Autore Topic: Quote rosa, il Tar annulla la giunta comunale di Roma.  (Letto 1696 volte)

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Offline Fazer

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Quote rosa, il Tar annulla la giunta comunale di Roma.
« il: Luglio 15, 2011, 12:17:13 pm »
http://roma.corriere.it/roma/notizie/politica/11_luglio_15/quote-rosa-annullata-giunta-comune-roma-1901094577373.shtml

Quote rosa, il Tar annulla la giunta comunale di Roma Capitale

Decisione della seconda sezione, che accoglie i ricorsi di Verdi, Pd, Sel e due consiglieri di Provincia e Regione

ROMA - A sorpresa, il Tar del Lazio ha annullato venerdì 15 luglio la Giunta del Comune di Roma, per mancato rispetto delle «quote rosa». Lo hanno deciso i giudici della seconda sezione, presieduti da Luigi Tosti, i quali hanno accolto i ricorsi proposti dai Verdi di Bonelli, dalle consigliere comunali di Roma di Pd e Sel Monica Cirinnà e Maria Gemma Azuni, e dalle consigliere di Parità della provincia di Roma e della regione Lazio, Francesca Bagni e Alida Castelli. Il sindaco della Capitale annuncia che replicherà in mattinata nel corso di una conferenza stampa.

POCHE DONNE - La giunta capitolina che regge l'amministrazione di Roma Capitale, in effetti, comprende una componente femminile - l'assessore alle Politiche sociali Sveva Belviso - ma una sola, su un totale di 11 assessori (12 se si include il vicesindaco Mauro Cutrufo che conserva una delega al Turismo). Dieci uomini e una donna, dunque. E il problema delle quote rosa era stato sollevato più volte, specie in occasione dell'ultimo rimpasto che portò - nel gennaio 2011 - alla sostituzione in primo luogo dell'assessore alle Politiche culturali - al posto dell'uscente Umberto Croppi (Fli), l'attivissimo delegato al Centro storico Dino Gasperini (Pdl) - eppoi di quelli ai Trasporti, all'Ambiente e al Bilancio: fuori Sergio Marchi, Fabio De Lillo, Maurizio Leo. In quell'occasione venne rimossa anche l'assessore alle Politiche scolastiche Laura Marsilio e la «quota rosa» in giunta scese da due a una sola donna.

LE SOLUZIONI POSSIBILI - Ora potrebbe imporsi un nuovo rimpasto, cui lo stesso sindaco della Capitale aveva pensato già a febbraio quando - di fronte alle contestazioni sia da destra sia da sinistra per l'esclusione della Marsilio - aveva promesso: «Riequilibreremo la presenza femminile». La componente «rosa» dimezzata, infatti, viola un preciso articolo dello Statuto del Comune, che parla proprio di una «rappresentanza equa» delle donne. Non solo, in Campidoglio i «rampelliani» - componente tra le più forti del Pdl - avevano fatto girare una mozione - già approvata in 18 dei 19 «parlamentini» dei Municipi di Roma - poi approdata in consiglio comunale.
L'uscita della Marsilio aveva «scottato» profondamente il deputato ex An Fabio Rampelli e indispettito anche il capogruppo del Senato, Maurizio Gasparri, vicino politicamente a Rampelli e divenuto difensore di Fabio De Lillo, altro assessore «azzerato» dal sindaco. Il quale aveva pensato 4 mesi fa ad una doppia soluzione: il ritorno di Laura Marsilio alla Scuola, «spacchettandola» dalla Famiglia (attualmente sotto lo stesso assessorato) e l'inserimento in giunta di Lavinia Mennuni, consigliere comunale Pdl, già capogruppo di An nel II Municipio.

