Autore Topic: La teoria del maschio alfa e beta  (Letto 41193 volte)

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Offline Red-

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Re: La teoria del maschio alfa e beta
« Risposta #105 il: Luglio 18, 2011, 15:20:24 pm »

Oddio, adesso inizio a parlare come Red... :w00t:

:D
Ma parla pure come vuoi, solo evita di fare similitudini che non ci azzeccano per niente.
Tra me e te penso ci sia una certa distanza, come cervello, intendo. Che poi questo non so se sia garanzia di qualcosa, (lo dico per scaramanzia), però io preferisco tenermi il mio.

Per il resto, io ho semplicemente detto la mia sull'arogomento, pensando che, se lo proponevi sul forum, ognuno potesse esprimere la propria opinione.

Se continui con la tua opera di ottusa diffamazione chiederò il tuo ban e non ti darò tregua sinchè avrò vita.
Regolati di conseguenza.




"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

Offline Stealth

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Re: La teoria del maschio alfa e beta
« Risposta #106 il: Luglio 18, 2011, 15:28:54 pm »
Ma parla pure come vuoi, solo evita di fare similitudini che non ci azzeccano per niente.
Tra me e te penso ci sia una certa distanza, come cervello, intendo. Che poi questo non so se sia garanzia di qualcosa, (lo dico per scaramanzia), però io preferisco tenermi il mio.

Per il resto, io ho semplicemente detto la mia sull'arogomento, pensando che, se lo proponevi sul forum, ognuno potesse esprimere la propria opinione.

Mamma mia! :lol:

Ma prenditi un po' di camomilla! :P



:D

Citazione
Tra me e te penso ci sia una certa distanza, come cervello, intendo. Che poi questo non so se sia garanzia di qualcosa, (lo dico per scaramanzia), però io preferisco tenermi il mio.

Le distanze le hai volute tu. Per quanto mi riguarda io non ho niente contro nessuno finquando non mi rompono i marones.




Citazione
Se continui con la tua opera di ottusa diffamazione chiederò il tuo ban e non ti darò tregua sinchè avrò vita.
Regolati di conseguenza.

Veramente ti faccio notare che chi ha cominciato a diffamare sei tu. Io non ti considero manco esistente, se è per questo. :)

Saludos, caro! Io torno a vedere il film "John Rambo". Quando intervieni tu, chissà perché, mi vien voglia di vedere un film. Sarà per ammazzare la noia... :D
Ciauz. :)
« Ultima modifica: Luglio 18, 2011, 15:39:41 pm da Giubizza »

Offline TheDarkSider

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Re: La teoria del maschio alfa e beta
« Risposta #107 il: Luglio 18, 2011, 16:18:43 pm »
Sì direi che come teoria mi piace  :D :D :D :D :D
Scusa quel paranoico di Uriel ha impostato la redirezione a una bella immagine esplicita per chi lo linka da posti non graditi :w00t:

Ad ogni modo copio e incollo i suoi post (la licenza me lo permette):

ALFA E BETA -> UOMINI, PRIMO POST

Citazione
Tavola periodica degli elementi umani.
Scritto da Uriel Fanelli il 9/09/2009

Nella visione italiana del potere spesso si tende ad automatizzare i meccanismi sociali e politici senza chiedersi se per caso contino anche le qualita' umane nella storia di potere del singolo. Tutto viene trattato come se fosse unicamente una prasseologia politica a portare le persone al potere, e chiunque si fosse trovato nelle medesime condizioni di partenza avrebbe potuto fare lo stesso. Un esempio spiccio e' quando dicono che Berlusconi sia Berlusconi perche' aveva iniziato con le TV e conosceva Craxi. Ma di gente con due soldi da investire e conoscenze in politica ce n'e' anche a sinistra: come mai non esistono le TV di sinistra? Manca un preciso elemento umano.


In generale, quindi, occorre considerare l'elemento umano prima di attribuire esclusivamente alle condizioni di contorno la storia di successo di qualcuno. E per fare questo, nella vita quotidiana(1), occorre riuscire a determinare con una certa sicurezza chi si ha di fronte.

Iniziamo con l'elemento piu' abusato, diciamo: l'elemento alfa.

Tutti siamo portati a vedere l'elemento alfa come colui che sta in mezzo al gruppo a comandarlo. Nella nostra visione l'elemento alfa ha la caratteristica di essere tra la sua gente, distribuire compiti, verificare che siano portati a termine, punire chi non li porta a termine, spronare chi lavora.

Niente di piu' sbagliato. L'elemento alfa del branco e' caratterizzato da due messaggi:



    Io non ho bisogno di voi e potrei farcela anche da solo.

    Voi avete dei vantaggi nella mia adesione al gruppo.


La prima caratteristica dell'elemento alfa, cioe', e' quella di assomigliare ad un altro elemento, che e' il solitario. (ne parleremo dopo, perche' questa somiglianza produce guai) . L'elemento alfa se ne sta da solo: anche se, piu' che vivere da solo, vive LONTANO dal resto del branco.La differenza tra distanza e solitudine fa la differenza tra elementi alfa e cani sciolti.Il cane sciolto e' solitario, l'alfa e' soltanto distante. Ma chi pensa ad un capo che stia tra la sua gente si sbaglia di grosso.  Cosi' come sbaglia chi pensa che l'elemento alfa abbia lottato molto per raggiungere il suo obiettivo , dove per lottato intendo dire "con altri contendenti". No, quelli sono i secondi.

L'elemento alfa costruisce da solo la propria carriera. Si scontra il meno possibile e tende, anzi , a stare da solo. LE alleanze le coltiva in segreto: per la semplice ragione che se dovesse mostrare di aver bisogno di qualcuno, verrebbe meno il suo ruolo di alfa: non ha bisogno degli altri, questo e' il messaggio di base del suo essere. L'elemento alfa se ne sta da solo, difficilmente incontra gli altri in pubblico, e se (come e' necessario fare) deve incontrare i suoi secondi lo fa in privato.

Nella politica italiana abbiamo avuto, di recente , due elementi alfa. Silvio Berlusconi e Romano Prodi. Entrambi sono scesi dicendo che il paese aveva bisogno di loro in politica (chi per una ragione chi per l'altra), e affermano che loro avrebbero potuto fare altro. Prodi se n'e' andato sbattendo la porta proprio dichiarando che a lui di certo non mancavano le occasioni. Berlusconi dal canto suo sostiene in continuazione di non aver bisogno della politica essendo molto ricco, e non vanta le sue alleanze, si limita a ribadirle. Entrambi si sono sempre guardati bene dall'apparire circondati dagli alleati , e le poche volte che c'e' stata un'alleanza basata sul gruppo, Berlusconi ha perso. Solo in quell'occasione Berlusconi si fece fotografare con Fini e Bossi. Ma cosi', perse il suo status di elemento alfa: se hai bisogno degli altri non sei un alfa.E perse.

Su questo c'e' poco da fare, si tratta di cose che gli elementi alfa hanno nel sangue . Si comporteranno sempre cosi', vinceranno sempre e solo se sono da soli sul palco, il loro messaggio e' un continuo ribadire che vivrebbero bene anche senza fare il capo. E sono elementi alfa maggiormente lo dimostrano: piu' Berlusconi e' ricco piu' potra' affermare di non aver bisogno della politica(2), e sara' credibile come elemento alfa

Su questo credo poco alle cazzate sull'educazione ricevuta: se sei di quel tipo di elemento umano, sarai quello e reagirai nello stesso modo finche' sarai vivo. L'elemento alfa si costruisce attorno un orticello ricchissimo, inizia a snobbare gli altri e a dire che non ha bisogno di loro (prova ne sia il loro orticello) , e gli altri, sempre per costituzione, gli riconoscono la guida. Non c'e' un cazzo da fare, e' una cosa che ogni specie ha stampata a fuoco. Possiamo inventare la democrazia, uguaglianza fratellanza liberta', ma gli alfa rimangono alfa.

Ovviamente puo' cambiare lo stile dell'alfa , (Prodi e Berlusconi sono un esempio) , ma il succo rimane quello. Chi si illude di riconoscere l'elemento alfa perche' da' ordini si sbaglia di grosso, l'elemento alfa al massimo fa sapere come la pensa. Qualche zelante secondo, o i suoi peones, faranno il resto. Anche nel fatto di non necessitare di coazione si riconosce l'elemento alfa dagli altri. I peons e i secondi VOGLIONO essere come lui, avere le cose che ha lui, fare quello che LUI trova giusto.

Se volete riconoscere l'elemento alfa dagli altri, dovete cercare proprio questo:



    Vive in una posizione invidiabile.

