Caro Alberto, non perdere le speranze. Lina Wertmuller, da donna, sa benissimo cosa in fondo al
loro cuore desiderano DAVVERO le donne moderne emancipate e femministe. Proviamo a pensare una femminista e un talebano su un'isola deserta, in grado di sopravvivere e di cavarsela in un
ambiente totalmente ostile e la nostra povera femminista che per vivere deve affidarsi all'uomo
talebano. Quanto tempo ci vorrà perchè la nostra femminista si metta a fare le fusa come una
gattina e ad innamorarsi del talebano, come la donna milanese viziata e viziosa si innamora del
pezzente e puzzolente Gennarino che però nell'isola deserta diventa determinante e importante?
Ci vorrebbe pochissimo tempo, te l'assicuro! Ma, facendo un discorso più generalizzato se la
nostra stanca (e marcia) civiltà dovesse crollare e si dovesse ristabilire il patriarcato cosa vuoi
che potranno fare le nostre femministe, così spavalde ora, sapendo di essere protette dalle leggi
se non di rassegnarsi a tornare a svolgere il ruolo tradizionale che la donna svolse nel passato?
Stai tranquillo che non si suicideranno di sicuro! Quanto ai maschi, o tireranno fuori le palle o se
le creeranno, se vorranno sopravvivere. A suo modo, questo è un film profetico!