LE REAZIONI POLITICHE - Dure le reazioni politiche. «Dopo aver tentato, senza successo, di aggirare i ricorsi presentati al Tar attraverso bizantinismi da bassa politica e dopo aver dimostrato con atteggiamento piratesco l’assoluta indifferenza alla presenze delle donne in Giunta, il sindaco Alemanno dovrebbe chiedere scusa alla città per una sentenza che umilia i romani», commenta la deputata del Pd Ileana Argentin, membro della commissione Affari sociali della Camera ed esponente dei democratici di Roma. Il segretario del Pd di Roma, Marco Miccoli, parla dal canto suo di un «altro schiaffo ad Alemanno», stavolta sulle quote rose, che «fa l'ennesima figuraccia di questi suoi tre anni di disastri».
«Un sindaco che fa annullare la propria giunta dal Tar è un sindaco sfiduciato non solo dai cittadini ma ora anche dalla legge - si spinge a dire il senatore Idv Stefano Pedica -. Ora al voto subito per liberare Roma e i Romani da un governo Capitolino che ha fatto solo danni, aumentato l’insicurezza, il disagio e la sfiducia popolare nelle istituzioni locali». «Azzerata la Giunta, Alemanno si dimetta per la sua manifesta incapacità a gestire la Capitale e si vada al voto», concorda il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli.

« Ultima modifica: Luglio 21, 2011, 12:58:14 pm da Fazer »

Online Jason

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Re: Quote rosa, il Tar annulla la giunta comunale di Roma.
« Risposta #1 il: Luglio 15, 2011, 14:02:49 pm »
Mi piace, mi piace.

Quando vengono toccati questi grandi lavoratori scaldasedia, allora sì che succede il putiferio.

Quindi ben vengano queste sentenze.

Del resto sono ottime alleate per la causa nostra.

Avanti così.
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Offline Fazer

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Re: Quote rosa, il Tar annulla la giunta comunale di Roma.
« Risposta #2 il: Luglio 17, 2011, 20:39:55 pm »
Notizia correlata:

http://bari.repubblica.it/cronaca/2011/07/17/news/quote_rosa_l_affondo_di_emiliano_le_donne_non_si_fanno_eleggere-19248230/?ref=HREC1-7

Quote rosa, l'affondo di Emiliano
"Le donne non si fanno eleggere"

Una sola donna in giunta, come quella di Alemanno bocciata dal Tar: il sindaco su Facebook risponde a Repubblica Bari. E si concede una stoccata: "La mia è una giunta politica, assessori che controllano l'operato del sindaco, non certo pretoriani"
di GABRIELLA DE MATTEIS

Difende le sue scelte Michele Emiliano. Dopo la decisione del Tar del Lazio che ha azzerato la giunta di Alemanno, la polemica ha investito l'esecutivo del comune del capoluogo pugliese composto, come nel caso della capitale, da una sola donna in giunta.

"Solo la mia lista civica in due diverse elezioni (2004 e 2009) e l'Udc (2009) hanno eletto donne in consiglio comunale a Bari. Una è stata ripescata per scorrimento. Nel 2004 ho messo in giunta sei donne e nessuna di queste è stata eletta nel 2009 e alcune non si sono neppure ricandidate" scrive su Fecebook Michele Emiliano. Come dire: sono state le donne a fare un passo indietro o comunque a non riscuotere successo tra gli elettori.

Il primo cittadino si dice "pronto a mettere in giunta tutte le donne che hanno già collaborato con me e dato buona prova di sè e anche altre che risultassero meritevoli. Ma il bilancio ed i regolamenti che li vota? Come si fa funzionare un comune senza tener conto dei risultati elettorali? Come si può fare politica senza leggi che rendano obbligatoria la parità tra uomini e donne nei consigli comunali, provinciali e regionali?".

E infine una riflessione, destinata a suscitare altre polemiche: "La giunta deve essere per correttezza politica costruita sulla base delle reali forze in campo e quindi avendo un collegamento con gli eletti altrimenti sono solo i pretoriani del sindaco o del presidente e questo è molto peggio della violazione delle quote rosa. Infatti molti sindaci e presidenti utilizzano le quote rosa come scusa per non avere in giunta gente che li controlli davvero".


