http://www.adnkronos.com/IGN/News/Economia/Ogni-ora-staccate-1600-multe-i-Comuni-puntano-a-4-mld-di-incassi_312197184663.htmlRoma, 2 lug. (Adnkronos) - L'Ici non c'è più, le casse sono vuote, ora arrivano anche i nuovi tagli previsti dalla manovra. E i Comuni si rifanno con le multe. Che fruttano più delle addizionali Irpef e diventano una vera e propria tassa: per il 2011 sono attesi incassi per quasi 4 mld di euro. L'Adnkronos ha consultato i bilanci di previsione 2011 dai quali si evidenzia quella che è ormai una prassi consolidata. I numeri complessivi sono inequivocabili: nel 2010 sono state staccate 14 mln di multe, 1.600 all'ora e 27 al minuto. Ogni italiano munito di patente ha pagato in media 91 euro. Per non parlare di quelle non pagate: sono un milione e mezzo, ormai, gli immobili con un'ipoteca giudiziale iscritta al registro immobiliare, 426 mila le ipoteche degli ultimi tre anni.
In prospettiva, il fenomeno è destinato a crescere ancora. Le entrate per le infrazioni degli automobilisti sono infatti una voce irrinunciabile per far quadrare i conti e le amministrazioni comunali indicano in bella evidenza il gettito previsto per i prossimi esercizi nei bilanci di previsione. Una cifra, sempre crescente, che viene stimata tenendo conto delle entrate degli anni precedenti e, soprattutto, delle voci di spesa da compensare. E che impone quasi sempre a metà anno di accelerare con le multe per centrare il target fissato.
Ormai è un trend consolidato, al Nord e al Sud del Paese. Il comune di Padova prevede di incassare nel 2011 600 mila euro in più di contravvenzioni rispetto al 2010. Il comune di Firenze, che pure l'anno scorso le aveva contenute, è tornato ad aumentare il gettito previsto: sono attesi 51 mln, cifra record di sempre.
A Roma nel 2010 l'Ufficio contravvenzioni ha comminato tre milioni e 631 mila multe: 731 mila in più dell'anno precedente, 1,3 multe per residente. Le telecamere sulle corsie preferenziali romane hanno avvistato 2000 infrazioni al giorno, altre 2000 multe sono arrivate quotidianamente per l'invasione delle zone a traffico limitato.
E dato che le infrazioni evidentemente non bastano, da dieci giorni i romani sono alle prese con una novità inaspettata. Da sempre è tollerata la sosta di moto e ciclomotori all'interno delle strisce blu. Per il semplice motivo di buon senso che il centro della città è quasi esclusivo appannaggio dei parcheggi a pagamento. Ora, per la stessa ammissione di Atac spa, la società che gestisce gli ausiliari del traffico, il vento è cambiato.
La nuova disciplina della sosta tariffata approvata nel 2008 dalla giunta comunale e poi modificata da un'altra delibera confermata dal consiglio comunale a giugno del 2010, riserva il diritto di parcheggiare sulle strisce blu solo alle autovetture, come correttamente riportato sulla segnaletica stradale. Tutti gli altri veicoli sono soggetti a sanzione, così come previsto dalle norme. Peccato che la prassi, ormai consolidata, sia considerata acquisita dai romani e nessuno sia a conoscenza della svolta restrittiva.
Gli ausiliari della sosta, sostiene la Atac spa, "dopo aver svolto tutte le opportune politiche dissuasive, hanno iniziato a sanzionare i veicoli in sosta che non rispondono ai requisiti previsti dalle normative, anche perché un'inadempienza da parte nostra esporrebbe l'azienda a responsabilità di tipo amministrativo e contabile, come già rilevato dagli enti di certificazione che vigilano sull'attività di Atac spa".
Da segnalare anche qualche comportamento virtuoso. Come quello del comune di Lodi che prevede che ammonti a 1.244.000 euro la quota dei proventi della riscossione di multe che sarà destinata a finanziare interventi per la sicurezza stradale. L'importo rappresenta il 69 per cento del gettito per le multe previsto a bilancio (pari a circa 1.800.000 euro), rispetto ad una quota minima di legge stabilita nel 50 per cento.
Il problema, generalizzato è che le multe sono ormai a tutti gli effetti uno strumento per operare sulla correzione dei conti. Un meccanismo che, inevitabilmente, induce a forzare la mano quando è necessario. Cosa avviene quando al 30 giugno le multe effettivamente incassate sono inferiori alla cifra indicata nei bilanci di previsione? Parte l'ordine perentorio, 'più vigili in strada e più multe'. In tutti i bilanci dei principali comuni italiani, andando a scomporre il flusso delle entrate da sanzione del codice della strada, si evidenzia infatti un aumento consistente delle multe comminate nella seconda parte dell'anno.
Altro tema chiave è l'incremento esponenziale delle somme dovute per le multe non pagate. Se 91 euro è il valore medio della multa comminata in Italia, in media la prima cartella esattoriale già pesa per 200 euro. E un divieto di sosta non pagato nel 2001, 38 euro, dieci anni dopo è diventato una cartella da 363,53 euro. L'incremento, calcolatrice alla mano, è del mille per cento.
Per Elio Lannutti, senatore Idv e presidente Adusbef, bisogna porre fine al "far west dei comuni che, a corto di soldi, fanno come i fuorilegge con l'assalto alla diligenza". I comuni sbagliano, sottolinea il presidente di Federconsumatori Rosario Trefiletti, ma la colpa è anche di un governo che "mette in campo una manovra che, tagliando risorse per gli enti locali, incentiva atteggiamenti predatori"