A me pare sorprendente che un avvocato non sappoia l'italiano. L'habitat può essere di una specie, non di un bambino.
A questo punto , non mi stupisco che ella si sorprenda per una sentenza ovvia :
i legittimi proprietari tornano in possesso della loro abitazione.
Che c'entra il minore ? Mica lo hanno generato loro.
Se la
troia donna lo ha messo al mondo, veda anche di provvedere al suo
habitat ( un parco nazionale ?)
Questa sentenza sottolinea anche un punto molto importante :
quello dell'interesse del minore.
E' questo un punto sul quale i padri separati stanno commettendo un errore strategico.
Ammettere la superiorità del diritto del minore significa ammettere il grimaldello attraverso il quale la cricca femminista opprimerà i padri e gli uomini in generale.
I padri si ritroveranno sempre a mendicare quello che spetta loro di diritto
I diritti vanno considerati equivalenti : quello materno, paterno, filiale.
Solo da qui si potrà arrivare a sentenze giuste, come indubbiamente è stata questa.
Infatti, i giudici non hanno tirato in ballo un ipotetico e totalizzante interesse del minore, ma hanno giustamente considerato che c'era l'ovvio diritto dei proprietari che non poteva essere calpestato.
Infatti, l'ecologica avvocatessa, subito si è " perplessizzata " ( fa il paio con l'habitat del minore
), sul diritto del minore calpestato.
Stiamo molto attenti a questo dogma dell'interesse del minore :
esso sarà sempre a scapito di quello paterno e mai di quello materno