Autore Topic: Crollo del femminismo: mito o realtà?  (Letto 6897 volte)

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Offline TMan075

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Crollo del femminismo: mito o realtà?
« il: Novembre 14, 2009, 22:04:43 pm »
Molte ideologie sbagliate che nella storia hanno causato immani disastri si sono poi dimostrate fallaci e sono "implose" su se stesse...

Il femminismo nato, non per creare la parità dei sessi, ma per annullare l'uomo in quanto tale ha raggiunto livelli pericolosi.

Ciò potrebbe portare il crollo della società e quindi delle nazioni che rimarrebbero invase da culture barbare ma più solide. E ciò proprio a scapito della donna stessa (vedi Svezia-Islam) :blink:

E' possibile che alcune donne sane di mente abbiano intuito questo e cerchino di fare una piccola correzione di rotta?  :hmm:

Anti femministe alla riscossa "Basta carriera, torniamo dai mariti"
di Eleonora Barbieri


Milano - Fuori moda. È la parola d’ordine: il vanto delle anti femministe, quelle che amano fare un tuffo nel passato, col salvagente. Che sono orgogliose di sbandierare l’amore per i figli, le manie casalinghe, la devozione al marito, il disinteresse per il lavoro. Anzi, un mestiere l’hanno pure trovato: stare a casa e aiutare il compagno a fare carriera. Un sacrificio, quindi, ma fino a un certo punto, perché il ritorno alla famiglia vecchio stile aiuterebbe le finanze di tutti. Megan Basham, americana, ne ha fatto una tesi e un libro, Beside every successful man: a woman’s guide to having it all, che, più o meno, è l’antico detto: dietro a ogni grande uomo c’è una grande donna. Lei, Basham, si vede proprio così: la Lady Macbeth non sanguinaria dietro ai successi del marito, che ha aiutato a diventare un volto televisivo nel campo delle previsioni meteorologiche.

La carriera di Mr Basham sarà forse discutibile ma, intanto, Beside every successful man è diventato, appunto, un successo. Piace alle donne stufe degli slogan femministi, alle carrieriste pentite, alle aspiranti casalinghe. Perché, in fondo, stare fra le mura domestiche è ormai un lusso: chi può permettersi di vivere con un solo stipendio e pagare l’affitto, l’asilo, la scuola, la spesa, le vacanze e gli extra? Megan Basham ha le cifre: gli uomini le cui mogli non lavorano guadagnano il 31 per cento in media in più dei single; un valore che scende al 3,4 per cento se la donna lavora. Per non parlare di cura dei figli e stabilità della relazione: se lei se ne sta a casa, la probabilità che il matrimonio finisca in divorzio è molto inferiore.

Jemima Lewis, opinionista del Guardian, ieri insinuava che la signora Basham sia molto più in carriera del marito. E che il suo look abbia poco da spartire con quello di una donna di casa quanto, piuttosto, con lo stile hollywoodiano di una casalinga disperata. Ma l’anti femminismo è ormai un fiume che raccoglie di tutto. C’è la corrente di sapore biblico che si è raccolta a Chicago lo scorso autunno, per la True Women Conference, il «convegno delle donne vere», sostenitrici della società patriarcale; c’è quella cinico-politica alla Ann Coulter, polemica di mestiere; quella sacrificale delle Taken in hand («prese per mano»), che teorizzano la sottomissione totale. C’è Laura Doyle, che si proclama femminista, ma ha scritto The surrendered wife, cioè la donna arrendevole, che consegna il controllo della vita domestica al marito per garantire l’armonia. Anche Doyle è bionda, elegante e scrittrice di successo. In nome dell’anti femminismo sono nate associazioni e riviste, sono state recuperate vecchie icone, ben ripulite e lucidate: signore cotonate, massaie perfette, donnine bon ton. Sono riapparsi manuali dell’altro secolo, come la Grande enciclopedia della donna. Quando era comparsa, a fascicoli, negli anni Sessanta era stata travolta dalla storia, piccola e grande, della rivoluzione femminile. Oggi è guardata con curiosità, condiscendenza ma, anche, un pizzico di nostalgia: perché nessuna sarà mai più così perfetta, nemmeno le principesse sono più quelle di una volta.