    Se ne sta da solo in pubblico, e se incontra altri lo fa in privato quando puo'.

    Non da' mai ordini diretti, tantomeno in pubblico, se non in momenti di crisi. L'ordinaria amministrazione sembra non interessarlo.


Questi sono i tre elementi costitutivi della carriera dell'elemento alfa ed e' con questo atteggiamento che si costruisce la sua carriera. Non appena si e' costruito la sua bella casetta sbrilluccicante, le sue qualita' vengono riconosciute dal cosiddetto "secondo". Il secondo ha queste caratteristiche:



    E' un codardo. Per cui obbedisce all'elemento alfa. Ma si batte coi peones, suoi subordinati.

    E' privo di idee proprie, ma intuisce benissimo quelle degli altri.

    E' estremamente autoritario e presente, spesso vessatorio.


Parte del meccanismo di successo degli elementi alfa proviene dai propri secondi. Il secondo e' uno che vince gli scontri tra i peones tenendoli a bada , (si batte con una frequenza enorme e ribadisce il suo potere in continuazione, e' quasi sempre un discreto combattente)  e riconosce immediatamente di poterli anche comandare, ma non sa dove portarli. Gli manca la visione. Istintivamente sa che senza un vero alfa a comandarlo la sua carriera finirebbe in fretta. Quando vede che l'alfa e' uno capace di costruirsi una bella casetta sbrilluccicante da solo, per prima cosa gli si sottomette. Se ha la fortuna di non aver trovato un solitario (ne parlo dopo, ripeto) e di averlo scambiato per un elemento alfa, il secondo diventa immediatamente funzionale all'elemento alfa. E' nel suo dna. Non e' un "leccaculo" come lo dipingono i peones, e' semplicemente nato per questo.


E' quello che nelle piantagioni di schiavi negri teneva la frusta: scambiarlo per il padrone della piantagione e' tipicamente italiano, perche' in Italia si confonde il potere con la vessazione. E non e' neanche uno sbirro, lo sbirro e' semplicemente un peone che ha avuto il potere di un secondo.

Questo e' l'elemento che piu' spesso in Italia si scambia per un capo. Sia chiaro, non ho nulla contro i secondi: in Marina il comandante in seconda e' una figura essenziale.Senza di lui, va tutto a puttane. Ma attenzione: il secondo puo' sapere come andarci, ma non sa dove andare. Quello lo sa l'alfa. Quando un secondo sfida l'alfa, ottiene solo un disastro, perche' non puo' prendere il suo posto. Quando i secondi abbattono l'alfa, il branco si scioglie a meno che non arrivi un altro alfa. Nessuna eredita'. L'ulivo e' un esempio di branco sciolto perche' i secondi hanno abbattuto l'alfa, che era Prodi.

Il secondo fattore che porta l'alfa al successo sono i peones. Sono personaggi che si trovano nella scala piu' bassa della gearchia umana, e non sanno ne' dove andare ne' come andarci. Hanno bisogno di un alfa che gli dica dove andare, e di un secondo che gli dica come farlo. In generale, il peones si riconosce da tre caratteristiche:



    Fa branco con dei gregari, di solito  contro altri peones.

    Si batte per posizioni di potere illusorie e narcisistiche, di dimensione reale minima.

    Tenta in continuazione di spodestare il secondo, ma adora l'alfa come un dio.


Quando il peones incontra l'alfa, nota che ha la sua casetta sbrilluccicante, e si accorge che non sa nemmeno come dovrebbe essere una casa. Quindi, nota che innanzitutto gli serve l'alfa per sapere come sia fatta la casa del successo. E' attratto istintivamente dall'alfa per i contenuti. Ma si rende conto anche di non sapere come fare. E quindi cerca il secondo : e' attratto dal secondo perche' sa come fare.

Il peone,insomma, e' attratto dall'alfa per la visione e dal secondo per le tecniche. Il problema e' che le tecniche possono venire apprese, e a quel punto il peone attacchera' il secondo cercando di spodestarlo.  Di solito non attacca l'alfa perche' si sente inferiore alla sua visione che non si puo' imparare. Quando sfida l'alfa  normalmente e' un disastro patetico perche' viene eliminato dai suoi stessi amici peones o dal secondo. In compenso anche il peone  e' narcisista, quindi ribadisce di continuo il suo immaginario potere. Il piccolo burocrate e' un  peone.


Per questo il secondo combatte in continuazione coi peones: troppo narcisismo da entrambe le parti. Ma almeno il secondo ha una posizione ufficiale, mentre la posizione del peone e' immaginaria. (Il che rende snervante il peone, che si offende quando urtate uno dei suoi pazzeschi sogni di grandezza, compiendo qualche gesto senza immaginare la contorta perversione dialettica con la quale il peone si illude di essere qualcuno, per non dire che non potrete mai sospettare il nevrotico valore che il peone assegnera' al vostro gesto, nel suo universo di allucinazioni.)

Un esempio di "secondi" sono Weltroni, D'Alema, Fini,  Bossi.

Tutti sono ottimi organizzatori, figure preziose, se solo c'e' un capo sopra di loro. Essi mancano della caratteristica principale che li distingue dall'alfa, cioe' il coraggio e la visione. L'alfa sa esattamente che tipo di casa sbrilluccicosa vuole per affascinare gli altri. I secondi sanno come costruirla, ma non avrebbero saputo inventarla.

Inoltre, come ho gia' detto, i secondi sono codardi, e non si battono MAI per il posto di alfa. Weltroni ha cercato di costruirsi un'immagine di alfa dicendo che non si sarebbe alleato con altri, ma non essendo un alfa nei cromosomi ha poi vantato l'unita' del team , si e' fatto abbondantemente fotografare con gli alleati , ha costruito la sua immagine come quello che voleva piacere a confindustria, che aveva i suoi candidati operai (gli ex operai Thyssen), che soddisfaceva le richieste della base. Patetica puttanata, l'elemento alfa non soddisfa le richieste della base, soddisfa le sue. E siccome e' strafigo e vive in una casa sbrilluccicosa, tutti vogliono essere come lui e vogliono  quel che vuole lui. Punto.(3) L'alfa INDICA la strada, e tutti sono d'accordo perche' la sua strada e' figa un sacco. Il solo fatto che ci sia una base scontenta e critica dice che manchi l'alfa al gruppo.

In pratica, weltroni era un secondo che si sforzava (forse consigliato da qualche agenzia di marketing) di imitare gli alfa. Lo stesso dicasi per Fini (delfino di Almirante e poi di Berlusconi) , per D'Alema (che e' il migliore da sempre ma non sale mai sul ring, da buon secondo: il secondo e' principalmente codardo). Idem per Bossi, che stava portando la Lega alla scomparsa finche' non si e' aggregato daccapo con Berlusconi, che e' un alfa. Anche se Bossi ha un passato da solitario. (Bossi e' una figura strana, diciamo, un solitario riciclato come secondo, che si spaccia per alfa ai suoi peones.  Per questo e' pericoloso e instabile : a volte agisce come alfa, altre come secondo, piu' spesso come solitario.In compenso ha degli ottimi secondi.)

Questi che ho menzionato (Fini, Weltroni, D'Alema, Bossi ), sono dei secondi. Per certi versi degli ottimi secondi, ma non possono essere niente di piu'. Sarebbero preziosi se avessero un capo, e sono preziosi solo finche' ce l'hanno. Puoi assumere tutti i consiglieri che vuoi, ma essere un alfa e' una questione di dna. O lo sei, o no. Non puoi fingere. Se sei un fottuto alfa, non ci puoi fare niente. E se sei un secondo, o un peones, non ci puoi fare un cazzo uguale.

C'e' infine l'ultimo elemento, che ne passa di tutti i colori perche' viene scambiato per l'alfa. Ed e' il solitario.

Il solitario ha la sfortuna di dare un messaggio simile a quello dell'alfa:




    Potrei farcela anche da solo. Anzi, VOGLIO farcela da solo.

    Quelli che non mi rompono i coglioni possono starmi vicino, e mi fa anche piacere.


Il primo messaggio e' simile a quello dell'alfa, perche' di fatto sancisce la solitudine dell'elemento e la sua determinazione a costruirsi da solo una casetta, sbrilluccicante o meno. In realta' l'alfa e' solo distante, mentre il solitario e' solo; si tratta pero' di una differenza difficile da percepire per i piu'. Diciamo che l'alfa lo senti dietro le spalle quando la porta dell'ufficio e' aperta, il solitario no.LA distanza non impedisce di essere presenti in qualche modo, la solitudine si'.

