Autore Topic: La Chiesa, il Cristianesimo, o Cristo?  (Letto 15409 volte)

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Offline Guit

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La Chiesa, il Cristianesimo, o Cristo?
« il: Agosto 27, 2011, 04:48:03 am »
La Chiesa come potere temporale non può essere altro che un potere, pertanto la sua devianza dai principi è la stessa  di tutti i poteri. In realtà credo che la Chiesa abbia deviato dall'insegnamento di Cristo molto meno di quanto la nostra democrazia abbia deviato rispetto ai suoi scritti costituenti.

Si potrebbe anche dire, parafrasando, che gli unici repubblicani sono stati i padri costituenti.

Un altro aspetto che vedo poco considerato è il sincretismo, a cui si deve tanto l'adozione di forme di culto pagane quanto l'apertura alle modificazioni sociali e, ahimé, al femminismo, ma che pone anche la Chiesa romana al centro dell'ecumenismo, quindi in un percorso virtuoso di dialogo e incontro inter-confessionale.

Vedo anche molta sovrapposizione tra Cristianesimo che è una civiltà che va ben oltre l'aspetto fideistico, e Chiesa.

Del resto dare del mentecatto a una cultura in seno alla quale prendono forma rinascimento e razionalismo mi sembra davvero azzardato. C'è qualcosa che non quadra.

Nel cristianesimo nasce la ricerca sulla possibilità di dimostrare inconfutabilmente che la fede abbia basi razionali. Da questa tensione deriva il laicismo e in essa si creano le condizioni per i lumi della ragione. E' possibile che senza questi passaggi non sarebbe "esistito" nemmeno Nietzsche. Sicuramente non Freud.

Se da un lato ci sono l'espiazione della colpa e la vergine, dall'altro c'è il sacerdozio maschile e la virtù della castità, cioè la scelta che s'impone sul desiderio e sulla natura, come connotato di elevazione rispetto alla condizione umana che conferisce al parlante una validità  morale. Aspetto fastidiosissimo per la modernità tecnocratica che infatti è agitatissima nello sforzo di delegittimare il cattolicesimo e/o deprivarlo della virtù di castità per introdurre cedevolezza,  quindi assoggettamento consumistico.

La resistenza che il sacerdote anche solo dichiari di avere rispetto alla femmina è inaccettabile. Che si sono messi in testa? Per caso che un uomo sia in grado di vivere senza fica? Vanno distrutti, soprattutto ne va minata la credibilità e l'autorità morale. Per esempio facendoli passare tutti per pedofili ...

Sono cresciuto in scuole di preti, e a circa sedici anni ho subito un tentativo di molestia da parte di un medico comunista, in un ospedale pubblico (tranquilli non dico che i medici sono pedofili, che i comunisti mangiano bambini e non ho sporto alcuna denuncia). I preti mi hanno dato solo disinteressato affetto. Ma nell'informazione di massa una testimonianza così non avrebbe eco; sono ben altre le storie da raccontare sui preti, chirurgicamente selezionate per metterli alla gogna.


« Ultima modifica: Agosto 27, 2011, 05:51:55 am da Guit »
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La Chiesa, il Cristianesimo, o Cristo?
« Risposta #1 il: Agosto 27, 2011, 14:06:21 pm »
La Chiesa come potere temporale non può essere altro che un potere, pertanto la sua devianza dai principi è la stessa  di tutti i poteri. In realtà credo che la Chiesa abbia deviato dall'insegnamento di Cristo molto meno di quanto la nostra democrazia abbia deviato rispetto ai suoi scritti costituenti.

Si potrebbe anche dire, parafrasando, che gli unici repubblicani sono stati i padri costituenti.

Un altro aspetto che vedo poco considerato è il sincretismo, a cui si deve tanto l'adozione di forme di culto pagane quanto l'apertura alle modificazioni sociali e, ahimé, al femminismo, ma che pone anche la Chiesa romana al centro dell'ecumenismo, quindi in un percorso virtuoso di dialogo e incontro inter-confessionale.

Vedo anche molta sovrapposizione tra Cristianesimo che è una civiltà che va ben oltre l'aspetto fideistico, e Chiesa.

Del resto dare del mentecatto a una cultura in seno alla quale prendono forma rinascimento e razionalismo mi sembra davvero azzardato. C'è qualcosa che non quadra.

