Autore Topic: Varie, volontà e rappresentazione  (Letto 69952 volte)

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Offline Guit

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #360 il: Settembre 15, 2011, 15:04:52 pm »
E' vera anche questa. Stando alla fisica quantistica sembra quasi che la realtà sia un'entità solo in potenza che inizia ad esistere nel momento in cui un determinato soggetto la coglie e la definisce entro la sua sfera.

Come un archetipo.

E' debole, perché non dà spiegazione della dualità tra discreto (quanto) e continuo (onda). La tua frase cita un continuo (entità in potenza) ma poi non lo considera. Ritorcendo la comunicazione a una coscienza in dialogo col proprio archetipo.


Take the red pill

Offline Guit

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #361 il: Settembre 15, 2011, 15:43:39 pm »
...
In fondo Galimberti dice giustamente che la tecnica non è il telefonino in sé stesso, ma è un tipo di pensiero, la più alta forma di Razionalità e Volontà di potenza creata dall'uomo (o forse manifesta nell'uomo)
 
Sotto quest'aspetto, tra ingegneria genetica e scienza dell'informazione, tra geni e bit, ovvero entrambi veicoli d'informazione, l'uno biologico, l'altro elettronico, non c'è poi tutta 'sta differenza...sono la stessa cosa ... hanno lo stesso fine.
...

Quindi possiedono (condividono) anche la stessa Volontà.

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Offline Ethans

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #362 il: Settembre 15, 2011, 15:49:03 pm »
E' debole, perché non dà spiegazione della dualità tra discreto (quanto) e continuo (onda).

E la dualità tra discreto e continuo in cosa consisterebbe? Puoi ampliare?

Offline Guit

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #363 il: Settembre 15, 2011, 16:34:32 pm »
E la dualità tra discreto e continuo in cosa consisterebbe? Puoi ampliare?

Nessuno sa in cosa consiste, ma l'ipotesi di una trascendenza è compatibile con la dualità.
La coscienza è una condizione di domanda permanente, quindi di continua ricerca di comunicazione.
La comunicazione, quando è in essere, è tra almeno due enti, e necessita nonsolo di essi ma anche di un linguaggio e di un vettore.

Il collasso della funzione d'onda è un postulato, un ontologico. La scienza non ha ancora detto perché avviene.

Sono quindi ammesse ipotesi falsificabili.
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Offline Ethans

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #364 il: Settembre 15, 2011, 16:59:16 pm »
Nessuno sa in cosa consiste, ma l'ipotesi di una trascendenza è compatibile con la dualità.
La coscienza è una condizione di domanda permanente, quindi di continua ricerca di comunicazione.
La comunicazione, quando è in essere, è tra almeno due enti, e necessita nonsolo di essi ma anche di un linguaggio e di un vettore.

Il collasso della funzione d'onda è un postulato, un ontologico. La scienza non ha ancora detto perché avviene.

Sono quindi ammesse ipotesi falsificabili.


Ricominciamo dall'inizio (sempre se ti va chiaramente): cosa intendi per discreto e cosa intendi per continuo?

Non dirmi "quanto" e "onda" questo l'ho capito anch'io. Forniscimi (sempre se ti va chiaramente) una spiegazione con parole semplici di questi due termini. Dopodichè passa a spiegarmi (sempre se ti va chiaramente) cosa intendi quando dici:

Citazione da: Guit

E' debole, perché non dà spiegazione della dualità tra discreto (quanto) e continuo (onda).

Sono ignorante, si sa... ma il resto penso di averlo intuito e se non mi definisci i termini di cui sopra non riesco a seguire il tuo ragionamento nella sua completezza.



Offline Guit

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #365 il: Settembre 15, 2011, 17:58:27 pm »
L'esperimento di Leonard Mandel rivela come il fotone si comporta da onda (continuo) o da particella (discreto - osservabile) in funzione della "conoscienza potenziale" della sua posizione.

E non in funzione del sistema fisico di misurazione.

La conoscenza appare decisiva sulla forma visibile della materia, perché anche in quel caso (sistema chiuso), sullo schermo appare o scompare una figura d'interferenza, in funzione della possibilità di sapere.

Senza nulla cambiare nel "meccanismo" di sperimentazione.

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Offline Animus

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #366 il: Settembre 15, 2011, 18:23:52 pm »
Quindi possiedono (condividono) anche la stessa Volontà.



