Autore Topic: Varie, volontà e rappresentazione  (Letto 69938 volte)

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #375 il: Settembre 16, 2011, 12:18:31 pm »
Mi sono perso qualcosa? Queste quali?

Intendo quelle teorie secondo le quali gli uomini farebbero tutto per avere la figa.
Mi sa che forse si tratta di una caricatura della teoria della libido la quale, se ben ricordo, è molto più seria e meno banale.

Offline Ethans

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #376 il: Settembre 16, 2011, 12:28:37 pm »
Intendo quelle teorie secondo le quali gli uomini farebbero tutto per avere la figa.
Mi sa che forse si tratta di una caricatura della teoria della libido la quale, se ben ricordo, è molto più seria e meno banale.

La Teoria della Libido dice che la pulsione per trovare il proprio soddisfacimento ha bisogno di una scarica. La scarica si attua a livello biologico nell'orgasmo.

Questa è la base della teoria (riportata in maniera mooooooooolto sintetica), per il resto fanne l'uso che vuoi.

 ;)

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #377 il: Settembre 16, 2011, 15:15:05 pm »
Citazione da: Ethans
Devo però ancora trovare un uomo che riesca a vedere e pensare e percepire l'universo secondo i principi della fisica quantistica.

Citazione da: Guit
E' molto peggio. La quantistica si riferisce alla materia di cui siamo costituiti. Una sorta di materia-pensiero.

Più che un pensiero come noi lo intendiamo sembra che l'universo sia governato da un pensiero psicotico a questo punto.  :D

Penso cmq che potrebbe interessarti il pamphlet di Jung scritto sotto la supervisione del fisico Wolfgang Pauli: "Sincronicità come principio di nessi acausali".

Secondo Jung: "Gli avvenimenti sincronici portano l'osservatore in ciò che sta accadendo e fanno di lui un loro accessorio."

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #378 il: Settembre 16, 2011, 15:53:44 pm »
Secondo me qui si sta facendo un bel pasticcio.

Offline Ethans

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #379 il: Settembre 16, 2011, 16:00:59 pm »
Secondo me qui si sta facendo un bel pasticcio.

Anche secondo me, tutti i partecipanti alla discussione seguono il proprio filo logico. Del resto ognuno ha la propria rappresentazione del reale, no?

 :P

Offline Guit

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #380 il: Settembre 16, 2011, 16:15:12 pm »
Penso di aver capito cosa intendi con il termine "discreto": un qualcosa di fisso, di finito, quindi potrebbe essere la realtà tridimensionale che noi percepiamo, giusto?

Se vuoi sì. Il sospetto è che la materia sia costituita da funzioni di grandezze continue che non possono essere osservate se non mediante la loro "caduta" su uno degli stati quantici possibili. Un ente con risoluzione infinita che si manifesta con risoluzione finita.

C'è anche la teoria di decoerenza, che studia come la sovrapposizione si manifesti nei sistemi macroscopici in modo unitario. La teoria sostiene che ciò che si manifesta nel mondo reale, dove avvengono interazioni tra sistemi che sperimentalmente sono chiusi, è una miscela statistica tra le sovrapposizioni. Come se varie possibili rappresentazioni parallele confluissero un una "media" in un lasso di tempo (cioè di spazio) brevissimo. In base a questa teoria quindi, la materia si compone "a fotogrammi", e sarebbe in teoria possibile cogliere l'attimo prima che si formi la miscela (nel caso di un pendolo si parla di un spazio di 10-26 metri, quindi in pratica impossibile).

Senza considerare la frequenza d'impressione sulla nostra retina, la materia stessa si compone in cadute successive su valori discreti, tale per cui in tutto ciò che percepiamo e che conosciamo non si può parlare di fenomeno continuo.


Citazione
tu hai detto: "in funzione della conoscenza potenziale della sua posizione" che a me sembra uguale a "conoscenza potenziale data dalla sua posizione". Avevo anche riletto per essere sicuro.

Hai ragione, in effetti la posizione sarebbe il punto di partenza per poi conoscere il comportamento.

