Autore Topic: Femminismo e Lesbismo  (Letto 8023 volte)

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Femminismo e Lesbismo
« il: Novembre 13, 2009, 03:31:26 am »
Leggendo il libro di Rino della Vecchia "Questa metà della terra", all'improvviso mi ha colto il seguente pensiero: "Il femminismo è nato da una lesbica. Le donne hanno acquisito il punto di vista di una lesbica".

Improvvisamente e alquanto inconsciamente mi è venuto in mente di associare il movimento femminista delle origini all'opera di Valery Solanas "SCUM Manifesto". E anche a certe frasi di Ti-Grace Atkinson, una su tutte:" Il Femminismo è la teoria, il Lesbianismo la pratica".

Ci sto vedendo doppio? Tenendo conto che non ho mai approfondito più di tanto ciò che hanno scritto le due amabilissime signore. A parte un episodio di poco conto su un certo Andy Wharol.

Tolgo dalla firma la frase o la lascio?

Ethans

Offline Animus

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Re: Femminismo e Lesbismo
« Risposta #1 il: Novembre 13, 2009, 09:57:40 am »
Tolgo dalla firma la frase o la lascio?
Ethans
:zzz:

Femminismo o Lesbismo


Le teorie femministe hanno dato origine a due principali movimenti di pensiero: la "Gender Theory" e quella della "Differenza Sessuale", la prima, e' piu’ datata e di origine anglosassone, la seconda, piu’ recente e di matrice francese.
Il concetto di "Gender" riguarda la costruzione sociale delle differenze fra uomo e donna ed il suo scopo è la conquista dell'uguaglianza dei diritti sociali e politici.
Le teoriche del pensiero della differenza sessuale sono invece maggiormente interessate a definire una nuova identità di donna, una donna che vada ‘al di là’ di quella generata della “societa’ patriarcale” .

Di questo secondo movimento femminista, il pensiero della filosofa francese Luce Irigaray, ha trovato ampio consenso, sostiene la particolarita’ della libido femminile e la necessità per la psicoanalisi sviluppare nuove teorie per colmare le lacune che condannano le donne alla svalorizzazione, dovuta alla mancanza del fallo.
Il secondo aspetto riguarda invece l'analisi e la struttura del linguaggio, attraverso una rivisitazione delle teorie filosofiche e psicoanalitiche viene evidenziato come il linguaggio sia caratterizzato dell'assenza di simboli che valorizzino la specificità femminile.

In Europa questo pensiero ha trovato terreno particolarmente fertile, e tale tipo di ricerca è considerato prioritario. Le teoriche della differenza ripercorrono e rielaborano storicamente e socialmente i significati delle rappresentazioni maschili e femminili nel linguaggio filosofico e letterario.
L’intellettuale francese, Monique Wittig, ha proposto di sostituire il termine donna con quello di lesbica per definire l'identità femminile al di là dell'eterosessualità .
Tale proposta non è stata pero’ accettata in quanto, teorizzare la sostituzione linguistica di donna con lesbica, è una scelta politica che risolve solo in superficie il problema della ridefinizione di una ‘femminilita’ post patriarcale’, dal momento che questo ha poco a che fare con la ristrutturazione dell'inconscio soggettivo femminile , mentre la ‘rivoluzione’ deve avvenire “dall`interno del mondo femminile”, prima che possa essere istituzionalizzata, dal momento che la sfida della libertà è rivolta innanzitutto alla propria simile e la posta in gioco è l'indipendenza mentale e affettiva dall'universo maschile.

È quindi necessario costruire un nuovo ordine simbolico femminil-femminista, e a questo scopo, la strategia radicale del ‘femminismo della differenza’, fa emergere la natura sessuata del “soggetto donna”, celato invece dalla “gender theory” , dove il corpo ed il desiderio sono elementi costitutivi fondamentali dell'identità femmmile, in quanto una donna può garantirsi la propria differenza dal maschile, soltanto se ha come autorità di riferimento un'altra donna.
Sul piano filosofico, la Irigaray propone di riappropriarsi delle figure mitiche femminili colonizzate dal potere patriarcale, sul quello psicoanalitico oppone al concetto di salute psichica ottenuto attraverso il superamento del conflitto edipico basato sulla gelosia nei confronti della madre, quello di un'economia libidica che si nutre del rapporto "omosessuale" madre-figlia.