 :ok: :ok: :ok:



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Re: Quote rosa, il Tar annulla la giunta comunale di Roma.
« Risposta #3 il: Luglio 18, 2011, 20:34:14 pm »
Epilogo del triste affair Roma Capitale:

http://roma.corriere.it/roma/notizie/politica/11_luglio_18/alemanno-martedi-nuova-giunta-1901115505082.shtml

Nuova giunta, martedì c'è la squadra
La presentazione alle ore 15. Alemanno ha incontrato Angelino Alfano nuovo segretario Pdl. La Sensi verso un assessorato. E la Belviso nuovo vicesindaco

ROMA - La nuova squadra arriva martedì. Alle ore 15, nella Sala delle Bandiere, il sindaco Gianni Alemanno presenta la nuova giunta, azzerata dal Tar del Lazio perché non rispettava le quote rosa. (la diretta tv su Corriere.it). Tra le novità potrebbe esserci l'arrivo di Rosella Sensi e la nomina di un vicesindaco donna, cioè Sveva Belviso, già assessore alle Politiche Sociali, carica che continuerebbe a mantenere. Per Mauro Cutrufo, attuale vicesindaco, invece sarebbe pronto un ruolo nel partito, il nuovo Pdl guidato da Angelino Alfano.

INCONTRO CON ALFANO - Nella mattinata di lunedì, infatti Alemanno ha incontrato Alfano nella sede del ministero di Grazia e giustizia. L'incontro, durato circa mezz'ora, non poteva che avere al centro il tema i cambiamenti nella giunta capitolina con l'entrata di Rosella Sensi e, a quanto pare, l'abbandono del vicesindaco Cutrufo. Nessuna dichiarazione ufficiale dopo l'incontro, ma Alemanno aveva già fatto sapere quali erano le sue intenzioni: «Non voglio sacrificare nessuno della squadra che con me ha governato la città in questi tre anni, soprattutto Cutrufo che ha sempre svolto un ottimo lavoro al mio fianco».

VERTICE PDL CAPITOLINO - e nel pomeriggio, c'è stato un altro incontro con i rappresentanti del Pdl che si è tenuto nella sede della fondazione 'Nuova Italià. Al vertice, sul tema della nuova giunta, hanno partecipato, tra gli altri, Fabio Rampelli, Marco Pomarici, Alfredo Antoniozzi, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, Luca Gramazio, Fabrizio Cicchitto, Vincenzo Piso, Andrea Augello e il vicesindaco Mauro Cutrufo. Lasciando l'incontro Alemanno, interrogato dai cronisti su eventuali passi avanti, ha risposto che «spero proprio di sì ma lo saprete domani». Il vicesindaco Cutrufo, invece, si è detto «disponibile a qualunque soluzione per il bene di Roma». E in merito all'incontro di lunedì mattina con il segretario Angelino Alfano ha risposto: «È andata bene e non vedo perché non avrebbe dovuto».


 :sick2: :sick2: :sick2:

Offline Fazer

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Re: Quote rosa, il Tar annulla la giunta comunale di Roma.
« Risposta #4 il: Luglio 21, 2011, 12:56:46 pm »
Tolto il freno a mano, il carro si avvia da solo verso il dirupo... :P

http://www.ilgiornale.it/milano/il_50_cento_poltrone_cda_donne_a_milano_radicali_pensano_pure_quote_trans/comune_milano-politica-moratti-quote_rosa-trans-cappato-radicali-rozza-pd-sinistra-pisapia/21-07-2011/articolo-id=536115-page=0-comments=1

Il 50 per cento delle poltrone nei cda alle donne? A Milano i Radicali pensano alle "quote trans"...