Elementare Watson. :lol: (scherzo eh, non ti offendere)

Però è bene sapere una cosa.
Freud, penso per quasi tutta la vita, che le due categorie fondamentali ( e su questo fondò la psicanalisi) erano il principio di piacere e il principio di realtà (ciò che vi si opponeva alla realizzazione del piacere), ma poi giunto quasi alla fine della sua carriere si rese conto che queste due erano categorie deboli, più deboli di altre due che  iniziò a ritenere fondamentali.
Quali?

Pulsione di vita (Eros) e di pulsione di morte (Thanatos).

Per questa ragione ho scritto che la filosofia dei sessi è una filosofia minore, perchè alla fine, quella maggiore, si va sempre a finire lì, alla contrapposizione fondamentale vita/morte.

Certo, a me lascia cmq perplesso la formulazione di una pulsione di morte (?), secondo me la vera psico-analisi deve ancora venire, ma per adesso, è quanto di meglio si è riusciti a fare.

Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

Ha crocifissi falci in pugno e bla bla bla fratelli (Roberto Vecchioni)

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #367 il: Settembre 15, 2011, 19:50:47 pm »
Certo, a me lascia cmq perplesso la formulazione di una pulsione di morte (?), secondo me la vera psico-analisi deve ancora venire, ma per adesso, è quanto di meglio si è riusciti a fare.

La vera psicanalisi è la Teoria della Libido, cosa questa ancora attualissima e che la psicologia moderna (strutturalista, comportamentista, gestaltica, cognitivista ecc.) ha lasciato cadere nel nulla tacciandola di a-scientificità e creando una rottura tra le scienze moderne e ciò che andavano teorizzando i pensatori dell'epoca.

Wilhelm Reich provò a ricercare l'equivalente organico della libido psichica teorizzata da Freud, ma finì col rincorrere i propri fantasmi proiettandoli in una non ben definita energia orgonica di derivazione cosmica.

Le neuroscienze potrebbero portare una ventata d'aria fresca per ciò che concerne la Teoria della Libido se solo si rendessero conto che gran parte della vita umana ruota attorno alla "scarica libidica", di cui la "pulsione di morte" è solo un aspetto derivativo e ovviamente patologico (e con patologico non si vuole affermare che non abbia una sua validità).

La "pulsione di morte" è quindi secondaria alla "pulsione sessuale". E' semplicemente libido introvertita che, non raggiungendo il primato del genitale e di conseguenza non riuscendo a scaricare com'è naturale che sia, si rivolta contro il suo padrone trasformandosi in aggressività o masochismo.

Qui Freud ha scazzato. E non lo dico per fare lo sborrone in quanto, soffrendo da trent'anni e passa di Tourette, so bene cosa si prova quando la libido ti si rivolta contro.

Ovviamente questa non vuole essere la Verità Definitiva e sarei ben lieto di essere smentito, ma per ciò che concerne il mio intimo sentire questo mio pensiero ha una valido supporto organico che fa da testimone: il mio corpo, costantemente oggetto di un bombardamento di scariche dopaminergiche in eccesso. E non so se sapete qual'è il neurotrasmettitore che sottende al "principio del piacere".

Penso comunque che la Teoria della Libido sia una delle scoperte [EDIT: teorie  :( ] più sottovalutate del XX secolo.
« Ultima modifica: Settembre 15, 2011, 20:09:06 pm da Ethans »

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #368 il: Settembre 15, 2011, 20:00:35 pm »
L'esperimento di Leonard Mandel rivela come il fotone si comporta da onda (continuo) o da particella (discreto - osservabile) in funzione della "conoscienza potenziale" della sua posizione.

Allora anche l'archetipo appare visibile quando "collassa" su una delle possibilità che la realtà gli offre. Ma già qui non è più archetipo ma entità ben definita dal sistema di riferimento che lo raccoglie (misura).

Anche qui la conoscenza appare decisiva sulla forma visibile materiale. Anche questa è "conoscenza potenziale data dalla sua posizione". Non è la stessa cosa?

No?

Cmq continua pure (sempre se ti va chiaramente) chè prima o poi ci arrivo, è la terminologia che mi blocca.
« Ultima modifica: Settembre 15, 2011, 21:27:25 pm da Ethans »

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #369 il: Settembre 15, 2011, 20:18:57 pm »
Citazione da: Ethans
La "pulsione di morte" è quindi secondaria alla "pulsione sessuale".

