Autore Topic: Prime difficoltà del (non ancora nemmeno nato) governo Monti  (Letto 4760 volte)

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Offline Cad.

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Re: Prime difficoltà del (non ancora nemmeno nato) governo Monti
« Risposta #15 il: Novembre 17, 2011, 17:02:28 pm »
Ecco qua:
Adnkronos
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/Monti-tassazione-preferenziale-per-le-donne_312655289457.html
"tassazione preferenziale per le donne"


Concretamente cosa sarà?
Minore imposte sul lavoro per le imprese che assumeranno le donne?
O una minore imposizione fiscale sul reddito delle donne?
Se quest'ultima ipotesi sappiamo chi dalla crisi ne trarrà pure un vantaggio!

Offline Cad.

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Re: Prime difficoltà del (non ancora nemmeno nato) governo Monti
« Risposta #16 il: Novembre 17, 2011, 17:05:54 pm »
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Alberto86

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Re: Prime difficoltà del (non ancora nemmeno nato) governo Monti
« Risposta #17 il: Novembre 17, 2011, 17:54:19 pm »
vabbè  questi doppi standard e discriminazioni maschili oramai sono quotidiani...basta accendere la tv per rendersi conto che la misandria e la propaganda femminista che va in onda continuamente viene poi riversata nei palazzi romani dove si legifera!

la colpa è sempre degli stessi zerbini di presunto sesso maschile...

basta vedere che è bastata una delegazione di associazioni femministe per far mettere 3 donne a ministeri chiave! se questa non è mafia non so come altro
bisognerebbe chiamarla!

comunque credo che per tassazione agevolata si intendano gli sgravi fiscali che hanno le aziende se assumono donne(almeno credo sino a prova contraria)..
se questo non è sessissmo(cosi come le quote rosa) ditemi voi cosa si intende per sessismo contro gli uomini!

Offline Brutale

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Re: Prime difficoltà del (non ancora nemmeno nato) governo Monti
« Risposta #18 il: Novembre 17, 2011, 18:28:43 pm »
Citazione
La prima volta di Monti: 'Sacrifici ed equità. Interventi su Ici, lavoro, pensioni, evasione'
Il neopremier presenta il programma. 'Ineludibile il taglio dei costi della politica. Meno tasse sulle donne. Investire nei giovani'. Berlusconi: 'Durata governo dipende da noi'

Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali il governo potrà avvalersi della delega ricevuta dal Parlamento dal precedente governo. Condivisibile è infine la sottolineatura del maggiore impiego di giovani e donne, obiettivo per il quale sono state varate la riforma dell'apprendistato - che deve essere ora attuata - e l'introduzione dei contratti agevolati di inserimento per donne disoccupate da oltre sei mesi.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2011/11/09/visualizza_new.html_640101399.html

Offline yamamax

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Re: Prime difficoltà del (non ancora nemmeno nato) governo Monti
« Risposta #19 il: Novembre 17, 2011, 19:19:40 pm »
Meno tasse sulle donne... cioè quando le esportiamo ?  :lol:
Lo sò c'è poco da ridere in questo momento, certo che se anche un governo tecnico si lancia in propagande cerca/consensi invece di trovare soluzioni eque per venire fuori dalla crisi, allora finiamo male.

Alberto86

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Re: Prime difficoltà del (non ancora nemmeno nato) governo Monti
« Risposta #20 il: Novembre 17, 2011, 21:20:04 pm »
speriamo solo che sia un metodo per prendere per il culo queste capre femministe...

io aspetto il momento che riformeranno l'età pensionabile..voglio vedere se veramente parificheranno le cose o se faranno sempre le distinzioni di sesso..

io leggo sempre commenti di queste capre femministe che non volgiono la parità di pensionamento perchè, secondo il loro pseudo-cervello, sarebbe una discriminazione
per le DDDonne

tipo leggete qualche vaginata nei commenti di questo articolo del solito blog femminista del corriere della sera
http://27esimaora.corriere.it/articolo/tre-donne-nel-governo-montipersonalita-femminili-non-pasionarie/

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Re: Prime difficoltà del (non ancora nemmeno nato) governo Monti
« Risposta #21 il: Novembre 17, 2011, 21:59:19 pm »
io ho l'impressione voglia introdurre anche la paternità obbligatoria    :huh:
Io ho riposto le mie brame nel nulla.
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http://maschileindividuale.wordpress.com/

Alberto86

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Re: Prime difficoltà del (non ancora nemmeno nato) governo Monti
« Risposta #22 il: Novembre 17, 2011, 22:35:57 pm »
io ho l'impressione voglia introdurre anche la paternità obbligatoria    :huh:

io penso che qui il discorso si fà davvero serio: se faranno distinzioni anche sulle pensioni, assecondando ancora una volta la mafia femminista, ci sarà davvero da riflettere seriamente sulla condizione critica degli uomini in questo paese ed i provvedimenti che si dovranno prendere....Io sinceramente non so davvero cosa diavolo deve succedere per far svegliare tutti gli individui di sesso maschile dormienti!

