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La Chiesa, il Cristianesimo, o Cristo?
Massimo:
La chiamata di correo dell'Islam nulla toglie alle magagne della Chiesa ( che si definisce UNICA via
di salvezza). Lasciamo l'Islam ai suoi guai (scegliere tra l'arretratezza e l'occidentalizzazione).
Per quanto riguarda Pio XII, di storici ci sono i suoi silenzi, non la mia "esemplificazione": che non
abbia mai menzionato le persecuzioni razziali e lo sterminio degli ebrei in corso d'opera e si decise
a condannare il nazismo solo a nazismo finito sta scritto nella Storia e non nei miei pensieri.
Che poi abbia permesso che si salvassero alla chetichella migliaia di ebrei facendoli nascondere
nei conventi non smentisce il fatto storico che nulla disse e fece per impedirne lo sterminio a
milioni nelle camere a gas. E a guerra finita, lasciò che tanti nazisti si nascondessero negli stessi
conventi sfuggendo così alla cattura, al processo e alla condanna
Si possono respingere le interpretazioni dei fatti. I fatti stessi, no.
Stealth:
A parte il fatto che qui si sta parlando di cose accadute più di mezzo secolo fa, ma non capisco perché mai la chiesa avrebbe una sorta di obbligo ad ergersi a eroina della storia. Cioé nessuno ha fermato il nazismo nè all'interno della stessa Germania né all'esterno e la chiesa sarebbe colpevole perché non lo avrebbe fatto lei. Ma perché la chiesa è forse una sorta di unità di crisi mondiale che dovrebbe intervenire con chissà quali superpoteri per impedire ingiustize e massacri nel mondo?
E poi i conventi, a parte il fatto che non sono vere e proprie sedi ecclesiastiche ma istituzioni indipendenti, sono aperti a tutti. I monaci non possono dire: "No tu non vieni, devi essere condannato!". Chiunque cerca rifugio lo trova, nazista o ebreo che sia.
Ho l'impressione che molte critiche alla chiesa siano dovute anche a una mera ignoranza su cosa sia davvero la chiesa, qual è la sua organizzazione, quali i compiti e gli scopi che si prefigge nella società.
PS: cosa c'entra l'islam? :hmm:
Guit:
--- Citazione da: Massimo - Agosto 27, 2011, 15:18:25 pm ---Si possono respingere le interpretazioni dei fatti. I fatti stessi, no.
--- Termina citazione ---
I fatti non esistono, essi coincidono con le interpretazioni. E tu non stai narrando fatti bensì la tua interpretazione degli stessi.
La metodologia occidentale dell'accusa al clero segue gli stessi pattern di quella al sesso maschile. E non potrebbe essere altrimenti essendo entrambi non funzionali alla tecnocrazia. E' così che si ri-scrive la storia, stravolgendo la sua interpretazione in favore del potere, che adesso non è della Chiesa, e sostenere che lo sia, è funzionale alla cecità intellettuale che impedisce la sua identificazione.
Imporre oggettività alla propria interpretazione comporta l'impossibilità del dialogo, per cui mi astengo dal riportare documenti storici che diano una diversa lettura al contesto di Pio XII.
Guit:
Solo una.
A valle del discorso tenuto da Pio XII il 2 giugno 1945 sul nazismo, e rispondendo a chi chiedeva perché il Papa non avesse espresso prima i suoi pensieri e sul perché avesse tenuto quella linea "troppo diplomatica" quando avrebbe dovuto e potuto opporsi con maggiore chiarezza, scriveva Tittmann, incaricato d'affari statunitensi presso la Santa Sede: «Il dottor Müller [membro della resistenza tedesca ndr] ha detto che durante la guerra la sua organizzazione anti nazista in Germania aveva sempre molto insistito che il Papa si trattenesse dal fare qualsiasi dichiarazione pubblica specificamente diretta come condanna contro i nazisti, e aveva raccomandato che le osservazioni del Papa si mantenessero entro i limiti delle sole considerazioni generali. Il dottor Müller ha detto di essere stato obbligato a dare questo consiglio, poiché se il Papa fosse stato specifico, i tedeschi lo avrebbero accusato di cedere alle pressioni di potenze straniere e ciò avrebbe reso ancor più sospetti di quanto non fossero i cattolici tedeschi e avrebbe grandemente ristretto la loro libertà d'azione nella loro opera di resistenza al nazismo. Il dottor Müller ha detto che la politica della resistenza cattolica in Germania era che il Papa dovesse tenersi in disparte, mentre la gerarchia tedesca portava avanti la lotta contro il nazismo all'interno della Germania, senza che influenze esterne si manifestassero. Il dottor Müller ha detto che il Papa ha seguito questo consiglio per tutta la durata della guerra. [...] Egli immagina che il Papa abbia deciso di scendere ora in campo aperto contro i nazisti poiché le implicazioni delle sue denunce sono attualmente assai importanti e sembrano al Papa soverchiare altre considerazioni» ...
Utente cancellato:
sono cazzate.
la chiesa quando ha voluto , ha preso durissime posizioni politiche vedasi quelle contro il comunismo.
quando dice che non poteva perchè poi i nazisti avrebbero reagito oppure sarebbe stata accusata e bla bla bla
sta dicendo che in fondo con i nazifascisti il prezzo non valeva la candela perchè i nazifasci lasciavano (i preti) predicare ed accumulare denaro
mentre ad esempio i comunisti , i liberali dell'ottocento e gli illuministi ne stroncavano il potere
--- Citazione da: Guit - Agosto 27, 2011, 16:46:19 pm ---Solo una.
A valle del discorso tenuto da Pio XII il 2 giugno 1945 sul nazismo, e rispondendo a chi chiedeva perché il Papa non avesse espresso prima i suoi pensieri e sul perché avesse tenuto quella linea "troppo diplomatica" quando avrebbe dovuto e potuto opporsi con maggiore chiarezza, scriveva Tittmann, incaricato d'affari statunitensi presso la Santa Sede: «Il dottor Müller [membro della resistenza tedesca ndr] ha detto che durante la guerra la sua organizzazione anti nazista in Germania aveva sempre molto insistito che il Papa si trattenesse dal fare qualsiasi dichiarazione pubblica specificamente diretta come condanna contro i nazisti, e aveva raccomandato che le osservazioni del Papa si mantenessero entro i limiti delle sole considerazioni generali. Il dottor Müller ha detto di essere stato obbligato a dare questo consiglio, poiché se il Papa fosse stato specifico, i tedeschi lo avrebbero accusato di cedere alle pressioni di potenze straniere e ciò avrebbe reso ancor più sospetti di quanto non fossero i cattolici tedeschi e avrebbe grandemente ristretto la loro libertà d'azione nella loro opera di resistenza al nazismo. Il dottor Müller ha detto che la politica della resistenza cattolica in Germania era che il Papa dovesse tenersi in disparte, mentre la gerarchia tedesca portava avanti la lotta contro il nazismo all'interno della Germania, senza che influenze esterne si manifestassero. Il dottor Müller ha detto che il Papa ha seguito questo consiglio per tutta la durata della guerra. [...] Egli immagina che il Papa abbia deciso di scendere ora in campo aperto contro i nazisti poiché le implicazioni delle sue denunce sono attualmente assai importanti e sembrano al Papa soverchiare altre considerazioni» ...
--- Termina citazione ---
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