La differenza pesante sta nel secondo paradigma: laddove l'elemento alfa dice che il branco ci guadagna ad averlo dentro, il solitario non offre niente se non uno scambio, do ut des. E si circonda solo di persone che non richiedano di guadagnarci nulla di particolare.

E' vero che a volte attorno ai solitari si formano dei gruppi, ma sono gruppi molto diversi da quelli che si formano attorno all'elemento alfa. Attorno all'elemento alfa si formano gruppi utilitaristici, come quello del lupo: si caccia insieme, ci si guadagna piu' pappa nello stare insieme, la ragione della gerarchia e' utilitaristica. Il gruppo che si crea attorno al solitario e' piu' simile alla banda di gatti: non cacciano insieme, non hanno alcuna utilita' nello stare insieme, se non il fatto che giocano e gli piace.

Fin qui andrebbe tutto bene.

Solo che il solitario viene scambiato per un elemento alfa. E lo so bene, perche' sono un solitario. E so che il mio essere viene preso come un sfida dall'elemento alfa.

In genere, il mio rapporto con l'elemento alfa e questo balletto qui:



    Uriel se ne sta per i cazzi suoi a fare le sue cose.

    L'elemento alfa si sente sfidato dalla sua solitudine. Fa un passo avanti nel territorio di Uriel e lo maltratta un pochino, ma non troppo.

    Uriel lo lascia fare, chiarendo di non essere un elemento alfa.


Ci sono due tipi di finale. Il primo e' che il capo e' intelligente, capisce che Uriel non intende far nulla per insidiare la sua posizione, capisce che in fondo puo' essergli utile quando vuole commerciare un favore con qualcuno fuori dalle eterne zuffe tra secondi e peones, e lo lascia in pace. In questo momento vivo con un capo del genere: ho avuto il mio orticello in affidamento,  e sinche' funzionera' ai secondi e' stato passato il messaggio di  "lasciarmi in pace e fare come dico io  riguardo al mio orticello, perche' lo mando avanti bene". In cambio, Uriel deve riconoscere l'autorita' dell'elemento alfa e non deve scocciare i secondi, e non deve fare il figo coi peones. Un altro vantaggio dell'elemento alfa nel riconoscere al solitario il suo ruolo "sopra le righe" e' che gli puo' affidare funzioni che necessitano di essere tenute fuori da giochi politici.

C'e' poi  il capo stupido che dopo il primo passo minaccioso non capisce che deve fermarsi: stupido  perche' il solitario e' comunque uno che non ha necessita' di rispettare le regole , e come tale e' un pericolo perche' combatte da cane sciolto. Cosi', il risultato e' normalmente uno scontro nel quale entrambi escono con delle ferite addosso. I buoni alfa imparano molto presto a lasciare in pace i solitari. Gli altri lo imparano molto tardi, ma lo imparano lo stesso. Il solitario non puo' vincere contro un alfa, d'altro canto per l'alfa non c'e' alcun premio nel batterlo. In compenso per l'alfa  c'e' il rischio di battersi con qualcuno che non avra' alcun riguardo della cristalleria di equilibri nella quale avviene lo scontro. Solo un capo stupido (in genere, giovane) si batte coi solitari.



    Quindi, se siete dei solitari, aspettatevi che per il primo periodo l'elemento alfa vi maltratti un pochino, per capire se lo state sfidando con il vostro atteggiamento solitario quanto il suo, o se siete un normale elemento solitario. Lasciatelo fare, cosi' capisce che non siete li' a sfidarlo: non lo fa per male, e' un alfa. Non e' colpa sua, lo disegnano cosi'.


Poi iniziano i problemi. Perche' anche il secondo pensa che stiate sfidando l'alfa, e da bravo zelante idiota vi attacca credendovi uno dei tanti peones indisciplinati. Di questa gente, se siete dei solitari, non dovete aver pieta'. Lasciate tacche nelle ossa quando colpite, distruggete ogni cosa, fate danni catastrofici nella sua squadra. Si fermera' solo quando lo scontro arrivera' all'attenzione dell'alfa, che imporra' una pace. Se e' furbo. Altrimenti, devastate la sua squadra: non potete colpire l'alfa, ma i peones sono facili da massacrare e uno stronzissimo cecchino e' una maledizione biblica per qualsiasi alfa.

Nel frattempo, menate il secondo piu' forte che potete, perche' i secondi non rispettano qualcuno se non lo temono, e voi dovete farvi temere. Non siete un potentissimo lupo, siete solo "un tasso un po' caratteriale": non forte quanto un lupo, ma capaci di lasciare delle belle cicatrici, che vista l'inesistente posta in palio sono troppo costose. La forza del tasso e' proprio questa: lo scontro costera' caro comunque, ma dentro la tana del tasso non c'e' un cazzo di niente da prendere, e i tassi non hanno tutta questa buona ciccia.

In generale, anche i bravi secondi imparano a lasciar perdere i solitari, anche se non li sopportano molto. Il secondo tiene molto al proprio potere, e' narcisista, vuole ribadirlo e vederlo riconosciuto, e questo elemento che si fa i cazzi propri durante la sua danza da pavone quotidiana lo infastidisce. In generale, se siete dei solitari, individuate i secondi e tenetevi lontani da loro. Oppure, cercate lo scontro e fategli male, senza ragione: e' meglio uno scontro che avviene quando volete voi, che uno scontro che arriva quando vuole lui. Il secondo deve ricordarsi di voi per qualche cicatrice che gli avete lasciato. E poi, comunque non si battono tanto volentieri, quando hanno il dubbio che non siate normali peones. Se si battono, pero', sono avversari coriacei ed allenati.

Altri  secondi sono quelli senza elemento alfa, che per istinto ne cercano uno e vi scambiano per tali siccome state da soli : vi ronzano attorno per un sacco di tempo aspettando che "scendiate in campo". In genere si stancano dopo un pochino, e se ne vanno a cercare un vero elemento alfa. Voi avete la visione, ma quello che li delude e' che nella vostra visione non ci sia un posticino per loro.

Il vero problema sono i peones. Perche' vi scambiano anche loro per un elemento alfa.(4) E immediatamente si sforzano di formare la vostra corte. Cosa che infastidisce immediatamente l'elemento alfa, col quale avevate costruito un equilibrio di rispetto con la danza di cui sopra: non dovevate disturbare la sua squadra. Quindi, consiglio: siate immediatamente scontrosi coi peones. Non siete il loro capo, e condurli alla terra promessa non spetta a voi. Sono tutti compiti che l'elemento alfa avra' piacere di smazzarsi: mandate i peones da lui (o dal secondo) quando vi chiedono una decisione, cosi' farete contento l'alfa, il secondo,  e  terrete lontani i peones.

L'altro problema coi peones e' che quando vi riconoscono l'autorita' dell'alfa, si stanno insubordinando al secondo della situazione. In pratica, nel non chiarire ai peones che non volete posizioni di potere, finirete con lo sfidare sia l'alfa che il secondo. E avrete la gerarchia intera contro. MAI farlo: se siete solitari, decidete SOLO PER VOI STESSI, e solo dopo che vi hanno affidato l'orticello da tenere in ordine.  Mai impartire ordini, e consigliate SEMPRE la gente di rivolgersi alla gerarchia ufficiale. Il solitario, se vuole sopravvivere, deve imparare ad evitare l'equivoco che lo vuole come sfidante della gerarchia esistente. I solitari hanno sempre avuto vita dura.

Esistono solitari in politica? Certo, ma si vedono poco. In genere gestiscono le casse dei partiti, i rapporti tra partiti ed enti importanti, sono ottimi ministri degli esteri (che non stanno mai nella capitale, pero') e hanno tutti quei ruoli che devono restare fuori dalla lotta tra correnti e fazioni. Per il fatto di non essere personaggi pubblici  si fatica a riconoscerli come elementi politici, ma gestire le casse dei partiti o i rapporti tra partito e , che so io, confindustria o la magistratura, sono ruoli che vengono affidati a loro proprio per via della loro quasi estraneita' alle lotte.