La mediazione simbolica all’interno di una genealogia femminile non implica necessariamente il lesbismo ossia la scelta di un'altra donna come oggetto d’amore, ma anche sostenere la bisessualità rischia di lasciare intatto l'immaginario eterosessuale, e quindi l'egemonia maschile.
A questo vengono sviluppati due concetti fondamentali: il contimuum lesbico e la politica del posizionamento.
Il primo riguarda un aspetto politico-simbolico dell'universo femminile: l'esperienza delle donne tra le donne corre lungo un continuum dove non esistono gerarchie di valore per cui la lesbica sarebbe - come dice Wittig - un'identità femminile qualitativamente superiore alla donna: in questo continuum può verificarsi sia un rapporto di coppia che una semplice affinità.
Con la politica del posizionamento, il corpo della donna insieme ai suoi attributi sociali è ripensato entro un nuovo simbolico che tiene conto delle differenze tra donne: differenze di razza, di classe sociale, etc.Le teoriche del pensiero della differenza devono al pensiero di A. Rich molta parte delle loro riflessioni; i temi trattati nel libro complesso di Luisa Muraro, L'ordine simbolico della madre, ci riportano all'aspetto centrale delle nuove pratiche genealogiche, simboliche e sociali tra donne:

Le donne hanno la possibilità di creare un ordine simbolico nuovo attraverso un rapporto di gratitudine verso l'autorità materna e di debito simbolico verso una propria simile.

Un po’ di storia
Nella storia del femminismo, se l'impegno delle donne si è espresso da un lato come movimento di piazza e di lotta antistituzionale caratterizzato dalle pratiche di autocoscienza fra sole donne, con lo scopo di prepararsi alle lotte sociali "aperte", dall’altro, modificava le proprie forme di mediazione col sociale mediante la creazione di Centri di Documentazione, di librerie delle donne, di attività culturali, riviste, feste, contatti con gruppi esteri, in particolare il gruppo francese "Politique e Psychanalyse".
Nel Manifesto di Rivolta Femminile e in Sputiamo su Hegel, entrambi di Carla Lonzi, leader femminista degli anni ’70, scrive:
"L'uguaglianza è un tentativo ideologico per asservire la donna a più alti livelli (...)
quanto si offre ai colonizzati sul piano della legge e dei diritti, mentre la differenza è un principio esistenziale che riguarda le caratteristiche peculiari della donna come soggetto e le permette di esprimere il proprio senso dell'esistenza".
Gli sviluppi ulteriori delle pratiche e riflessioni teoriche che rifiutano l'assimilazione al maschile hanno trovato una loro sistemazione teorica nella rivista "Sottosopra" ad opera delle donne della Libreria di Milano .
Il gruppo milanese seguendo l'esempio della teorica americana Adrienne Rich, porta avanti la ricerca nell'ambito delle opere letterarie di alcune grandi scrittrici (Austen, Bronte, Stein, Bachmann, Woolf e altre) di un linguaggio capace di esprimere la differenza. L'individuazione di "madri simboliche" prima nei testi e poi in figure di donne autorevoli appartenenti al gruppo stesso di ricerca, concretizza la possibilità per le donne di avere una propria appartenenza genealogica, il significato originario della differenza sessuale si attiva praticando la disparità tra donne, affidandosi di preferenza ad una propria simile.
La madre simbolica funziona su di un doppio registro: ridona alla donna la sua origine, immettendola in una struttura di autonconoscimento di genere sessuato nei suoi aspetti di pensiero, sapere, esperienza, desiderio, soggettività e nello stesso tempo fornisce una misura di valorizzazione reciproca che risolve la conflittualità tra appartenenza al sociale e appartenenza al proprio genere.
L'alleanza fra due donne nell'ambito di una loro disparità che è sostanzialmente esperenziale, è stata denominata "affidamento" sottolineando lo scambio generazionale tra una donna "più giovane" e una donna più anziana che avendo fatto espenenza di un riconoscimento sociale del femminile, fornisce le regole per accedervi senza venire distrutta dal modello maschile.
L'affidamento è pensato come un rapporto di coppia la cui potenza si afferma nel momento in cui dà luogo a correnti di mediazione sessuata nel sociale in grado di dare vita ad una società femminil-femminista che promuove la strutturazione di una società che dà spazio al femminile.
Queste teorie che non escludono, ma anzi spingono al rapporto erotico tra donne, hanno suscitato consensi ma anche resistenze, dal momento che il potere tra donne rischia di rifondare una gerarchia oppressiva non troppo dissimile da quella maschile, mentre dal movimento lesbico giunge voce che è venuto il momento di nominare quella che fino ad ora è stata l'appartenenza al femminismo, più negata e taciuta di tutte: il lesbismo.

