http://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/2011/07/01/536076-caso.shtmlInzago, 1 luglio 2011 - Nessuna discriminazione nei confronti delle donne, tantomeno nessuna frase a sfondo sessista. Il titolare della piccola azienda del milanese, la Ma-Vib di Inzago, smentisce la ricostruzione della vertenza sindacale fatta dalla Fiom, che lo ha accusato di voler licenziare solo donne, con un responsabile aziendale che avrebbe aggiunto: "Così possono stare a casa curare i bambini", scatenando forti polemiche.
Ivaldo Colombo, amministratore delegato dell’azienda di motori elettrici e ventilatori ha affermato: "Con riferimento agli articoli di stampa e ai servizi televisivi e radiofonici, nei quali è stata riferito che Ma-Vib sarebbe intenzionata ad assumere provvedimenti discriminatori nei confronti del proprio personale femminile e che avrei pronunciato le frasi apparse e riportate in occasione dell’ultimo incontro presso Confapi Milano, anche per conto della Ma-Vib preciso che non ho mai pronunciato le frasi riportate negli articoli di stampa, così come verrà dimostrato nelle competenti sedi giudiziarie a seguito della denuncia che si riserva di depositare".
"Mai la Ma-Vib - ha aggiunto Colombo in un comunicato inviato a Confapi Milano e da questa reso pubblico - ha inteso adottare politiche discriminatorie nei confronti del proprio personale dipendente femminile. Se verranno adottati, infatti, provvedimenti il prossimo mese di settembre, a seguito dell’attuale gravissima crisi aziendale, questi potrebbero riguardare il reparto produzione, ovvero il reparto che maggiormente sta soffrendo la crisi, e in misura minore il settore impiegatizio: purtroppo il reparto produzione e’ quello che attualmente occupa 18 donne su 20 addetti. E’ questa l’unica ragione ‘tecnica’ che potrebbe veder coinvolte più donne che uomini e non certamente per una volonta’ discriminatoria della società o mia".
L'amministratrore delegato ha concluso: "Ovviamente Ma-Vib e i suoi responsabili sperano e si stanno attivando per superare l’attuale momento di difficoltà, in modo che nessun provvedimento debba essere adottato, ovvero si augurano che esso sia il più contenuto possibile".
Fonte Agi