Nel cristianesimo nasce la ricerca sulla possibilità di dimostrare inconfutabilmente che la fede abbia basi razionali. Da questa tensione deriva il laicismo e in essa si creano le condizioni per i lumi della ragione. E' possibile che senza questi passaggi non sarebbe "esistito" nemmeno Nietzsche. Sicuramente non Freud.

Se da un lato ci sono l'espiazione della colpa e la vergine, dall'altro c'è il sacerdozio maschile e la virtù della castità, cioè la scelta che s'impone sul desiderio e sulla natura, come connotato di elevazione rispetto alla condizione umana che conferisce al parlante una validità  morale. Aspetto fastidiosissimo per la modernità tecnocratica che infatti è agitatissima nello sforzo di delegittimare il cattolicesimo e/o deprivarlo della virtù di castità per introdurre cedevolezza,  quindi assoggettamento consumistico.

La resistenza che il sacerdote anche solo dichiari di avere rispetto alla femmina è inaccettabile. Che si sono messi in testa? Per caso che un uomo sia in grado di vivere senza fica? Vanno distrutti, soprattutto ne va minata la credibilità e l'autorità morale. Per esempio facendoli passare tutti per pedofili ...

Sono cresciuto in scuole di preti, e a circa sedici anni ho subito un tentativo di molestia da parte di un medico comunista, in un ospedale pubblico (tranquilli non dico che i medici sono pedofili, che i comunisti mangiano bambini e non ho sporto alcuna denuncia). I preti mi hanno dato solo disinteressato affetto. Ma nell'informazione di massa una testimonianza così non avrebbe eco; sono ben altre le storie da raccontare sui preti, chirurgicamente selezionate per metterli alla gogna.



E secondo te le guerre "sante", i roghi degli "eretici", l'intolleranza religiosa, le guerre fomentate
da Santa Romana Chiesa, le Crociate, la "Santa" Inquisizione, l'appoggio politico ai regimi di
Hitler e Mussolini, i silenzi di Pio XII davanti alla Shoah sono semplici "devianze" rispetto ai
principi professati da Cristo nè più nè meno come quelle che commetterebbe qualsiasi altra
struttura di potere? Paragonare questi bei fenomeni con gli scandali della Prima Repubblica,
rispetto ai principi professati dai padri Costituenti è un assurdità che non mi sentirei di fare  nemmeno con un bambino della prima elementare. Che gli errori ed orrori della Chiesa siano
non molto diversi dagli scandali della Prima Repubblica io francamente non lo racconterei
neppure agli Zulù.
Inoltre, non prendiamoci in giro: una cosa è il dialogo, l'apertura verso il mondo e le altre
culture; altra cosa (ben diversa!) è l'adozione di culti pagani e dottrine filosofiche greche
nel bagaglio dottrinale religioso a scopo proselitistico e per attirare le masse pagane così
da acquisire potere sul mondo. Potere dal quale Cristo rifuggì.
La Chiesa sentì il bisogno di dare basi razionali alla fede cattolica soltanto quando si accorse
che i laici nutrivano questo bisogno. Non prima. Se i laici venivano lasciati fare, c'era il
pericolo che andassero ben oltre alla ricerca di queste basi razionali e finissero poi addirittura
per contestare la fede cattolica stessa. Come poi nel Settecento ed ancor più nell'Ottocento
è puntualmente avvenuto. Per questo la Chiesa decise di correre ai ripari permettendo ai vari
Alberto Magno,Tommaso di Aquino, Guglielmo di Occam e Nccolò Cusano di filosofeggiare.
Tanti preti e persino tanti papi hanno tutt'altro che vissuto "senza fica". Molti avevano amanti e concubine. Per ben mille anni (ripeto mille) la Chiesa ha accettato preti sposati o viventi in
stato di concubinaggio. Solo Gregorio VII (Ildebrando di Soana) e ben mille anni dopo Cristo,
impose il celibato obbligatorio ai sacerdoti, scatenando tra l'altro violentissime reazioni nel
clero stesso, giustificate peraltro dalla circostanza che Cristo si scelse come apostoli anche
persone sposate come Pietro (tra l'altro considerato il primo papa). Molti sacerdoti infatti
rifiutarono di obbedire al nuovo ordine del papa tenendosi le loro mogli ed insultandolo pure.
Che ci sia da parte di molti antipatia nei confronti di preti è ovvio (anche in considerazione dei
trascorsi della Chiesa). Ma proprio per questo devono stare attenti a non prestare il fianco a
critiche. Non ci voleva un genio per rendersi conto che coprire  preti pedofili avrebbe alla fine
attirato sulla Chiesa critiche, contumelie ed insulti a non finire. La pratica di "trasferire" preti
pedofili in altre parrocchie a fare gli stessi danni non me lo sono sognata io nè mia zia. E' una
pratica seguita dalla Chiesa da decenni: in Italia, in Irlanda, in Spagna, in America, ovunque.
Adesso che la cosa è saltata fuori, la Chiesa non può far altro che scusarsi e accettare
critiche e reprimende.Oltre a risarcire le vittime innocenti di questa squallida politica adottata
Hai conosciuto preti rispettabili e brave persone? Bene, ne ho conosciuti anch'io! Ma questo
nulla toglie alla validità e alla storicità di quanto sopra. Ho conosciuto femministe intelligenti
e persino ragionevoli ma ciò non toglie che la Grande Narrazione Femminista sia menzognera
dalle premesse alle conclusioni. Per concludere, caro Giut, fai bene a difendere ciò in cui tu
credi. Ma c'è un limite: DEVI DIFENDERE CIO' CHE SI PUO' DIFENDERE, NON L'INDIFENDIBILE.   