Ecco, questa e' una buona mappa del mondo: non si puo' sfuggire, ognuno ha i geni che ha. Se siete nati alfa, e' inutile che sfuggiate al vostro destino, fate gli alfa e basta , rischiate quel che c'e' da rischiare e scendete nell'arena.  Se siete dei secondi, non sarete felici come peones, ma nemmeno dovete osare di prendere il posto che spetta ad un alfa, perche' non avete visione. Fate i secondi: cercate un buon capo e seguitelo fino in capo al mondo. Se siete peones... chevelodico a fare, passerete la vita ad azzuffarvi inutilmente per le vostre piccole miserie umane e per le vostre allucinazioni nascisiste, nemmeno voi avete scelta. Il massimo che potete fare voi peones e' prendere una carpata di mazzate quando avrete imparato qualche tecnica e sfidate un secondo per questo, credendovi alla sua altezza. I secondi sono coriacei, e si battono di continuo, per cui non sono quasi mai dei dilettanti. E' piu' facile trovare un dilettante tra gli alfa, perche' si battono poco. Ma il peone non si batte mai con l'alfa, non gli si avvicina abbastanza: la caratteristica dell'alfa e' la distanza tra lui ed il peone.

Se siete dei solitari, benvenuti nel club: sopravviverete solo nella misura in cui griderete al mondo che non siete degli alfa e non volete diventarlo. Vestiti dimessi, lavori esclusivamente tecnici, nessun profilo politico, sfilatevi dalle riunioni e dalle occasioni di battibecco, i salotti non fanno per voi, muovetevi piu' che potete da un gruppo all'altro.

Oppure, preparatevi alla battaglia. Da soli. E buone cicatrici.

E siete ancora fortunati che non siete donne. Loro hanno una gerarchia a due soli livelli, alfa e peones. Le solitarie sono in genere cosi' emarginate che preferiscono vivere tra gli uomini, e le "seconde" sono il peggior nemico funzionale delle alfa perche' sono delle peone promosse o delle aspiranti alfa. E come se non bastasse, tutte pretendono che le loro non-gerarchie siano riconosciute dai maschi. Auguri.

Uriel

(1) Capire perche' il tuo capo sia il tuo capo e' piu' importante che capire perche' Berlusconi sia Berlusconi.

(2)Nella peggiore delle ipotesi, sarebbe finito come Previti:  pena da trascorrere agli arresti domiciliari per incompatibilita' con il regime carcerario, per via dell'eta' . Quando hai una casa piu' grande del Vaticano , piena di servi e mignotte, una pena appare assai difficile da percepire come tale.

(3) PAradossalmente, la sinistra avra' un capo quando succedera' questo:



    Dillo , dillo qualcosa di sinistra! Qualcosa! Una cosa! Una! Di sinistra!

    Patetico stronzo, IO sono la sinistra, se non ti va levati dal cazzo, non ho bisogno di te.


(4) Tempo fa andai su un progetto ove era allocato uno junior, il quale mi disse  dopo qualche ora "tu sarai il mio mentore", con grande imbarazzo da parte mia perche' lo disse di fronte a tutti. A parte il fatto che lo junior in questione era (ed e') un "secondo" e questo atteggiamento da peone gli era innaturale, questo mi mise in immediato conflitto con l'alfa del posto.

ALFA E BETA -> UOMINI, SECONDO POST

Citazione
Tavola periodica degli elementi umani, II.
Scritto da Uriel Fanelli il 9/13/2009

Quando ho scritto il primo post a riguardo (ripeto: questo e' un blog personale, se non vi piace potete anche non leggerlo) ho esposto una semplice tassonomia, e non una teoria dell'umanita'. Una tassonomia e' qualcosa che posso fare , senza particolari errori logici, a patto di associare un nome ad una qualita' univocamente definita. Se so distinguere chiaramente il biondo da cio' che non e' biondo, posso sempre chiamare "biondo" tutto cio' che lo e'. E questa e' solo una tassonomia, non un modello della fisica.


La differenza, in generale, e' che un modello della fisica puo' agire completamente a priori, nella misura in cui non ho bisogno di lasciar cadere qualcosa per sapere che cadra'. Al contrario, quando fai una tassonomia prima devi veder cascare qualcosa, e solo a quel punto lo puoi chiamare "grave".

Perche' mai fare delle tassonomie? Per la stessa ragione per la quale si fanno le mappe. Nessuna mappa spiega il perche' ed il percome del territorio: le mappe si limitano a descrivere il territorio. Se io dicessi "quando vedi la valle in ombra sai che ci sara' una montagna" avrei dato una teoria che mi permette di dedurre un'informazione da un'altra. Se io dico "li' c'e' una montagna " sto dando una mappa, cioe' l'informazione stessa, rappresentata in un certo modo. Se anziche' la mappa portassi con me un plastico della zona avrei la stessa informazione, forse piu' dettagliata. Il problema e' che portarsi dietro un ettaro di plastici non e' il massimo , se vuoi anche attraersarci l'asia. La mappa e' importante perche' e' sintetica ma allo stesso tempo significativa.

Ecco quindi la risposta: fare delle tassonomie serve ad avere delle mappe, cioe' delle informazioni, rappresentate in un modo da rendere sintetico un qualche ammontare di informazioni. Ovviamente , l'utilita' astratta diventa guadagno reale quando la mappa ci permette di evitare guai.

Prendiamo per esempio il peone. Il peone vive in un mondo completamente fantastico, nel quale e' il massimo che una persona possa desiderare di essere, e possiede il massimo che si possa desiderare di possedere. Il problema che gli si presenta di fronte, pero', e' come mai nonostante tutta questa figaggine i risultati materiali siano cosi' mediocri. Molti dei miei colleghi hanno la percezione di essere dei veri propri manager , e descrivono se' stessi in posizioni lavorative che in realta' non hanno. Ad un certo punto, dovranno spiegare (anche a se' stessi) come mi guadagnino meno di un tecnico d'alto bordo come me. IL risultato di questa domanda sara' una rosicata del tipo



    "sbroc sbroc mondo di merda sbroc sbroc niente meritocrazia sbroc sbroc sbroc azienda di merda sbroc sbroc sbroc societa' di merda sbroc sbroc sbroc paese di merda sbroc sbroc sbroc governo di merda sbroc sbroc sbroc"


Il problema di queste rosicate e' che sono estremamente complesse e di un contorto incredibile. Cosi', quando parlate col peone, dovete stare molto attenti a non offenderlo a morte urtando il suo castello di teorie. Se per esempio dite "ho conosciuto una ragazza ebrea, un tocco di figa della madonna" non sapete mai che cosa scatenerete: se il peone giustifica la distanza tra l'immagine che ha di se' ed il fatti reali con un grande complotto degli ebrei, allora state andando ad incrinare il suo stesso modo di esistere. Affermare che una ragazza ebrea sia una semplice ragazza da corteggiare e non "il membro di un complotto che vuole distruggere la razza ariana abbassando la natalita' delle famiglie cattoliche (cosa che spiegherebbe come mai il suo reddito sia cosi' basso che non puo avere figli) " sta di fatto demolendo la sua giustificazione esistenziale: se gli ebrei sono persone normalissime , come si spiega che il nostro peone sia uno sfigato? Se non sono stati gli ebrei a complottare contro di lui riducendolo ad una vita da call-center (onde non farlo riprodurre, lui forgia genetica di eroi), come si spiega altrimenti il suo fallimento?

Ovviamente l'esempio e' (volutamente) estremo (anche se esistono tipi cosi') , ma il concetto e' quello: ognuna delle parole che dite puo' far crollare quella che definirei "la giustificazione esistenziale del peone", cioe' l'espediente teorico che il nostro peone usa per giustificare la distanza tra l'immagine che ha di se' ed i risultati reali.

Aizzare un branco di peoni contro qualcuno, quindi, e' semplicissimo: basta fornire loro un espediente teorico che spieghi l'universo intero e giustifichi il fatto che loro, cosi' speciali, siano rimasti alla finestra dell'esistenza  per tutta la vita. Hitler, per dire, fece proprio questo: prese un popolo di peoni , appena usciti sconfitti da una guerra, ridotti in miseria dalle conseguenze della guerra stessa, e racconto' loro che la colpa del loro misero vivere fosse degli ebrei(1). Il resto e' storia.

Questa e' la ragione per la quale il peone fa branco, e deve far branco per forza: per quanto una teoria sembri efficace, la forza dei fatti e' normalmente superiore. Se non ci fosse qualcuno che fa da "ripetitore-amplificatore" , il peone inizierebbe a dubitare persino della teoria che usa per giustificare la differenza tra i propri risultati e l'immagine che ha di se'.

Avere qualcuno a fianco che ci aggiunge i propri due centesimi, che conferma la validita' della teoria, li conforta: il branco di peones e' semplicemente un accordo di mutuo soccorso esistenziale; nel quale ognuno fa la propria parte per sostenere la teoria che giustifica i fallimenti di tutti.