A Palazzo Marino passa l'odg della Moratti che prevede una quota rosa del 50% nei cda di enti e società partecipate. Il Pd vota a favore. Unico contrario Cappato: "In che quota finirebbero i trans?". La Lega: "Ci sono problemi più grandi da affrontare"

Dopo le quote rosa, è la volta delle quote trans. Va subito detto: la proposta lanciata dai Radicali a Palazzo Marino suona più come una provocazione. Eppure arriva in un momento in cui la giunta guidata da Giuliano Pisapia naviga a vista dopo i mal di pancia incassati sulla gestione dell'accordo sulle aree per l'Expo 2015. Così, la sfida lanciata dal consigliere comunale Marco Cappato ai colleghi del Partito democratico suona come una vera e propria minaccia. "La sinistra si spacca su queste questioni marginali - commenta il leghista Alessandro Morelli - ci preoccupiamo perché non sappiamo come riusciranno ad affrontare problemi molto più seri, come la crisi economica o la gestione dell'Expo".

Una provocazione, appunto. Che però la dice lunga sul clima teso che in queste settimane si respira a Palazzo Marino. Alla maggioranza non sono piaciute le ultime uscite di Pisapia, reo di essersi piegato al volere del governatore lombardo Roberto Formigoni sulla gestione dell'Expo senza rivedere le aree che saranno destinate al verde. Anche la spaccatura sulle quote rosa arriva su un ordine del giorno presentato dall'ex sindaco Letizia Moratti che prevedeva, appunto, una quota rosa del 50 per cento nei consigli di amministrazione di enti e società partecipate e la metà dei posti riservati alla società civile. Il capogruppo del Partito democratico Carmela Rozza ha accolto con favore la proposta della Moratti. E l'ordine del giorno è passato con 33 voti a favore. Gli unici che si sono astenuti sono stati il grillino Mattia Calise e il presidente del Consiglio comunale Basilio Rizzo, mentre a votare contro la proposta della Moratti è stato Cappato.

"In che quota finirebbero i transessuali?", ha domandato il radicale pungolando la maggioranza. Una domanda che è caduta nel silenzio dell'aula. In realtà, la provocazione non è caduta proprio nel vuoto. Il Carroccio ha infatti subito stigmatizzato la possibilità di introdurre le quote trans. "Come si fa a stabilire l'appartenenza sessuale di un trans? - tuona, sgomento, Morelli - se si inizia con una deriva del genere, finiremo a dare i posti nei cda a seconda del colore degli occhi". La preoccupazione dell'ex assessore leghista, in realtà, è più basata "sull'incapacità di far fronte ai problemi seri" dei milanesi. "Mentre perdono tempo su questi finti problemi - avverte preoccupato Morelli - posticipano decisioni molto più importanti. Ci chiediamo - conclude - come faranno a restare uniti quando dovranno affrontare temi come la crisi economica o l'Expo".


Dicono sia una provocazione...per ora  :hmm: :blink: :D

Offline Nemo90

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Re: Quote rosa, il Tar annulla la giunta comunale di Roma.
« Risposta #5 il: Luglio 25, 2011, 00:49:37 am »
Emiliano è il mio sindaco, e lo stimo parecchio. Ha fatto molte cose buone per Bari, la città è cambiata molto negli ultimi dieci anni.

Sa giocare il suo gioco, tenendo contenti tutti.
Ha imbrogliato con bravura le carte in tavola, tirandosi fuori causa con una scusa intelligente e condivisibile (nonché vera: se non si candidano...) e auspicando una legge che tanto non verrà mai, Vendola è contrario alle quote rosa e lo ha sempre detto.
In questo modo, ha fatto contenti sia quelli che - ragionevolmente - oppongono le quote rosa e desiderano una sistema meritocratico per accedere alle cariche di potere, sia le vetero-femministe che sostengono che ci sia un grande complotto maschilista per il quale le quote rosa sono l'unico palliativo.

Campa cavallo, che l'erba cresce...!

Nel frattempo però sono tutti soddisfatti.