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Offline Guit

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #381 il: Settembre 16, 2011, 16:21:37 pm »
Credo che la differenza tra quello che sospetto io e quello che dice Ethans sia la seguente: io vedo la materia come un vettore di comunicazione, senza entrare nel contenuto di ciò viene "comunicato", mentre l'archetipo già affronta il contenuto.

Quello che personalmente mi colpisce è la possibilità stessa che la materia sia un vettore, già questo mi appare sconvolgente. Perché ciò significherebbe che c'è qualcosa con cui si sta comunicando.

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #382 il: Settembre 16, 2011, 17:05:41 pm »
Se vuoi sì. Il sospetto è che la materia sia costituita da funzioni di grandezze continue che non possono essere osservate se non mediante la loro "caduta" su uno degli stati quantici possibili. Un ente con risoluzione infinita che si manifesta con risoluzione finita.

E quando queste grandezze continue (astratte e infinite?) collassano vengono definite "osservabili" (giusto?) in quanto si manifestano in un mondo finito e oggettivo. Mentre prima si potrebbe dire che queste grandezze sono solo potenzialità ("facultas preformandi" per dirla alla Jung) che non si possono misurare.

Ma è proprio così che gli archetipi si manifestano, da quel che ho capito essi si riempono di contenuto solo quando vengono a contatto (collassano) con un sistema finito e oggettivo.

Quello che personalmente mi colpisce è la possibilità stessa che la materia sia un vettore, già questo mi appare sconvolgente. Perché ciò significherebbe che c'è qualcosa con cui si sta comunicando.

Interessante questa, molto interessante...



Offline Ethans

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #383 il: Settembre 16, 2011, 17:14:25 pm »
Guit, mi rendo conto che sembro un bambino che fa le domande alle persone grandi ma sto cercando di adattare un linguaggio nuovo ai miei schemi mentali. Benchè io abbia letto spesso articoli sulla "fisica quantistica" non ho mai veramente approfondito.

Sii magnanimo e abbi pazienza, dunque.

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #384 il: Settembre 16, 2011, 20:10:51 pm »
Guit, mi rendo conto che sembro un bambino che fa le domande alle persone grandi ma sto cercando di adattare un linguaggio nuovo ai miei schemi mentali. Benchè io abbia letto spesso articoli sulla "fisica quantistica" non ho mai veramente approfondito.

Sii magnanimo e abbi pazienza, dunque.

Animus si sarebbe già incazzato! :P

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #385 il: Settembre 16, 2011, 21:01:11 pm »
Animus si sarebbe già incazzato! :P

Animus è uno "spettacolino egocentrato", nulla di più e nulla di meno...

 :D

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #386 il: Settembre 16, 2011, 22:28:44 pm »
E quando queste grandezze continue (astratte e infinite?) collassano vengono definite "osservabili" (giusto?) in quanto si manifestano in un mondo finito e oggettivo. Mentre prima si potrebbe dire che queste grandezze sono solo potenzialità ("facultas preformandi" per dirla alla Jung) che non si possono misurare.

Come approssimazione coincide.

In quantistica un "osservabile" è una proprietà misurabile della particella. La misura (quanto) si conosce che potrà essere una in un intervallo di valori noti, ognuno con una sua probabilità di presentarsi, ma non si conosce, fino all'atto della misura stessa, con quale di questi valori si presenterà.

Prendiamo un monitor di computer, diviso in pixel: una figura che nella realtà è continua (pseudo-continua) apparirà nel complesso come tale, a una certa distanza, ma avvicinandoci "sgrana" nei singoli pixel che la compongono.

Un'onda acustica in un mp3 è riprodotta in modo discreto, l'onda pseudo-continua della realtà è divisa numericamente in tanti scalini e ricomposta per interpolazione in un'onda pseudo-continua, che viene riprodotta dagli altoparlanti. Quella digitale è una riproduzione discreta di una realtà discreta, solo a una risoluzione più bassa ma comunque accettabile per un complesso di applicazioni.