Offline Guit

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« Risposta #2 il: Agosto 27, 2011, 14:31:36 pm »
Ritengo che le tue accuse siano fondate su un sincronismo storico che non condivido. E' un argomento che non affronterei in questo thread.

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« Risposta #3 il: Agosto 27, 2011, 14:47:37 pm »
<<... Le contraddizioni del cristianesimo non ci appaiono meno flagranti di quelle del mondo musulmano, con l'aggravante dell'utilizzo del cristianesimo e del giudaesimo in funzione della predominanza imperialista occidentale, con il rischio di snaturare e tradire il progetto di Gesù di Nazaret, mille volte ricrocifiggendolo proprio nell'Ismaele escluso.
L'Islam si deve poter reinventare in fedeltà a se stesso ed in apertura al globale, e la Chiesa, invece, pure! Forse entrambe, ed aiutandosi l'un l'altro, devono capire infine che i confini non sono così netti, e che non è volontà di Dio, in prospettiva, che ci siano ancora confini e muri su cui arroccarsi.>>

Queste sono le parole di un intellettuale gesuita, oggi. Nel cristianesimo la critica e l'autocritica razionale sono fatti organici.

Per quanto riguarda Pio XII la tua sentenza è una esemplificazione storica non accettabile.


« Ultima modifica: Agosto 27, 2011, 14:58:26 pm da Guit »
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« Risposta #4 il: Agosto 27, 2011, 15:09:11 pm »
Ritengo che le tue accuse siano fondate su un sincronismo storico che non condivido. E' un argomento che non affronterei in questo thread.

Secondo me, indipendentemente dal thread, con gli anticlericali è meglio non far polemica. Tanto se ne usciranno sempre con le solite storie che ormai non vale neanche più la pena discuterne.
E' come se la chiesa, a loro avviso, avesse dovuto agire secondo i LORO personalissimi canoni etici di comportamento, ovviamente i più giusti i assoluto s'intende. E magari pure se l'avesse fatto avrebbero da ridire qualcosa.
Pensa alle polemiche sulla notizia che un vescovo americano rifiutò una donazione di un politico favorevole ai matrimoni tra gay.
Tutti a dire che la chiesa aveva fatto male perché... discriminazione (come se la chiesa poi non fosse libera di discriminare quanto le pare e piace)... razzismo e solite solfe.
Se invece avesse accettato i soldi allora tutti a criticarla perché è attaccata ai soldi, ai soldi non rifiuta mai, eccetera eccetera.
Ormai abbaiare contro la chiesa è una moda molto diffusa e radicata. Tra l'altro l'odio verso uno dei principali elementi della nostra cultura è anche dovuto al fatto che è... uno dei principali elementi della nostra cultura. ;)

