In rilievo > Una risata vi sommergerà

L'invidia maschile del pancione?

(1/1)

Fazer:
http://27esimaora.corriere.it/articolo/invidia-maschile-del-pancione-tranquilli-ce-il-simulatore-di-gravidanza/

Invidia (maschile) del pancione? Tranquilli, c’è il simulatore di gravidanza
Il sospetto circola da tempo. Che l’invidia (maschile) del pancione fosse materia che merita attenzione tanto quanto o, assai probabilmente, di più dell’inflazionata invidia del pene è cosa nota. Anni fa in un bell’articolo Adriano Sofri ricordava il libro di Roberto Zapperi, pubblicato nel 1979 (L’uomo incinto. La donna, l’uomo e il potere) e sottolineava le ragioni della frustrazione maschile di fronte all’impressione di un’autarchia femminile, di un mondo in cui le donne decidono di fare da sole. Lo spunto, allora, era la rabbrividente notizia della possibilità di istallare un embrione fecondato nell’addome di un uomo. L’ultima novità in tema, invece, non riguarda l’ingegnegneria genetica, ma la realtà virtuale. Arriva dal Giappone il primo simulatore di gravidanza. Chi vuole provarlo dovrà pazientare fino ad agosto, al  prossimo Sigraff a Vancouver. Intanto il video è a disposizione di tutti.
La ricerca è serissima (l’ironia sarebbe fuori luogo: sono già troppi quelli che contrappongono le ragioni della beata ignoranza a quelle della scienza), riferita dal New Scientist.  I ricercatori dell’Advanced Institute of Science and Technology, guidati da Takuya Iwamoto, hanno messo a punto una speciale tuta hi-tech che permette di sperimentare quel che si sente durante la gravidanza grazie alle variazioni di peso e temperatura, il movimento e il battito cardiaco di un feto virtuale. Due le possibilità: o in versione diciamo così zippata (nove mesi concentrati in due minuti per gli impazienti) o in tempo reale (per quel che può valere l’aggettivo…) giorno per giorno. In pratica, come si vede nel video, si tratta una specie  di grembiulone con una sacca piena di acqua calda. I movimenti del feto sono ricreati da 45 palloncini che si gonfiano e si sgonfiano e da una miriade di sensori collegati a un software. A quanto è dato di sapere tra gli obiettivi dei ricercatori c’è quello di aiutare gli uomini a sentire (capire è un’altra cosa) quello che sperimentano le donne durante la gravidanza. Proprio per il rispetto di cui sopra sospendiamo ogni commento. Compreso il più ovvio: pensate veramente che basti un grembiulone seppur ad alto tasso tecnologico a cancellare le differenze? A meno che sia il primo passo per la realizzazione del sogno inconfessabile di qualcuno: un mondo senza donne…
Meglio tornare a Zapperi e alla sua osservazione che il mito dell’uomo incinto è come una traccia sotterranea dell’immaginario collettivo che emerge ogni volta che il rapporto uomo-donna-istituzione si fa caldo e rischia di rompere gli equilibri costituenti.
Nel dubbio, un piccolo suggerimento, peraltro già praticato da molti maschi. Se volete provare le gioie della maternità c’è solo l’imbarazzo della scelta: pannolini, vestiti sporchi, calze spaiate, pappette, merende, compiti, colloqui con i professori, spogliatoi di piscine e palestre, sudoku tra orari di lavoro e orari di scuola/campiestivi/tate/tati/nonni/nonne/amici. E ancora, passeggini, marsupi, viaggi in macchina/treno/autobus/aerei/bicicletta, influenze, rigurgiti, vomiti, mal di pancia, capricci, tristezze, allegrie, notti insonni e notti magiche, sogni, incubi, desideri. Vabbè. E’ la gravidanza, bellezza. E quel che ne consegue. E ha ben poco di virtuale.

 :D :lol: :P

Navigazione

[0] Indice dei post

Vai alla versione completa