Nell'umano la cultura sovrasta la natura, l'esistenza sovrasta l'essenza. L'umano è un essere combattuto tra istinti e costumi. La donna moderna è stata educata al distanziamento dal piano materno in nome della autonomia.
Ma se fosse veramente come dici, con l'individualismo e i problemi che un figlio comporta, se non ci fosse la spinta di un istinto e con tutti i sistemi che la donna ha oggi per non figliare, avremmo nascita zero.
se la donna è stata manipolata con l'emancipazione femminile tutto per poter effettuare il controllo delle nascite e la diminuzione della popolazione - problema già sentito negli anni 60 e soprattutto in italia. non si può dire che al contrario quello di farne sette o otto già a 16 anni fosse il frutto di un autocoscienza femminile, ma era cmq la manipolazione di una costruzione sociale che voleva e aveva bisogno di giovani, perché gli adulti e i vecchi morivano molto di più, perché c'erano molti più invalidi di guerra di malati, di morti infantili.
e se è così, e io credo che sia così che ogni cultura non funziona per dare
felicità e
gioia alle persone, ma solo per funzionare con le risorse e le esigenze dei tempi del momento . allora perché parlare di felicità?
si spera di essere felici con quello che ti dicono di fare ogni volta.
Ma se fosse veramente come dici, con l'individualismo e i problemi che un figlio comporta, se non ci fosse la spinta di un istinto e con tutti i sistemi che la donna ha oggi per non figliare, avremmo nascita zero
infatti è così.
se una donna vuole a tutti i costi un figlio pur non avendo nessuno stimolo reale, non è un vero bisogno è solo voler qualcosa....poi dopo e solo dopo si può sapere di stare bene in quel ruolo oppure no. e succede anche che non lo sono affatto.
Avere un figlio è sconveniente comunque lo si guardi, tranne che sul piano della sentimentalità e della sopravvivenza di specie. L'investimento biologico femminile è di misura enormemente più grande di quello maschile ed è quindi assolutamente ragionevole che la donna tema e desideri, fisicamente e mentalmente, più di un uomo un figlio, Perché è più sconvolgente e in quanto tale oggetto di maggiori attenzioni e pensieri.
sì, infatti è sconvolgente, tu sei l'unico che ha parlato di sentimenti conflittuali che si contrappongono tra loro. i sentimenti che si contrappongono non possono creare chiarezza, ma anzi confusione e senso di smarrimento, tipo un figlio che piange fortissimo e non ti fa riposare...dopo due notti in bianco è fisiologico star male fisicamente e non essere dunque felici, anche se provi amore e tenerezza per quel figlio.
questo tipo di situazione è terribile.
ovviamente può accadere anche in altri contesti...è per questo che non credo a chi sostiene che chi è zitella /o è sposata /o ha figli /o non li ha, è infelice/felice, avrà per ragioni diverse attimi di felicità e momenti neri come tutti.
Ogni volta che vedo una donna incinta mi viene naturale usare accortezze nei suoi confronti, proteggerla e risparmiarle ogni sorta di sforzo o fatica. Credo che sarei capace di uccidere una persona se volessi ma non di chiedere a una donna in stato interessante di lavorare per me. Sensazioni simili mi vengono trasmesse dalla donna che allatta al seno.
Mi sento diverso eppure da ogni parte mi vogliono insegnare che siamo uguali.
tu ti senti diverso, ma non sai in cosa è diverso l'altra, o almeno non l'hai mai vissuta sulla tua pelle quella differenza. il problena nasce quando si pensa di sapere in cosa siamo diversi e ecco cosa accade:
che lei dovrebbe lavorare e io dovrei fare maggiori sforzi per occuparmi di quello di cui si occupa lei, sostituirla nelle sue incombenze materne per essere sostituito nelle mie attenzioni e nei miei naturali e sani istinti maschili
per me comprendere gli uomini è difficile, non solo perché sono diversi da me ma anche tra loro. ma questaa differenza la si vuol raccontare, anche se non la si vive direttamente.
La cultura che spaccia queste menzogne e questi valori, è cultura del brutto e dell'antiestetico. Cultura dell'omologazione e annullamento di quella diversità e complementarità che fino a oggi aveva mandato avanti il mondo.
ha mandato avanti il mondo poi è finita anche quella...ma cmq nessuno si chiedeva o si è mai chiesto in passato se essere felici per vivere fosse necessario davvero... non è successo nemmeno dopo Freud che ha ben bensato di aiutare i malati mentali non certo i depressi.
Il mondo, l'occidente, persa la spinta sessuale ha perso la spinta necessaria per esistere. E infatti sta lentamente morendo.
no.guit il "tuo" momdo finirà solo quando "morirai tu", e cosi è per me ,per tutti. se domani l'occidente dovesse trasformarsi per miracolo nella civiltà che vorresti e che credi vincente, nel momento in cui si sa di morire fregherebbe un caxxo...ma forse scatterebbe la spinta...quella che manca anche perché si è perso la percezione di pericolo di morire per cose che oggi consideriamo del tutto scontate.