Basham sostiene di non essere proprio anti femminista: lei è per la «scelta», perché non tutte debbano seguire lo stesso percorso. Ricorda la retromarcia di un’ex paladina dell’emancipazione, Rosie Boycott: «Per il nostro modo di pensare cucinare era per persone frivole e politicamente pericoloso. Ma ci sbagliavamo». Forse Basham vuole solo provocare, perché le donne non si sentano più obbligate a essere lavoratrici in carriera, mogli inappuntabili, madri premurose, casalinghe efficienti, figlie attente, amiche presenti e, dopo tutto ciò, colpevoli se non ci riescono, o perdono senno e sonno per riuscirci. Forse, a mali estremi, estremi rimedi. Che guadagni lui, lei lo aiuterà. Anche se così, in fondo, sarà sempre lei il capo, sotto sotto.



http://www.ilgiornale.it/interni/anti_femministe_riscossa_basta_carriera_torniamo_mariti/03-03-2009/articolo-id=332880-page=0-comments=1

Come stare al fianco di un uomo di successo: dagli Usa la nuova bibbia dell’anti-femminismo
http://www.pinkblog.it/post/3205/come-stare-al-fianco-di-un-uomo-di-successo-dagli-usa-la-nuova-bibbia-dell%E2%80%99anti-femminismo/1
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milo

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Re: Crollo del femminismo: mito o realtà?
« Risposta #1 il: Novembre 15, 2009, 19:53:27 pm »
Ma non penso proprio che l'antifemminismo coincida con la donna a casa. Anzi dico proprio di no.

Grifone.nero

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Re: Crollo del femminismo: mito o realtà?
« Risposta #2 il: Novembre 15, 2009, 19:57:30 pm »
Ma non penso proprio che l'antifemminismo coincida con la donna a casa. Anzi dico proprio di no.

Rispettare l'uomo in quanto uomo (come io rispetto la donna in quanto donna) - e in caso di divorzio non spennarlo e non privarlo dei figli- è già antifemminismo, indipendentemente da moltissimi altri fattori che per alcuni utenti sono molto sentiti.

Offline TMan075

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Re: Crollo del femminismo: mito o realtà?
« Risposta #3 il: Novembre 15, 2009, 23:44:11 pm »
Rispettare l'uomo in quanto uomo (come io rispetto la donna in quanto donna) - e in caso di divorzio non spennarlo e non privarlo dei figli- è già antifemminismo, indipendentemente da moltissimi altri fattori che per alcuni utenti sono molto sentiti.
Hai ragione.
Come del resto neanche la donna a casa è antifemminista. Anzi ci sono delle casalinghe che hanno ben poco da spartire con il rispetto all'uomo.
In ogni caso però il divorzio è già di per sè un po' una sconfitta. Per cui è vero che già il sistema si regolarizzasse sulle separazioni sarebbe una buona conquista ma se si cercasse di evetare del tutto la separazione? Questo non limiterebbe il danno?  :hmm:
Forse è un po' utopico come ragionamento ma credo in buona misura aiuterebbe...
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Offline Salar de Uyuni

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Re: Crollo del femminismo: mito o realtà?
« Risposta #4 il: Novembre 16, 2009, 00:07:12 am »
A me sa di ''mulino bianco'',di nostalgia dei ''buoni sapori di una volta'',non so se crederci...l'antifemminismo cresce?Nella realtà di fuori io non ne vedo tracce.
Come uomo per giunta non ho mai preteso la ''sottomissione totale'' ma solo il rispetto,però non mi stupisco di nulla.
Sia il fenomeno ''taken by hand'' sia il femminismo sono parti di una stessa realtà pulsionale.
Nel primo caso la pulsione viene vissuta,nel secondo caso rifiutata e proiettata all'esterno,da ciò l'accusa dell'uomo che sarebbe ''padrone'' ovvero il desiderio incofessato e incofessabile di essere dominate.
Il femminismo è nevrosi,isteria,proiezioni sugli altri dei propri desideri repressi.
Comunque delle 2 realtà è chiaramente più diffusa quella femminista.
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline TMan075