Il pensiero della differenza sessuale si trova a questo riguardo su di una posizione molto ambigua ; occorre seguire le varie tappe nello sviluppo del rapporto tra movimento femminista e movimento lesbista o solo individuare i punti di contatto dei due movimenti?

Nel 1983, il gruppo romano "Vivere lesbica", ha diffuso un documento di risposta polemica alla rivista "Sottosopra verde" della libreria di Milano: in "Sottosopra", sostengono le autrici del documento, fra le lunghe citazioni riportate da Adrienne Rich è stato omesso il brano che parla non solo del lesbismo ma anche della complicità col potere che le donne mettono in atto quando non si autonominano come lesbiche. È stato diffuso il concetto, del lesbian continuum dell'autrice americana, tralasciandone le parti più esplicitamente lesbiche e volutamente ignorando il messaggio fondamentale di A. Rich: i danni enormi che le donne si infliggono censurando col silenzio la propria verità sul fatto di essere lesbiche. Uno degli interventi presenti nel testo e successivamente pubblicato nell'antologia inglese curata da P. Bono e S. Kemp, sulla storia del pensiero femminista italiano, si esprime in questi termini: "Se nominare una cosa è l'atto essenziale di attribuirgli esistenza, la riluttanza ad usare il termine stesso (lesbismo) costituisce una seria minaccia per comprendere la possibilità o concretezza di ciò che esso definisce".

Nel decennio seguente a questo dibattito, un gran numero di donne lesbiche politicizzate ha aderito al pensiero della differenza . La rimozione collettiva del conflitto è stato il fattore principale che ha consentito al Movimento femminista italiano di costruire e conservare la coesione, mentre in altri paesi europei il lesbismo nasce separato, e quindi in antagonismo col movimento femminista .
L'intervento che ha riproposto l'ambiguità contraddittoria delle filosofe italiane sul piano del dibattuto interno e internazionale è quello di Teresa De Lauretis, studiosa di origine bolognese e docente all'Università Californiana di Santa Cruz. Nell'introduzione all'edizione statunitense del libro delle donne di Milano, Non credere di avere dei diritti, De Lauretis cita una frase del testo che è l'unica a far riferimento al lesbismo: "Il trovarsi a vivere in una comunità di donne è stata un'esperienza straordinaria la cui scoperta più fore fu che lì circolava un intenso erotismo". E un giro di parole, osserva De Lauretis, che ruota intorno all'idea e alla pratica di una sessualità femminile autonoma non più prigioniera del desiderio e delle definizioni maschili, ma che tradisce la sua autonomia nel momento in cui non osa dire il suo nome. Altre due voci del femminismo italiano si sono espresse al riguardo: Ida Dominijannij e Simonetta Spinelli.
Dominijanni si è espressa chiaramente sul tema della scelta sessuale indicando la mancanza di chiarezza a questo proposito come una delle cause principali dell'opacità esistente a livello di dibattito teorico e politico.Diversamente da Domnijanni che comunque definisce giusta la scelta di non spaccare il Movimento su questo tema, Simonetta Spinelli insiste sulla necessità di dare voce in una teoria separata alla realtà lesbica, sottolineando le contraddizioni del pensiero della differenza: da un lato teorizzare la liberazione del corpo sessuato femminile come esigenza simbolica prioritaria, dall'altro escludere nel linguaggio ogni riferimento esplicito al lesbismo.