Oh Guit, nun me cancella' pure sto messaggio eh! :P

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« Risposta #5 il: Agosto 27, 2011, 15:18:25 pm »
La chiamata di correo dell'Islam nulla toglie alle magagne della Chiesa ( che si definisce UNICA via
di salvezza). Lasciamo l'Islam ai suoi guai (scegliere tra l'arretratezza e l'occidentalizzazione).
Per quanto riguarda Pio XII, di storici ci sono i suoi silenzi, non la mia "esemplificazione": che non
abbia mai menzionato le persecuzioni razziali e lo sterminio degli ebrei in corso d'opera e si decise
a condannare il nazismo solo a nazismo finito sta scritto nella Storia e non nei miei pensieri.
Che poi abbia permesso che si salvassero alla chetichella migliaia di ebrei facendoli nascondere
nei conventi non smentisce il fatto storico che nulla disse e fece per impedirne lo sterminio a
milioni nelle camere a gas. E a guerra finita, lasciò che tanti nazisti si nascondessero negli stessi
conventi sfuggendo così alla cattura, al processo e alla condanna
Si possono respingere le interpretazioni dei fatti. I fatti stessi, no.

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« Risposta #6 il: Agosto 27, 2011, 15:39:05 pm »
A parte il fatto che qui si sta parlando di cose accadute più di mezzo secolo fa, ma non capisco perché mai la chiesa avrebbe una sorta di obbligo ad ergersi a eroina della storia. Cioé nessuno ha fermato il nazismo nè all'interno della stessa Germania né all'esterno e la chiesa sarebbe colpevole perché non lo avrebbe fatto lei. Ma perché la chiesa è forse una sorta di unità di crisi mondiale che dovrebbe intervenire con chissà quali superpoteri per impedire ingiustize e massacri nel mondo?
E poi i conventi, a parte il fatto che non sono vere e proprie sedi ecclesiastiche ma istituzioni indipendenti, sono aperti a tutti. I monaci non possono dire: "No tu non vieni, devi essere condannato!". Chiunque cerca rifugio lo trova, nazista o ebreo che sia.
Ho l'impressione che molte critiche alla chiesa siano dovute anche a una mera ignoranza su cosa sia davvero la chiesa, qual è la sua organizzazione, quali i compiti e gli scopi che si prefigge nella società.

PS: cosa c'entra l'islam? :hmm:

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« Risposta #7 il: Agosto 27, 2011, 15:47:15 pm »
Si possono respingere le interpretazioni dei fatti. I fatti stessi, no.

I fatti non esistono, essi coincidono con le interpretazioni. E tu non stai narrando fatti bensì la tua interpretazione degli stessi.

La metodologia occidentale dell'accusa al clero segue gli stessi pattern di quella al sesso maschile. E non potrebbe essere altrimenti essendo entrambi non funzionali alla tecnocrazia. E' così che si ri-scrive la storia, stravolgendo la sua interpretazione in favore del potere, che adesso non è della Chiesa, e sostenere che lo sia, è funzionale alla cecità intellettuale che impedisce la sua identificazione.

Imporre oggettività alla propria interpretazione comporta l'impossibilità del dialogo, per cui mi astengo dal riportare documenti storici che diano una diversa lettura al contesto di Pio XII.





« Ultima modifica: Agosto 27, 2011, 16:02:55 pm da Guit »
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« Risposta #8 il: Agosto 27, 2011, 16:46:19 pm »
Solo una.