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Re: Crollo del femminismo: mito o realtà?
« Risposta #5 il: Novembre 16, 2009, 00:58:16 am »
A me sa di ''mulino bianco'',di nostalgia dei ''buoni sapori di una volta'',non so se crederci...l'antifemminismo cresce?Nella realtà di fuori io non ne vedo tracce.
Come uomo per giunta non ho mai preteso la ''sottomissione totale'' ma solo il rispetto,però non mi stupisco di nulla.
Sia il fenomeno ''taken by hand'' sia il femminismo sono parti di una stessa realtà pulsionale.
Nel primo caso la pulsione viene vissuta,nel secondo caso rifiutata e proiettata all'esterno,da ciò l'accusa dell'uomo che sarebbe ''padrone'' ovvero il desiderio incofessato e incofessabile di essere dominate.
Il femminismo è nevrosi,isteria,proiezioni sugli altri dei propri desideri repressi.
Comunque delle 2 realtà è chiaramente più diffusa quella femminista.
Certo.
La realtà da mulino bianco e famiglia rincoglionita non è vera.. per fortuna
Però un equilibrio nella coppia, o un non lasciarsi per ogni minima cazzata sarebbe un bel messaggio.
Io sostengo che l'animo femminile essendo più emotivo è piu facile che sia quello che fa la "pazzia" o l'esagerazione. In questo periodo sto seguendo una situazione di un mio carissimo amico e posso dire che il cervello femminile avrà ottime qualità (sensibilità, precisione, intuizione) ma è incline alla follia. E questo non è un'iperbole...
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Offline Ethans

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Re: Crollo del femminismo: mito o realtà?
« Risposta #6 il: Novembre 16, 2009, 01:58:17 am »
Il femminismo è nevrosi,isteria,proiezioni sugli altri dei propri desideri repressi.

Sarebbe più corretto dire che il femminismo è nevrosi, isteria, proiezione sugli altri dei desideri di altri inespressi.

Offline ilvaccaro

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Re: Crollo del femminismo: mito o realtà?
« Risposta #7 il: Novembre 16, 2009, 23:28:11 pm »
Ma cerrrrrrrto come no! :D
Ora che tra lavatrice lavastoviglie forni a microonde piatti pronti case con aria condizionata plasma da 60 pollici, ecc ecc ecc gestirsi al casa è diventato così semplice e poco impegnativo che potrebbe benissimo farlo un down su una sedia a rotelle, in parecchie vogliono stare a casa.... :D :D

Ma che vadano tutte a farsi il terzo turno di notte in fabbrica e si paghino la metà delle spese!! A quale uomo è mai stata data la possibilità di vivere e farsi una famiglia gratis??

Quello che voglio io e la parità sociale e legislativa BASATA SUI MERITI DELLE PERSONE E BASTA.
Troppo comodo farsi una famiglia e vivere GRATIS a spese di un uomo.

E l'uomo che dovrebbe fare?

Lavorare a vita per gli altri con un bel sorriso idiota sulle labbra e la certezza che tutto quello che costruisce può essergli tolto dall'oggi al domani?

Tra l'altro lasciando l'attuale legislazione immutata che vede "l'uomo separato con prole" perdente SEMPRE E COMUNQUE davanti a qualsiasi giudice  un uomo che si sposi e mantenga una donna che non lavora e che è totalmente a suo carico fornisce già in partenza ai giudici tutti i mezzi per rovinarlo in fase di separazione.

"Basta carriera, torniamo dai mariti"??

Perché non hanno detto:

Basta lavorare meglio farsi mantenere a vita, e se lo "sponsor" non ci piace scarpata in culo e avanti il prossimo..

Se avessero detto così almeno sarebbero state più oneste.

Perché con le leggi attuali non solo ad uno uomo non conviene vivere con moglie e figli totalmente a carico, ma è proprio una scelta suicida.

Si troverebbe a pagare tutto lui al 100X100, sia durante il fidanzamento sia durante il matrimonio sia durante il divorzio...

In cambio di che?

Se qualcuno non lo sapesse, lo schiavismo è stato abolito.

Non sono come certi sfigati che si pagano le donnacce.
Io mi sposo e poi pago " SOLO " alimenti e mantenimento ad una donna " ONESTA.."

Offline Ethans

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Re: Crollo del femminismo: mito o realtà?
« Risposta #8 il: Novembre 17, 2009, 03:35:52 am »
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« Ultima modifica: Novembre 17, 2009, 03:41:43 am da Ethans »

Offline Ethans

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Re: Crollo del femminismo: mito o realtà?
« Risposta #9 il: Novembre 17, 2009, 03:41:13 am »
Quello che voglio io e la parità sociale e legislativa BASATA SUI MERITI DELLE PERSONE E BASTA.