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Re: Prime difficoltà del (non ancora nemmeno nato) governo Monti
« Risposta #23 il: Novembre 17, 2011, 23:14:39 pm »
io penso che qui il discorso si fà davvero serio: se faranno distinzioni anche sulle pensioni, assecondando ancora una volta la mafia femminista, ci sarà davvero da riflettere seriamente sulla condizione critica degli uomini in questo paese ed i provvedimenti che si dovranno prendere....Io sinceramente non so davvero cosa diavolo deve succedere per far svegliare tutti gli individui di sesso maschile dormienti!


le pensioni  penso ormai siano avviate verso la parità legislativa tra uomo e donna.  senza  vantaggi pro-donna.  
anzi con il metodo contributivo sono gli uomini a guadagnarci.
questo governo invece potrebbe  discutere dell'eventuale abolizione delle pensioni di anzianità .
posso ipotizzare che siano soprattutto gli uomini a godere delle pensioni di anzianità.
difficile per una donna avere 40 anni di contribuzione prima dei 60-65 anni.
« Ultima modifica: Novembre 17, 2011, 23:47:35 pm da bhishma »
Io ho riposto le mie brame nel nulla.
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Re: Prime difficoltà del (non ancora nemmeno nato) governo Monti
« Risposta #24 il: Novembre 17, 2011, 23:48:57 pm »
l'unica novità positiva di questo governo è che forse potrebbe mettere mano al sistema carcerario.
decisamente inumano e a stragrande maggioranza subito dagli uomini
Io ho riposto le mie brame nel nulla.
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Offline Giulia

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Re: Prime difficoltà del (non ancora nemmeno nato) governo Monti
« Risposta #25 il: Novembre 17, 2011, 23:57:08 pm »
Meno tasse sulle donne... cioè quando le esportiamo ?  :lol:
Lo sò c'è poco da ridere in questo momento, certo che se anche un governo tecnico si lancia in propagande cerca/consensi invece di trovare soluzioni eque per venire fuori dalla crisi, allora finiamo male.
non cerca consensi...cerca di far parte dell'europa.

Offline Cad.

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Re: Prime difficoltà del (non ancora nemmeno nato) governo Monti
« Risposta #26 il: Novembre 18, 2011, 10:08:18 am »
tipo leggete qualche vaginata nei commenti di questo articolo del solito blog femminista del corriere della sera
http://27esimaora.corriere.it/articolo/tre-donne-nel-governo-montipersonalita-femminili-non-pasionarie/

E numerose critiche nei commenti per il fatto che si è scritto che sono anche mamme e nonne, come se ciò fosse una fatto da tenere nascosto, una implicita critica allle donne che pensano alla famiglia e non solo alla carriera, magari un invito a porre sempre e comunque come priporitario il successo sociale in ambito lavorativo ritenendo la maternità e la famiglia come qualcosa di scomodo e ingombrante (uno dei pensieri del femminismo comunque).
E poi si parla di tutelare la famiglia e favorire le nascite anche a mezzo di una tassazione agevolata per le donne.

Per me non si dovrebbe dare nessun aiuto a chi espressamente ne rinnega il valore.

Offline Cad.

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Re: Prime difficoltà del (non ancora nemmeno nato) governo Monti
« Risposta #27 il: Novembre 18, 2011, 19:19:33 pm »
http://www.lettera43.it/economia/macro/31710/perche-abbassando-l-irpef-per-le-donne-e-aumentandola-per-gli-uomini-ci-guadagnerebbero-tutti_breve.htm

----------  ------------  -----------

Un vantaggio per tutti.....per tutti?
...e per gli uomini che dovrebbero pagare di più?

Ma cosa vogliamo noi uomini? Noi non facciamo parte di "tutti", non facciamo testo, non siamo parte della società.
Noi dobbiamo lavorare, pagare quello che ci dicono di pagare e sopratutto sempre e comunque stare zitti.

Offline Rita

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Re: Prime difficoltà del (non ancora nemmeno nato) governo Monti
« Risposta #28 il: Novembre 21, 2011, 12:46:58 pm »
l'unica novità positiva di questo governo è che forse potrebbe mettere mano al sistema carcerario.
decisamente inumano e a stragrande maggioranza subito dagli uomini

http://www3.lastampa.it/cronache/sezioni/articolo/lstp/430823/

Sono una delle prime emergenze del nuovo ministro: densità di popolazione a livelli record
FRANCESCO MOSCATELLI

L’ ultima vittima, P.C.A., un cittadino colombiano di 48 anni, si è impiccato venerdì 18 novembre nel carcere bolognese della Dozza. Ha rifiutato di uscire dalla sua cella durante l’ora d’aria, ha lasciato sopra il materasso alcune lettere per i suoi familiari e si è impiccato con il lenzuolo, «legandosi le mani con un calzino per evitare ripensamenti». Una settimana prima, sabato 12 novembre, due tragedie identiche si sono consumate nel Reparto di osservazione di Poggioreale, a Napoli, e nell’ospedale psichiatrico di Reggio Emilia. E questi sono solamente gli ultimi tre dei cinquantanove suicidi avvenuti quest’anno nei penitenziari italiani. Uno ogni cinque giorni, uno ogni mille detenuti dicono le statistiche. E i tentati suicidi (i dati fanno riferimento al 2010) sono stati quasi il triplo: 167.