Cosi', a destra sono tutti convinti che sia colpa delle grandi lobby gay, degli ebrei, dei comunisti e non so chi altri se viviamo in questa societa', o meglio se loro vivono le proprie esistenze cosi' lontane dalle immagini esagerate che essi hanno di se' medesimi. Quando l'uomo di destra viene lasciato dalla fidanzata e' colpa dei comunisti che hanno messo certe idee in testa alle donne; se l'uomo di destra si trova con un lavoro misero e' perche' gli ebrei vogliono ridurre alla fame la razza ariana, se non riesce a pagare il mutuo e' colpa delle banche , eccetera.

E a sinistra attribuiranno ognuna delle proprie sfighe esistenziali (fallimenti lavorativi, sentimentali, etc etc) ad analoghe teorie giustificative. Chi e' di sinistra e non trova lavoro ovviamente non lo trova perche' questo governo di merda blablabla, se non riescono a trovare un/una compagna e' per colpa della destra che ha dato come modello solo i soldi e le belle tette, se non riescono a pagare il mutuo e' perche' il capitalismo di destra vuole schiacciare le classi lavoratrici, se non trovano un lavoro e' perche' la mentalita' di quelli li' non contiene la meritocrazia, e blablabla.

Quando si parla coi peones, quindi, bisogna stare bene attenti ad evitare di sfiorare qualsiasi discussione sui massimi sistemi: nel caso migliore il peone si inalberera' sulla propria teoria, in quello peggiore scatenera' il suo odio e vi classifichera' come nemici. In un certo senso lo siete, perche' volete distruggere quanto ha di piu' caro, ovvero la propria teoria apologetica.

Niente discorsi sui massimi sistemi coi peoni, a meno che non siano completamente apologetici verso le loro esistenze. Al peone puoi dire "in un mondo diverso tu saresti un grande generale", ma solo dire "a questo mondo esiste una giustizia" gia' lo urta: se esiste una giustizia, perche' lui non e' un grande generale? State insinuando che non lo meriti, forse?

Allo stesso modo ci sono delle cose che vanno evitate coi cosiddetti "secondi". Il "secondo" vive di due cose. La prima e' la luce riflessa di un elemento alfa. Ora, il problema e' che se l'alfa emette poca luce (ne esistono anche da poco, sia chiaro) se ne dovrebbe dedurre che anche lui splenda poco.

Di conseguenza, non bisogna MAI sminuire gli alfa di riferimento di fronte ad un "secondo". Se solo provate a dire che, per fare un esempio, il vostro manager non e' altro che un piccolo manager di una piccola azienda italiana , e non dovrebbe darsi tutte quelle arie per questo, immediatamente avrete contro tutti i secondi. I peones vi daranno ragione perche' alla fine quel piccolo pezzo di merda fatto manager significa che il mondo e' ingiusto, e ogni ingiustizia spiega, a maggior ragione , come mai loro siano solo dei peones.

Il secondo, invece, si sente attaccato:  se il suo "sole" non splende cosi' tanto, se ne dedurrebbe che lui come satellite a sua volta non splende cosi' tanto. Il secondo, insomma, e' sempre un portabandiera. Lui parla sempre bene dell'azienda, perche' in fondo se l'azienda splende lui sente di splendere. Lui difendera' sempre il proprio alfa di riferimento perche' se quello splende, anche lui sente di splendere di luce riflessa.

Un altro problema coi "secondi", per esempio, e' quello della distanza che essi credono di aver posto "crescendo".Si tratta della classica sindrome del caporale, per la quale una volta avuto un piccolo grado (2) fara' di tutto per comportarsi come se quell'inesistente differenza sia qualcosa di incredibilimente importante. Qualsiasi cosa diciate e che possa far sottintentere (direttamente o meno) che quei gradi siano una patacca  ve li mettera' contro.

Tempo fa un consulente junior mi diceva che gli sarebbe piaciuto vedere altro, che gli sarebbe piaciuto crescere, eccetera eccetera. Era un classico "secondo", e l'elemento alfa percepi' la sua irrequietezza, facendo la cosa giusta: pur lasciandogli le sue mansioni nella quadra (ovvero senza cambiare di una virgola il suo lavoro ne' lo stipendio), lo "nomino" con un grado ufficioso di "SPOC" (che sarebbe Single Point OF Contact). Si trattava di un grado inesistente, in quanto essendo lui lo junior piu' esperto della piattaforma , era comunque quello che veniva interpellato a riguardo: in una "squadra" di tre -tre- persone, del resto, anche interpellando gente a caso, ed escludendo l'ultimo arrivato, le cose non sarebbero state molto diverse.

Essendo lui un secondo genetico, questi gradi da caporale furono sufficienti a soddisfare i suoi desideri, e smise di desiderare corsi di aggiornamento, smise di desiderare esperienze lavorative in ambienti internazionali, smise di desiderare tutto. Quando dissi che partire per l'estero mi faceva piacere perche' volevo fare altre esperienze su progetti internazionali , mi si rivolto' contro:  mi aveva detto che gli sarebbe piaciuto , ma solo quando non aveva i suoi gradi da caporale. Avuti quei gradi di caporale de facto di un team di 3 persone, sostenere che ci fosse di meglio sminuiva il grado che aveva ricevuto. Vade retro, satana: non mi ha mai piu' rivolto la parola.


Personalmente credo che ci abbia rimesso, scambiando dei gradi di latta con qualcosa che gli avrebbe potuto insegnare qualcosa.Per lui no. Per il secondo genetico, quei gradi di latta sono la cosa piu' importante del mondo. Non lo fanno per cattiveria o per invidia: lo fanno solo perche' quei gradi, come la casa in "quasi centro", come il condominio "con finiture di pregio", come tanti altri insignificanti "merdus symbol", la macchina "millessette", il "ceto medio", venire al lavoro con la "power suite" (2), non sono le perline colorate che sembrano a noi solitari, ma sono tra le cose piu' importanti del mondo. Sostenere che queste perline dorate  valgano poco, insinuarlo o sottintenderlo ve li mette contro immediatamente.

La stessa mappa puo' essere utile quando vi rapportate con gli alfa. Ci sono due cose da tenere presenti, quando vi rapportate con un elemento alfa: la prima e' che per lui nulla e' personale. L'elemento alfa vive con gli occhi puntati sui propri obiettivi. Egli percepisce gli altri ed il mondo attorno in termini di utilita'. Non potete essere amici di un elemento alfa, non potete essere suoi compagni , mogli, eccetera. Potete essergli utili o meno, tutto qui. Molti dicono di aver capito che per l'elemento alfa non c'e' nulla di personale, ma dimenticano spesso di leggere quella frase come si deve: per l'elemento alfa non c'e' NULLA di personale, il che significa che illudersi di avere un rapporto personale con lui e' del tutto inutile.

L'elemento alfa non si affeziona a nulla, perche' e' pronto a cambiare quel che ha con qualcosa di meglio. Il rapporto personale richiede che si creda nell'unicita' della persona , nella sua umanita' e quindi nella sua non-intercambiabilita'. Palle. L'elemento alfa ritiene tutti intercambiabili, per la semplice ragione che tutti gli sono utili, ma qualcun altro puo' essergli ancora piu' utile. NULLA e' personale. Essi non hanno rapporti personali, e chi se ne illude finisce male.

Se ne illudono spesso i suoi secondi, che ci rimangono male quando vengono sostituiti da secondi piu' utili. Se ne illude spesso la sua squadra, il suo branco, quando tutti credono di aver raggiunto il "tran-tran" ideale, e gli alfa si riuniscono e puf, smantellano e ricostruiscono.

L'elemento alfa NON si affeziona MAI al presente, perche' ha in mente solo il futuro, e solo un futuro migliore e diverso del presente. Nessuno gli e' caro, ma tutti gli possono essere utili. Niente gli e' caro, al massimo puo' essergli utile. I secondi e le femmine alfa spesso giurano fedelta' eterna ai maschi alfa. Credo che nessun maschio alfa abbia mai pensato una frase come "fedelta' eterna", senza averci aggiunto "sinche' non trovero' qualcuno di piu' utile".

Il secondo punto degli elementi alfa, che non viene mai inteso dagli altri, e' lo spaventoso appetito che li muove. Il motivo per il quale i peoni o i "secondi" non possono mai arrivare ai suoi livelli e' molto semplicemente che mancano di una spinta tale da voler rimettere tutto in discussione ogni cinque minuti. Il secondo e' tradizionalista perche' il suo grado e' un piccolo dettaglio, e solo la tradizione da' potere a chi conosce i dettagli. Il peone e' bigotto perche' non puo' modificare nulla dello scenario che ne giustifica l'esistenza ai propri occhi.



    Ne' un secondo ne' un peone  cambierebbero di una sola virgola il primo risultato decente ottenuto.