Non ti dico cos'ha fatto quella cerebrolesa della responsabile dove lavoro per arrivare dov'è. Alla faccia della meritocrazia. Anche il GRANDE CAPO che ha usufruito delle sue grazie non ha più alcun controllo su di lei ormai. Un boomerang che si gli ritorce contro. Se penso a tutti i miei colleghi (uomini e donne) che per colpa di sta "vergogna umana" hanno dovuto licenziarsi e passare dei periodi veramente brutti mi viene voglia di diventare misogino. C'è un clima in ufficio che fa gelare il sangue. Questo è uno dei tanti episodi sul lavoro in cui mi sono dovuto confrontare con una donna e posso dire senza margine di smentita che in tutti posti in cui ho lavorato con donne aleggiava questo clima.

Terrificante.

La tenerezza delle donne, via per la pace... smetto di scrivere che è meglio, và!!!

Offline Ethans

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Re: Crollo del femminismo: mito o realtà?
« Risposta #10 il: Novembre 17, 2009, 04:05:43 am »
e posso dire che il cervello femminile avrà ottime qualità (sensibilità, precisione, intuizione) ma è incline alla follia. E questo non è un'iperbole...

Ciao Tman sono nuovo del forum, sono rimasto piacevolmente colpito dai tuoi scritti, mi dai l'impressione di una persona saggia e di saldi principi. Detto questo un piccolo appunto: sei veramente convinto delle capacità di intuizione, di precisione e di sensibilità della donna... andrò controcorrente ma io queste caratteristiche non le vedo, non le ho mai viste in nessuna donna. Le trovo molto superficiali e confusionarie e prive di profondità d'analisi. Mia personalissima opinione dettata dalla mia esperienza, sia chiaro. Tant'è mi sembrava giusto riferirla.

e-manuel

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Re: Crollo del femminismo: mito o realtà?
« Risposta #11 il: Novembre 17, 2009, 09:22:57 am »
sei veramente convinto delle capacità di intuizione, di precisione e di sensibilità della donna... andrò controcorrente ma io queste caratteristiche non le vedo, non le ho mai viste in nessuna donna. Le trovo molto superficiali e confusionarie e prive di profondità d'analisi. Mia personalissima opinione dettata dalla mia esperienza, sia chiaro. Tant'è mi sembrava giusto riferirla.

Idem, non me la sento di essere categorico sul "confusionarie" magari (perlomeno nell' ambito lavorativo possono non esserlo) , ma non noto neanch'io una sensibilità e profondità di analisi, anche perchè sono troppo concentrate su se stesse per immedesimarsi nella condizione maschile (ammesso poi che freghi loro qualcosa, ovviamente con l'eccezione di una minoranza di uomini).

milo

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Re: Crollo del femminismo: mito o realtà?
« Risposta #12 il: Novembre 17, 2009, 18:31:51 pm »
Il Manifesto R. Lamas - versione italiana       

MANIFESTO MASCOLINISTA

Per l’emancipazione dell’Uomo dalla dominazione femminile

di Ramòn Lamas - 2001

Traduzione per U3 di M. Jiménez

http://www.uomini3000.it/557.htm

(...)

IL DOMINIO IDEOLOGICO E MORALE

21. Usando la tattica dell’intimidazione sull’uomo (n. 17,18) il femminismo prende le redini del processo di cambiamento sociale. Il suo scopo dichiarato è la “liberazione della donna”, ma questo discorso è fallace. Nelle società pre-industriali non era solo la donna a dipendere economicamente dall’uomo. Egli dipendeva anche dalla donna per le faccende domestiche –fare da mangiare, lavare e stirare i vestiti e mantenere pulita la casa-. Il lavoro della donna fuori casa e quello dell’uomo dentro era ugualmente malvisto. Perciò non è vero –come il femminismo pretende- che l’uomo fosse libero e la donna da lui dipendente. La dipendenza era reciproca. E l’uomo era destinato al matrimonio come la donna; era l’unica via possibile –a parte la carriera religiosa-. Pertanto la pretesa “liberazione femminile” è solo un inganno.

