Autore Topic: Moglie suicida, condannato il marito per maltrattamenti  (Letto 1069 volte)

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Offline Rita

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Moglie suicida, condannato il marito per maltrattamenti
« il: Giugno 09, 2011, 09:47:17 am »
Da qui:

http://www.uominibeta.org/2010/10/02/ho-subito-violenza-ma-listat-non-lo-sa/#comment-10765

http://corrierealpi.gelocal.it/cronaca/2011/06/08/news/belluno-la-sentenza-il-suicidio-un-atto-contro-il-marito-4396156

Citazione
la prova piena deriva principalmente dalla stessa vittima che in quelle poche righe degli scritti lasciati alla sua morte ha mirabilmente sintetizzato anni di dolore e sopraffazione».

http://corrierealpi.gelocal.it/cronaca/2011/03/05/news/il-caso-giudiziario-3609576

Citazione
La pubblica accusa. Alla fine della requisitoria il pubblico ministero Simone Marcon chiede la condanna dell'imputato a 3 anni, senza il riconoscimento delle attenuanti generiche. Il pm non ha dubbi che il professionista del 118 abbia avuto, nel corso degli anni, un comportamento vessatorio e opprimente nei confronti della moglie così da indurla a farla finita. In oltre un'ora di requisitoria, il magistrato ha ripercorso le linee portanti della pubblica accusa. È partito dal contenuto dei biglietti che la Laino lasciò nella camera da letto, prima di suicidarsi. Biglietti, scritti in stampatello, nei quali accusava il marito di averle distrutto la serenità, di averla tradita con molte amanti, di non aver mai ricambiato il suo amore e di essere stata da lui accusata ingiustamente di avere avuto una relazione con l'insegnante di musica. Il pubblico ministero ha sostenuto che nel corso del dibattimento il reato è stato indiscutibilmente dimostrato. Come? Dall'attendibilità dei testimoni della pubblica accusa, in primo luogo. Le colleghe e le amiche di Sandra Laino hanno tutte descritto in aula il dolore e la sofferenza dell'insegnante per i continui insulti, le botte e le umiliazioni che il marito le infliggeva. «Il dolore e la sofferenza della Laino erano tali - ha spiegato il pm - da spingerla a sfogarsi con colleghe ed amiche, nonostante a tutti fosse nota la sua riservatezza». Testimoni attendibili, ha sottolineato Marcon, a differenza di quelli "evanescenti" della difesa che hanno dipinto la coppia di Sedico come tranquilla ed affiatata

Citazione
La difesa. Un'arringa di oltre un'ora e mezza, per controbattere punto su punto alle tesi accusatorie. L'avvocato Anna Casciarri ha giocato diverse carte a sua disposizione. Ha puntato sulla forte depressione e sulle gravi condizioni psicologiche in cui versava la Laino negli ultimi tempi della sua vita. Ha sostenuto l'assenza di riscontri oggettivi delle violenze raccontate in aula dalle amiche e colleghe della professoressa. Ed ha precisato come la stessa pubblica accusa, nella richiesta di archiviazione di un altro reato inizialmente contestato al medico, si facesse riferimento al fatto che la Laino "era affetta da una grave prostrazione psichica che la condotta del marito ha in parte determinato". In parte, dunque, ma non totalmente. Il legale ha affondato poi i colpi per quanto riguarda l'accusa al medico di aver impedito alla moglie di avere contatti con la figlia, dopo che se n'era andata da casa. «Non si capisce - ha detto il legale - come sia uscita dalla penna del pubblico ministero un'accusa del genere. I testi in aula hanno tutti confermato il fatto che la Laino si sentisse spesso con la figlia Giovanna. Vigilanti stesso durante un ricovero della moglie chiamò Giovanna per invitarla a visitare la madre all'ospedale. Vigilanti è stato dipinto come un pessimo padre: ma vorrei vedere quale padre non si preoccuperebbe di una figlia che a 13 anni riceve dal fidanzato 25 lettere in cui è scritto "Ti porto via". Un testimone in aula ha descritto la figlia come una bambina serena. Come può dunque una bambina crescere serena in un ambiente famigliare violento?»  Il legale si è soffermato su aspetti della vita famigliare di casa Vigilanti-Laino, in aperto contrasto con le accuse riferite nel capo d'imputazione. «Si è descritto Vigilanti - ha continuato l'avvocato Casciarri - come una persona che impediva alla moglie il contatto con l'esterno. Ma come si spiega il fatto che la Laino partecipava alla vita parrocchiale, andava ai corsi di pianoforte e di pittura?». Ed sul particolare rapporto con il maestro di musica, il legale ha manifestato la sua convinzione che, proprio alla fine del 2006, quando lo incontrò, saltarono gli equilibri famigliari. «È da allora - ha concluso - che la Laino inizia a raccontare in giro dei presunti maltrattamenti del marito

l'accusa si basa sulle parole della vittima, sulle parole degli amici della vittima. Testimoni attendibili.
Non la lasciava uscire di casa, non la faceva parlare con la figlia..

la difesa chiede spiegazioni:  frequentava regolarmente corsi di pittura, di musica, frequentava la parrocchia al di fuori della casa.. come si puo' sostenere che non la lasciava uscire?

Condannato: c'è la prova piena, la parola della vittima.
L'esperienza è un pettine che la vita ti dà dopo che hai perso i capelli

Offline poisonmind

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Offline falseaccuse

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Re: Moglie suicida, condannato il marito per maltrattamenti
« Risposta #2 il: Giugno 09, 2011, 13:28:17 pm »
E' come nei casi di violenza sessuale: la parola della donna conta come prova oggettiva, più forte di qualsiasi altra prova oggettiva che si possa immaginare

Online Massimo

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Re: Moglie suicida, condannato il marito per maltrattamenti
« Risposta #3 il: Giugno 09, 2011, 23:31:50 pm »
Se dovessimo applicare la stessa pena per contrastare il fenomeno dei suicidi maschili secondo voi quante carceri femminili in più si dovrebbero costruire? Provate a sparare una cifra!

Offline tuxedo

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Re: Moglie suicida, condannato il marito per maltrattamenti
« Risposta #4 il: Giugno 10, 2011, 08:07:09 am »
mi fa molto impressione (posto che comunque la giustizia italiana a volte si
ribalta in appello).

se un uomo si ammazza lo fa "con ragione", o per preservare l'onore.
la donna lo fa per dare un messaggio, forse, per screditare qualcuno,
e quindi la "condanna".

penso a "suicidi" famosi

Anna Karenina, madame Bovary...

casi letterari, certo, ma ispirati al vero.


non so. Comunque e` sempre un fatto tragico.
Nil admirari