Autore Topic: Varie, volontà e rappresentazione  (Letto 69367 volte)

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Offline Salar de Uyuni

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #405 il: Settembre 17, 2011, 20:12:07 pm »
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Sono sempre frutto del pensiero umano.


Non sono soltanto frutto del pensiero umano,sono frutto dell'osservazione umana.
Come spiegato nel link fornito da Guit,la scienza ha cercato di eliminare la figura dell'osservatore cosciente dalla teoria della meccanica quantistica(perchè era un vulnus alla vocazione oggettiva della scienza),ma tale eliminazione ha avuto poca vita,da come si evince dagli esperimenti,l'osservazione,da parte di un soggetto esterno,forza quel sistema di per sè indeterminato a determinarsi in una forma precisa.
I parallelismi fra teorie buddhiste,e meccanica quantistica,sono tutt'altro che forzati...
Per esempio,il vuoto creativo dello zen,somiglia parecchio al vuoto quantistico in cui si formano coppie di particelle e antiparticelle...
Queste somiglianze non sono il primo ad averle notate,nè sarò l'ultimo,è normale che qualche scienziato se ne renda conto.
« Ultima modifica: Settembre 17, 2011, 21:23:23 pm da Salar de Uyuni »
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Salar de Uyuni

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #406 il: Settembre 17, 2011, 20:42:20 pm »
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La domanda sorge spontanea: coincidono perché coincidono, cioé dopo lunghi studi ci si è ritrovati su un percorso simile, oppure coincidono perché l'uomo, gira che ti rigira, li vuol far coincidere?

Coincidono perchè coincidono,mi sembra evidente,se non fosse stato per la meccanica quantistica,il dilemma della dualità,sarebbe stato ignorato volentieri dall'occidente,ma la meccanica quantistica,lo ha costretto,suo malgrado,a imbattersi nella pietra dello scandalo della dualità.
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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #407 il: Settembre 17, 2011, 21:05:20 pm »
Coincidono perchè coincidono,mi sembra evidente,se non fosse stato per la meccanica quantistica,il dilemma della dualità,sarebbe stato ignorato volentieri dall'occidente,ma la meccanica quantistica,lo ha costretto,suo malgrado,a imbattersi nella pietra dello scandalo della dualità.

Ovvio, viola il principio di non contraddizione. :doh:

Ma io non vi ho detto che ogni costruzione, dalla religione alla più ferrea delle scienze, la logica, ha pur sempre una base dogmatica?

Cmq mentre da noi Parmenide fissava le basi di un pensiero (sul quale è stato costruito tutto il pensiero occidentale), Buddha (alias Siddharta), ne fissava le basi su un altro: http://www.metromaschile.it/forum/dialoghi-sulla-qm/aphorismen/msg11255/?topicseen#msg11255

 ;)
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #409 il: Settembre 17, 2011, 21:13:07 pm »
Cmq mentre da noi Parmenide fissava le basi di un pensiero

Ed è anche ovvio, restando in tema di qm, che parmenide è il primo responsabile.
"Non possono esserci due esseri", non ha solo significato logico, ma anche antropologico.

Basta leggersi il poema sulla natura....

Animus
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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #410 il: Settembre 17, 2011, 21:20:30 pm »
 Le cavalle ( :doh:) che mi portano fin dove il mio desiderio vuol giungere ...
E la Dea (la Dea è Dike n.d.r) di buon animo mi accolse, e con la sua mano la mia mano destra

22      prese, e incominciò a parlare cosí e mi disse:
http://www.filosofico.net/Antologia_file/AntologiaP/PARMENIDE_%20SULLA%20NATURA.htm

Il primo maschio pentito della storia, ha fondato il ns. pensiero.  :doh:
Ecco perchè, l'occidente è perduto ... senza speranza. :cry:

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Offline Guit

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #411 il: Settembre 18, 2011, 02:11:12 am »
Quello che mi chiedo è come fa una singola particella a interferire con se stessa e quindi comportarsi come un'onda.