22. In ogni caso, possiamo riconoscere l’esistenza di un processo di “liberazione femminile” se in parallelo riconosciamo anche un processo di “liberazione maschile” – o almeno ne avvertiamo la necessità-. Ciò che accade nella nostra società è che le donne hanno iniziato il loro processo d’indipendenza dagli uomini senza che questi abbiano fatto altrettanto. Di conseguenza siamo arrivati ad una situazione nella quale le donne sposate devono adempiere ai doveri tradizionalmente maschili –lavorare fuori casa- e femminili –occuparsi della casa-, mentre l’uomo solo deve far fronte ai primi.

23. È molto comodo –ed utile- per molte donne, liquidare in due righe questa situazione accusando l’uomo di essere sconsiderato, maschilista e scansafatiche, e che, non assumendo le responsabilità femminili, pretende perpetuare il dominio maschile sulla donna. Non vogliamo, senz’altro, giustificare che la donna debba avere più responsabilità dell’uomo nel campo dei lavori domestici. Ma bisogna notare che, malgrado sia una situazione confortevole per l’uomo, rappresenta comunque una forma di sottomissione e dipendenza di fronte alla donna, anche se non se ne accorge o non vuole riconoscerlo. Nella nuova situazione la donna è meglio attrezzata all’ora di divorziare ed iniziare una vita da sola: è una persona integrale perché capace di adempiere a tutti i compiti di supervivenza, tradizionalmente maschili –sostegno economico- come femminili –cura del focolare-. Invece l’uomo ha sempre bisogno di una donna che si occupi delle seconde. Chi è dominatore e chi dominato?

24. Siccome è la donna che si occupava –e quasi sempre è ancora così- della trasmissione dei valori morali e culturali nella nostra -specialmente in Galizia- ancora assai conservatrice società, e quindi del perpetuarsi del tradizionale sistema di ineguaglianza (n. 14), con quale diritto la donna pretende di essere la parte lesa nella ripartizione dei lavori domestici? Con quale diritto esige collaborazione al marito una casalinga che obbliga le figlie a collaborare a casa, ma nega tale privilegio ai figli maschi, rendendoli degli incapaci in questo campo, esponendoli alla dipendenza ed alla dominazione da parte delle loro future mogli?

25. Ma le tattiche di guerriglia psicologica impiegate da certe donne per raggiungere la supremazia nei discorsi e nell’ideologia non finiscono qui. Non soddisfatte da questa situazione, molte donne si compiacciono nel ricordare ai loro mariti quanto siano inutili, rinfacciandogli in continuazione il fatto che hanno bisogno di loro per sopravvivere, mentre in realtà, in molti casi è l’educazione sessista ricevuta nell’infanzia (in buona parte dalle loro madri) ciò che li ha portati a tale situazione.

26. Senz’altro, è presente un fattore di rammollimento e disimpegno da parte di molti uomini e ciò, senza dubbio, non è un difetto giustificabile. Ma è spiegabile. E anche se questa situazione in genere nuoce alle donne, è chiaro che è l’uomo chi ci perde veramente, anche se non si rende conto o non vuole riconoscerlo. E di tale situazione non è il solo responsabile. Come già indicato (n. 14) l’educazione sessista tradizionale è responsabilità di TUTTA la società; società che ha incoraggiato le donne a cercare l’indipendenza al tempo stesso che manteneva gli uomini in uno stato di dipendenza da quelle. Nel proprio interesse, l’uomo dovrebbe applicare su di sé  molti dei principi femministi riguardanti l’indipendenza, l’amore di sé  e l’orgoglio personale. Paradossalmente l’accettazione dei valori femministi da parte degli uomini probabilmente non piacerebbe a molte donne, e metterebbe a nudo la doppia misura che queste con frequenza applicano.

(...)
« Ultima modifica: Novembre 17, 2009, 18:37:30 pm da milo »

Offline TMan075

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Re: Crollo del femminismo: mito o realtà?
« Risposta #13 il: Novembre 17, 2009, 22:46:19 pm »
Ma cerrrrrrrto come no! :D
Ora che tra lavatrice lavastoviglie forni a microonde piatti pronti case con aria condizionata plasma da 60 pollici, ecc ecc ecc gestirsi al casa è diventato così semplice e poco impegnativo che potrebbe benissimo farlo un down su una sedia a rotelle, in parecchie vogliono stare a casa.... :D :D

Ma che vadano tutte a farsi il terzo turno di notte in fabbrica e si paghino la metà delle spese!! A quale uomo è mai stata data la possibilità di vivere e farsi una famiglia gratis??

