le armi". Solo i coglioni potevano credere che le donne avrebbero portato bellezza, felicità, armonia, gioia, moralità e tante altre belle cose nelle Forze Armate. Ho trovato questa frase di un maresciallo, scritta su un forum delle Forze Armate: "Prima, le puttane stavano nei bar di fronte la caserma. Ora stanno direttamente dentro", ed è tutto detto.
Ci proveranno, e forse ci riusciranno, a far sembrare questo caso come una povera tossica in astinenza e l'omicidio Rea come un semplice delitto passionale, ma la realtà è che, dietro quei cancelli e quel "Trespassers will be shot", c'è una fogna che è meglio tenere sepolta.
EDIT: Per la cronaca, che l'omicidio di Congiu puzzasse era cosa nota.
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=151695Naturalmente, Libero non poté esimersi dallo sparare la solita raffica di stronzate. "No, il tenente romano è stato ucciso per aver difeso una donna, in uno scontro che non ha alcuna relazione con l'attività di militare, ma che ha più il sapore di una nobile e generosa difesa del gentil sesso". Tanto per fare un appunto, ad un tenente colonnello non ci si rivolge
mai chiamandolo "tenente": è altamente offensivo. Lo si chiama "colonnello".
http://www.libero-news.it/news/754290/Afghanistan-il-carabiniere-morto-per-l-onore-delle-donne.html