Il numero impressionante di «auto soppressioni», come vengono definiti i suicidi nelle relazioni delle guardie penitenziarie che ci devono convivere tutti i giorni, è l’aspetto più evidente di un sistema carcerario che si avvicina sempre di più a un inferno. Il primo male, però, da cui discendono tutti gli altri, è il sovraffollamento. Ad oggi nelle 206 prigioni italiane ci sono 67.510 detenuti (43.253 italiani e 24.257 stranieri) per 45.572 postiletto. Fra questi ci sono 37.395 persone condannate in modo definitivo (il 55,4%) e 28.457 imputati (14.445 - il 21,4% - in attesa del giudizio di primo grado, 7.698 l’11,4% - in attesa del giudizio d’appello e 4696 -il 7% - in attesa della sentenza definitiva della Cassazione). Il totale dei detenuti era di circa 40.000 unità nel 2006, subito dopo l’indulto, ma in questi cinque anni è tornato a crescere ben oltre la soglia di guardia. Per comprendere il livello di emergenza basta confrontare l’indice di sovraffollamento (quanti sono i carcerati ogni cento posti disponibili) dei principali Paesi europei: in Italia è 148,2 (peggio di noi c’è solo la Spagna con 153) mentre la media europea è 104 e nei paesi virtuosi (Svizzera, Danimarca, Norvegia, Germania e Portogallo) l’indice si aggira intorno al 90.

«Nove regioni (Calabria, Emilia Romagna, Friuli, Liguria, Lombardia, Marche, Puglia, Valle d’Aosta e Veneto) - scrive Leo Beneduci, segretario generale dell’Osapp (l’Organizzazione sindacale autonoma della polizia penitenziaria) - hanno superato persino le capienze massime consentite, con 6.000 poliziotti penitenziari in meno su un organico di 45.109, 2.236 unità dei profili tecnici e amministrativi in meno su un organico di 8.737 e circa 150 milioni di debiti su forniture e utenze per il 2011. E per il 2012 c’è l’urgente necessità di reperirne altri 250».

Il 13 gennaio del 2010 l’ex ministro della Giustizia Angelino Alfano ha cercato d’intervenire varando il cosiddetto «Piano carceri». Il progetto di Alfano si fondava su tre pilastri: la costruzione di 11 nuovi penitenziari, la realizzazione di 20 padiglioni extra all’interno di strutture già esistenti e l’assunzione di 2.000 nuovi agenti penitenziari. Dieci mesi dopo, però, come ha ricordato pochi giorni fa Marco Pannella dai microfoni di Radio Radicale - «Il 28 luglio il Presidente della Repubblica ci disse, direi, ci ordinò, di affrontare la prepotente urgenza rappresentata dalla situazione delle carceri e della giustizia. Dov’è finita questa emergenza?», siamo ancora al punto di partenza. Anche ammesso che il «Piano carceri» venga completato in tempi ragionevoli, infatti, all’appello mancherebbero comunque 12.788 posti. Le situazioni più allarmanti sono in Lombardia (mancano 4.114 posti, ma a piano ultimato ne mancherebbero comunque 3.314), Campania (mancano 2.182 posti e a piano ultimato ne mancherebbero 1.332) e Lazio (mancano 1.754 posti e a piano ultimato ne mancherebbero 1.354).

Il nuovo governo è consapevole che bisogna intervenire il prima possibile. Tant’è vero che le uniche parole pronunciate dal Guardasigilli Paola Severino, intercettata dai cronisti mentre usciva dal Quirinale dopo il giuramento sono state: «Diamoci tutti una mano. Il carcere è un problema grave». Sul piatto, oltre agli interventi sulle strutture e sugli organici della polizia penitenziaria, potrebbe esserci anche altro: dalla revisione delle norme sulla custodia cautelare all’introduzione di misure alternative alla detenzione per i reati meno gravi. In tempi di tagli alle spese dello Stato, infatti, a preoccupare sono anche i numeri dei bilanci. Secondo i dati del dipartimento di Polizia penitenziaria ogni giorno spendiamo 7.615.803 euro. In pratica 113 euro per ogni detenuto. Di questi 98,95 euro vengono spesi per il personale, 4,03 per il funzionamento delle strutture, 3,35 per le spese d’investimento (edilizia penitenziaria, acquisto di mezzi di trasporto) e 6,48 per il mantenimento dei detenuti. «Ma di questi spiega Riccardo Polidoro, presidente della onlus “Il carcere possibile” -3,95 euro vengono spesi per il cibo e solamente 11 centesimi per il trattamento di riabilitazione».


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