A valle del discorso tenuto da Pio XII il 2 giugno 1945 sul nazismo, e rispondendo a chi chiedeva perché il Papa non avesse espresso prima i suoi pensieri e sul perché avesse tenuto quella linea "troppo diplomatica" quando avrebbe dovuto e potuto opporsi con maggiore chiarezza,  scriveva Tittmann, incaricato d'affari statunitensi presso la Santa Sede: «Il dottor Müller [membro della resistenza tedesca ndr] ha detto che durante la guerra la sua organizzazione anti nazista in Germania aveva sempre molto insistito che il Papa si trattenesse dal fare qualsiasi dichiarazione pubblica specificamente diretta come condanna contro i nazisti, e aveva raccomandato che le osservazioni del Papa si mantenessero entro i limiti delle sole considerazioni generali. Il dottor Müller ha detto di essere stato obbligato a dare questo consiglio, poiché se il Papa fosse stato specifico, i tedeschi lo avrebbero accusato di cedere alle pressioni di potenze straniere e ciò avrebbe reso ancor più sospetti di quanto non fossero i cattolici tedeschi e avrebbe grandemente ristretto la loro libertà d'azione nella loro opera di resistenza al nazismo. Il dottor Müller ha detto che la politica della resistenza cattolica in Germania era che il Papa dovesse tenersi in disparte, mentre la gerarchia tedesca portava avanti la lotta contro il nazismo all'interno della Germania, senza che influenze esterne si manifestassero. Il dottor Müller ha detto che il Papa ha seguito questo consiglio per tutta la durata della guerra. [...] Egli immagina che il Papa abbia deciso di scendere ora in campo aperto contro i nazisti poiché le implicazioni delle sue denunce sono attualmente assai importanti e sembrano al Papa soverchiare altre considerazioni» ...
« Ultima modifica: Agosto 27, 2011, 16:58:11 pm da Guit »
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Re: La Chiesa, il Cristianesimo, o Cristo?
« Risposta #9 il: Agosto 27, 2011, 19:33:30 pm »
sono cazzate.
la chiesa quando ha voluto , ha preso durissime posizioni politiche vedasi quelle contro il comunismo.
quando dice che non poteva perchè  poi i nazisti avrebbero reagito oppure  sarebbe stata accusata e bla bla bla
sta dicendo che in fondo con  i nazifascisti  il prezzo non valeva la candela  perchè  i nazifasci  lasciavano (i preti) predicare ed accumulare denaro
mentre ad esempio i comunisti , i liberali dell'ottocento e gli illuministi ne stroncavano il potere


Solo una.

A valle del discorso tenuto da Pio XII il 2 giugno 1945 sul nazismo, e rispondendo a chi chiedeva perché il Papa non avesse espresso prima i suoi pensieri e sul perché avesse tenuto quella linea "troppo diplomatica" quando avrebbe dovuto e potuto opporsi con maggiore chiarezza,  scriveva Tittmann, incaricato d'affari statunitensi presso la Santa Sede: «Il dottor Müller [membro della resistenza tedesca ndr] ha detto che durante la guerra la sua organizzazione anti nazista in Germania aveva sempre molto insistito che il Papa si trattenesse dal fare qualsiasi dichiarazione pubblica specificamente diretta come condanna contro i nazisti, e aveva raccomandato che le osservazioni del Papa si mantenessero entro i limiti delle sole considerazioni generali. Il dottor Müller ha detto di essere stato obbligato a dare questo consiglio, poiché se il Papa fosse stato specifico, i tedeschi lo avrebbero accusato di cedere alle pressioni di potenze straniere e ciò avrebbe reso ancor più sospetti di quanto non fossero i cattolici tedeschi e avrebbe grandemente ristretto la loro libertà d'azione nella loro opera di resistenza al nazismo. Il dottor Müller ha detto che la politica della resistenza cattolica in Germania era che il Papa dovesse tenersi in disparte, mentre la gerarchia tedesca portava avanti la lotta contro il nazismo all'interno della Germania, senza che influenze esterne si manifestassero. Il dottor Müller ha detto che il Papa ha seguito questo consiglio per tutta la durata della guerra. [...] Egli immagina che il Papa abbia deciso di scendere ora in campo aperto contro i nazisti poiché le implicazioni delle sue denunce sono attualmente assai importanti e sembrano al Papa soverchiare altre considerazioni» ...

« Ultima modifica: Agosto 27, 2011, 19:51:41 pm da bhishma »
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Re: La Chiesa, il Cristianesimo, o Cristo?
« Risposta #10 il: Agosto 27, 2011, 19:43:13 pm »
personalmente penso che:

1) il cristo , semmai è esistito(qualcuno dice che è sovrapposizione di più figure), era un riformatore ebraico che magari ad un certo punto si convinse di essere il messia . 

2) che il cristianesimo sia di fatto fondato da Paolo di Tarso e che si nutra di elementi  non ebraici e non religiosi  come i culti orientali e la pietas romana

3)  che l'europa manifestò dei tratti originali(come ogni cultura del resto) già prima del cristianesimo e che questi hanno portato allo sviluppo tecnologico ed alla democrazia, alla società aperta

4) che questi tratti  originali abbiamo permesso l'accettazione del cristianesimo e che questo abbia abuto un ruolo nello sviluppo di questi stessi tratti (ad esempio privando la Natura  della sua sacralità e rendendo ogni cosa sulla terra schiava dell'uomo) ma che sia soprattutto in antitesi al cristianesimo che questi tratti abbiano sviluppato una propria  forza autonoma.  Un po' come la repressione fascista sviluppò   le grandi figure di politici cattolici,socialisti,comunisti che la democrazia, nonostante disponesse di platea più vasta, non ha saputo eguagliare


