Autore Topic: Varie, volontà e rappresentazione  (Letto 69176 volte)

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #315 il: Settembre 13, 2011, 14:10:02 pm »
Ma voi siete così certi che la volontà sia sempre dell'ente che la rivendica ?  ^_^
Nel caso del rapporto uomo-donna non si direbbe ...

Che è un rapporto assolutamente differente rispetto a quello uomo-macchina...

 ;)

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #316 il: Settembre 13, 2011, 14:20:29 pm »
Che è un rapporto assolutamente differente rispetto a quello uomo-macchina...

 ;)

donne e motori... ^_^

Offline Ethans

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #317 il: Settembre 13, 2011, 14:21:22 pm »
Il rapporto uomo-donna potrebbe essere inteso, ad esempio, come lo scontro di due Volontà.

Nel rapporto uomo-macchina invece di Volontà ce n'è una sola.

Offline Guit

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #318 il: Settembre 13, 2011, 14:22:23 pm »
Che è un rapporto assolutamente differente rispetto a quello uomo-macchina...

 ;)

Non dal punto di vista del trasferimento di volontà, della volontà mediata, che è quello a cui mi riferivo.

L'umano può volere contro il proprio interesse; l'illusione sessuale e quella tecnocratica secondo me sono la stessa cosa, l'uomo vuole la macchina perché è convinto che sia nei propri interessi.

La cosa non si basa su una volontà aleatoria ma su un plagio nel calcolo del dare-avere.



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Offline Ethans

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #319 il: Settembre 13, 2011, 14:24:28 pm »
Scappo in ufficio, ci si legge stasera...

 :P

Offline Guit

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #320 il: Settembre 13, 2011, 14:33:08 pm »
Devo però ancora trovare un uomo che riesca a vedere e pensare e percepire l'universo secondo i principi della fisica quantistica.

E' molto peggio. La quantistica si riferisce alla materia di cui siamo costituiti. Una sorta di materia-pensiero.


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Offline Guit

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #321 il: Settembre 13, 2011, 15:27:38 pm »
Riporto qui anche se scritto in altro topic.

Guit, tu confondi l'omicidio .... col suicidio.
Se accettassi questa ipotesi, sarebbe tutto più semplice e non bisognerebbe inventarsi teorie fantasiose sulla volontà delle macchine, quando una volontà esiste già ed una pulsione di morte è anch'essa già stata teorizzata (Freud).. :dry:

Certo. Ha senso quello che dici.

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Offline Guit

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #322 il: Settembre 13, 2011, 15:48:05 pm »
Esempio di proselitismo tecnocratico:

www.albanesi.it

Sezione Chi Siamo:

---

Il sito si propone di migliorare la qualità della vita di chi lo visita. Molte posizioni possono sembrare controcorrente, e lo sono perché non è serio illudere le persone che si possa arrivare facilmente alla felicità! (però le si può illudere che ci si può arrivare in maniera più difficile: ricorrendo alla tecnica ndr) Ma lungi dall'essere estremisti, cerchiamo sempre l'equilibrio nelle cose che facciamo, secondo l'equazione:

spirito critico + equilibrio = modernità

---

Che poi equivarrebbe a dire che: spirito critico = modernità - equilibrio

oppure che

equilibrio = modernità - spirito critico.

Ho detto tutto, anzi, hanno detto tutto: se volete essere "equilibrati" accettate la modernità col minor spirito critico possibile: lasciatevi plagiare.

---

Il direttore dice di sé:

1) Amo quello che faccio
2) Faccio solo quello che amo
3) Non getto mai via il tempo in attività inutili


Che tradotto nell'ottica della dépense equivale a dire: sono evoluto ma per nulla partecipe all'evoluzione (non getto via il tempo in attività inutili/irrazionali).

Un uomo-foglia, il cui fine non è più evolutivo di specie, che trasferisce l'utile nella propria trasformazione in dio-creatore.

---

Il fatto che sia un sito dedito (finalizzato) alla vendita di prodotti rafforza la mia lettura. Vendita di prodotti, infatti.

Anello della catena produzione-consumo-dissipazione, che è ciclo tecno-evolutivo.

Allora: non getto via il tempo in attività inutili, è filosofia funzionale al trasferimento di dépense dall'individuo e dalla specie umana, al prodotto e alla specie tecnologica. Non getto via il mio tempo perché la mia energia dissipante-evolutiva si concentra nel gettare il prodotto. E dev'essere liberata dall'individuo più energia possibile di questo tipo, rendendolo uomo-foglia, per accelerare l'evoluzione tecnica.


« Ultima modifica: Settembre 13, 2011, 17:11:00 pm da Guit »
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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #323 il: Settembre 13, 2011, 16:20:14 pm »
No Guit, non pieghiamo le cose a nostro piacimento.
L'equazione equilibrio = modernità - spirito critico non vuole dire avere il minor spirito critico possibile, vuol solo dire che l'equilibrio è una componente della modernità a cui va aggiunto lo spirito critico.
Se io scrivo: 2 + 3 = 5 comporta che 2 = 5 - 3 oppure che 3 = 5 - 2. Ma ciò non vuole dire che 2 o 3 siano il "minor possibile", vuol solo dire che da soli 2 e 3 non bastano a fare 5.

