Mi spiace, ma devo controbattere. Non ho sentito tutto il discorso della donna, ma Sgarbi riesce ad azzittire i suoi interlocutori solamente per le sue capacità dialettiche; i suoi contenuti sono esaltati dalla chiacchiera e dall'arroganza e sta a noi spettatori non farci fregare. Infatti il riferimento a Vittorino da Feltre non mi sembrava attinente ed è stato abile a buttarla sulla cultura (chi è Vittorino da Feltre?chi è Vittorino da Feltre?chi è Vittorino da Feltre?chi è Vittorino da Feltre?); il problema è che, facendo in questo modo, lui fa bella figura, ma l'opinione della gente comune rimane la stessa perché i suoi contenuti sono vuoti di anima, sono pura abilità dialettica senza scrupolo di acculturare l'interlocutore. E' ormai un esaltato che pensa che può permettersi tutto e di insultare chi e come gli pare e cammina troppo sollevato da terra per essere convincente nelle sue idee.
Certo, come avevo detto in precedenza i modi di Sgarbi sono a dir poco aggressivi (a dir poco!)
E' ovvio che nelle discussioni lui utilizzi la cultura come arma: in questo è molto abile.
Ha trascinato l'avversario nel suo territorio di combattimento per poi evidenziare l'ignoranza della tipa.
Se vogliamo questo è l'atteggiamento più discutibile del filmato.
Però ha evidenziato dei punti per conto mio importanti che, se non avesse incalzato con aggressività, non sarebbero mai venuti alla luce:
- Cristo è una vittima.
- I veri pericoli religiosi dai quali bisogna ben guardarsi sono quelli dei musulmani integralisti (difatti per quelli non si dice nulla? non è un offesa al "laicismo" quell'abominio fatto in piazza del Duomo a Milano 1 anno fa? Quello va bene? )
- "Lei è religiosa del suo non-Dio". Come ho già detto il metodo è discutibile ma la sostanza è vera ... se uno è ateo che gli frega se sul muro c'è un crocifisso, la cartina geografica del Veneto o la stellina di play boy? In quella donna ho visto un integralismo tipicamente femminile...
Pertanto, a parer mio, nella situazione Sgarbi si è dimostrato l'elemento corretto...
