Autore Topic: "Camusso, se non ora, quando?" di Lidia Ravera, FQ  (Letto 848 volte)

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Offline Nemo90

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"Camusso, se non ora, quando?" di Lidia Ravera, FQ
« il: Agosto 30, 2011, 09:27:06 am »
“Meno male che Susa-anna c’è”, e si dà da fare. Il coro parte spontaneo dal petto dei lavoratori taglieggiati dalla manovra, dal profondo del cuore di tutti quelli che stanno per subire senza fiatare “la tassa sull’onestà”, punizione per i non-evasori. Meno male che Susanna c’è. E reagisce. Con un’iniziativa politica. Non con quattro chiacchiere al bar.

Con uno sciopero generale, non con una ragnatela di sottili distinguo. Meno male che Susanna c’è, e ha il senso dell’umorismo. Così, invece di farsi girare come eliche quegli attributi che possiede soltanto metaforicamente, tira dritto col suo sorriso di ferro. E non dà retta a nessuno. “La Cgil va rispettata ma non fiancheggiata”, dice il coordinatore “d’opposizione ma non troppa” ai suoi coordinati, usando un verbo più adatto ai terroristi che ai sindacalisti. “Non ora”, scrive un manipolo di aventi diritto ad aprire bocca, (economisti pidì, ex sindaci di città Fiat, operai sopravvissuti & bocconiani impegnati), non così, non lotte per dare fastidio, semmai un piagnisteo bipartisan o tripartisan. Ma lottare, noooo, non ora! Le donne, tutte quelle con le metafore in subbuglio, offrono alla compagna Susanna una risposta già sperimentata: “Se non ora, quando?”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/08/28/meno-male-susanna-c%E2%80%99ee-si-da-da-fare-%E2%80%9Cmeno/153971/comment-page-2/#comments

Cioè, buon Gesù, io non pretendo di essere un articolista decente: ma perfino io riuscirei a scrivere una cosa migliore di 'sto abortino. Magari anche un pelino più lunga e argomentativa.
Mi chiedo cosa avrebbe detto Montanelli se avesse letto frasi come "Ma lottare, noooo, non ora!". Molto giornalistiche. Lapidarie nella loro serietà.
E, pur essendo notoriamente io poco perspicace, ancora credo che "metafore in subbuglio" non significhi un cazzo. Ma credeva di far ridere? Cioè, credeva davvero di far ridere? Ma è giornalismo questo? Ma si può? Si possono fare battute così dementi?

Il brutto è che questa non sa neanche fare umorismo.

Ora, a parte la pia illusione che uno sciopero di 8 ore, nel 2011, possa cambiare qualcosa (la strizza della pagnotta è più forte di ogni velleità sindacalistica, vedrete), ti accorgi di come la Ravera dia i numeri e sia alla canna del gas quando comincia a infilare il "Se non ora, quando" dove azzecca come i cavoli a merenda. Le spiegazioni sono, secondo me, tre: 1) la Ravera ricorre alla vecchia argomentazione del "Quel che è bene per le donne è bene per tutti" per presentare in una buona luce quell'organismo cianotico che è la CGIL e le sue tardive e insufficienti iniziative; 2) il "Se non ora, quando?" è ridotto così a mal partito che, pur di pubblicizzarlo, la Ravera lo infilerebbe perfino in un articolo sul cangiante colore delle foglie autunnali o sui rituali di accoppiamento dell'orso marsicano; 3) la Ravera appoggia l'iniziativa solo in quanto partorita da una donna, a prescindere se è uno sciopero o un tentativo di colpo di stato o un esperimento nucleare o un barbecue nel parco, perché le donne non sbagliano mai, no no, sono sempre nel giusto. E così ci pariamo già il culo: se lo sciopero non riuscirà sarà colpa degli uomini, maschilisti e insensibili alle tematiche femminili.

Oppure, c'è anche l'alternativa 4) la Ravera semplicemente non sa più che scrivere sull'argomento "femminismo" dopo il caso DSK, non vuole ammettere il madornale errore, e ora si dà all'addrizzamento banane con supercazzole di cui conosce solo lei l'intento puramente comico, e in questo momento sta ridendo da sola davanti al PC pensando "E ci credono pure! Ancora ci cascano!".

O tempora, o mores!
« Ultima modifica: Agosto 30, 2011, 09:39:34 am da Nemo90 »