Non sono d'accordo. Se non vedo problemi che mi sarei iscritto a fare? i problemi ci sono eccome.Ma io li evito (anzi cerco di evitarli) accuratamente: non mi sposo e pratico il distacco emotivo col sesso femminile (per quanto possibile ovviamente non siamo robot) evito di sostenere qualsiasi argomentazione/organizzazione che tutela le donne a scapito degli uomini: e ti dico di più se fossi un imprenditore assumerei solo uomini (visto che conosco il livello di assenteismo dove lavoro io);poi ci sono cose che ovviamente mi fanno incazzare più di tutti in ordine il livello di gravità con cui vengono trattati i reati sessuali ed il loro perseguimento anche in totale assenza di prove (caso unico nel panorama giudiziario) ed il voler mettere le donne per forza in lavori che per biologia e natura non sono loro adatti, ma non si può dire altrimenti è discriminazione
Però non posso neanche farmi il sangue amaro da mane a sera.
Eppoi sarò un irrimediabile ottimista ma credo che la cultura pro-donna senza se e senza ma si sgretolerà da sola sotto il peso della propria assurdità (e la crisi giocherà un ruolo cruciale a mio avviso per questo vuoi con le leggi sulle separazioni vuoi con l'espulsione progressiva dal mercato del lavoro della componente femminile ed i cui primi segnali stanno già avvenendo, ho linkato un articolo qualche giorno fa).
Lo ripeterò fino alla morte: IL FEMMINISMO E TUTTE LE STRONZATE CHE SI PORTA DIETRO HA MODO DI ESISTERE SOLO IN PERIODI DI VACCHE OBESISSIME, BEH LE VACCHE STANNO DIMAGRENDO A VISTA D'OCCHIO.
Ottimo intervento.
Io nel sesso femminile ci sguazzo mane e sera in quanto sono studente di lettere moderne e l'80% dei miei compagni di corso è donna e sarebbe improponibile (nonché spiacevole) astenermi dai rapporti col gentil sesso. Mi limito ad evitare di prostrarmi come un tappeto davanti alle sparate femministe e ad affermare nei contesti giusti le mie idee critiche del vetero-nazi-femminismo. EDIT: Una cosa che ho notato, è che più giovani sono, più è facile avere ragione di loro. I giovani di oggi sono disinformati, vanno avanti a slogan, non hanno idee proprie, non si informano, ripetono a pappagallo: basta far vedere (senza neanche scendere nel dettaglio) di sapere più di loro e basta dire qualche frase con cui possono essere d'accordo, e li hai convinti. I vecchi dibattono, difendono il Ventennio a spada tratta; le femministe degli anni '60 difendono le loro ideologie; i giovani d'oggi si aggregano alla massa senza capire davvero quel che si dice.
I reati sessuali fanno andare in bestia anche me, e non solo me: vi assicuro che, almeno dove sto io, moltissime persone sono rimaste schifate dalla pagliacciata di Strauss-Kahn. E molti uomini fiutano, sanno che le leggi sul divorzio (istituto sacrosanto) sono lì per punirli al minimo passo falso. I vari casi di cronaca, da Sarah Scazzi e le donne matriarche a Melania Rea con il bordello in caserma, stanno facendo il loro effetto, pure.
A parte una minoranza di maschipentiti nati con quell'antiestetico nonché offensivo batacchio fra le gambe, è impensabile che il 50% della popolazione odi sé stesso.
Il problema è che gli uomini non parlano in pubblico.
Mi ricorda quella battuta che sentii un po' di tempo fa: ai tempi della campagna elettorale, nessuno osava criticare Obama per paura di passare per razzista; egualmente, il gioco fatto da
tutti i movimenti vittimistici (dal sionismo agli afroamericani) è quello di dire: non sei d'accordo con noi? Bene, allora sei razzista/sessista/nazista/X. Si incapsula la questione in un binomio di polarità. Non sei totalmente d'accordo con il femminismo? Bene, allora sei un maschilista, misogino e probabilmente anche stupratore. No, perché dovrei esserlo?
Come dice Giustizialista, però, questo tipo di discorsi si può fare solo in tempi di fiorescenza culturale ed economica: gli anni '60 in particolare (il miracolo economico), ma anche i '70 e inizio '80 erano anni dinamici, da tutti i punti di vista, anche se si era nello stallo politico, erano anni di fervente attività.
Intendiamoci: rispetto a trent'anni fa, le cose sono radicalmente cambiate. La menopausa ha raffreddato i bollori delle femministe più accanite, il famigerato turnover di genere non è mai accaduto (le magistrate entrate in servizio negli anni '70 e '80 stanno ancora facendo i GIP, i loro colleghi maschi sono già in Appello) e gli uomini - approfittando della congiuntura favorevole - hanno rialzato la cresta.
Nonostante il movimento maschile in sé sia ridotto, le sue idee (la cosa più triste è che le idee della QM sono banali, ovvie), anche se non espresse, sono presenti.
Tutto sta nel riuscire a tirare giù il muro di sabbia che separa gli uomini.