Hai ragione: l'uomo diventerebbe un altro elettrodomestico che serve solo per portare i soldi a casa.

L'unica situazione in cui l'ambientazione casalinga potrebbe reggere sarebbe quella di un sistema dove l'uomo è tutelato dalla legge.

Ergo non ti può fregare il 90 % delle tue risorse...

Diciamo che non avendo una prorpia autonomia economica la donna forse (dico FORSE) sarebbe più "calma" con l'avanzare pretese...

Certo che se in caso di divorzio tocca sempre al maschietto di turno uscire con le valigie da casa sua...bè.. è a livello legislativo che deve cambiare qualcosa.  :hmm:

@e-manuel
Citazione
Citazione di: Ethans - Oggi alle 04:05:43
Citazione
sei veramente convinto delle capacità di intuizione, di precisione e di sensibilità della donna... andrò controcorrente ma io queste caratteristiche non le vedo, non le ho mai viste in nessuna donna. Le trovo molto superficiali e confusionarie e prive di profondità d'analisi. Mia personalissima opinione dettata dalla mia esperienza, sia chiaro. Tant'è mi sembrava giusto riferirla.

Idem, non me la sento di essere categorico sul "confusionarie" magari (perlomeno nell' ambito lavorativo possono non esserlo) , ma non noto neanch'io una sensibilità e profondità di analisi, anche perchè sono troppo concentrate su se stesse per immedesimarsi nella condizione maschile (ammesso poi che freghi loro qualcosa, ovviamente con l'eccezione di una minoranza di uomini).
E' vero: le qualità da me indicate sono rare ma esistono.
- La precisione maniacale femminile per chi ha vissuto insieme ad una donna (e chi ci lavora come me da 12 anni) ha del paranoico. Riscono a mantenere in memoria dettagli pazzeschi (e in certi lavori questo non è male). Si ricordano dove avevi messo lo spazzolino da denti il giorno prima e iniziano da lì per attaccare beghe senza limiti... (che magari tu lo avevi lasciato lì per un nonsocchè mica per farle dispetto  :blink:)
- sensibilità: percepiscono il tuo umore da come ti muovi o da come ti svelgi al mattino e sanno PERFETTAMENTE quando una cosa ti da fastidio sul momento e ...inevitabilmente la fanno! Oppure costruiscono con le amiche, madri, suocere (pure le ex!) storie incredibili su cosa loro hanno capito di te.... ovviamente senza che tu ne sappia nulla.
Questo ha del comico e ovviamente uno ci scherza su... ma quando queste attitudini invece di essere utilizzate per capirti vengono impegnate per distruggerti... bè... la cosa è grave. Molto grave. :wacko:

Citazione di: Ethans - Oggi alle 04:05:43
Citazione
Ciao Tman sono nuovo del forum, sono rimasto piacevolmente colpito dai tuoi scritti, mi dai l'impressione di una persona saggia e di saldi principi.
Ti ringrazio molto... comunque definirmi saggio mi sembra troppo.  ^_^


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John "the duke" Wayne

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Re: Crollo del femminismo: mito o realtà?
« Risposta #14 il: Novembre 18, 2009, 00:45:07 am »
Ciao Tman sono nuovo del forum, sono rimasto piacevolmente colpito dai tuoi scritti, mi dai l'impressione di una persona saggia e di saldi principi. Detto questo un piccolo appunto: sei veramente convinto delle capacità di intuizione, di precisione e di sensibilità della donna... andrò controcorrente ma io queste caratteristiche non le vedo, non le ho mai viste in nessuna donna. Le trovo molto superficiali e confusionarie e prive di profondità d'analisi. Mia personalissima opinione dettata dalla mia esperienza, sia chiaro. Tant'è mi sembrava giusto riferirla.
Quoto. Neppure io riscontro queste caratteristiche nelle donne. Semmai le trovo molto superficiali e totalmente incapaci di immedesimarsi nell' Altro e nei suoi problemi. E' molto piu' facile che mostrino sensibilita' e comprensione nei confronti di un gatto o di un cane, che di un uomo.