Ciò che mi spinge ad assumere una posizione "economicista" nell'affrontare le varie problematiche sociali, ossia ad affermare che alla base dei vari fenomeni sociali c'è sempre una spinta economica, è il chiedermi sempre "Perché?".
In particolare mi chiedo perché un dato fenomeno sociale sorge in una certa epoca, e non credo che ciò sia dovuto alla casualità ma che vi sia bensì un rapporto di causalità con spinte più profonde.
Per esempio perché il fremminismo è sorto nel XIX secolo e non nel XII? Per lo sviluppo più avanzato della tecnica sembrerebbe la risposta più logica. Vero, ma perché allora la tecnica si è sviluppata in un certo modo in quellì'epoca? Perché l'industria non è nata nel XII secolo? Non è forse perché la popolazione, e quindi la domanda di risorse, era ancora bassa?
Alla fine, scava scava, e si giunge sempre al rapporto popolazione/risorse e alla spinta a un continuo miglioramento nello sfruttamento delle risorse. Si giunge all'economia. Ma se vogliamo si potrebbe giungere addirittura alla demografia, solo che questa è comunque una variabile economica.
Poi è ovvio che il tutto comprende una vastità di aspetti, psichici, mitici, religiosi, giuridici, culturali e via discorrendo, ma la spinta basilare sta sempre nel trovare risorse per vivere il meglio possibile.
Anzi, direi che ogni aspetto del vivere sociale ha il suo posto in una catena di causalità.
Poi è ovvio che ci sono anche spinte di "ritorno" tra un aspetto e un altro. L'economia, che non scordiamo altro non è che lo sfruttamento delle risorse per vivere, influenza, per esempio, la scienza ma poi anche la scienza andrà a influenzare l'economia.
E così con tutti gli altri aspetti.
Ma è cosa complicata da spiegare.
anche l'espressione "trovata" puo' generare degli equivoci
E chi l'ha... trovata?
Perchè se l'evoluzione è, per così dire, naturale per il sistema, sembrerebbe che la cosa migliore sia subire gli eventi. Il sistema troverà da sè l'equilibrio più stabile per risolvere le esigenze più pressanti e che minacciano il sistema stesso.. o no?
Come disse Silver tempo fa, noi non possiamo far altro che gettare dei semi. Non è molto ma è sempre qualcosa.
allora femminismo= cosa buona e giusta.
Le valutazioni morali non m'interessano.
Quando il femminismo non risponderà più alle richieste della maggioranza delle parti sociali o alle esigenze del sistema si estinguerà da sè e sarà sostituito da un'altra formula più adatta.
E' così ma anche no, solo in parte.
Nel momento in cui il femminismo non rispondesse più alle esigenze della maggioranza delle parti sociali, o di quelle più forti, allora i movimenti antifemministi avranno la meglio.
Per ora sono confinati ai margini proprio perché il momento non è ancora giunto.
Bisogna sempre tener conto però della forza che ogni parte sociale possiede.
Ci sono due modi in cui si forma una spinta sociale forte: il primo è quando è promossa da una o più parti sociali di per sé forti, come le classi dirigenti per esempio; la seconda è data dall'unione di varie parti sociali (popolari) deboli.
Nel primo caso si hanno riforme dall'alto, nel secondo invece pressioni sociali dal basso che possono spingere le classi dirigenti ad adeguarsi oppure a soccombere nel caso si sfoci in una vera e propria rivoluzione.
E' ovvio che questi sono casi "puri" teorici, nella realtà si ha sempre una miscela di spinte dal basso e dall'alto che però possono essere tendenzialmente più da un verso che non dall'altro.
Sono d'accordo. Però l'espressione formula è inappropriata. Il termine giusto è ordine: le varie forze sociali spingono per ottenere un ordine che sia conforme ai propri interessi e dallo scontro di queste forze si afferma l'ordine vincente.
A questo punto però resta da chiedersi perchè gli uomini che non beneficiano di tale ordine (cioè la stragrande maggioranza) non usi la propria forza per rovesciare l'ordine costituito. Perchè stanno "dormendo"?
Bisogna vedere la forza sociale che hanno gli uomini globalmente. Se la loro forza sociale si disperde nella competizione tra loro è ovvio che non avranno forza per imporre le loro ragioni.
Se invece dovessero concentrare la loro forza allora le cose potrebbero cambiare. Ma questo potrebbe accadere solo nel caso vi fosse una forte necessità, un pericolo vero e proprio che non si potrebbe più negare e che spingerebbe a mettere da parte le rivalità e unire le forze.
E' ovvio che siamo ben lontani da una situazione del genere.