In fine, altre critiche provenienti dalle lesbiche dichiarate, riguardano la tendenza delle teoriche del femminismo della differenza ad appropriarsi e a presentare come proprie, idee emerse dalle teorie radicali anglosassoni. Sulla rivista inglese "Woman's Review of book" del maggio 1991, è stata sottolineata l'assenza di riconoscenza simbolica delle autrici di Non credere di avere dei diritti verso le teorie del movimento lesbista americano .In particolare, l'autrice della recensione, un'inglese residente in Italia, ha citato l'affinità tra il concetto di "nurturance simbolica" e quello di partogenesi psichica presente nel libro di Jill Johnson, Lesbian Nation del 1973.
Ancora più sorprendente, prosegue l'articolo, è il fatto che le filosofe italiane negano alle loro teorie l'aspetto del lesbismo politico. Anche le figure di donne famose (letterate) che compaiono nei testi italiani come esempi della pratica dell'affidamento erano lesbiche ma non si è accennato minimamente a questo aspetto nel descrivere le loro relazioni, sono state invece usate per convincere della correttezza politica del tipo di alleanza femminile che propongono. In conclusione il rischio di non riuscire a scardinare l'ordine simbolico dominante è visto in questa ostinazione a negare questa figura di donna lesbica che maggiormente mina alla base l'ordine simbolico patriarcale.

(Sùmina - 2005)
http://www.metaforum.it/archivio/2005/index020d.html?t7458.html
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

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Re: Femminismo e Lesbismo
« Risposta #2 il: Novembre 14, 2009, 02:27:20 am »
Ho sempre avuto sentore, perlomeno a livello epidermico, di uno stretto legame tra Lesbianesimo e Femminismo, non che la cultura lesbica mi disturbi più di tanto, penso addirittura che se vogliono sposarsi fra loro sono liberissime di farlo: trovo però il Lesbianesimo applicato alle rivendicazioni femministe e femminili (non c'è molta differenza ormai tra due termini che, allo stato dell'arte, ritengo sinonimi) assolutamente innaturale e artefatto, a uso e consumo di queste ultime.

La mia è solo un'impressione sia chiaro. I "rimescolamenti" ideologici però mi lasciano sempre basito. Ancor più delle ideologie stesse.

Tanto era dovuto
Un abbraccio
Ethans

P.s: è tipico della donna questo continuo rimescolare... ma forse non siamo abbastanza "empatici" per cogliere certe profondità feminee...


Wyk72

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Re: Femminismo e Lesbismo
« Risposta #3 il: Novembre 14, 2009, 03:20:31 am »
Citazione
Ho sempre avuto sentore, perlomeno a livello epidermico, di uno stretto legame tra Lesbianesimo e Femminismo

Anche io. Ma è un confine un po' sfocato, c'è da vedere quante femministe "zoccolo duro" sono anche lesbiche (secondo me quasi tutte).

Citazione
non che la cultura lesbica mi disturbi più di tanto, penso addirittura che se vogliono sposarsi fra loro sono liberissime di farlo

A personalmente un po' tutta la cultura omosessuale mi disturba abbastanza, sono fermamente convinto sostenitore della coppia etero e che sia l'unica degna del matrimonio e l'unico posto ove far crescere dei figli in modo corretto.

Abbandono per un attimo il tono "politically correct" e mando decisamente affanculo i matrimoni tra gay e straffanculo chi sostiene che gli si possa addirittura far adottare dei figli.

Non mi ci voglio manco sprecare a chiosare su cose tanto ovvie (che poi è fiato sprecato con certa gente).

(Ovviamente non mi riferisco a te - è un discorso più generale)

Citazione
P.s: è tipico della donna questo continuo rimescolare... ma forse non siamo abbastanza "empatici" per cogliere certe profondità feminee...