Al contrario, l'elemento alfa ha un appetito spaventoso, e vuole di piu'. Piu' soldi, piu' donne, piu' fama, piu' gloria, piu' potere: l'elemento alfa ha sempre fame. Per questa ragione, lo status quo non gli basta mai, e non manterra' mai le cose come stanno (cosa che invece desiderano secondi e peoni). Il secondo ed il peone dicono: ma come , non ti basta quello che hai? A loro basta, dopotutto.

Ma all'elemento alfa no. Non illudetevi di potervi scavare una nicchia e mantenerla a lungo, se c'e' un elemento alfa al comando. La squadra verra' sciolta e rifatta in un altro modo, la struttura verra' demolita e rifatta, i compiti verranno riassegnati. L'elemento alfa NON e' conservativo verso cio' che dirige , mai, per via dello spaventoso appetito che lo anima e lo costringe a far sempre di piu' per avere sempre di piu'. Per avere di piu' deve cambiare le cose una volta di piu'.

Forse non dovrei parlare dei solitari perche' in fondo parlo di me stesso. Quindi non e' detto che io sia obiettivo. Mi limitero' quindi a dare dei consigli a tutti gli altri.

Ai peones: lo so che per voi il branco e' importante. Per noi il branco e' simbolo di mediocrita'. Il solitario, se acclamato da una folla, si chiede "ma se non ci fosse questa folla sarei ancora Cesare? E quanto ho bisogno, allora, di questa folla per esserlo?". E noi non accettiamo di aver bisogno di altri per essere quel che siamo. Uscirsene  con un solitario  dicendo che quello che penso "lo pensi solo tu ", per voi significa averlo sminuito. Per un solitario e', geneticamente parlando, il miglior complimento che gli possiate fare. Quando arrivate da noi e ci dite che "sei l'unico" a dire certe cose, quindi nella vostra ottica il solitario sarebbe quello che evidentemente non puo' essere autorevole quanto un sapere consolidato e socialmente accettato, in realta' ci state confermando di essere nel giusto.  Il vostro dio, "tutti", quel "tutti" che "lo sanno tutti" o "lo dicono tutti" per noi non e' affatto un dio, e' la conferma della vostra inutilita': avete bisogno di questo "tutti"  per avere ragione.Non siete autosufficenti.

In secondo luogo: non ci apparite come credete di apparirci. La paccottiglia da quattro soldi che indossate ci appare come paccottiglia da quattro soldi, non vediamo nessun complotto universale volto esclusivamente a portarvi sfortuna perche' non vediamo come voi possiate essere l'oggetto di una cosa cosi' importante come un complotto universale contro di voi. Sappiamo che gli alfa si muovono per appetiti smisurati: questi complotti  (se esistessero) dovrebbero essere mandati avanti da degli alfa notevoli, e sappiamo bene che  costoro non si muoverebbero di sicuro per impedire a voi peoni di fare le grandi cose che credete di poter fare.

In generale, noi ragioniamo in termini di "achievements", e non crediamo a nulla se non ai risultati ottenuti , misurati fuori da qualsiasi sistema dialettico o teorico. Vi vediamo come persone qualsiasi, e le vostre teorie ci appaiono semplici , patetiche giustificazioni. Non cercate di imporcele: il fatto che VOI ne abbiate bisogno non ci obbliga ad accettarle.

Per i cosiddetti  "secondi": poiche' noi non diamo valore al branco, farci notare i vostri gradi di latta non serve a nulla. Innanzitutto perche' sappiamo (vedi voce "ai peones") che sono gradi di latta. In secondo luogo perche' non assegnando alcun valore al branco, o addirittura assegnandovi un valore negativo, quel grado per noi e' semplicemente un simbolo di stupidita': si tratta di un valore convenzionale, cioe' di un valore che dipende da altri. Per essere caporali avete bisogno che esista una squadra che accetta quella particolare convenzione: dipendete, cioe', dalla sua esistenza. Dagli altri.  E dalle convenzioni che  rendono possibile quel grado. In ultimo, quei gradi non valgono nulla perche' ve li ha dati qualcun altro, come dire che la vostra soddisfazione dipendeva da lui: quanto potere ha, sulla vostra vita?

Una seconda cosa e' che per noi le persone valgono solo singolarmente. Brillare di luce riflessa per noi non significa nulla. Quando vi vediamo brillare di luce riflessa perche' siete vicini ad un alfa, tipicamente vi vediamo per quel che siete: parassiti. Zecche. Voi siete le zecche degli elementi alfa. Per noi la luce e lo splendore sono proprieta' dell'alfa, e voi da bravi parassiti ne succhiate un pochino per vivere. Il parassitismo e' sicuramente una discreta strategia di sopravvivenza: quello che non potete pretendere e' che tale strategia paghi ammirazione. So che i parassiti esistono, so che l'ecosistema ne ha bisogno, ma non li ammiro.

Agli elementi alfa: in generale il grande fraintendimento tra noi deriva dal fatto che non condividiamo i nostri appetiti, e che al contrario di voi TUTTO e' personale. Non riusciamo ad ammirarvi per i vostri appetiti: ne prendiamo atto, ma nessuno di noi si batterebbe cosi' tanto per avere le stesse cose. Per arrivare a soddisfare questi appetiti molti di voi devono impegnarsi cosi' tanto che c'e' sempre qualcosa da imparare da voi. Il problema e' che quando un solitario impara qualcosa da voi, non lo fa per metterlo in pratica e soddisfare un appetito. Lo fa per sentirsi migliore di prima. Voi non capire questo concetto, perche' una persona non e' migliore se non dovora la vita a bocconi piu' grandi di prima.

Il secondo fraintendimento e' che noi solitari viviamo in un mondo di persone, cioe' di singoli individui. Gli obiettivi materiali valgono di meno, cosi' come il potere, la gloria, o qualsiasi cosa debba esserci riconosciuta da altri.

Per noi un riconoscimento che viene da altri non serve a nulla: "e se sparisse questa folla che mi acclama, sarei ancora Cesare?. Ho dunque bisogno di loro, per essere chi sono?" Essere in buona salute, per noi, viene prima che essere imperatori: la buona salute e' un fatto, l'impero... e' una cosa per la quale servono gli altri.

Dunque, tutto e' personale. L'equivoco che capita piu' spesso e' che nella vostra mania di distruggere le cose per ricostruile in maniera piu' redditizia finiate con il colpire le nostre vite personali. E poiche' per noi TUTTO e' personale, quello che rischiate e' il solito tasso con un carattere di merda che vi lascia una tacca sulle manine. Certo, poi lo fate fuori, ma la tacca sulle manine vi ricordera' a non scassare la minchia al prossimo tasso: non ci avete guadagnato nulla, in questo scontro, davvero vi conveniva?

In secondo luogo, a volte voi elementi alfa ci attraete perche' si puo' imparare da voi: ma non illudetevi che questo sia un patto di lealta' di qualche tipo, e non scambiateci per semplici secondi. Noi non vogliamo avere nulla a che fare coi peones , e come se non bastasse non ci piacciono i parassiti che vivono di luce riflessa: rifiuteremo la luce che ci offrite ed eseguiremo controvoglia quegli incarichi che ci avete dato, insieme ai soliti gradi di latta, convinti di averci fatto un piacere.

Faremo qualcosa per voi in cambio delle cose che ci interessa imparare: non chiedete di piu', possiamo discutere sul prezzo ma non sul tipo di contratto.

Se a volte ci vedete irrequieti non e' perche' abbiamo appetito e vogliamo di piu', non scabiateci per vostri pari :  se siamo irrequieti e' perche' ci annoiamo e vogliamo qualcosa di diverso.

In fondo, la differenza tra solitari ed elementi alfa sta nel fatto che il solitario e' spinto  dalla noia ad avere qualcosa di diverso , mentre l'elemento alfa e' spinto ad avere qualcosa di piu' dall'appetito. Quando "qualcosa di piu'"  e "qualcosa di nuovo" coincidono, solitari ed elementi alfa si assomigliano. Ma non appena raggiunto qualcosa, l'obiettivo dell'elemento alfa e' di averne due/dieci/mille volte tanto, quello del solitario e' di avere qualcosa di completamente diverso.

Fame contro noia. Di voi elementi alfa ci annoia il fatto che dopo aver avuto una bionda vogliate DUE bionde, dopo aver avuto una villa vogliate DUE ville, dopo aver avuto un milione vogliate DUE milioni. Per noi, tutto questo "how much" e' solo noia. Non riusciamo a rispettarlo ne' a capirlo. Quando ne hai avuto uno, l'altro sara' uguale, che senso ha volerne DUE?