Perché è contemporaneamente onda e corpuscolo. E' un'onda che si presenta all'osservatore come un "punticino" che non si sa dove precisamente apparirà, fatta salva la probabilità maggiore o minore di trovarlo in certi spazi. L'onda, per la quantistica, non conosce cosa sia lo spazio. La distanza, gli anni luce, si creano nella rappresentazione della materia ma non sappiamo ancora se siano in essa inerenti. Tutto per ora porta a dire di no.

L'universo è non locale.


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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #412 il: Settembre 18, 2011, 12:27:49 pm »
no non direi cosi. la meditazione non pensa, al limite osserva il pensiero. dovrebbe esserci un po di differenza.

E dov'è che si parla di meditazione nel post che hai quotato, scusa? :hmm:


adesso il pensiero dovrebbe essere solo italiano o europeo? che problema cè? non capisco questo protezionismo.

Se rileggi bene forse capirai ciò che ho detto. E preciso: non ciò che intendevo dire, ma ciò che ho detto in quanto mi sembra che è piuttosto chiaro u cuncettu. ;)


Non sono soltanto frutto del pensiero umano,sono frutto dell'osservazione umana.

E l'osservazione non è un'operazione del pensiero umano...


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Come spiegato nel link fornito da Guit,la scienza ha cercato di eliminare la figura dell'osservatore cosciente dalla teoria della meccanica quantistica(perchè era un vulnus alla vocazione oggettiva della scienza),ma tale eliminazione ha avuto poca vita,da come si evince dagli esperimenti,l'osservazione,da parte di un soggetto esterno,forza quel sistema di per sè indeterminato a determinarsi in una forma precisa.

Mah, questo è ovvio! La conoscenza nasce da una interrelazione tra soggetto e oggetto. Ma mica c'era bisogno di scomodare i guru orientali per arrivare a questo.


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Per esempio,il vuoto creativo dello zen,somiglia parecchio al vuoto quantistico in cui si formano coppie di particelle e antiparticelle...
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Forzati no, voluti si. ;)

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #413 il: Settembre 18, 2011, 12:53:55 pm »
Perché è contemporaneamente onda e corpuscolo. E' un'onda che si presenta all'osservatore come un "punticino" che non si sa dove precisamente apparirà, fatta salva la probabilità maggiore o minore di trovarlo in certi spazi.

Se non erro il punticino è la cresta dell'onda.

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #414 il: Settembre 18, 2011, 13:14:53 pm »
E dov'è che si parla di meditazione nel post che hai quotato, scusa? :hmm:


Se rileggi bene forse capirai ciò che ho detto. E preciso: non ciò che intendevo dire, ma ciò che ho detto in quanto mi sembra che è piuttosto chiaro u cuncettu. ;)


E l'osservazione non è un'operazione del pensiero umano...


Mah, questo è ovvio! La conoscenza nasce da una interrelazione tra soggetto e oggetto. Ma mica c'era bisogno di scomodare i guru orientali per arrivare a questo.


Forzati no, voluti si. ;)

giubi è la terza volta che mi fai domande di questo tipo... le leggi le discussioni in cui partecipi? salar parla di approccio meditativo, tu lo hai quotato...poi mi cadi dalle nuvole?

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #415 il: Settembre 18, 2011, 13:17:18 pm »
giubi è la terza volta che mi fai domande di questo tipo... le leggi le discussioni in cui partecipi? salar parla di approccio meditativo, tu lo hai quotato...poi mi cadi dalle nuvole?

Ognuno cade dal suo pero...

Offline Guit

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #416 il: Settembre 18, 2011, 16:32:05 pm »
Io credo che la spiegazione più plausibile sia quella delle variabili nascoste: http://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_delle_variabili_nascoste

Ovvero, ci sono grandezze fisiche (in realtà metafisiche, viste che non le percepiamo), che regolano il funzionamento di cio' che a noi, appunto per impossibilità di conoscerle, appare da una parte casuale, dall'altra poco o per nulla comprensibile.

Il modello delle variabili nascoste locali è stato già messo in discussione con le disuguaglianze di Bell e la loro violazione sperimentale.