Mah, ti dirò: più che empatia e profondità ci trovo più un buon metodo per tirare l'acqua al proprio mulino in caso di bisogno. La famosa "morale elastico" che si accorcia o si allunga a seconda del come fa comodo.

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Re: Femminismo e Lesbismo
« Risposta #4 il: Novembre 14, 2009, 04:14:18 am »
Sinceramente la cultura omosessuale non mi disturba più di tanto fino a quando gli omosessuali non si mettono in testa di adottare dei figli, ecco qui la cosa mi lascia parecchio perplesso. Se vogliono fare i loro comodi fino ad arrivare a sposarsi non c'è problema, ma quando si arriva a rivendicare il diritto ad allevare un bambino... è qui che la mia tolleranza inizia a scricchiolare.

Per quanto riguarda "la morale elastico" o "il tirare l'acqua al proprio mulino", beh... la mia era semplicissima ironia (neanche tanto sottile, tra l'altro). E' evidente che tutta la GNF si fonda su questa ipocrisia. Slogan e teorie preconfezionate che si adattano agli umori del momento. Il problema è che gli uomini non hanno ancora capito un cazzo di questa morale double-face, presi come sono ad assecondare i loro istinti testosteronici e di conseguenza a mendicare una "nasatina di fica" dalla gran dama del momento (e tra tutti questi uomini mi ci metto anch'io, sia chiaro).

Cmq, tornando a monte di questo topic, secondo me il problema non è che "tutte le femministe sono lesbiche". Il problema (molto più preoccupante) è che tutte queste "donne moderne" hanno mutuato, sotto certi aspetti, un'ideologia che non gli appartiene. Non so fino a che punto questo sia stato un atto volontario o meno. Il fatto di non rendersi conto delle radici della teoria o della morale che tendi a professare è indice emblematico di una mancanza di profondità. E il fatto di rendersene conto (ipotesi) e incaponirsi a professarla ugualmente è ancora peggio.

La questione (è ovvio) deve rimanere aperta.

Saluti
Ethans

P.s: come cazzo si fa a quotare?
« Ultima modifica: Novembre 14, 2009, 04:55:57 am da Ethans »

Offline Ethans

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Re: Femminismo e Lesbismo
« Risposta #5 il: Novembre 14, 2009, 04:54:06 am »
ho sbagliato a quotare, scusate

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Re: Femminismo e Lesbismo
« Risposta #6 il: Novembre 14, 2009, 11:19:15 am »
più che tutte le femministe sono lesbiche , dovremmo diire che (quasi) tutte le lesbiche sono femministe... purtroppo  :doh:



occorre ripeterlo fino alla noia con tutte le donne che si conoscono  :

il femminismo è un fenomeno tra l'inutile ed il dannoso
e le femministe sono solo dellle parassite che chiedono poltrone agli uomini ed obbedienza alle altre donne.

solo creando un ambiente che disprezza il femminismo (anche nel politicamente corretto),
si riuscirà a non far aderire le donne al femminismo.

bisogna cinicamente ammettere che , soprattutto per il genere femminile(ma non solo), non conta tanto il ragionamento sul fatto,
conto il clima culturale  e come l'ambiente vede un'ideologia perchè si aderisca o meno ad essa.  
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Re: Femminismo e Lesbismo
« Risposta #7 il: Novembre 14, 2009, 11:26:01 am »
Anche io. Ma è un confine un po' sfocato, c'è da vedere quante femministe "zoccolo duro" sono anche lesbiche (secondo me quasi tutte).

A personalmente un po' tutta la cultura omosessuale mi disturba abbastanza, sono fermamente convinto sostenitore della coppia etero e che sia l'unica degna del matrimonio e l'unico posto ove far crescere dei figli in modo corretto.

Abbandono per un attimo il tono "politically correct" e mando decisamente affanculo i matrimoni tra gay e straffanculo chi sostiene che gli si possa addirittura far adottare dei figli.

Non mi ci voglio manco sprecare a chiosare su cose tanto ovvie (che poi è fiato sprecato con certa gente).