Per voi, ovviamente, non siamo abbastanza costanti dal raggiungere obiettivi piu' grandi: il problema e' che per voi conta la quantita', mentre per noi conta la diversita' tra le cose. Dopo aver provato una cosa una volta, a noi non interessa piu' averne due: siamo dei collezionisti cui basta UN pezzo per la collezione. Dal nostro punto di vista voi siete degli ossessivi che vogliono dieci, cento, mille volte la stessa cosa; di piu', di piu', ancora di piu'. Non ci capiremo mai per questo.


Ecco, fine dei consigli: non sto enunciando leggi della fisica, ne' sto proponendo una societa' basata su questi tipi.  Sto solo mostrando una mappa che mi e' molto utile.

Perche' su una cosa gli elementi alfa hanno ragione: l'utilita' delle cose  conta.

Uriel


(1) Non concordo con quelli che sostengono che la Germania sia diventata nazista perche' le condizioni di fine guerra furono troppo dure, corridoio di Danzica eccetera. Il modo con cui fini' la prima guerra mondiale ed i trattati che ne seguirono furono, evidentemente, fin troppo misurati rispetto all'infinita stupidita' delle ragioni per le quali la Germania era entrata in guerra. In quegli accordi non c'era nulla che la Germania non meritasse dieci volte.

(2) Nel linguaggio di Accenture, un vestito da becchino comprato alla Esselunga. Dico "vestito da becchino" perche' ci sarebbe una regoletta del buogusto che vorrebbe gli abiti scuri o neri indossati di sera, specialmente se abbinati a scarpe nere lucide. Di giorno il vestito dovrebbe essere mediamente chiaro. Specie d'estate.

ALFA E BETA -> DONNE
Citazione
Tavola periodica degli elementi umani, D.
Scritto da Uriel Fanelli il 9/14/2009

Sono due giorni che ricevo richieste insistenti di occuparmi anche della classificazione dei tipi femminili. Non ci avevo dato peso, m stamane ho sentito una battuta sessista e lo considero un segno(1); pertanto adesso mi occupo un pochino della cosa. Occorrera' sfatare un pochino di leggende a riguardo, perche' la prima cosa da capire e' che le gerarchie femminili NON sono mappate su quelle marchili.


La prima leggenda da sfatare e' che la "donna di successo" (intendo persone come la  regina Vittoria, Carlie Fiorina,  Margaret Tatcher, Angela Merkel, non la starlette da rotocalco) sia un elemento alfa. Niente di piu' sbagliato: basta esaminarle per capire che si tratti evidentemente di solitarie. Innanzizutto perche' si tratta di figure che appaiono sempre da sole, persino quando avrebbero vantaggio ad appoggiarsi a qualche maschio altrettanto potente.

Si tratta di donne che trascorrono un'esistenza sotto i riflettori senza mai apparire al fianco di qualcuno, o facendolo il meno possibile. Odiano le folle, disprezzano i secondi e diffidano dei peones. Se non fossero cosi' solitarie soffrirebbero di solitudine. In generale, non sono persone famose per cercare il consenso di massa, o per cercare di convincere , tantomeno i bagni di folla.

Questo fatto e' dovuto ad una semplice caratteristica: quello che nel mondo femminile e' l'elemento alfa e' orientato ad accoppiarsi con il maschio alfa. Di conseguenza, ha caratteristiche piu' tipiche del "secondo" maschile. Come tale, difficilmente fa carriera. Non che la femmina alfa non sia abile: il problema e' che non lavora mai per se' stessa.

Quando vedete una femmina alfa dare il massimo, quello che sta facendo e' semplicemente mettersi in mostra presso un elemento alfa maschile o presso una solitaria donna (interessante come le solitarie donne spesso diano tentazioni omosessuali alle femmine alfa quando entrano in contatto personale: vengono mappate come se fossero maschi alfa, ai quali corrispondono) : il motivo per il quale la femmina alfa dara' il massimo sul lavoro e nella vita sara' di mandare il seguente messaggio: "guarda che magnifica compagna sono, scegli ME!".

Poiche' questo obiettivo non comprende la riscossione personale di un premio professionale, ma semplicemente il tentativo di venire scelte, esse non fanno quasi mai carriera. Anche perche' vengono massacrate in continuazione: le femmine alfa si pongono immediatamente nella competizione con i maschi che ho chiamato "secondi". Se siete femmine alfa, appena entrate in un gruppo entrerete in conflitto con i "secondi". Il motivo e' che ambite alla stessa risorsa cui ambiscono loro, cioe' diventare i favoriti dell'elemento alfa.

Ovviamente , mi direte che si tratta di "ambiti diversi", perche' la femmina alfa spesso ha mire molto diverse rispetto al maschio "secondo", ma il problema e' che se c'e' di mezzo il sesso le cose sono ancora peggiori: il secondo leggera' questa cosa come un "basso espediente" per scalare socialmente, e sia lui che i suoi peones vi riempiranno di maldicenze di ogni genere. E vi ostacoleranno in ogni modo sul lavoro.


In generale, la femmina alfa deve lottare coi secondi del maschio alfa se vuole mettersi in mostra nei suoi confronti. Poiche' mettersi in mostra lavorando molto e bene e' piu' difficile che spalare maldicenze e merda varia su una persona (cosa nella quale i peones e i secondi sono maestri) , generalmente la femmina alfa perde,  a meno che non entri in gioco il fattore sessuale e diventi l'amante del maschio alfa, cosa che i secondi temono sopra di ogni cosa.E che quindi tenteranno di impedire in ogni modo.

Nel caso in cui la femmina alfa riesca a mettersi in mostra presso un maschio alfa, e l'unione funzioni, ella si trasforma immediatamente in un elemento estremamente conservatore, vive alla sua ombra, e di fatto diventa una versione particolare di "secondo", con l'aggiunta dei favori sessuali e riproduttivi.(i maschi alfa NON hanno una vera vita affettiva, percepiscono solo l'utilita').Specialmente, per principio la femmina alfa NON cerca mai di raggiungere il maschio alfa quanto a successo professionale: essa e' il corrispondente del maschio "secondo": ha sgobbato per arrivare all'alfa, di piu' non gli importa. Anche quando si sposa, quindi, non fa molta carriera rispetto al marito: quel tanto che basta per sentirsi alla sua altezza.

Una classica femmina alfa e' la moglie di Obama, cosi' come la moglie di Sarkozy: in generale quando una donna viene indicata come "la moglie di", e ci si riferisce ad un maschio famoso, si tratta di una femmina alfa che ha raggiunto il suo scopo: accoppiarsi col maschio alfa.O quello che crede tale.

Perche' ovviamente la femmina alfa corre dei rischi:



    Il maschio alfa non conosce relazioni personali. Sta con lei per utilita'. Se trova una femmina alfa piu' utile, sfascia la famiglia e si mette con l'altra.

    Il maschio alfa chiede sempre di piu', e quando non riesce ad ottenere di piu' sfascia tutto e rifa' da capo con un'altra femmina alfa.

    Le femmine alfa identificano come maschio alfa chiunque comandi; il guaio e' che non sempre chi arriva al potere e' un maschio alfa. In determinate situazioni ci arrivano anche dei solitari puri, dei secondi nati e persino dei peones. Persino le femmine solitarie di successo vengono spesso trattate come se fossero maschi alfa, con curiosi effetti omosessuali.


La femmina solitaria tipica e' Hillary Clinton. Ha perso le primarie per due vizi tipici dei solitari: non chiedere mai l'investitura ad altri, non cercare di avere potere sugli altri. Avrebbe potuto, essendo gia' conosciuta, usare mediaticamente di piu' i bagni di folla. Ma non lo ha fatto, perche' i solitari detestano profondamente venire investiti dalla folla: sarebbe a dire "per essere io , dipendo da loro?".

Inoltre avrebbe potuto puntare di piu' sul marito, non dico completamente (visto che il suo matrimonio non e' stato il massimo) o addirittura sulla figlia (una buona madre fa sempre buona impressione): il marito e' stato comunque una grande figura democratica, e se anche non voleva apparire come la Signora Bill, poteva sempre richiamare la famiglia unita apparendo con la figlia ormai adulta, creando un effetto gineceo . Niente; e' una fottuta solitaria e quindi fa da sola. Inoltre, i solitari non vogliono convincere gli altri, non piace ai solitari la gente che si lascia convincere, quindi non ha mai cercato di avere "ascendente" sulle folle.