Nell'esperimento di Mandel, quando il laser emette la quantità di luce di un fotone, quello che si imprime sullo schermo è un punticino. Inviando tanti fotoni pian piano essi colpiscono certe zone con una frequenza maggiore, ricostruendo la forma d'interferenza di onda, che è propria però, di ogni singolo fotone.

Le aree a maggiore intensità, le più dense, corrispondono agli stati quantici dell'osservabile "posizione" dove è più probabile che il fotone compaia, e ricompongono diciamo così "a pixel" una figura d'interferenza continua e ideale che accade "prima" che la materia sia visibile, nella sua condizione di onda, cioè nel fotone stesso che sarà infine un puntino, una particella, determinando il disegno complessivo finale.

Esistono quindi dei comportamenti propri della materia, che però si palesano a noi in una determinata forma discreta, in una specie di monitor ad altissima risoluzione, che è la nostra rappresentazione della materia stessa, quella da noi percepita.

Ora, se la forma d'onda la guardi come se fosse il significato di una parola e la sua rappresentazione discreta come il significante, il contenitore dell'informazione, la parola stessa, cioè il veicolo del significato che si fa esso stesso significato pragmatico, la deduzione è sconcertante.

Diventa cioè verosimile che qualcosa ci stia comunicando dei significati, alla cui definizione pragmatica siamo noi stessi chiamati a partecipare.


« Ultima modifica: Settembre 16, 2011, 22:48:49 pm da Guit »
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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #387 il: Settembre 16, 2011, 23:14:30 pm »
L'universo è un ologramma di un computer, noi siamo i protagonisti di un videogame! :P
Anzi, che protagonisti d'Egitto! Siamo dei piccoli software sbucati solo per una casualità del programma centrale che in realtà è finalizzato a tutt'altro.
Domanda: ma anche questo megacomputer fa parte di una realtà virtuale? E questa realtà virtuale fa parte di un'altra realtà virtuale?
E' forse un giro infinito? :hmm:

Offline Guit

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #388 il: Settembre 16, 2011, 23:46:22 pm »
L'universo è un ologramma di un computer, noi siamo i protagonisti di un videogame! :P
Anzi, che protagonisti d'Egitto! Siamo dei piccoli software sbucati solo per una casualità del programma centrale che in realtà è finalizzato a tutt'altro.
Domanda: ma anche questo megacomputer fa parte di una realtà virtuale? E questa realtà virtuale fa parte di un'altra realtà virtuale?
E' forse un giro infinito? :hmm:

Quella dei molti mondi o del multiverso (multi-universo) è la principale interpretazione dopo quella di Copenaghen. Matematicamente ben definita e di compromesso col pensiero determinista. A me personalmente non convince molto.

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Offline Animus

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #389 il: Settembre 17, 2011, 03:29:36 am »
Io credo che la spiegazione più plausibile sia quella delle variabili nascoste: http://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_delle_variabili_nascoste

Ovvero, ci sono grandezze fisiche (in realtà metafisiche, viste che non le percepiamo), che regolano il funzionamento di cio' che a noi, appunto per impossibilità di conoscerle, appare da una parte casuale, dall'altra poco o per nulla comprensibile.

E davvero altrimenti non si spiegherebbe il principio di non località,  che scuote alla radice le fondamenta della fisica: come fanno due particelle sub atomiche poste a distanza di decine di metri (un spazio "infinito" rapportato alle dimensioni delle particelle), a comunicare ad una velocità superiore a quella della luce, posta come limite insuperabile?
(lessi di un esperimento che mostrava che quando una deviava rimbalzando su un psisma, l'altra posta a 10 m rimbalzava anch'essa e isantaneamente, con lo stesso angolo della prima: Se sono separate spazialmente, e sembrano esserlo, come hanno fatto a comunicare l'urto?)

Questo ci mostra che la concezione del mondo che abbiamo - spazio, tempo, materia - è sbagliata.

Semplice, rappresentazione....

Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

Ha crocifissi falci in pugno e bla bla bla fratelli (Roberto Vecchioni)