(Ovviamente non mi riferisco a te - è un discorso più generale)







attenti ad identificare femminismo e lesbiche e cadere nelle frasi del tipo "sei femminista quindi sei lesbica". Non credo sia vero e penso si farebbe un favore alle femministe con simili affermazioni(almeno se si presentano nella società di cultura medio-alta).


ai matrimoni gay ed alle adozione gay , personalmente sono favorevole (anche se non adotterei mai un figlio se non avessi una compagna)  ma ognuno la vede come vuole. 


la "cultura omosessuale" identitaria  è un qualcosa di moderno da quel che so,
non mi disturba e non mi entusiasmo, non più dei dark o  degli hippies, yuppies e via dicendo.

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Re: Femminismo e Lesbismo
« Risposta #8 il: Novembre 14, 2009, 11:27:44 am »
:zzz:

Femminismo o Lesbismo


Le teorie femministe hanno dato origine a due principali movimenti di pensiero: la "Gender Theory" e quella della "Differenza Sessuale", la prima, e' piu’ datata e di origine anglosassone, la seconda, piu’ recente e di matrice francese.
Il concetto di "Gender" riguarda la costruzione sociale delle differenze fra uomo e donna ed il suo scopo è la conquista dell'uguaglianza dei diritti sociali e politici.
Le teoriche del pensiero della differenza sessuale sono invece maggiormente interessate a definire una nuova identità di donna, una donna che vada ‘al di là’ di quella generata della “societa’ patriarcale” .
[..]


queste sono da annoverare tra i nemici della società aperta
con la solita riproposizione anti-individualista del "noi contro voi"
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Re: Femminismo e Lesbismo
« Risposta #9 il: Novembre 14, 2009, 17:00:06 pm »
bisogna cinicamente ammettere che , soprattutto per il genere femminile (ma non solo), non conta tanto il ragionamento sul fatto,
conta il clima culturale  e come l'ambiente vede un'ideologia perchè si aderisca o meno ad essa.  

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Re: Femminismo e Lesbismo
« Risposta #10 il: Novembre 14, 2009, 17:01:46 pm »
bisogna cinicamente ammettere che , soprattutto per il genere femminile (ma non solo), non conta tanto il ragionamento sul fatto,
conta il clima culturale  e come l'ambiente vede un'ideologia perchè si aderisca o meno ad essa.  

Giustissimo... non c'è analisi, c'è solo adesione incondizionata... e questo è un male, un grande male.

Milo Riano

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Re: Femminismo e Lesbismo
« Risposta #11 il: Novembre 14, 2009, 17:20:18 pm »
Le femministe, purtroppo, non sono tutte lesbiche: a volte tocca anche relazionarcisi nei rapporti di coppia. Non a caso le femministe tentano periodicamente un'operazione simpatia.

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Re: Femminismo e Lesbismo
« Risposta #12 il: Novembre 14, 2009, 18:31:19 pm »
Le femministe, purtroppo, non sono tutte lesbiche

Già...chissà perchè.
In effetti farebbero meno danni se fossero davvero tutte lesbiche.
Sarà per questo. :doh:
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

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Re: Femminismo e Lesbismo
« Risposta #13 il: Novembre 14, 2009, 20:00:45 pm »
Non so, parecchie lesbiche che ho incontrato mi sembravano un distillato dei peggiori stereotipi maschili e femminili racchiusi all'interno di un'unica entità fisica. Ma sarà una mia impressione.

Volevo che mi chiariste la questione "operazione simpatia". A che cosa ti riferisci Milo?

milo

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Re: Femminismo e Lesbismo
« Risposta #14 il: Novembre 15, 2009, 20:14:37 pm »

Volevo che mi chiariste la questione "operazione simpatia". A che cosa ti riferisci Milo?


Mi riferisco agli articoli che ciclicamente escono sui media femministi allo scopo di diffondere il meme: quant'è bella l'ideologia femminista, quanto siamo paritarie, come sono belle e felici anzi felicissime le femministe, ecc. Le altre so' sfigate, cretine, incolte, succubi, non sanno godere nel sesso, ecc. Hanno la coda di paglia e si vede, le complessate.