Le macchine potrebbero un giorno essere complesse a tal punto (in realtà già oggi lo sono abbastanza) da non potere - studiandone le caratteristiche senza conoscerne la genesi - dire che siano frutto di un caso, ma con buone probabilità di una volontà. E' certo molto ipotetico, un paradosso, ma se quell'osservatore cosciente non ci conoscesse, non saprebbe mai che la volontà ce l'abbiamo messa noi per loro. Anzi loro potrebbero non averne proprio. La nozione di volontà della macchina esprime la loro potenzialità e il loro tendere a realizzarsi, non come una pulsione autonoma, ma comunque come un fenomeno misurabile. Solo accettando sin da oggi questo credo si possa effettivamente ottenere una parte di controllo
reale, ammesso però che sia questo che vogliamo: che sia questa la nostra volontà. Ho dei dubbi in proposito.
Più probabile che il desidero di essere
creatori mortifichi la prudenza.
E la macchina potrebbe darsi una rappresentazione della realtà per noi non descrivibile ma diversa, tale per cui tutto ciò che le circonda potrebbe apparire coerente alla propria "natura".
Anche loro fanno parte della nostra stessa realtà quantistica. E lo snodo perché ciò si possa realizzare mi pare che stia nella possibilità di avere coscienza.
Questa è una pagina divulgativa che si può leggere, secondo me fondamentale per chi non conosce lo stato dell'arte scientifico:
http://www.ipotesi.net/ipotesi/perche.htm