5) che la chiesa dia parecchio fastidio alla tecnocrazia perchè costituisce un potere forte contrapposto ad essa.  ma scegliere tra massoneria e chiesa cattolica è come scegliere se suicidarsi con una coltellata o con un cappio

6) che alcuni elementi culturali della chiesa cattolica siano  rafforzativi della mascolinità , letta però in chiave patriarcale   
mentre altri siano decisamente sfibranti.   la figura del prete è ben lungi dall'essere quella dell'asceta che si priva del sesso , ricorda molto invece un maschio castrato e rancoroso.   

7) che alcuni caratteristiche  della chiesa cattolica ne aumenti a dismisura il numero di casi patologici sia sul piano  di "potere che corrompe" sia  sul piano di patologie sessuali
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Re: La Chiesa, il Cristianesimo, o Cristo?
« Risposta #11 il: Agosto 27, 2011, 20:04:36 pm »
7) che alcuni caratteristiche  della chiesa cattolica ne aumenti a dismisura il numero di casi patologici sia sul piano  di "potere che corrompe" sia  sul piano di patologie sessuali

Ma chi, i preti?

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Re: La Chiesa, il Cristianesimo, o Cristo?
« Risposta #12 il: Agosto 27, 2011, 20:10:21 pm »
...
mentre ad esempio i comunisti , i liberali dell'ottocento e gli illuministi ne stroncavano il potere

Questo pone una deduzione inquietante e al tempo stesso assurda: che il nazismo fosse più tollerante di comunisti, liberali e illuministi. Il motivo di tale differenza sta più probabilmente nel fatto che quelli da te citati individuano la religione come antitesi politica, quindi un nemico connaturato, mentre il nazismo la individua, eventualmente, soprattutto come nemico strategico, non stroncandola fintanto che essa non si renda d'intoppo al potere militare.
Il fatto che la Chiesa non sia stata stroncata dal nazismo si deve allora solo alla scelta di Pio XII, in accordo con la resistenza tedesca, dove i cattolici giocano un ruolo importante.

Le posizioni sono inconfrontabili: nessuno di quelli da te citati s'è posto come forza di occupazione militare. Quello che viene rimproverato a Pio XII è il non essersi fatto eroe, danneggiando tutta la resistenza europea. Ma sono argomentazioni molto probabilmente strumentali. Di cattolici eroici ce ne sono stati tanti, quindi come giudicare male il cattolicesimo e i suoi valori rispetto al nazismo, quando la stessa resistenza tedesca li vede in prima linea?



« Ultima modifica: Agosto 27, 2011, 20:33:36 pm da Guit »
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Re: La Chiesa, il Cristianesimo, o Cristo?
« Risposta #13 il: Agosto 27, 2011, 20:42:53 pm »
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Fu proprio Pio XII ad elevare a cardinale von Galen nel '46, e la testimonianza che ho riportato prima, compreso il suo discorso del 2 giugno, non sono difensive da un'accusa, perché in quegli anni tale accusa è poco più di un mormorio. Essa si costituisce dopo.



« Ultima modifica: Agosto 27, 2011, 21:10:39 pm da Guit »
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Re: La Chiesa, il Cristianesimo, o Cristo?
« Risposta #14 il: Agosto 27, 2011, 20:45:38 pm »
"Essendo un amante della libertà, quando avvenne la rivoluzione in Germania, guardai con fiducia alle Università sapendo che queste si erano sempre vantate della loro devozione alla causa della verità. Ma le Università vennero zittite. Allora guardai ai grandi editori dei quotidiani che in ardenti editoriali proclamavano il loro amore per la libertà. Ma anche loro, come le Università vennero ridotti al silenzio, soffocati nell'arco di poche settimane.
Solo la Chiesa rimase ferma in piedi a sbarrare la strada alle campagne di Hitler per sopprimere la verità.
Io non ho mai provato nessun interesse particolare per la Chiesa prima, ma ora provo nei suoi confronti grande affetto e ammirazione, perché la Chiesa da sola ha avuto il coraggio e l'ostinazione per sostenere la verità intellettuale e la libertà morale. Devo confessare che ciò che io una volta disprezzavo, ora lodo incondizionatamente"

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