Se il femminismo ha motivo di essere nel controllo demografico, cosa verosimile, e la donna liberata fa meno figli, questo comporta un secondo step di analisi: significa che tutta la differenziazione sessuale storica tra M e F, e i rispettivi ruoli sociali, erano basati sul lavoro riproduttivo.
Significa che la donna non si è liberata del maschio bensì dei figli.
E qui arriva il punto secondo me centrale della QM: l'accusa storica al sesso maschile è una devianza rispetto all'oggetto reale dell'emancipazione femminile: contraccezione e aborto.
La domanda più pressante è quindi: perché il maschio che ha grandemente contribuito al divenire tecnologico da cui scaturiranno queste innovazioni, viene invece fatto passare come nemico storico della donna?
La spinta neo-malthusiana non è sufficiente a dare risposte esaurienti, troppi conti non tornano.
Perchè, se posso? a me tornano tutti, diciamo il 99%. Il rimanente è frutto del caso, ineliminabile.
Si può liberare la donna dai figli solo se la si libera dal maschio. Altrimenti la natura fa inesorabilmente il suo corso.
IlVaccaro:
Il fatto è che siamo in troppi sulla terra, e o si riesce in tempi ragionevolmente rapidi a ridurre la popolazione tramite la denatalità ottenuta con qualsiasi mezzo
(femminismo compreso..) oppure entro pochi decenni le masse di miliardi di disperati senza nulla metteranno a ferro e fuoco ogni cosa e dovunque.
Costringendoci tutti a guerre di sterminio per sopravvivere.
Quindi la faccenda sta in poco posto o alla gente si impedisce procreare con qualsiasi mezzo già oggi, oppure ci si troverà tutti tra breve a dover decidere se uccidere o morire.
E il problema non riguarda solo l'Asia o Africa ma anche l'Europa visto che l'automazione farà calare i posti di lavoro anche e sopratutto in Europa e nei paesi più avanzati molto più rapidamente di quanto non stia calando la popolazione.
Questo creerà e sta già creando milioni di disperati emarginati e incazzati neri anche qui in Europa, non solo nel resto del mondo.
La soluzione quindi è una sola,
drastica Riduzione demografica e politiche anti-natalità
Meno cittadini = Meno problemi da gestire, piena occupazione, riduzione o annullamento delle fasce di povertà, fine della crisi delle risorse, drastica riduzione o annullamento dell'inquinamento, crollo del prezzo delle materie prime per sovrabbondanza delle stesse, riduzione o quasi annullamento dei conflitti etnico-razziali, delle guerre per spazio vitale ecc ecc ecc...
Questo discorso fila quasi alla perfezione.
E' malthusianesimo, appunto.
Ma ci si dimentica sempre due cose:
1- L'europa, e l'Italia in particolare, è molto al di sotto del limite cosiddetto "di sostituzione", cioè 2,1 figli per donna. L'italia è a 1,2; nelle annate "top" arriva a 1,3 figli per donna, calcolando anche una certa quota di figli di immigrati. Quindi, secondo i demografi, (anche i più ottimisti), la popolazione italiana non riuscirebbe più a riprendersi e sarebbe destinata a scomparire. Segue una domanda: che devono fare gli italiani, per contribuire ancora? Suicidarsi in massa?
E si badi: per quanto possa sembrare fantascienza, non lo è affatto, è realtà. Poco più di un figlio per donna, infatti, significa che la popolazione autoctona si dimezza quasi in una sola generazione. Ergo, per riprendersi, la popolazione italiana dovrebbe arrivare in tempi brevi a circa 3 figli per donna. Cosa quasi impossibile. Si deduce che gli italiani si estingueranno. Dovrebbe essere matematica. Non mi offendo se mi dite se e dove sbaglio, e perchè.
2- Io sono un cittadino, non sono tra le 400-500 persone che governano il pianeta. Tra loro e me esiste un certo conflitto d'interessi. A me non va che si utilizzino mezzi strani e infelici per ottenere risultati che servono a pochi. Come direbbero (+ o -) in Spagna: "no qiero soffrir". Sorry. Che soffrano loro.
Ps.
tutto ciò detto, mi rendo benissimo conto che si tratta di un argomento per nulla facile.