Alberto86

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Re: Quote rosa, il Tar annulla la giunta comunale di Roma.
« Risposta #6 il: Novembre 19, 2011, 20:24:24 pm »
Aggiornamento:

Il consiglio di stato approva il nuovo  dictat delle complessate femministe contro la giunta Alemanno:

"Ancora una volta la giustizia amministrativa boccia il sindaco Gianni Alemanno sulle quote rosa. Stavolta la decisione è del Consiglio di Stato, che respingendo l' appello del Campidoglio contro l' ordinanza del Tar del 12 ottobre considera fondato, almeno in prima battuta, il ricorso delle consigliere Francesca Bagni (Provincia), Alida Castelli (Regione), Monica Cirinnà e Maria Gemma Azzuni (Comune). Già il 15 luglio le consigliere, assistite dall' avvocato Gianluigi Pellegrino, avevano vinto al Tar e costretto Alemanno al rimpasto con Rosella Sensi e Mirella Belviso. Ma ritenendo che anche questa giunta non rispetti l' equilibrio fra i due sessi, si sono rivolte di nuovo al tribunale amministrativo. E il 12 ottobre hanno incassato un primo punto: «Allo stato degli atti e all' esito di una valutazione sommaria della documentazione prodotta - hanno stabilito i giudici di via Flaminia - affiorano profili di fondatezza del ricorso». Decisione che adesso «appare condivisibile» alla quinta sezione del Consiglio di Stato, presieduta da Stefano Baccarini, anche «con riferimento alla misura e al peso della partecipazione femminile nella giunta e in relazione all' articolo 5 dello Statuto comunale e all' interpretazione fornita dallo stesso Tar con la precedente sentenza numero 6673/11» (quella dell' estate scorsa ndr ). Le consigliere non hanno ottenuto, come avevano chiesto, la sospensione dell' ordinanza sul rimpasto, cioè lo stop alla giunta. Ma il tribunale amministrativo ha fissato la discussione di merito con urgenza, cioè al 25 gennaio, un' altra decisione che Palazzo Spada condivide. È dunque «incomprensibile», per Cirinnà e Azuni, «la caparbietá con la quale Alemanno continua a sostenere che sia equilibrata la presenza di due sole donne su 12 assessori. A tal proposito invitiamo il sindaco a prendere esempio dal presidente del Consiglio Monti, che su 12 ministri con portafoglio ha nominato tre donne con incarichi primari: Interno, Giustizia e Politiche sociali». L' Avvocatura capitolina ribatte che la vera discussione è rinviata al 25 gennaio e fa notare che «anche il Consiglio di Stato ha ritenuto di non sospendere l' atto impugnato, consentendo così il normale proseguimento dell' attività della giunta». Lavinia Di Gianvito RIPRODUZIONE RISERVATA

Di Gianvito Lavinia"

http://archiviostorico.corriere.it/2011/novembre/17/Quote_rosa_giudici_ricorso_fondato_co_10_111117016.shtml



Una cosa mi fà piacere da tuttò ciò : quelli che pagano per primi sono quasi sempre gli zerbini che sostengono e assecondando la mafia femminista, e Alemanno ha dato varie volte prova in tv ed in politica del sua zerbinaggine profonda..Ben gli sta a quel pagliaccio! Spero che tutti i buffoni come lui siano sempre i primi a pagare le conseguenze del femminismo!



Offline Guit

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Re: Quote rosa, il Tar annulla la giunta comunale di Roma.
« Risposta #7 il: Novembre 20, 2011, 01:47:04 am »
Diciamo che le conseguenze del femminismo le pagano tutti, zerbini e non zerbini ma non solo, addirittura le donne. Incredibile ma vero.

Il problema che affrontiamo si risolve in maniera semplice semplice, e sarà un problema sempre più pressante: quando le donne saranno in maggioranza rispetto agli uomini cosa accadrà?

E' solo lì che si capisce il vero fine di tutto ciò.

1. Se è un egualitarismo come dicono, allora vale per tutti.
2. Se non vale per tutti allora non è un egualitarismo.

Secondo voi uomini, parlo a tutti coloro che dovessero capitare per caso qui e leggere le nostre righe, quello a cui assistiamo è un egualitarismo? Nel senso che: tutte queste smanie sono sostenute dall'idea del diritto e dell'equità. Bene. Secondo voi, quando gli uomini guadagneranno meno delle donne, verranno presi provvedimenti compensativi in favore del nostro sesso?