E cmq non è affatto vero che la "pulsione di morte" sia secondaria alla "pulsione sessuale". Si potrebbe dire che le due cose si compenetrano nella "pulsione" (in sè) che se è diretta all'esterno è pulsione di vita, se è diretta invece all'interno è pulsione di morte.

Eros e Thanatos, appunto.
« Ultima modifica: Settembre 15, 2011, 21:31:40 pm da Ethans »

Offline Guit

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #370 il: Settembre 15, 2011, 22:19:33 pm »
Allora anche l'archetipo appare visibile quando "collassa" su una delle possibilità che la realtà gli offre. Ma già qui non è più archetipo ma entità ben definita dal sistema di riferimento che lo raccoglie (misura).

Anche qui la conoscenza appare decisiva sulla forma visibile materiale. Anche questa è "conoscenza potenziale data dalla sua posizione". Non è la stessa cosa?


In questo senso anche le onde di sabbia del deserto, la forma che assumono ai nostri occhi, sono un archetipo. Il che non è poi così strano ... Del resto rispondono a una legge d'interferenza che forse non vive nella realtà discreta ma in essa si manifesta.

In questo senso tutto il visibile risponde a un archetipo, non solo a certi archetipi identificati dal sapere storico, distinguendoli da altri.

Cos'è esattamente l'archetipo?

Postilla: l'espressione corretta che comprendo io non è "conoscenza potenziale data dalla sua posizione" bensì "conoscenza potenziale della sua posizione".

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #371 il: Settembre 15, 2011, 23:47:39 pm »
In questo senso anche le onde di sabbia del deserto, la forma che assumono ai nostri occhi, sono un archetipo. Il che non è poi così strano ... Del resto rispondono a una legge d'interferenza che forse non vive nella realtà discreta ma in essa si manifesta.

Penso di aver capito cosa intendi con il termine "discreto": un qualcosa di fisso, di finito, quindi potrebbe essere la realtà tridimensionale che noi percepiamo, giusto?

In questo senso tutto il visibile risponde a un archetipo, non solo a certi archetipi identificati dal sapere storico, distinguendoli da altri.

In questo senso si, cioè nel senso che dici tu (per quel pochissimissimissimo che ho capito). Poi però mi salti fuori con qualche altra definizione o termine e io mi perdo nuovamente.

Cos'è esattamente l'archetipo?

E' una struttura innata, [cit.] "paragonabile al sistema assiale di un cristallo il quale preforma la struttura del cristallo stesso nell'acqua senza possedere un'esistenza materiale sua propria. Questa si esprime soltanto nel modo in cui si cristallizzano ioni e molecole. L'archetipo è in sè un elemento vuoto, nient'altro che una facultas preformandi, una possibilità data a priori della forma di rappresentazione. Difficilmente si può dimostrare la presenza degli archetipi fintantochè essi non si manifestano concretamente".

Fonte: Jung - Gli archetipi e l'inconscio collettivo

Postilla: l'espressione corretta che comprendo io non è "conoscenza potenziale data dalla sua posizione" bensì "conoscenza potenziale della sua posizione".

tu hai detto: "in funzione della conoscenza potenziale della sua posizione" che a me sembra uguale a "conoscenza potenziale data dalla sua posizione". Avevo anche riletto per essere sicuro.
« Ultima modifica: Settembre 16, 2011, 00:10:36 am da Ethans »

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #372 il: Settembre 15, 2011, 23:58:53 pm »

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #373 il: Settembre 16, 2011, 11:58:47 am »
Quello che dobbiamo fare è prima osservare e poi pensare.

Qui non si tratta di osservare ma di leggere... ;)


Pulsione di vita (Eros) e di pulsione di morte (Thanatos).

Istinto di creare e istinto di distruggere? :hmm:


Penso comunque che la Teoria della Libido sia una delle scoperte [EDIT: teorie  :( ] più sottovalutate del XX secolo.

Azz, ma se oggi le teorie "libidiche" vanno tanto di moda...
O forse queste sono solo delle sue caricature? :unsure:

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #374 il: Settembre 16, 2011, 12:13:28 pm »
Azz, ma se oggi le teorie "libidiche" vanno tanto di moda...
O forse queste sono solo delle sue caricature? :unsure:

Mi sono perso qualcosa? Queste quali?