Le solitarie , quando hanno successo, sono normalmente figure autoritarie per questo, e normalmente entrano in conflitto con la propria base quando essa chiede di essere convinta e coinvolta anziche' comandata.

Esistono invece due generi di peoni nel mondo femminile. Quella che definirei "peona senior" e quella che definisco "gragaria", cioe' quella che sta al seguito della peona senior, della quale e' normalmente meno avvenente. La gerarchia e' legata principalmente alla bellezza.

Stranamente, nella specie umana la femmina alfa ha un brutto rapporto col branco, perche' non esiste una figura analoga alla "seconda". Le peone normali la odiano perche' attira l'attenzione di TUTTI i maschi, e non solo dell'alfa, togliendo loro attenzioni. senza dividere gli avanzi. Le gregarie , che sono solo un eco delle peone, seguono le peone e sparano sulle femmine alfa. Le femmine alfa NON aggregano attorno a se' le peone, ne' le loro gregarie. Non e' una vera gerarchia come per i maschi.

Ad aggregare le peone e le gregarie attorno a se' sono (qualche volta) le solitarie di successo. Queste ultime non cercano con grande evidenza il favore del maschio, quasi mai quelli del maschio alfa, e vengono facilmente scambiate per femmine alfa. La struttura normale del mondo femminile e' fatta di solitarie che hanno successo, ammirate a distanza dalle peone e dalle gregarie. Le femmine alfa giocano da sole la loro partita di "ehi, elemento alfa, guarda che compagna sono: scegli ME!" distanti e disprezzate da tutte. Le solitarie le considerano "attention whores", le peone le considerano semplicemente dell sciantose, le gregarie gridano "sciantosa!  sciantosa! "in coro.

Le peone femmine sono quanto di piu' opportunista possa esistere. Se sono avvenenti, basano tutto su questo, cercano un maschio qualsiasi e ci si legano. Se non sono avvenenti fanno una scelta ancora piu' opportunistica: fanno branco attorno ad una peona avvenente, facendole eco (il che produce un effetto branco) e si prendono "le briciole" cioe' i maschi che girano attorno alla peona avvenente, o gli amici. Per questo esistono due tipi di peone: quelle avvenenti e le loro gregarie.

In generale, quindi, nella specie Homo Sapiens  quella femminile e' una non-gerarchia. Le femmine alfa non comandano il branco, e si comportano da primedonne perseguendo un obiettivo puramente personale. I piccoli branchi femminili sono formati da una peona avvenente e qualche gregaria che le fa da eco in cambio degli scarti. Questi branchi si dividono non appena la peona senior trova marito, e se lo trova prima una gregaria si guadagna l'antipatia invidiosa delle altre.

Le femmine di successo, a loro volta, hanno i tratti che nel maschio sono quelli del solitario.

Se siete dei maschi solitari, avrete i seguenti problemi con loro.

Femmine solitarie: dipende dai loro obiettivi. Il fatto che anche voi vi annoiate facilmente e cambiate interessi in genere le attira perche' anche loro si annoiano. Il problema e' che vogliono relegarvi immediatamente a figure di sfondo, e questo non vi andra' proprio. Voi vorreste fare lo stesso di loro, quindi siete pari. Del resto non vi piacerebbe essere "il signor Fiorina". Quindi, in genere ci lavorerete bene, ma non provate ad andare oltre. Sarebbe un massacro. Se invece non hanno particolari obiettivi di successo, in genere vi ci troverete benone, perche' non vi ingombreranno sul lavoro e nella vita vi terranno compagnia nelle vostre scorribande.

Il problema di questa configurazione e' che quando la femmina solitaria non ha particolari ambizioni, in genere sta bene da sola e si costruisce la sua casa sull'albero. La brutta notizia  e' che spesso anche voi ne avete una. Maschi solitari e femmine solitarie finiranno con l'incontrarsi solo quando hanno finito di costruire la propria casa sull'albero. Il guaio e' che si verifica tardi, e due persone che hanno gia' delle abitudini e nessuna attitudine al compromesso tendono a detonare facilmente. E nessuno dei due vuole lasciare la propria casa sull'albero.

Insomma, se il c
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Re: La teoria del maschio alfa e beta
« Risposta #108 il: Luglio 18, 2011, 16:25:51 pm »
Si ma è troppo lunga sta storia però. Non si può avere un sunto?

Offline ilvaccaro

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Re: La teoria del maschio alfa e beta
« Risposta #109 il: Luglio 18, 2011, 17:47:14 pm »
Si ma è troppo lunga sta storia però. Non si può avere un sunto?


Sintetizzando al massimo:

" Non importa che tu sia leone o gazzella. Comincia a correre."
Non sono come certi sfigati che si pagano le donnacce.
Io mi sposo e poi pago " SOLO " alimenti e mantenimento ad una donna " ONESTA.."

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Re: La teoria del maschio alfa e beta
« Risposta #110 il: Luglio 18, 2011, 17:58:53 pm »
E che stiamo in Africa? :unsure:

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Re: La teoria del maschio alfa e beta
« Risposta #111 il: Luglio 18, 2011, 18:47:47 pm »
Mi dà di sega mentale........... (ma di quelle pese eh)
Sic transit gloria mundi.

Offline Red-

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Re: La teoria del maschio alfa e beta
« Risposta #112 il: Luglio 18, 2011, 19:08:58 pm »
Mamma mia! :lol:

[...]
Io ho solamente risposto alla discussione ed al quesito che tu hai posto.
Non me ne frega niente di darti addosso, ho altre cose a cui pensare.
Se vuoi che ti si diano solo risposte preconfezionate da te, dovresti porlo come premessa precisa quando scrivi i post.
Io rimango peraltro della stessa precisa idea .
Le prossime volte scrivi "....potete solo scrivere che...e che... e non potete dire che..."
almeno ci possiamo regolare.



Allora:
Hai ragione tu: le donne sono così e cosà.
E non ci possiamo fare niente.
Quindi hai ragione.

Se poi spieghi bene come la vedi, possiamo essere ancora più precisi.

Tu poi sei quello stesso che alcuni mesi fa, quando avevi trovato una che forse te la dava, hai scritto che la QM esiste solo finchè non trovi una donna.
Lo hai scritto tu, mica io. Poi quando quella non te l'ha data più, sei tornato a scrivere sulla QM e su quanto è vera e concreta.
Sei una cosa incredibile.

E' che hai un cervello molto piccolo. Penso che ti troverai bene nella vita.



"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

Offline krool

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Re: La teoria del maschio alfa e beta
« Risposta #113 il: Luglio 18, 2011, 19:59:27 pm »
Non so se è già stato postato, ma questa è l'idea di Uriel su alfa e beta:

Uomini:
http://www.keinpfusch.net/2009/09/tavola-periodica-degli-elementi-umani.html 
http://www.keinpfusch.net/2009/09/tavola-periodica-degli-elementi-umani_13.html
Donne:
http://www.keinpfusch.net/2009/09/tavola-periodica-degli-elementi-umani-d.html

Non che sia bibbia quello che dice questo signore: ma le sue considerazioni sono un buono spunto di partenza per una discussione.
Interessante...  :D

Offline Zoltan2

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Re: La teoria del maschio alfa e beta
« Risposta #114 il: Luglio 18, 2011, 20:52:20 pm »
Mah.

Le classificazioni di Uriel mi sembrano buone, ma poco elastiche e sensate solamente in un contesto aziendale/d'ufficio.

Difficile applicare tale distinzioni a modelli sociali un po' differenti.
La donna media sogna 10, pretende 10 e ottiene solitamente 8.
L'uomo medio sogna 8, chiede 4, e, se gli va bene, ottiene 1.

Offline GIUSTIZIALISTA

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Re: La teoria del maschio alfa e beta
« Risposta #115 il: Luglio 18, 2011, 21:11:02 pm »
Mah.

Le classificazioni di Uriel mi sembrano buone, ma poco elastiche e sensate solamente in un contesto aziendale/d'ufficio.

Difficile applicare tale distinzioni a modelli sociali un po' differenti.

ah perchè l'hai letto pure tutto?? :ohmy: :ohmy: MASOCHISTA!!!!!
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Offline Stealth

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Re: La teoria del maschio alfa e beta
« Risposta #116 il: Luglio 19, 2011, 12:51:08 pm »
Mi dà di sega mentale........... (ma di quelle pese eh)

Già, pure a me! :D

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Re: La teoria del maschio alfa e beta
« Risposta #117 il: Luglio 19, 2011, 13:31:41 pm »
ah perchè l'hai letto pure tutto?? :ohmy: :ohmy: MASOCHISTA!!!!!

E pensa a Uriel che l'ha scritta...