siamo in tempi di crisi economica
ma il comune di Roma dà un contributo di 150 euro (leggasi centocinquanta) a chi partecipa a questo interessante convegno: http://maschileplurale.it/cms/index.php?option=com_content&view=article&id=417:velletri-29-ago-4-set-2011-qscuola-estiva-di-politica-delle-donneq-di-be-free&catid=9:notizie&Itemid=13
il cui titolo è tutto un programma (appunto) : Scuola estiva di politica delle donne
i partecipanti sono assolutamente notevoli!
Stefano Ciccone è il decerebrato di Maschile Plurale
le Donne in genere sono molto interessanti, purtroppo da notizie raccolte sono già tutte in menopausa!
La mela di Eva andò di traverso ad uno che conosco, chissà se impariamo la lezione
Eh vabbe', che
ce vò fa? (Le uniche giovani sono straniere; qualcuno dovrebbe fare uno studio demografico sul femminismo attuale, ne verrebbero fuori delle belle)
(Ma Tatricone non era uno del Grande Fratello?)
No, è un caso di omonimia, questa è laureata in filosofia ed è "Presidente Associazione Nazionale Coordinamento Comitati Pari Opportunità", burocratese per dire che è un alto papavero del MinParOpp.
Comunque, a me sembra il solito aumma-aumma, la solita mezza truffa.
Non è altro che un bel gioco di clausole vessatorie NASCOSTE (teoricamente è illegale), se vi scaricate il modulo di iscrizione, scoprirete che
1) Per chi pernotta, bisogna pagare dai 480 ai 410 €, a seconda se si vuole camera singola, doppia, tripla o quadrupla.
2) Per chi non pernotta, 250 € se si vuol mangiare, 130 € se si sta a digiuno.
Come se non bastasse, è richiesto un versamento di pre-iscrizione di guardacaso 150 €. Insomma, nella migliore delle ipotesi ci ripaghi solo la pre-iscrizione, con il "contributo". Per il resto, devi sborsare.
Ma non è finita qui! Solo le PRIME VENTI iscritte riceveranno i 150 verdoni. Solo le prime venti.
Pensate sia tutto? Vi sbagliate!
E inoltre, per ricevere il "contributo" sono richiesti tre requisiti ben precisi:
1)frequentare l’intero periodo della scuola
2)non usufruire di contributi da parte di Enti privati e pubblici (Università, Aziende, ecc.)
3)non percepire redditi di lavoro stabili
Cioè bisogna essere disoccupati nullafacenti.
Ora voi vi accorgete che il contributo di 150 € è uno specchietto per le allodole, basta leggere meglio e ci si accorge che c'è da sborsare di tasca propria.
VENGHINO SIORI, VENGHINO!
Leggo inoltre che: "
L’attestato di frequenza che ha valore di credito universitario e come credito per i docenti di scuola media e media superiore.".
Tradotto: è un modo per aiutare le laureate in filosofia, lettere, scienze sociali e scienze della disocc... dell'educazione disoccupate ad accumulare punteggio in vista di futuri concorsi nel mondo della scuola. Ne ho fatti diversi anch'io, però quasi tutti o relativi alla lingua inglese o all'informatica... in genere ero io che potevo insegnare alla docente, ma ogni pezzo di carta fa brodo, sicché...
È anche uno di quei corsi fini a sé stessi per far girare un po' di soldi statali nei rinsecchiti e asfittici ambienti della c.d. "cultura" (radical chic): un gettone di presenza a quella, un rimborso spese a questa, e le artiste bohémiennes possono mangiare per un fine settimana.
Vi invito a leggere anche il programma!
http://www.befreecooperativa.org/formazione/programma_befree.pdfScuola politica, come no: è il solito consesso sul "corpo delle donne", sull'amore libero, sull'espressività femminile, sulla sensibilità muliebre, sulla danza la musica l'arte il teatro e via dicendo... se si aspettano un brutale corso di lezioni sul quadro politico-sociale e diplomatico-internazionale si sbagliano di grosso.
Le scuole politiche serie sono ben altra cosa. Tanto per dire, non sono organizzate caserecciamente come questa qua, con "contributo della provincia" in aleatorie "scuole estive BeFree"... sono corsi seri, tenuti per soli laureati in Scienze Politiche dalle facoltà universitarie, e in genere sono dottorati o master, offrono sbocchi nel campo governativo (diplomatici, prefetti, dirigenti ministeriali... roba grossa), altro che "corso di 6 giorni sul corpo femminile".
Non riscaldiamoci troppo, non è niente di serio: è solo il solito spreco di soldi pubblici all'italiana.
Chissà che ne dicono i contribuenti romani, di star pagando per 'sta cosa qua.
Ecco com'è ridotto il femminismo italiano. Perché, avevate dubbi...?