Ma comunque volevo aggiungere un'altra mia strampalata osservazione.
A nessuno viene in mente il sospetto che la variabile popolazione possa giocare un ruolo fondamentale nella costruzione sia della rappresentazione del mondo che della volontà umana? Nel senso che una popolazione più numerosa comporta un rapportarsi più complesso e magari più penetrante e profondo col mondo e quindi una rappresentazione più articolata e una volontà più complicata e forse più sfuggente ai singoli e alle parti.
Del resto la volontà e le rappresentazioni individuali sono strettamente legate alla volontà e alle rappresentazioni collettive. Anzi, forse sono proprie queste ultime le più fondamentali.

Offline Guit

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #324 il: Settembre 13, 2011, 16:23:55 pm »
No Guit, non pieghiamo le cose a nostro piacimento.
L'equazione equilibrio = modernità - spirito critico non vuole dire avere il minor spirito critico possibile, vuol solo dire che l'equilibrio è una componente della modernità a cui va aggiunto lo spirito critico.

No la matematica non è un'opinione. Significa che tanto maggiore è lo spirito critico tanto minore sarà l'equilibrio, a parità di modernità.

Non piegare tu la matematica ai tuoi bisogni.

E senza probabilmente volerlo, hanno sincerato in quell'equazione la loro ideologia: se hai spirito critico sei uno squilibrato.

Portando a zero il fattore spirito critico si ottiene l'eden tecnocratico: equilibrio = modernità.

Da assumere senza pensare.



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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #325 il: Settembre 13, 2011, 16:32:10 pm »
No la matematica non è un'opinione. Significa che tanto maggiore è lo spirito critico tanto minore sarà l'equilibrio, a parità di modernità.

Non piegare tu la matematica ai tuoi bisogni.

E senza probabilmente volerlo, hanno sincerato in quell'equazione la loro ideologia.

Mi sembra un po' forzato ciò che dici. Provo a fare un esempio non numerico e vediamo se riusciamo a capirci.
Se io dico: lampadina + paralume = lampadario ciò comporta che lampadina = lampadario - paralume e che paralume = lampadario - lampadina.
Tutto questo comporta che tanto maggiore sarà la lampadina tanto minore sarà il paralume a parità di lampadario? :hmm:

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #326 il: Settembre 13, 2011, 16:35:53 pm »
Non è molto convincete ciò che dici. Provo a fare un esempio non numerico e vediamo se riusciamo a capirci.
Se io dico: lampadina + paralume = lampadario ciò comporta che lampadina = lampadario - paralume e che paralume = lampadario - lampadina.
Tutto questo comporta che tanto maggiore sarà la lampadina tanto minore sarà il paralume a parità di lampadario? :hmm:

L'esempio non calza perché manca il quanto. Non esiste un quanto di lampadina, di paralume o di lampadario, mentre è teoricamente accettabile la quantizzazione di equilibrio, modernità e di spirito critico.

Non puoi fare mele + pere, ma esprimendo i valori in fruttosio (misurazione comune) puoi dire mele + pere = x. Espressi in fruttosio.

Se esprimi il tuo esempio in massa, l'equazione torna ad avere il senso che dico io, cioè: che dice la matematica.

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #327 il: Settembre 13, 2011, 16:41:53 pm »
C'è da vedere se un'eventuale quatificazione dell'equilibrio possa essere stabile. Se infatti pongo l'equilibrio = 100 è un conto, se lo pongo = a 500 è un altro.

Ma in che modo possono essere quantificate cose come l'equilibrio, la modernità e lo spirito critico? :hmm:

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #328 il: Settembre 13, 2011, 16:45:32 pm »
Ma in che modo possono essere quantificate cose come l'equilibrio, la modernità e lo spirito critico? :hmm:

La meta-misura esistenziale, propria di un'espressione matematica inserita in contesto filosofico astratto. Equilibrio, modernità, spirito critico sono esistenzialmente misurabili ...

E la trovo un'espressione molto attinente. Del resto quale sia l'unità di misura ce lo dovrebbe spiegare l'autore che l'ha scritta, che oltretutto è un ingegnere.

Unire quegli elementi in una equazione sottindende l'esistenza di una unità di misura, altrimenti è invalida sotto tutti i profili, anche quello da te proposto.

Ergo: se ha un senso è quello matematico esatto.




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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #329 il: Settembre 13, 2011, 17:20:56 pm »
Caspita, l'aveva scritta l'unità di misura: la felicità. Il quanto di felicità restituito da spirito critico, equilibrio e modernità.

Quindi più al quanto di felicità della modernità sottrai quello dello spirito critico, cioè più hai spirito critico, e meno sei conforme alla società, perché diminuisce il quanto di felicità dell'equilibrio, indicatore cioè di minore equilibrio. L'essere pensante è uno squilibrato infelice. E' verissimo!

La fabbrica della felicità!

La distopia di Fahrenheit 451, una società dove i libri vengono bruciati, e gli squilibrati che ancora li usano clandestinamente perseguitati. Torna tutto.

Chi ha scritto quel racconto ha commesso solo una ingenuità, secondo me, quella di usare i libri come allegoria dell'azione del pensiero. Non ha considerato che la distopia si sarebbe realizzata anche facendo uso dei libri.

Nell'economia drammaturgica comunque, è efficace.


« Ultima modifica: Settembre 13, 2011, 17:40:44 pm da Guit »
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