<<... Poiché gli esperimenti discussi portano ad escludere l’incompletezza della MQ, restano aperte, sulla base dell’articolo di EPR, due possibilità.
Abbandono del principio di località: l’impossibilità di teorie a variabili nascoste locali non vieta la possibilità di teorie a variabili nascoste non locali; la descrizione di un sistema comporterebbe, però, oltre ad una enorme complicazione, degli effetti incompatibili, in generale, con la Relatività Ristretta.
Abbandono del principio di realtà: lasciando la prospettiva delle teorie a variabili nascoste, oltre ad accettare l’indeterminismo della MQ, si deve rinunciare a considerare la funzione d’onda come una proprietà oggettiva del sistema fisico in questione: la si deve interpretare come l’ente matematico che raccoglie tutte le informazioni che noi possiamo avere di un sistema. Secondo questa prospettiva il principio di località è assicurato dal fatto che un cambiamento anche istantaneo della funzione d’onda non comporta un cambiamento della realtà fisica, ma solamente della conoscenza che noi abbiamo di esso e non implica dunque una trasmissione istantanea di informazione. ...>>

Citazione
Questo ci mostra che la concezione del mondo che abbiamo - spazio, tempo, materia - è sbagliata.

Semplice, rappresentazione....

Oppure, rinunciando al principio di realtà, invece che sbagliata la potremmo pensare come l'unica possibile e la più esatta che abbiamo.

« Ultima modifica: Settembre 18, 2011, 23:20:08 pm da Guit »
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Offline Salar de Uyuni

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #417 il: Settembre 19, 2011, 06:13:06 am »
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E l'osservazione non è un'operazione del pensiero umano...



No,è un'operazione della mente umana.
Pensiero e osservazione sono operazioni proprie della mente,così come tenere in mano e lanciare una palla sono operazioni del braccio,ma tenere in mano una palla,non è una proprietà del lanciarla.
Se io e te,pensiamo la stessa cosa,questo non ne aumenta,la sua ''probabilità di realtà'',se io e te,osserviamo,la stessa cosa,invece sì.

Citazione
Mah, questo è ovvio! La conoscenza nasce da una interrelazione tra soggetto e oggetto. Ma mica c'era bisogno di scomodare i guru orientali per arrivare a questo.



Tanto ovvio non è,perchè qui non si parla semplicemente della conoscenza,ma dell'esistenza.
Ciò che è rivoluzionario nella teoria della meccanica quantistica,è che è la conoscenza del soggetto,a determinare l'esistenza dell'oggetto,e questa è una cosa tanto strana,da chiamare in ballo qualche teoria estranea alla scienza per fare chiarezza,perchè di per sè stessa,la scienza OFFRE DESCRIZIONI,DELL'OSSERVATO,NEL CASO DELLA MECCANICA QUANTISTICA,ANCHE IN RAPPORTO ALL'OSSERVATORE,MA NON SPIEGA IL RAPPORTO FRA I 2.
« Ultima modifica: Settembre 19, 2011, 06:24:40 am da Salar de Uyuni »
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #418 il: Settembre 19, 2011, 11:50:02 am »
Secondo me certe stranezze sono dovute a un vuoto scientifico. La scienza in certe branche, soprattutto quelle teoriche, brancola un po' nel buio e prende in prestito concetti extrascientifici.
Se per caso questi vuoti dovessero essere colmati allora il tutto verrebbe ricondotto nell'ambito dello scientifico.
Lo si è fatto con l'origine della vita, dell'universo e altre cose. Lo si farà anche con la fisica dei quanti.

Offline Guit

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Re: Varie, volontà e rappresentazione
« Risposta #419 il: Settembre 19, 2011, 12:15:32 pm »
...
Se per caso questi vuoti dovessero essere colmati allora il tutto verrebbe ricondotto nell'ambito dello scientifico.
Lo si è fatto con l'origine della vita, dell'universo e altre cose. Lo si farà anche con la fisica dei quanti.

Cosa dice la scienza sull'origine dell'universo e della vita?

La stessa cosa della funzione d'onda: l'inizio, il perché, è postulato. Fornire un perché sull'inizio equivale a fornirlo anche sul fine.

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