Le nostre care mentecatte meridionali non finiscono mai di divertirci: l'ultima pensata è stata di
esaltare la paziente sopportazione delle donne licenziate e disoccupate che non sfogano la loro
rabbia e disperazione ammazzando i loro mariti. Eppure sono più numerose- si vantano- ma non
massacrano mariti e compagni a motivo della loro condizione. Alle poverelle (con tante scuse a
quello vero, Francesco di Assisi) sfugge la circostanza, per noi di solare evidenza, che le donne
disoccupate e licenziate contano sui mariti e sui compagni per sopravvivere e campare, nonchè
la spiegazione, per noi ovvia, che mentre un marito ammazzato rappresenta per una donna una
fonte di reddito in meno, una moglie ammazzata rappresenta per un uomo una bocca in meno da sfamare e una petulante fonte di critiche in meno da fronteggiare, oltre a quelle dei conoscenti,
dei vicini e dei parenti. Come al solito, trasformano una pecca in un titolo di merito. Dò un utile
consiglio a tutti: quando siete giù di morale e avete voglia di sollevare lo spirito, leggendo una
bella serqua di idiozie, contenute in materiale banale, scontato, assurdo e terribilmente patetico
visitate il sito femminismo a sud. Come fonte di comicità demenziale lo trovo irresistibile!