Autore Topic: La parabola del maschio-pentito  (Letto 1695 volte)

0 Utenti e 2 Visitatori stanno visualizzando questo topic.

Offline Cato

  • WikiQM
  • Affezionato
  • ***
  • Post: 207
La parabola del maschio-pentito
« il: Agosto 14, 2011, 20:38:22 pm »
"La lettera di uno stupratore pentito"


(Da http://femminismo-a-sud.blogspot.com/2011/08/la-lettera-di-uno-stupratore-pentito.html,
questo è un sito serio, attenzione a non confonderlo con un quasi omonimo sito misandrico)



Care Sorelle,

grazie al vostro blog mi sono pentito di aver stuprato.

Non una volta sola, tante. Non ho nessuna scusa per le mie azioni: avevo subito il lavaggio del cervello dalla cultura patriarcale dello stupro, ed il vostro blog femminista mi ha aperto la mente. Grazie al vostro blog, mentre stavo stuprando mia moglie ho avuto una crisi morale. Le ho detto di vestirsi, che dovevamo fare un discorso serio.

La Titti mi ha risposto “non ora, ho ancora voglia di scopare”.
Ho insistito “è importante”.
Anche lei insisteva: “dai, prima finisci di scoparmi”.
Rispondo: “no, non posso prima finire di stupraaaaaa.....” .
Non mi riusciva dire quella parola.
Dice: “ho capito, hai bisogno che te lo faccia rizzare con un pom...”.
“No, cara, c'è qualcosa che devi sapere, ed è una cosa seria”.

Si è vestita e siamo scesi a parlare:
“Non avevo capito quello che stavo facendo mentre lo facevo, fino a quando ho letto questo sito di pensieri femministi”.
“Che minchiata è? Sei ubriaco? Dai, torniamo a letto e fai l'uomo”.
“È esattamente quello che voglio fare ora. Titti, voglio dirti che mi sento un verme, vorrei morire per averti stuprata”. L'onestà delle mie parole pulsava elettricamente attraverso i circuiti celebrali della mia dolce metà.

“Cosa? Quando mi hai stuprata?”
“Ogni volta. È sempre stato stupro, e ora che lo ho capito voglio fermarmi”.
“Non mi hai stuprata”.
“Sì, lo ho fatto”.
“Penso che me ne sarei accorta, se mi avessi stuprata”.
“No, non funziona in questo modo. Leggi cosa scrivono grandi femministe come la Dworkin e la Kinnon:
Il matrimonio è un’istituzione che si è sviluppata dalla pratica dello stupro.
Qualsiasi rapporto sessuale è un atto di violenza perpetrato contro una donna.
Sotto il patriarcato il sesso consensuale fra uomini e donne non esiste. Sotto il patriarcato, la nozione di consenso è, per le donne, non sostanziale, una finzione, una disperata fantasia inventata per oscurare la natura della donna come classe sessuale. La vera natura del nostro stato è che siamo imprigionate in un continuum di stupri

“Vedi, il patriarcato ti ha levato il tuo diritto ad essere consenziente, e mi sento molto dispiaciuto, molto dispiaciuto, molto dispiaciuto”. Mentre parlavo, gesticolavo indicando le malvagie luci del patriarcato ed i palazzi lontani, per aiutarla a capire il femminismo.

“Hai preso qualche fungo allucinogeno senza dirmelo?”
“No”. Le spiegai del continuum di stupri.
“In questo caso, torniamo a letto che ho voglia di venire stuprata”.
“Cara, questa è una cosa orribile da dire... (bisbigliai) ...cosa penserebbero le femministe, se ti sentissero”.
“Me ne fotto. Ho voglia di scopare”.
“Povera cara, il patriarcato ti ha fatto il lavaggio il cervello. Non posso continuate a fare l'amore con te, voglio redimermi e diventare un essere umano decente. Domani mattina ho appuntamento per l'operazione al Collettivo Maschile Femminista per l'AutoCastrazione”.
La Titti si mise a piangere: poverina, iniziava a capire l'oppressione patriarcale subita.



L'indomani, quando rientrai a casa, trovai la polizia. Mia moglie mi disse di essere andata a vedere cosa era questo femminismo, e che le avevano fatto un certificato con 12 giorni di prognosi. Una donna bassa e grassa la interruppe:

“Signora, lasci parlare me. Sono Vajassa Faldocci, avvocata divorzista. Rappresento sua moglie. La signora è disposta a ritirare la denuncia di violenza domestica, se lei firma una separazione consensuale. Alla signora vanno la casa, il conto in banca, la macchina, i figli, e 2000€ di mantenimento mensile”.

Dissi che non capivo, ma volevano arrestarmi, così firmai la consensuale.

Chiedendo l'elemosina riesco a pagare il mantenimento. Vedo i miei figli il giovedì dalle 18 alle 19, ma spesso la mia cara ex-moglie mi dice che sono malati, vivo sotto un ponte e mangio alla Caritas. Una associazione di padri separati mi ha offerto una stanza, ma ho rifiutato perché ho letto sul vostro blog che si tratta di una organizzazione del patriarcato.

E io sono felice di essere femminista.


Offline jorek

  • Veterano
  • ***
  • Post: 1648
  • Sesso: Maschio
Re: La parabola del maschio-pentito
« Risposta #1 il: Agosto 14, 2011, 21:37:32 pm »
per quanto mi riguarda è già un classico di questo forum

Offline Giuseppe83

  • Affezionato
  • **
  • Post: 859
Re: La parabola del maschio-pentito
« Risposta #2 il: Agosto 20, 2011, 18:03:52 pm »
O questo è un altro scherzo o queste lettere se le scrivono da sole.
La donna ha dato l'unica risposta che si potrebbe dare ad un uomo che si comporti così:  “Hai preso qualche fungo allucinogeno senza dirmelo?”.
E l'aver preso funghi allucinogeni è l'unica spiegazione per un comportamento del genere.
Ecco, se l'uomo avesse preso allucinogeni e la storia si fosse conclusa con quella risposta, il tutto sarebbe stato anche verosimile. Ma raccontata così chi volete che ci creda?