Quanto mi piacerebbe sentire la risposta dell'uomo qualunque ....
Take the red pill

Offline Guit

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Re: Quote rosa, il Tar annulla la giunta comunale di Roma.
« Risposta #8 il: Novembre 20, 2011, 01:49:44 am »
Comunque se interessa la risposta già l'abbiamo, ed è: NO.

Quando l'uomo sarà messo in condizioni di minoranza non verrà intrapresa nessuna "discriminazione positiva" per aiutarlo.

Ci sono già aree dove gli uomini "soffrono": separati, carcerati, morti sul lavoro, diritto riproduttivo.

Allora per favore, lo dico al mondo intero, smettete di parlarci di *diritto* delle donne e di principi di *uguaglianza*.

La UGUAGLIANZA vale per tutti.

Voglio dire: femministe! Per favore vi prego, non infangate idee così nobili e poetiche del pensiero umano. Non sporcate tutto, lasciate qualcosa di pulito. Mondo intero, ONU, ti prego, lascia stare l'egualitarismo e ammetti il tuo strisciante, irrisolvibile, atavico, razzismo.

Non se ne esce, nemmeno con le donne. Il razzismo dell'umano è camaleontico: si trasforma via via e assume nuovi colori, per mimetizzarsi nell'ambiente e nell'epoca in cui si trova a vivere. Oggi si dice femminismo, s'è colorato del colore dei diritti, della violenza del maschio, della colpa del fallo, della ontologica innocenza femminile.

Ma sempre di razzismo si tratta e il tempo, statene certi, ce lo dirà.


« Ultima modifica: Novembre 20, 2011, 02:01:49 am da Guit »
Take the red pill

Alberto86

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Re: Quote rosa, il Tar annulla la giunta comunale di Roma.
« Risposta #9 il: Novembre 21, 2011, 10:11:34 am »
Comunque se interessa la risposta già l'abbiamo, ed è: NO.

Quando l'uomo sarà messo in condizioni di minoranza non verrà intrapresa nessuna "discriminazione positiva" per aiutarlo.

Ci sono già aree dove gli uomini "soffrono": separati, carcerati, morti sul lavoro, diritto riproduttivo.

Allora per favore, lo dico al mondo intero, smettete di parlarci di *diritto* delle donne e di principi di *uguaglianza*.

La UGUAGLIANZA vale per tutti.

Voglio dire: femministe! Per favore vi prego, non infangate idee così nobili e poetiche del pensiero umano. Non sporcate tutto, lasciate qualcosa di pulito. Mondo intero, ONU, ti prego, lascia stare l'egualitarismo e ammetti il tuo strisciante, irrisolvibile, atavico, razzismo.

Non se ne esce, nemmeno con le donne. Il razzismo dell'umano è camaleontico: si trasforma via via e assume nuovi colori, per mimetizzarsi nell'ambiente e nell'epoca in cui si trova a vivere. Oggi si dice femminismo, s'è colorato del colore dei diritti, della violenza del maschio, della colpa del fallo, della ontologica innocenza femminile.

Ma sempre di razzismo si tratta e il tempo, statene certi, ce lo dirà.




Certo che è cosi!!..In un ipotetico e squallido futuro quando e se si arriverà ad una maggioranza di potere femminile in ogni settore(speriamo mai) le stesse capre che oggi parlano di "parità" (mai parola fu più falsa, ipocrita ed idiota) diranno che ora è giunto il momento che siano le donne a comandare e che è giusto che i "cattivi maschi maschilisti" subiscano lo stesso trattamento che dall'origine dei tempi hanno subito le "povere ed indifese donne vittime"  :doh:

Gli omuncoli castrati zerbini occidentali stanno consegnando alla femministe le chiavi di un mondo costruito col lavoro e con la  mente del genere maschile..E come le femministe fanno già ora da molto tempo, useranno tutto ciò per arrivare alla supremazia femmista e mettere in atto con i fatti la loro misandria....